STEP - Percorso Spirituale Chi siamo Accedi Registrati
Libri di Angel Jeanne
Seleziona la porzione di testo da chiarire (max 80 parole)
Step 1 - N° 24

Il Pensiero - Il non pensiero durante la Pratica (2 parte)

Pagina 1 su 5

La prima e la più diffusa difficoltà della Meditazione è l’incapacità di mantenere il non pensiero, ostacolo che porta molte persone ad arrendersi sin dalla prima sessione di pratica. Durante questo percorso ti sto insegnando la Meditazione in silenzio mentale, perché tu possa comprendere quanto sia importante il non pensiero durante la pratica. Le domande sono tante e sempre le stesse: 
“Come faccio a mantenere il non pensiero? Come faccio a non pensare durante tutta la Meditazione?” Innanzitutto, il non pensiero deve essere allenato quotidianamente, altrimenti non migliorerà mai da solo. La Meditazione è la tecnica migliore e più efficace per abituare la mente al silenzio mentale, perché tu possa decidere quando debba esserci il silenzio senza passare la vita a subire i tuoi pensieri. Perseguire il silenzio mentale, specialmente durante la pratica, è fondamentale per l’evoluzione delle proprie sensorie: senza non pensiero non potresti sviluppare il tuo sesto senso, comprendere ciò che la tua Anima ha da svelarti, né capiresti cos’è Dio e come comunicare con Esso. Il pensiero più comune è credere che non si possa comunicare con la propria Anima o con Dio, se non a parole; invece, è proprio il pensiero continuo che ci allontana dalla consapevolezza dell’Anima e della vera e pura comunicazione con Dio, che non avviene con le parole, ma con una connessione più profonda: più psichica. 

Il pensiero è il nemico numero uno del Risveglio Spirituale: potresti pensare che sia un’esagerazione, che i nemici peggiori siano le entità negative, gli oscuri, eppure questi agiscono proprio sul pensiero, perché questo è la miglior arma per far cedere le gambe di una persona; è esattamente il metodo più utilizzato per far cadere chiunque nel tranello dell’anti-spiritualità. Il pensiero, specialmente quello continuo, è l’aggancio che il Low utilizza per tenerci fermi ad una vibrazione bassa, così da assicurarsi che abbiamo ben altro a cui pensare che all’evoluzione spirituale. Il Low sfrutta il nostro pensiero per distrarci, facendoci pensare a qualunque cosa durante il giorno pur di non lasciarci liberi di pensare alla nostra presa di Coscienza. 
È giusto dire che siamo bombardati dai pensieri, perché ogni giorno, in qualunque momento, abbiamo mille cose a cui pensare, e finiamo per non avere tempo di riflettere sul nostro percorso spirituale e su come darci da fare per avvicinarci di più al risveglio totale delle nostre capacità extra-sensoriali, oltre che a come ottenere le risposte a tutte le nostre domande sulla vita e sulla nostra esistenza. Perché esistiamo? Perché siamo presenti in questa vita? Non abbiamo tempo per cercare risposte, ma abbiamo tutto il tempo che vogliamo per spenderlo davanti alla TV o per uscire con gli amici a bere e parlare del niente. 

Il Low sa molto bene come fregarci, non è di certo nato ieri; noi invece, a confronto siamo decisamente più ingenui. Così ci lasciamo abbindolare dai pensieri quotidiani che non hanno un altro scopo se non quello di allontanarci dall’unico vero pensiero che ci aiuterebbe a scoprire chi siamo: la spiritualità. Certo è che solamente pensare alla spiritualità non ci permetterebbe di Risvegliarci, in quanto per riuscirci bisogna praticare, e nessun libro e nessuna lezione teorica potrà mai sostituire la pratica; questo perché ogni lezione serve a farti riflettere su chi sei e per quale ragione tu sia qui, ma è la pratica meditativa che ti fa ottenere, nel profondo, la risposta ad ogni singola domanda, anche a quelle che non ti eri ancora posto. Prima di praticare costantemente la meditazione, nemmeno io avevo idea di quanto fosse importante il non pensiero, perché lo sottovalutavo pensando che non potesse girare tutto intorno a lui: possibile che la semplice azione di pensare possa allontanarmi così tanto dalla mia evoluzione? Perché mai, l’atto più naturale del mondo che è quello di pensare, dovrebbe allontanarmi dall’evoluzione spirituale? La ragione è molto più complessa di quanto sembri, e l’ho compresa solo dopo aver iniziato a praticare, perché prima non avevo i mezzi e le capacità per riuscirci. 

Pagina 2 su 5

Il pensiero è fortemente manipolato, spesso indotto da intelligenze molto più furbe di noi che sanno bene come fare e come non farsi scoprire. Vedi il Low: esso è capace di farci pensare quello che vuole, e credendo che siano nostri pensieri, li ascolteremo. Per cui il problema non è la facoltà di pensare, ma sono tutti quei pensieri che non riconosciamo come esterni ma che purtroppo non sono nostri, e che ci vengono imposti senza che nessuno si accorga di nulla: perché sono solo pensieri, i soli e unici capaci di modellare la nostra vita a loro piacimento, facendoci pure illudere che siano nostre decisioni personali. 

I pensieri sono un grande ostacolo alla nostra evoluzione e riconoscerli è molto complicato: non potremmo provare a combatterli di petto, perché vincerebbero loro! Perciò la soluzione è quella di abbassare tutti i pensieri, affinché le sensorie, o per meglio dire il nostro Sesto Senso, risalti e si faccia sentire. Esso non parla a parole, per cui sarà più semplice riconoscerlo se abbassiamo tutti gli altri pensieri, di cui l’enorme maggioranza sono solo perditempo creati dal Low con lo scopo di allontanarci dall’evoluzione. Il Sesto senso, ovvero il mezzo con cui il nostro Sé superiore riesce ad agire in questo piano fisico, non comunica parlando, ma si fa sentire attraverso percezioni e sensazioni, da non confondere però con i pensieri e i sentimenti che possono essere influenzati dall’esterno per farci credere qualcosa che non è, facendoci sbagliare pista. Ti sarà già capitato di aver avuto delle percezioni, ad esempio su alcune persone che hai sentito negative per te, senza che abbiano fatto nulla di male per fartelo pensare; di seguito poi si sono dimostrate esattamente come avevi percepito: ovvero negative o con brutte intenzioni verso i tuoi confronti. Ciononostante, chissà quante volte ti sarà capitato di fare fatica a riconoscere se quella sensazione fosse giusta o solo un brutto giudizio iniziale, perciò non lo hai ascoltato e più tardi ti sei pentito. Tutto questo è accaduto perché il sesto senso è molto debole, in quanto non lo hai mai allenato in vita tua; inoltre, il pensiero è molto alto, perché non hai mai svolto una seria pratica di silenzio mentale, ecco perché le sensazioni vere e dettate dal sesto senso sono così difficili da riconoscere e facili da confondere con i pensieri indotti. 

Per sviluppare il sesto senso e addestrare il silenzio mentale bisogna seguire la pratica della Meditazione, l’unica tecnica in assoluto che possa evolverti spiritualmente e allo stesso tempo abbassare l’influenza del Low su di te. Se ci fosse un’altra soluzione, una più facile e veloce, l’avremmo già messa in atto subito, tutti quanti, così saremmo già fuori dal Low e del tutto liberi dal Matrix. Invece siamo qui, dove la maggioranza delle persone si frega, pensando di non avere bisogno di praticare la meditazione perché i loro pensieri sono “già tutti evoluti”, senza rendersi conto che sono proprio questi i pensieri del Low che li fanno cadere nel tranello. Capire e accettare che il proprio pensiero sia stato deciso dal Low è davvero difficile; ti viene chiesto di andare contro il tuo stesso pensiero, come potrebbe essere semplice? Però se rimani in silenzio, per un po’ di tempo tutti i giorni, ti rendi conto come qualcosa di più “tuo”, di più vero e di più positivo, accresce dentro di te e ti fa sentire bene, calma le tue ansie, i tuoi pensieri e le tue ossessioni e inizia a dare una forma migliore alla tua vita. All’inizio non lo capisci, accade qualcosa di buono ma pensi che sia solo un caso, eppure più continui a meditare e più eventi positivi accadono durante il giorno, da quelli più piccoli ma continui a quelli più grandi che lasciano il segno. 

Ogni qualvolta praticherai, seppure non riuscirai a mantenere il non pensiero perfetto, ti renderai conto di quanto ti faccia stare bene meditare, tanto che non vorrai smettere. Nel contempo, inizierai a fare caso di quanto sia insistente il Low, imprimendoti pensieri (tra i più assurdi), pur di farti smettere di praticare o farti andare storta anche questa sessione. Perché tanto impegno per impedirti di rimanere in silenzio mentale per una sola mezz’oretta, quando in un’intera giornata di 24 ore ti ha completamente in pugno? Perché, se decidi di rimanere in silenzio, qualcosa o qualcuno deve obbligarti a pensare? 

Pagina 3 su 5

Eppure, solo se deciderai di praticare ti renderai conto di quanto sia vero che qualcosa, contro la tua volontà, tenta di farti pensare anche quando vorresti una piccola pausa. Il fatto è che se non hai nulla a cui pensare, ti metterà davanti qualunque genere di fantasia o immaginazione che ti distragga, impedendoti di rimanere concentrato sulla meditazione. Se non mediti non te ne puoi rendere conto, perciò credi che tutto questo non sia reale; invece, se inizi a praticare la meditazione in silenzio mentale, ti rendi conto di come sbucano fuori pensieri che non hai mai avuto prima, al solo scopo di occupare la tua mente e distrarti dall’obiettivo della meditazione: quello di far tacere i pensieri per alzare il volume del tuo sesto senso. 

Solo meditando ti puoi rendere conto di quanto il pensiero sia manipolato da qualcosa o qualcuno di cui non ti eri mai accorto prima ma del quale, grazie alla meditazione, oggi puoi diventarne cosciente. Tutto questo perché, mentre cercherai di meditare, anche non credendo ciecamente all’esistenza del Low, se solo proverai a mantenere il non pensiero per troppo tempo inizieranno a comparire pensieri e fantasie che non avevi mai fatto prima, tutto pur di distrarti. Per quale ragione non hai il diritto di rimanere, anche un solo minuto, in assoluto silenzio? Infatti, qui non si tratta di ore, ma si tratta di restare un solo minuto completamente in silenzio: provaci e capirai la difficoltà. È normale: anche un solo minuto di assoluto silenzio ti porterà ad alzare il volume del tuo sesto senso, figurati quanto può fare restando un’intera sessione di meditazione completa in non pensiero. Potrebbe sembrare tanto, eppure si tratta di una sola mezz’ora al giorno: che sarà mai? Per il Low, invece, si tratta di un enorme ostacolo, perché se tu restassi in meditazione per un’intera mezz’ora ogni giorno, prendendola come sana abitudine quotidiana, per lui risulterà molto più complicato influenzare la tua vita e le tue decisioni. Ecco perché s’impegna a farti scegliere di fare tutt’altro che meditare, di farti perdere tempo con questioni futili pur di non avere tempo di sederti una sola mezz’ora al giorno a meditare, ma di farti avere sempre tempo per la TV, per chattare o guardarti le serie dei telefilm su internet. Praticando ti rendi conto di quanto sia importante farlo, purtroppo invece se non pratichi non capirai mai le ragioni per cui andrebbe fatto, non conoscendo i benefici che ha da offrirti. Il Low si impegna per non farti iniziare la meditazione, consapevole che se la praticassi costantemente evolveresti il tuo sesto senso a tal punto che per lui diventerebbe poi impossibile mantenerti sotto il suo controllo. Questa è la ragione per cui il primo passo da compiere è imparare il non pensiero durante la pratica della Meditazione, affinché il volume del Low si abbassi e si alzi quello delle tue capacità psichiche. 

La difficoltà c’è e ci sarà per svariato tempo: non aspettarti che dall’oggi al domani imparerai l’assoluto non pensiero che duri 24 ore, solo per aver pensato di volerlo fare! Però puoi veramente migliorarlo tanto, attraverso la pratica giornaliera e costante, imparando a scegliere quando rimanere in silenzio mentale e per quanto tempo farlo. Il silenzio mentale è utilissimo, perché impari a decidere cosa pensare e quando pensarci, focalizzando tutta la tua attenzione su un unico punto anziché distrarti su mille problemi a cui non vorresti dare energie, ma che invece te ne rubano contro la tua volontà. Vedi quando vuoi lavorare su un progetto ma hai mille preoccupazioni che ti assalgono, facendoti perdere un sacco di tempo e impedendoti di capire come continuarlo; oppure quando sei alla ricerca di un’ispirazione creativa, ma non ci riesci perché sei troppo offuscato da altri vari pensieri; oppure quando vorresti studiare per un esame, ma non riesci a capire ciò che stai leggendo perché nel mentre sei ansioso o hai altro per la testa. Il silenzio mentale non serve solo a silenziare, ma anche ad insegnarti come, quando e a cosa pensare, per tua decisione personale, anziché subire i mille pensieri che si infilano nella tua mente e ti impediscono di fare altro. Saper controllare i propri pensieri è incredibilmente funzionale, perché riuscirai a concentrarti su quello che ti interessa davvero, senza perdere tantissimo tempo che invece potresti utilizzare per fare altro. 

Pagina 4 su 5

Come per l’ispirazione artistica: essa viene da sola perché non sai controllarla, ma quanto sarebbe bello se questa venisse ogni volta che lo decidi? Magari in grandi quantità, giusta e mirata verso l’obiettivo che volevi raggiungere, anziché girarci intorno e venirti sempre nel momento più sbagliato e inopportuno. Quante volte ti è arrivata l’ispirazione proprio mentre non avevi carta e penna davanti, o mentre stavi lavorando e non potevi di certo fermarti a segnare l’idea? O peggio ancora alle 04.00 di notte, obbligandoti a scegliere se dormire o se alzarti per scriverti l’idea. Questo è solo uno dei tantissimi motivi per il quale imparare ad addomesticare il proprio pensiero è tanto importante. Il silenzio mentale durante la meditazione ti permette di diventare più focalizzato durante la tua vita personale, sentimentale e lavorativa. Il silenzio mentale ti rende più attento, cosciente, più lucido e attivo: chiunque desidera avere al proprio fianco un partner che sia attento e si accorga di come si sente, e perché no, anche di ciò che sta pensando; perché la meditazione ti rende anche molto più empatico e telepatico, soprattutto verso le persone che ami. Questo è un grande punto a favore, perché l’altra persona se ne renderà conto, non capirà la ragione per cui sei più attento eppure gli piacerà questo nuovo lato di te, perché la tua maggiore capacità di notare le cose – anche i più piccoli cambiamenti – ti renderanno più interessante ai suoi occhi, diverso rispetto agli altri. Tutto questo avviene se impari il non pensiero durante la meditazione, perciò non succede se continui a pensare come hai sempre fatto: sai già dove ti porta il modo con cui hai sempre agito, però non sai dove ti porterà il silenzio mentale, ma è arrivato il momento di scoprirlo. 

Il segreto del non pensiero durante la meditazione sta nella concentrazione. Ancora una volta ti ripeto che combattere di forza contro il pensiero sarebbe controproducente, perché vincerebbe lui. Invece, puoi addomesticarlo piano piano, con esercizi e pratica quotidiana, riuscendo a renderlo più coerente con il tuo volere, anziché essere tu a doverti adattare a lui come hai sempre fatto sinora. L’esempio lampante è quello di iniziare una splendida giornata con l’umore a pezzi, tutto questo per un unico pensiero che poi sfocia in tanti altri pensieri negativi. Hai davanti una bellissima giornata, incontri belle persone e ti accadono eventi insoliti e piacevoli, eppure i tuoi pensieri negativi del giorno ti impediscono di goderti l’esperienza, facendoti vedere tutto nero. Per cui adatti la tua giornata al tuo umore, o meglio l’adatti ai tuoi pensieri. Se invece imparassi ad organizzare i tuoi pensieri al tuo volere, potresti cambiare la giornata in meglio, perché anziché buttare all’aria un bell’evento o un bell’inizio di giornata a causa dei tuoi pensieri, potresti cambiare quest’ultimi e renderli più positivi, modellandoli a seconda della giornata che stai vivendo. Perciò, anziché farti affliggere dai tuoi pensieri, puoi scegliere di stopparli, metterli in pausa per il tempo che ti serve e goderti ciò che ti capita senza fartelo scappare via; dopodiché ti renderai conto che quegli stessi pensieri che prima ti sembravano così tanto importanti, in un solo giorno avranno perso completamente importanza, dandoti l’occasione di capire cosa ti saresti perso se avessi dato retta a loro. 

Per imparare il silenzio mentale durante il giorno bisogna che lo impari seriamente durante la Meditazione, altrimenti non lo capirai mai a fondo, nemmeno se ti illuderai di avercela fatta. Il non pensiero non serve solo a restare più concentrato durante il giorno, ma ad impedire al Low di manipolare i tuoi pensieri e i tuoi desideri, facendoti credere che siano i tuoi. Durante la pratica della Meditazione cerca di concentrarti su quello che stai facendo, ovvero sul respiro, sul chakra e sul desiderio di volerti evolvere. Rimani concentrato sulla motivazione che ti spinge a sederti in mezzo loto e scegliere di meditare: focalizzati su quell’intento per rimanere motivato, durante tutta la meditazione, su questo desiderio anziché perderti in mille pensieri futili al momento. Spiega a te stesso che non è il momento di pensare ad altro, che hai solo mezz’ora di tempo per evolverti e non devi sprecarla a pensare o ad immaginare, perché hai tutto il giorno per poterlo fare e in questa unica mezz’ora devi riuscire a restare in silenzio mentale nonostante le forti tentazioni. 

Pagina 5 su 5

La difficoltà più grande sarà quella di rimanere motivato a restare in non pensiero, perché mentre starai meditando ti verrà una grandissima voglia di pensare a tutt’altro per passare il tempo; hai solo mezz’ora di tempo per evolverti, spiega a te stesso che è l’unica occasione che hai per fare progressi e che non devi buttarla all’aria. Se convinci te stesso, sarà molto più semplice mantenere lo stato mentale silenzioso. Il non pensiero infatti non è sinonimo di assenza, bensì porta il significato di essere presente nel momento senza farti trascinare dai pensieri della tua mente. 

Ogni volta che ti perdi nei pensieri, non arrabbiarti: peggioreresti le cose. Invece, rimani calmo e ripeti a te stesso che devi concentrarti sul chakra e non pensare a null’altro. Impara quindi a distinguere quali pensieri stoppare per primi: i pensieri che ti riportano a ricordare qualcosa del passato, ad immaginare qualcosa di fantasioso, a canticchiare una canzone che ti piace, a pensare alla persona che ami, o ai tuoi figli, oppure a ragionare sulle mansioni domestiche che dovresti svolgere; stoppali tutti, perché durante la meditazione che dura soltanto mezz’ora, non devi pensare a nulla di tutto questo. Non ti viene chiesto di smettere di amare la persona che ti fa battere il cuore, o di smettere di accudire i tuoi figli, ti viene chiesto di non pensarci durante la mezz’ora giornaliera che dovresti dedicare interamente alla meditazione. Se impari a dedicare questa intera mezz’ora giornaliera solamente a te stesso, allora inizierai a dare il comando alla tua vita di girare intorno a te, anziché il contrario. Durante la meditazione ricorda spesso a te stesso di doverti concentrare unicamente sulla respirazione pranica e sul chakra su cui stai meditando e se ti aiuta, puoi pensarlo a parole dicendo a te stesso “concentrati sul chakra”; poi, silenziati di nuovo. Non puoi abbattere tutti i pensieri in una sola volta, ma puoi svolgere una selezione poco per volta, eliminando prima i pensieri che ti portano lontano da ciò che stai svolgendo nel presente, per poi un giorno arrivare a controllarli tutti al 100%. Quindi, se i pensieri sono tanti, ripeti a te stesso di doverti concentrare solamente sul chakra, così che quel pensiero non riesca a distrarti, e poi cerca di rimanere concentrato sul chakra senza doverlo ripetere a parole troppe volte. In questo modo, poco a poco, abbasserai ogni tipo di pensiero e la tua attenzione rimarrà vigile e focalizzata su ciò che si alzerà in piedi, che sarà il tuo sesto senso. 

Ovviamente, con il tempo dovrai imparare a rimanere concentrato durante la meditazione senza dover ripeterlo a parole, però questo pensiero serve a focalizzarti e farti tornare concentrato su ciò che stai facendo, per cui non è da paragonare ad un pensiero più pesante, come ad esempio quello di pensare alle faccende domestiche mentre stai meditando: è sempre un pensiero, ma il primo serve per ricordarti cosa stai facendo sul momento e su cosa dovresti concentrarti, il secondo serve soltanto a distrarti e allontanarti da ciò che stai facendo, riportandoti ad una bassa vibrazione. Perciò puoi utilizzare il pensiero per focalizzarti meglio sul chakra, ma devi evitare che questo diventi una sorta di Mantra, finendo per “pensare” al chakra anziché sentirlo davvero. Ricordati sempre che il chakra va percepito fisicamente, non solo immaginato, ecco perché utilizziamo le dita che dovranno toccare la pelle del chakra affinché la percezione fisica ci faccia ricordare cosa dobbiamo fare e in quale punto preciso dobbiamo focalizzarci; cosa che, solamente immaginando la posizione del chakra, non ci permetterebbe di fare. Detto questo, non sarà facile imparare il non pensiero, né sarà immediato, ma con la pratica giornaliera e costante potrai notare miglioramenti che a lungo andare diventeranno sempre più fedeli e pronunciati. Praticando ogni giorno migliorerai tanto, sino a che arriverà il momento, senza rendertene conto, in cui sarai diventato molto più bravo a mantenere il non pensiero e la concentrazione sia durante la pratica che durante la giornata. Non avere l’ansia di evolverti di fretta e furia ma allo stesso tempo non avere troppa calma di deciderti nel metterti a praticare, prima inizierai il tuo percorso e prima vedrai i progressi che tanto sognavi. Ricordati che per migliorare il non pensiero devi respirare prana, che ti darà un grande aiuto a rilassarti e quindi a calmare la mente e tutti i suoi meccanismi di pensiero. Respira prana e rilassati, in questo modo sarà più semplice imparare il silenzio mentale. 

Fine pagina 5 su 5. Se hai gradito l’articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta.

1753 commenti
  • Luca.r - 14:29 07/09/24

    inizialmente facevo molta fatica a praticare il non pensiero e quindi ad avere il silenzio mentale, ma ora riesco con la respirazione pranica ad eliminare i pensieri e ad essere cosciente del qui ed ora. Il Low ha cambiato tattica e oltre ai pensieri ora vuole spaventarmi, mi fa venire dubbi o vedere immagini che mi fanno desistere dal continuare, ma so che è lui e quindi cerco di eliminare quei pensieri, è difficile ma possibile.

  • jack - 08:10 07/09/24

    Si, mi rendo conto che solo praticando si capisce quanto il low sia aggressivo. Come cerca di disturbare in tutti i modi la meditazione. Leggendo si pensa che sia semplice, "io sono bravo, non avrò problemi", poi ti scontri con la realtà. Bisogna impegnarsi e molto. AJ

  • 💙Vivi💙 - 06:04 05/09/24

    Sono andata a leggere curiosamente i miei vecchi commenti su questo articolo per vedere nel tempo cosa avevo scritto e se era cambiato qualcosa nel mio modo di pensarla a riguardo. Mi è piaciuto moltissimo leggere questo articolo un'altra volta, in quanto più lo leggo (a distanza di tempo) più rifletto sui vari cambiamenti e sulle cose che ho appreso nel tempo. Inoltre dopo le letture sel volume 7 in cui ci dai una panoramica ancora più interessante sul pensiero artificiale,sulle manipolazioni e quant'altro, mi rendo costo di come davvero dobbiamo sempre stare all'erta con la coscienza, perché l'oscurità le tenta tutte. È solo te che devo ringraziare se sono arrivata ad essere cosciente di tante cose. Il primo step è quello dove ci dai un infarinatura di vari temi indispensabili per comprendere le basi, ma se leggo questo documento mi viene spontaneo dire che quello che hai scritto qui, si comprende (e l'ho "compreso") solo ed esclusivamente grazie alla pratica. Possiamo "capire" a parole che le ossessioni ci portano in un loop energetico negativo, a parole possiamo "capire" che pensare troppo attira energie che non ci aiutano ad evolverci, ma a sotterrarci in un low ancora più profondo, possiamo provare a capire tante cose, ma non possiamo comprendere a pieno tutto ciò fino a quando non iniziamo a meditare. E da lì poi ci accorgiamo che nella nostra testa c'è qualcosa che vuole disperatamente distaccarsi dalle catene della bassezza,ma c'è anche qualcosa che ci impedisce di essere liberi e connessi alle alte frequenze. Quindi molti degli articoli del primo step sono comprensibili teoricamente, ma quello del pensiero, e del non pensiero non possono essere compresi profondamente senza la pratica e dalle esperienze al di fuori della pratica. Chiaramente se restiamo sempre ancorati a quel nostro livello mentale di tutti i giorni ci viene spontaneo pensare " ma non è vero! La mia mente è pulita! Io non penso troppo e non mi ossessiono! Io sono normale come sempre, non sono bassa di tonale!" Purtroppo non è così, e ce ne accorgiamo già subito dalle prime sessioni di meditazione. All'inizio impariamo a riconoscere i peniseri banali che ci infastidiscono durante la pratica, quelli di poco conto che servono come distrazione, ma poi arriva la sorpresina: i pensieri dall'esterno. Se hai capito che la mente ti impone dei pensieri,poi dovrai imparare che dall'esterno arriveranno altri pensieri. Il fatto è che questi non sono nostri. Non sono pensieri naturali del Low Naturale, ma sono artificiali e quindi è ancora peggio. Infatti nel volume 7 c'è una spiegazione importante e molto dettagliata sui pensieri, le immaginazioni e le fantasie, e quindi pensieri artificiali che ci vengono importi con prepotenza dall'esterno e da moltissimi altri fattori che vogliono sopraffare la nostra mente, affaticandola, allontanandoci più del dovuto dalla nostra evoluzione. Però fortunatamente come dici tu, quando siamo piú alti di tonale e pratichiamo a dovere, quel pensiero fa più fatica ad agganciarsi,oppure non si aggancia proprio. Magari può agganciarsi per pochissimo tempo, ma poi si sgancia grazie alla pratica. Mi sto accorgendo in questi giorni della disconnessione che mi capita mentre cerco di concentrarmi a mantenere il non pensiero. È come se qualcosa tagliasse la connessione facendomi dimenticare quello che stavo facendo. Ad un certo punto mi capita anche di dire MA COME SI FACEVA QUESTO? Cose assurde... è molto fastidioso,perché più cerco di fare le cose come si deve più qualcuno viene a mettermi i bastoni tra le ruote, ma almeno comprendo che forse sto andando per la via giusta no?

  • lukemaister - 23:27 01/09/24

    È tutto una rivelazione nuova, è vero all’inizio è complicato, anche dopo.. ma migliora di volta in volta, l’obbiettivo è riuscire a meditare almeno tre volte al giorno ora, quando si sta bene, lo si vuole stare sempre dopotutto

  • Tania - 19:16 31/08/24

    Io non so assolutamente perché ho pianto per tutto l'ascolto dell'articolo mi sento fortemente a disagio pensando che sono stata vittima per una vita di pensieri che hanno influenzato in maniera negativa la mia vita riconosco tutto questo e lo faccio mio mi viene ancora da piangere premetto che non ho una brutta vita anzi sono davvero realizzata su tutto ma in fondo nel mio cuore sento da sempre che qualcosa non va sia in me che intorno a me io davvero non so come ringraziarvi tutti e soprattutto Angel ho scoperto questa accademia mentre ero sdraiati annoiata al mare tramite l'interfono stavo quasi dormendo ma mi è sembrato un richiamo chiarissimo desidero comprendere e non mi fermerò

  • miriana - 17:15 31/08/24

    E davvero difficile mantenere il non pensiero durante la meditazione per più di qualche secondo consecutivo e oltre a quello ci si mettono anche le interferenze esterne. Continuo ogni giorno a provarci💪

  • Alessiaa Medaglia per aver completato lo Step 1 per la 2ª volta Medaglia per aver completato lo Step 2 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 4 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 5 per la 2ª volta Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 6 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 9 Medaglia per aver completato il libro Il Sigillo delle Vite Passate - Vol. 1 Medaglia per aver completato il libro Il Sigillo delle Vite Passate - Vol. 2 - 10:08 28/08/24

    Il non pensiero determina o meno la nostra evoluzione, poiché non averne controllo implica rimanere sempre allo stesso livello. È fondamentale come ci hai scritto in questo importante documento, migliorarlo attraverso la meditazione. Devo dire che nel corso degli anni che sono qui in ACD, ho sempre avuto enormi difficoltà nel mantenerlo, qualche volta ho anche fatto l'errore di assecondarlo, ma ora ne ho compreso l'importanza cercando di impegnarmi ogni giorno. Come ci hai detto è l'unico mezzo per comunicare con la nostra vera essenza, oltre che con Dio, ma non solo.. perché attraverso il non pensiero riconosciamo ciò che davvero ci appartiene, che spesso o meglio sempre, confondiamo quei pensieri e emozioni che ci vengono buttati addosso come nostri, ma che non lo sono. Avere il controllo della propria mente è vantaggioso sotto ogni punto di vista, e sono determinata ad acquisire questa importante e fondamentale capacità. Inoltre trovo davvero bello e appagante riuscire ad avere pienamente il controllo della propria mente, grazie Angel.

  • dani333 - 21:40 26/08/24

    Viene spiegato molto bene come fare la meditazione, io per restare concentrata ripeto nella mente le frasi che vengono dette dalla voce della meditazione più volte, ovviamente però non sempre funziona e vengo catapulta nei miei pensieri e combatto per uscirne

  • giuls Medaglia per aver completato lo Step 1 - 13:33 25/08/24

    Mi rincuora aver letto questo articolo perchè è da quasi un mese che sto meditando una volta al giorno tutti i giorni (a parte 4 giorni a cavallo di ferragosto), ma il completo non pensiero è ancora molto distante dalle mie meditazioni. Ci sono meditazioni in cui riesco a mantenere meglio il non pensiero, ma comunque di tanto in tanto la mia mente vaga nei pensieri più improbabili. Poi ci sono altre meditazioni in cui è per me impossibile mettere a tacere quella vocina. Di solito capita quando mi metto a meditare la sera dopo una lunga giornata e sono molto stanca. La vocina nella mia testa urla una marea di cose senza senso e per di più il sonno non aiuta la concentrazione. Arrivata a questo punto pensavo già di dover essere in grado di meditare in non pensiero, ma dopo aver letto questo articolo mi sono alleggerita molto perchè ho capito di non essere "indietro", bensì è normale che all'inizio sia così.

  • robertag Medaglia per aver completato lo Step 1 per la 2ª volta Medaglia per aver completato il libro Il Sigillo delle Vite Passate - Vol. 1 - 16:10 22/08/24

    La seconda lettura del primo step è utilissima, sto mettendo in ordine tutte le informazioni che avevo ingurgitato durante la prima lettura. Nella prima parte dell'articolo mi hai aiutata a capire che il non pensiero è lo strumento per comunicare con Dio. Inoltre come detto nell'articolo sui chakra è utile e necessario per permettere al mente di trovare la soluzione. Meditazione dopo meditazione riscontro piccoli miglioramenti sulla durata e la qualità dei momenti in non pensiero. Questi miglioramenti portano alla meditazione un pace e profondità sempre migliore. Rivedere i primi 100 articoli è davvero utile. Sono molto grata ad Angel ed all'universo.

  • luca-consuelo - 13:17 20/08/24

    caspita! quante volte! quanti pensieri, quante immagini, film incredibili su cose mai successe o che non potrebbero succedere. canzoni famose ascoltate l'ultima volta da adolescente, pubblicità ingannevoli, spezzoni della partita vista in tv il giorno prima, quella volta che da piccolo mia madre mi ha tirato il contenitore del prosciutto crudo ... veramente ci prova in tutti i modi ed il bello che è talmente tanto preparato ed abile che spesso riesce nel suo intento. Stamattina ho praticato molto bene fino al Chakra della gola, all'ultimo step è successo qualcosa ed il mondo dei media si è infilato tra me e il Chacra Corona. Non importa, basta continuare con convinzione e se non ci si riesce pazienza, una fragorosa risata e avanti con la prossima, sbagliando si impara, non facendo non si sbaglia ... Grazie

  • gianni73 - 16:59 19/08/24

    Buongiorno, personalmente ritengo che la via spirituale sia individuale e si tratti essenzialmente di una ri-cerca interiore ottenuta tramite costante ri-flessione. Occorre saper visualizzare con la giusta concentrazione e mantenere il corretto distacco x ottenere la necessaria intangibilità. Sbaglio?

  • gloriaspr - 10:00 19/08/24

    Sono infinitamente grata per questo articolo che ho letto e riletto e riascoltato più volte. Sto meditando quotidianamente e ho imparato a dare maggior silenzio alla mente. Ancora i pensieri arrivano ma come ci hai spiegato nell’articolo, decido volontariamente ogni volta di ritornare all’ascolto del respiro e del Prana. Le prime volte confesso era una battaglia infinita ora ho spazi più lunghi tra un pensiero e l’altro. Ho scelto anche di osservare maggiormente il mio quotidiano e di indurre momenti di non pensiero anche nelle attività che svolgo comunemente. Avanti così!

  • fulvia74 - 20:09 18/08/24

    dirottare i pensieri negativi è fondamentale per me, ho cominciato qualche anno fa, ma nonostante questo è un percorso duro, nonostante ti porti dei benefici i pensieri sono negativi sono sempre in agguato, appena cercano di insidiarsi dirotto subito la mia attenzione pensato a qualcosa che mi fa stare bene, sono fiduciosa che la meditazione e l'avvicinarmi al non pensiero mi darà una grande mano anche su questo aspetto. Spiegazione dell'argomento molto precisa e di aiuto. grazie

  • eterno - 09:03 18/08/24

    Buongiorno, avrei una domanda da fare in merito al prana. Io lo vedo come tanti punti luminosi che si muovono per lo più in modo circolare e non solo lasciando per così dire una piccola scia luminosa, alcuni hanno un movimento ben preciso altri invece sembra che si muovono come gli elettroni si spostano da un livello all'altro, cioè il gap energetico. Qua mi sono un po' dilungato ma per fare capire cosa vedo. Inoltre vedo anche dei cilindri compatti, tipo quello che si vede nel film " Darko". Quindi il prana è questo? Oltre a questo vedo anche dei tondi luninosi con un puntino nero nel mezzo, e il contorno del cerchio ha un colore leggermente più scuro, così che definisce meglio il cerchio. Quindi il mio vorrebbe un confronto, perché lo vedo veramente, e lo vede anche la mia compagna, però ho bisogno di altri confronti, è questo che ho descritto il prana? Vedo anche altro ma il messaggio sarebbe troppo lungo, avrò occasione di scrivere ancora,