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Step 1 - N° 23

Il Pensiero - Il non pensiero durante la Pratica (2 parte)

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La prima e la più diffusa difficoltà della Meditazione è l’incapacità di mantenere il non pensiero, ostacolo che porta molte persone ad arrendersi sin dalla prima sessione di pratica. Durante questo percorso ti sto insegnando la Meditazione in silenzio mentale, perché tu possa comprendere quanto sia importante il non pensiero durante la pratica. Le domande sono tante e sempre le stesse: 
“Come faccio a mantenere il non pensiero? Come faccio a non pensare durante tutta la Meditazione?” Innanzitutto, il non pensiero deve essere allenato quotidianamente, altrimenti non migliorerà mai da solo. La Meditazione è la tecnica migliore e più efficace per abituare la mente al silenzio mentale, perché tu possa decidere quando debba esserci il silenzio senza passare la vita a subire i tuoi pensieri. Perseguire il silenzio mentale, specialmente durante la pratica, è fondamentale per l’evoluzione delle proprie sensorie: senza non pensiero non potresti sviluppare il tuo sesto senso, comprendere ciò che la tua Anima ha da svelarti, né capiresti cos’è Dio e come comunicare con Esso. Il pensiero più comune è credere che non si possa comunicare con la propria Anima o con Dio, se non a parole; invece, è proprio il pensiero continuo che ci allontana dalla consapevolezza dell’Anima e della vera e pura comunicazione con Dio, che non avviene con le parole, ma con una connessione più profonda: più psichica. 

Il pensiero è il nemico numero uno del Risveglio Spirituale: potresti pensare che sia un’esagerazione, che i nemici peggiori siano le entità negative, gli oscuri, eppure questi agiscono proprio sul pensiero, perché questo è la miglior arma per far cedere le gambe di una persona; è esattamente il metodo più utilizzato per far cadere chiunque nel tranello dell’anti-spiritualità. Il pensiero, specialmente quello continuo, è l’aggancio che il Low utilizza per tenerci fermi ad una vibrazione bassa, così da assicurarsi che abbiamo ben altro a cui pensare che all’evoluzione spirituale. Il Low sfrutta il nostro pensiero per distrarci, facendoci pensare a qualunque cosa durante il giorno pur di non lasciarci liberi di pensare alla nostra presa di Coscienza. 
È giusto dire che siamo bombardati dai pensieri, perché ogni giorno, in qualunque momento, abbiamo mille cose a cui pensare, e finiamo per non avere tempo di riflettere sul nostro percorso spirituale e su come darci da fare per avvicinarci di più al risveglio totale delle nostre capacità extra-sensoriali, oltre che a come ottenere le risposte a tutte le nostre domande sulla vita e sulla nostra esistenza. Perché esistiamo? Perché siamo presenti in questa vita? Non abbiamo tempo per cercare risposte, ma abbiamo tutto il tempo che vogliamo per spenderlo davanti alla TV o per uscire con gli amici a bere e parlare del niente. 

Il Low sa molto bene come fregarci, non è di certo nato ieri; noi invece, a confronto siamo decisamente più ingenui. Così ci lasciamo abbindolare dai pensieri quotidiani che non hanno un altro scopo se non quello di allontanarci dall’unico vero pensiero che ci aiuterebbe a scoprire chi siamo: la spiritualità. Certo è che solamente pensare alla spiritualità non ci permetterebbe di Risvegliarci, in quanto per riuscirci bisogna praticare, e nessun libro e nessuna lezione teorica potrà mai sostituire la pratica; questo perché ogni lezione serve a farti riflettere su chi sei e per quale ragione tu sia qui, ma è la pratica meditativa che ti fa ottenere, nel profondo, la risposta ad ogni singola domanda, anche a quelle che non ti eri ancora posto. Prima di praticare costantemente la meditazione, nemmeno io avevo idea di quanto fosse importante il non pensiero, perché lo sottovalutavo pensando che non potesse girare tutto intorno a lui: possibile che la semplice azione di pensare possa allontanarmi così tanto dalla mia evoluzione? Perché mai, l’atto più naturale del mondo che è quello di pensare, dovrebbe allontanarmi dall’evoluzione spirituale? La ragione è molto più complessa di quanto sembri, e l’ho compresa solo dopo aver iniziato a praticare, perché prima non avevo i mezzi e le capacità per riuscirci. 

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Il pensiero è fortemente manipolato, spesso indotto da intelligenze molto più furbe di noi che sanno bene come fare e come non farsi scoprire. Vedi il Low: esso è capace di farci pensare quello che vuole, e credendo che siano nostri pensieri, li ascolteremo. Per cui il problema non è la facoltà di pensare, ma sono tutti quei pensieri che non riconosciamo come esterni ma che purtroppo non sono nostri, e che ci vengono imposti senza che nessuno si accorga di nulla: perché sono solo pensieri, i soli e unici capaci di modellare la nostra vita a loro piacimento, facendoci pure illudere che siano nostre decisioni personali. 

I pensieri sono un grande ostacolo alla nostra evoluzione e riconoscerli è molto complicato: non potremmo provare a combatterli di petto, perché vincerebbero loro! Perciò la soluzione è quella di abbassare tutti i pensieri, affinché le sensorie, o per meglio dire il nostro Sesto Senso, risalti e si faccia sentire. Esso non parla a parole, per cui sarà più semplice riconoscerlo se abbassiamo tutti gli altri pensieri, di cui l’enorme maggioranza sono solo perditempo creati dal Low con lo scopo di allontanarci dall’evoluzione. Il Sesto senso, ovvero il mezzo con cui il nostro Sé superiore riesce ad agire in questo piano fisico, non comunica parlando, ma si fa sentire attraverso percezioni e sensazioni, da non confondere però con i pensieri e i sentimenti che possono essere influenzati dall’esterno per farci credere qualcosa che non è, facendoci sbagliare pista. Ti sarà già capitato di aver avuto delle percezioni, ad esempio su alcune persone che hai sentito negative per te, senza che abbiano fatto nulla di male per fartelo pensare; di seguito poi si sono dimostrate esattamente come avevi percepito: ovvero negative o con brutte intenzioni verso i tuoi confronti. Ciononostante, chissà quante volte ti sarà capitato di fare fatica a riconoscere se quella sensazione fosse giusta o solo un brutto giudizio iniziale, perciò non lo hai ascoltato e più tardi ti sei pentito. Tutto questo è accaduto perché il sesto senso è molto debole, in quanto non lo hai mai allenato in vita tua; inoltre, il pensiero è molto alto, perché non hai mai svolto una seria pratica di silenzio mentale, ecco perché le sensazioni vere e dettate dal sesto senso sono così difficili da riconoscere e facili da confondere con i pensieri indotti. 

Per sviluppare il sesto senso e addestrare il silenzio mentale bisogna seguire la pratica della Meditazione, l’unica tecnica in assoluto che possa evolverti spiritualmente e allo stesso tempo abbassare l’influenza del Low su di te. Se ci fosse un’altra soluzione, una più facile e veloce, l’avremmo già messa in atto subito, tutti quanti, così saremmo già fuori dal Low e del tutto liberi dal Matrix. Invece siamo qui, dove la maggioranza delle persone si frega, pensando di non avere bisogno di praticare la meditazione perché i loro pensieri sono “già tutti evoluti”, senza rendersi conto che sono proprio questi i pensieri del Low che li fanno cadere nel tranello. Capire e accettare che il proprio pensiero sia stato deciso dal Low è davvero difficile; ti viene chiesto di andare contro il tuo stesso pensiero, come potrebbe essere semplice? Però se rimani in silenzio, per un po’ di tempo tutti i giorni, ti rendi conto come qualcosa di più “tuo”, di più vero e di più positivo, accresce dentro di te e ti fa sentire bene, calma le tue ansie, i tuoi pensieri e le tue ossessioni e inizia a dare una forma migliore alla tua vita. All’inizio non lo capisci, accade qualcosa di buono ma pensi che sia solo un caso, eppure più continui a meditare e più eventi positivi accadono durante il giorno, da quelli più piccoli ma continui a quelli più grandi che lasciano il segno. 

Ogni qualvolta praticherai, seppure non riuscirai a mantenere il non pensiero perfetto, ti renderai conto di quanto ti faccia stare bene meditare, tanto che non vorrai smettere. Nel contempo, inizierai a fare caso di quanto sia insistente il Low, imprimendoti pensieri (tra i più assurdi), pur di farti smettere di praticare o farti andare storta anche questa sessione. Perché tanto impegno per impedirti di rimanere in silenzio mentale per una sola mezz’oretta, quando in un’intera giornata di 24 ore ti ha completamente in pugno? Perché, se decidi di rimanere in silenzio, qualcosa o qualcuno deve obbligarti a pensare? 

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Eppure, solo se deciderai di praticare ti renderai conto di quanto sia vero che qualcosa, contro la tua volontà, tenta di farti pensare anche quando vorresti una piccola pausa. Il fatto è che se non hai nulla a cui pensare, ti metterà davanti qualunque genere di fantasia o immaginazione che ti distragga, impedendoti di rimanere concentrato sulla meditazione. Se non mediti non te ne puoi rendere conto, perciò credi che tutto questo non sia reale; invece, se inizi a praticare la meditazione in silenzio mentale, ti rendi conto di come sbucano fuori pensieri che non hai mai avuto prima, al solo scopo di occupare la tua mente e distrarti dall’obiettivo della meditazione: quello di far tacere i pensieri per alzare il volume del tuo sesto senso. 

Solo meditando ti puoi rendere conto di quanto il pensiero sia manipolato da qualcosa o qualcuno di cui non ti eri mai accorto prima ma del quale, grazie alla meditazione, oggi puoi diventarne cosciente. Tutto questo perché, mentre cercherai di meditare, anche non credendo ciecamente all’esistenza del Low, se solo proverai a mantenere il non pensiero per troppo tempo inizieranno a comparire pensieri e fantasie che non avevi mai fatto prima, tutto pur di distrarti. Per quale ragione non hai il diritto di rimanere, anche un solo minuto, in assoluto silenzio? Infatti, qui non si tratta di ore, ma si tratta di restare un solo minuto completamente in silenzio: provaci e capirai la difficoltà. È normale: anche un solo minuto di assoluto silenzio ti porterà ad alzare il volume del tuo sesto senso, figurati quanto può fare restando un’intera sessione di meditazione completa in non pensiero. Potrebbe sembrare tanto, eppure si tratta di una sola mezz’ora al giorno: che sarà mai? Per il Low, invece, si tratta di un enorme ostacolo, perché se tu restassi in meditazione per un’intera mezz’ora ogni giorno, prendendola come sana abitudine quotidiana, per lui risulterà molto più complicato influenzare la tua vita e le tue decisioni. Ecco perché s’impegna a farti scegliere di fare tutt’altro che meditare, di farti perdere tempo con questioni futili pur di non avere tempo di sederti una sola mezz’ora al giorno a meditare, ma di farti avere sempre tempo per la TV, per chattare o guardarti le serie dei telefilm su internet. Praticando ti rendi conto di quanto sia importante farlo, purtroppo invece se non pratichi non capirai mai le ragioni per cui andrebbe fatto, non conoscendo i benefici che ha da offrirti. Il Low si impegna per non farti iniziare la meditazione, consapevole che se la praticassi costantemente evolveresti il tuo sesto senso a tal punto che per lui diventerebbe poi impossibile mantenerti sotto il suo controllo. Questa è la ragione per cui il primo passo da compiere è imparare il non pensiero durante la pratica della Meditazione, affinché il volume del Low si abbassi e si alzi quello delle tue capacità psichiche. 

La difficoltà c’è e ci sarà per svariato tempo: non aspettarti che dall’oggi al domani imparerai l’assoluto non pensiero che duri 24 ore, solo per aver pensato di volerlo fare! Però puoi veramente migliorarlo tanto, attraverso la pratica giornaliera e costante, imparando a scegliere quando rimanere in silenzio mentale e per quanto tempo farlo. Il silenzio mentale è utilissimo, perché impari a decidere cosa pensare e quando pensarci, focalizzando tutta la tua attenzione su un unico punto anziché distrarti su mille problemi a cui non vorresti dare energie, ma che invece te ne rubano contro la tua volontà. Vedi quando vuoi lavorare su un progetto ma hai mille preoccupazioni che ti assalgono, facendoti perdere un sacco di tempo e impedendoti di capire come continuarlo; oppure quando sei alla ricerca di un’ispirazione creativa, ma non ci riesci perché sei troppo offuscato da altri vari pensieri; oppure quando vorresti studiare per un esame, ma non riesci a capire ciò che stai leggendo perché nel mentre sei ansioso o hai altro per la testa. Il silenzio mentale non serve solo a silenziare, ma anche ad insegnarti come, quando e a cosa pensare, per tua decisione personale, anziché subire i mille pensieri che si infilano nella tua mente e ti impediscono di fare altro. Saper controllare i propri pensieri è incredibilmente funzionale, perché riuscirai a concentrarti su quello che ti interessa davvero, senza perdere tantissimo tempo che invece potresti utilizzare per fare altro. 

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Come per l’ispirazione artistica: essa viene da sola perché non sai controllarla, ma quanto sarebbe bello se questa venisse ogni volta che lo decidi? Magari in grandi quantità, giusta e mirata verso l’obiettivo che volevi raggiungere, anziché girarci intorno e venirti sempre nel momento più sbagliato e inopportuno. Quante volte ti è arrivata l’ispirazione proprio mentre non avevi carta e penna davanti, o mentre stavi lavorando e non potevi di certo fermarti a segnare l’idea? O peggio ancora alle 04.00 di notte, obbligandoti a scegliere se dormire o se alzarti per scriverti l’idea. Questo è solo uno dei tantissimi motivi per il quale imparare ad addomesticare il proprio pensiero è tanto importante. Il silenzio mentale durante la meditazione ti permette di diventare più focalizzato durante la tua vita personale, sentimentale e lavorativa. Il silenzio mentale ti rende più attento, cosciente, più lucido e attivo: chiunque desidera avere al proprio fianco un partner che sia attento e si accorga di come si sente, e perché no, anche di ciò che sta pensando; perché la meditazione ti rende anche molto più empatico e telepatico, soprattutto verso le persone che ami. Questo è un grande punto a favore, perché l’altra persona se ne renderà conto, non capirà la ragione per cui sei più attento eppure gli piacerà questo nuovo lato di te, perché la tua maggiore capacità di notare le cose – anche i più piccoli cambiamenti – ti renderanno più interessante ai suoi occhi, diverso rispetto agli altri. Tutto questo avviene se impari il non pensiero durante la meditazione, perciò non succede se continui a pensare come hai sempre fatto: sai già dove ti porta il modo con cui hai sempre agito, però non sai dove ti porterà il silenzio mentale, ma è arrivato il momento di scoprirlo. 

Il segreto del non pensiero durante la meditazione sta nella concentrazione. Ancora una volta ti ripeto che combattere di forza contro il pensiero sarebbe controproducente, perché vincerebbe lui. Invece, puoi addomesticarlo piano piano, con esercizi e pratica quotidiana, riuscendo a renderlo più coerente con il tuo volere, anziché essere tu a doverti adattare a lui come hai sempre fatto sinora. L’esempio lampante è quello di iniziare una splendida giornata con l’umore a pezzi, tutto questo per un unico pensiero che poi sfocia in tanti altri pensieri negativi. Hai davanti una bellissima giornata, incontri belle persone e ti accadono eventi insoliti e piacevoli, eppure i tuoi pensieri negativi del giorno ti impediscono di goderti l’esperienza, facendoti vedere tutto nero. Per cui adatti la tua giornata al tuo umore, o meglio l’adatti ai tuoi pensieri. Se invece imparassi ad organizzare i tuoi pensieri al tuo volere, potresti cambiare la giornata in meglio, perché anziché buttare all’aria un bell’evento o un bell’inizio di giornata a causa dei tuoi pensieri, potresti cambiare quest’ultimi e renderli più positivi, modellandoli a seconda della giornata che stai vivendo. Perciò, anziché farti affliggere dai tuoi pensieri, puoi scegliere di stopparli, metterli in pausa per il tempo che ti serve e goderti ciò che ti capita senza fartelo scappare via; dopodiché ti renderai conto che quegli stessi pensieri che prima ti sembravano così tanto importanti, in un solo giorno avranno perso completamente importanza, dandoti l’occasione di capire cosa ti saresti perso se avessi dato retta a loro. 

Per imparare il silenzio mentale durante il giorno bisogna che lo impari seriamente durante la Meditazione, altrimenti non lo capirai mai a fondo, nemmeno se ti illuderai di avercela fatta. Il non pensiero non serve solo a restare più concentrato durante il giorno, ma ad impedire al Low di manipolare i tuoi pensieri e i tuoi desideri, facendoti credere che siano i tuoi. Durante la pratica della Meditazione cerca di concentrarti su quello che stai facendo, ovvero sul respiro, sul chakra e sul desiderio di volerti evolvere. Rimani concentrato sulla motivazione che ti spinge a sederti in mezzo loto e scegliere di meditare: focalizzati su quell’intento per rimanere motivato, durante tutta la meditazione, su questo desiderio anziché perderti in mille pensieri futili al momento. Spiega a te stesso che non è il momento di pensare ad altro, che hai solo mezz’ora di tempo per evolverti e non devi sprecarla a pensare o ad immaginare, perché hai tutto il giorno per poterlo fare e in questa unica mezz’ora devi riuscire a restare in silenzio mentale nonostante le forti tentazioni. 

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La difficoltà più grande sarà quella di rimanere motivato a restare in non pensiero, perché mentre starai meditando ti verrà una grandissima voglia di pensare a tutt’altro per passare il tempo; hai solo mezz’ora di tempo per evolverti, spiega a te stesso che è l’unica occasione che hai per fare progressi e che non devi buttarla all’aria. Se convinci te stesso, sarà molto più semplice mantenere lo stato mentale silenzioso. Il non pensiero infatti non è sinonimo di assenza, bensì porta il significato di essere presente nel momento senza farti trascinare dai pensieri della tua mente. 

Ogni volta che ti perdi nei pensieri, non arrabbiarti: peggioreresti le cose. Invece, rimani calmo e ripeti a te stesso che devi concentrarti sul chakra e non pensare a null’altro. Impara quindi a distinguere quali pensieri stoppare per primi: i pensieri che ti riportano a ricordare qualcosa del passato, ad immaginare qualcosa di fantasioso, a canticchiare una canzone che ti piace, a pensare alla persona che ami, o ai tuoi figli, oppure a ragionare sulle mansioni domestiche che dovresti svolgere; stoppali tutti, perché durante la meditazione che dura soltanto mezz’ora, non devi pensare a nulla di tutto questo. Non ti viene chiesto di smettere di amare la persona che ti fa battere il cuore, o di smettere di accudire i tuoi figli, ti viene chiesto di non pensarci durante la mezz’ora giornaliera che dovresti dedicare interamente alla meditazione. Se impari a dedicare questa intera mezz’ora giornaliera solamente a te stesso, allora inizierai a dare il comando alla tua vita di girare intorno a te, anziché il contrario. Durante la meditazione ricorda spesso a te stesso di doverti concentrare unicamente sulla respirazione pranica e sul chakra su cui stai meditando e se ti aiuta, puoi pensarlo a parole dicendo a te stesso “concentrati sul chakra”; poi, silenziati di nuovo. Non puoi abbattere tutti i pensieri in una sola volta, ma puoi svolgere una selezione poco per volta, eliminando prima i pensieri che ti portano lontano da ciò che stai svolgendo nel presente, per poi un giorno arrivare a controllarli tutti al 100%. Quindi, se i pensieri sono tanti, ripeti a te stesso di doverti concentrare solamente sul chakra, così che quel pensiero non riesca a distrarti, e poi cerca di rimanere concentrato sul chakra senza doverlo ripetere a parole troppe volte. In questo modo, poco a poco, abbasserai ogni tipo di pensiero e la tua attenzione rimarrà vigile e focalizzata su ciò che si alzerà in piedi, che sarà il tuo sesto senso. 

Ovviamente, con il tempo dovrai imparare a rimanere concentrato durante la meditazione senza dover ripeterlo a parole, però questo pensiero serve a focalizzarti e farti tornare concentrato su ciò che stai facendo, per cui non è da paragonare ad un pensiero più pesante, come ad esempio quello di pensare alle faccende domestiche mentre stai meditando: è sempre un pensiero, ma il primo serve per ricordarti cosa stai facendo sul momento e su cosa dovresti concentrarti, il secondo serve soltanto a distrarti e allontanarti da ciò che stai facendo, riportandoti ad una bassa vibrazione. Perciò puoi utilizzare il pensiero per focalizzarti meglio sul chakra, ma devi evitare che questo diventi una sorta di Mantra, finendo per “pensare” al chakra anziché sentirlo davvero. Ricordati sempre che il chakra va percepito fisicamente, non solo immaginato, ecco perché utilizziamo le dita che dovranno toccare la pelle del chakra affinché la percezione fisica ci faccia ricordare cosa dobbiamo fare e in quale punto preciso dobbiamo focalizzarci; cosa che, solamente immaginando la posizione del chakra, non ci permetterebbe di fare. Detto questo, non sarà facile imparare il non pensiero, né sarà immediato, ma con la pratica giornaliera e costante potrai notare miglioramenti che a lungo andare diventeranno sempre più fedeli e pronunciati. Praticando ogni giorno migliorerai tanto, sino a che arriverà il momento, senza rendertene conto, in cui sarai diventato molto più bravo a mantenere il non pensiero e la concentrazione sia durante la pratica che durante la giornata. Non avere l’ansia di evolverti di fretta e furia ma allo stesso tempo non avere troppa calma di deciderti nel metterti a praticare, prima inizierai il tuo percorso e prima vedrai i progressi che tanto sognavi. Ricordati che per migliorare il non pensiero devi respirare prana, che ti darà un grande aiuto a rilassarti e quindi a calmare la mente e tutti i suoi meccanismi di pensiero. Respira prana e rilassati, in questo modo sarà più semplice imparare il silenzio mentale. 

Fine pagina 5 su 5. Se hai gradito l’articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta.

1858 commenti
  • fede91
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    10:36 07/09/25

    Devo ammettere che il mio primo tentativo di meditazione sui Chakra sia stato piuttosto fallimentare e demotivante: continuavo ad avere mille pensieri che interferivano con la mia volontà di rimanere in uno stato di non pensiero. Per non parlare del fatto che, dentro di me, stavo percependo quella mezz'ora come interminabile, quasi una perdita di tempo, e non vedevo l'ora che finisse perché stavo trovando troppa difficoltà a rimanere in non pensiero. Prima di entrare in Accademia e di provare io stessa la Meditazione in non pensiero, se mi avessero detto che avrei avuto difficoltà a non pensare e a gestire perfettamente i miei pensieri, non sono certa che ci avrei dato molto credito. Iniziando la Meditazione ho compreso quanto, senza una vera consapevolezza, volontà e senza la pratica, non si abbia il controllo praticamente su nulla, persino sui nostri pensieri. Siamo totalmente in catene, assoggettati persino a noi stessi e ai nostri pensieri (mi pare di capire sia il Low che ci mantiene in questo stato di schiavitù), salvo che non ci si impegni per Risvegliarsi, liberandoci da questo stato di oppressione. Ad ogni modo, a seguito della prima seduta, non mi sono demotivata ed ho continuato a praticare. Ad oggi, dopo aver praticato un po' di volte, sento di aver un maggiore controllo dei mie pensieri. Riconosco che, durante la pratica, io non sia perfettamente in grado di gestirli, infatti più volte ripeto dentro me stessa "Non devo pensare, devo visualizzare l'energia che riempie il mio Chakra", ma allo stesso tempo sento di riuscire a concentrarmi molto meglio sul non pensiero e di avere meno interferenze durante la Meditazione. Confido in miglioramenti costanti.

  • Fylax
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    18:44 05/09/25

    RIFLESSIONI: Il Low sembrerebbe essere una palestra per il Non Pensiero, ovviamente a patto che si sia consapevoli della sua esistenza. È incredibile con quanta abilità esso si insinui nelle mie sedute di meditazione facendo leva su ogni mia fragilità. Quasi mi conoscesse meglio di quanto io conosca me stesso. E altrettanto incredibile come esso tenda ad “agganciarsi” con le sue sollecitazioni al mio corpo emotivo. Ho notato che di fatto il Low produce degli input normalissimi (clacson, messaggio, telefonata, campanello) eppure essi non sono mai decontestualizzati rispetto alle mie emozioni. Se infatti io fossi sensibile al miagolio del gatto, durante la mia sessione di meditazione mi proporrà proprio quel genere di distrazione e non un altro tipo di impedimento che saprei tranquillamente ignorare. Oppure potrei essere solitamente insensibile al telefono, ma quel giorno magari in attesa di una chiamata o un messaggio importante. Ed ecco che il Low farà in modo che la mia suoneria suoni durante la mia pratica facendo in modo che mi domandi per tutta la durata della meditazione se si tratti della risposta che stavo aspettando o meno. Di per se gli stimoli che il Low mi propone sono neutri e per lo più consueti; sono io tuttavia ad investirli di quell’importanza (emotiva) che mi porterà a distrarmi. Il Non Pensiero, tuttavia, come un muscolo adeguatamente sollecitato farà in modo che di sessione in sessione la presenza del Low diventi sempre meno invadente. Mi viene a tal riguardo in mente una similitudine. Se l’atleta che si esercita nel salto in alto deve prima di tutto competere con la forza di gravità per rinforzare i suoi muscoli, mi verrebbe da pensare che il Low possa essere paragonato proprio alla forza di gravità, il Non Pensiero alla fascia muscolare dell’atleta e la Meditazione al gesto atletico. E alla base di tutto vi sarà sempre in entrambi i casi la volontà e l’intenzione.

  • Fylax
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    18:39 05/09/25

    RICAPITOLANDO: La difficoltà più diffusa nell’approcciarsi alla Meditazione è praticare il Non Pensiero. Infatti il pensiero è il principale nemico dell’evoluzione spirituale. Il Non Pensiero ci permette di connetterci con la nostra Anima e con Dio. Questo perché la comunicazione col divino avviene in maniera psichica e non attraverso la parola. Inoltre è importante diventare padroni del nostro pensiero poiché la maggior parte delle volte esso è indotto da identità esterne (entità, oscuri, Low) che agiscono in maniera subdola su di noi attraverso questo canale. La crescita spirituale avviene sì a livello teorico, ma soprattutto empirico, tramite la pratica delle tecniche. Infatti soltanto imparando ad “abbassare” il pensiero riusciremo a far emergere il nostro Sesto Senso. Esso comunica con noi silenziosamente attraverso sensazioni e percezioni. Il Low tuttavia cercherà di impedire che ciò accada interferendo costantemente per mezzo del pensiero. Sarà quindi proprio il Silenzio Mentale a insegnarci a governare perfettamente il pensiero in modo tale da riuscire a concentrarsi volontariamente su una cosa soltanto, senza distrazioni. O riuscendo a convertire un pensiero negativo in positivo. O ancora arginando momentaneamente certi pensieri per vivere in presenza e in pienezza un’esperienza nella nostra quotidianità. Durante la meditazione è importante focalizzarsi sulla profonda intenzione di evoluzione. Allo stesso tempo è fondamentale rimanere concentrati sul respiro e sui Chakra che stiamo energizzando.

  • Nichi
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    23:07 03/09/25

    All'interno di questi documenti trovo così tante risposte a miei precedenti dubbi... sapere che il nostro pensiero sia così manipolato da un lato mi rassicura, perchè spesso mi ritrovo in situazioni in cui i miei pensieri negativi hanno la meglio su di me e mi fanno reagire in un modo così controverso, da non riuscire più a riconoscermi. Mi conforta sapere che in quelle situazioni non sono davvero io, ma qualcosa che gioca con i miei punti deboli per farmi andare fuori di me e mi dà forza pensare di potermi difendere da questi attacchi.

  • ely🪷
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    15:55 24/08/25

    Tutto spiegato in modo semplice ma un po' difficile da mettere in pratica, l'unica cosa è provare e ripetere con buone intenzioni 🤗

  • Roby
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    16:04 18/08/25

    Anche se medito già da un po' il Low non smette mai di cogliere l'occasione per distrarmi proprio appena inizio a meditare. Delle volte mentre medito mi è difficile rimanere in non pensiero, però quando riesco a concentrarmi noto quando la qualità della meditazione sia migliore e mi fa alzare più di tonale. Infatti quando sono più concentrata riesco a sentire sensazioni molto belle e anche quando la meditazione mi va a curare problemi di salute e mi fa stare bene su tutto. È molto importante meditare bene e in non pensiero per poi poter svolgere anche le altre tecniche.

  • parvati
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    23:28 17/08/25

    Soprattutto quando devo prendere una decisione vengo assalita da un pensiero ossessivo che mi ocnfonde le idee e non mi permette di prendere con serenità le mie deciisoni. questa è una cosa che è stata sempre piuttosto presente nella mia vita e che mi ah creato molta sofferenza. Ora sceglo di praticare con continuità per migliorare il non pensiero e imparare a gestire al meglio la mia mente

  • francescafiore
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    14:05 16/08/25

    Sto gradualmente imparando a riconoscere i pensieri Low che mi passano per la mente durante il giorno. Ogni volta che mi accorgo di star cedendo alla negatività mi chiedo se quello a cui sto pensando è utile alla mia evoluzione, quando la risposta è negativa dico a me stessa di passare oltre. Una cosa che trovo molto difficile è invece riuscire a distinguere le sensazioni, con cui comunica il Sé superiore, dai sentimenti che provo io. Per quanto riguarda il non pensiero durante la meditazione penso che solo andando avanti con costanza e impegno nella pratica può migliorare, ma bisogna veramente impegnarsi perché non è per nulla facile modificare una cosa che siamo stati abituati a fare per tutta la vita. Questo Percorso ci sta dando tantissimi strumenti per riuscire a comprendere e cambiare ciò che è deleterio per il nostro risveglio, e siamo solo all'inizio! Grazie 🙏

  • Sophy
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    17:19 15/08/25

    Rimanere in non pensiero, non è semplice, almeno per me, mi arrivano molti pensieri, che cercano di distrarmi, però insisto, e cerco di fare sempre meglio, anche se, tutti i giorni non sono uguali. Mi sono rimasti impressi, tre passaggi: focalizzarmi sul respiro, sul chakra, e sul mio desiderio di evoluzione. Che prenderò in considerazione, Come punti da seguire. Sento molto la differenza, tra come mi sento, ora con la meditazione, e prima, che ignoravo l'argomento, questo mi aiuta a motivarmi, nel proseguire, questo viaggio, veramente tanto importante per me. Grazie mille 🙏

  • Giorgia
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    17:14 08/08/25

    Mantenere il non pensiero è una delle cose più difficili. È vero che con la pratica migliora ma è sempre più forte di noi in quel momento essere inondati da tutti i pensieri possibili e immaginabili ma cercherò di non farmi distrarre. La pratica quotidiana di giorno in giorno migliora sempre di più anche se delle volte hai tutto contro e ti viene voglia di gettare la spugna. Ma non la diamo vinta e ci impegniamo sempre di più ☺️

  • lil
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    02:03 07/08/25

    Non è sicuramente facile, soprattutto le prime volte, mantenere la mente sgombra durante la meditazione, perché proprio in quel momento vieni assalito da qualsiasi tipo di pensiero, ma quando riesco a distaccarmi e a concentrarmi la meditazione mi fa provare sensazioni che altrimenti non sentirei

  • Laura
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    11:47 05/08/25

    Molto difficile attuare e mantenere il non pensiero. E' come se in quel momento i ricordi, le ansie le memorie si scatenassero tutte insieme. Ho ricordato nomi di persone praticamente sconosciute frequentate anni or sono, ho avuto ansie da lavoro, immagini di luoghi e situazioni del passato. E' come se una grande finestra si aprisse di scatto dando accesso alle memorie di una vita ed anche in modo nitido... tuttavia mi aiuta molto concentrarmi sulla sensazione fisica del tocco sulla pelle e delle percezioni che ne derivano che, tuttavia, non sono sempre le stesse ed anzi a volte sono appena percettibili.

  • bionda
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    21:56 04/08/25

    E' tutto bellissimo spiegato così, mentre praticare diventa un pò più complesso. Dover evitare il pensiero, respirare prana, rilassarsi e concentrarsi sulla sensazione fisica che ci da il chakra è un'impresa grossa per i principianti, ma con il tempo tutto si aggiusterà. Per quel che mi riguarda la cosa più complessa è proprio mantenere il non pensiero. I pensieri frullano così insidiosi nella mente che quasi non me ne accorgo. E appena li scorgo prontamente li scaccio. A volte fatico ad immaginare il prana bianco che entra nei miei chakra. Confido di migliorare giorno per giorno. Ho già più volte detto che non sento quasi mai mai il battito del cuore. Ma non vorrei andare fuori argomento.

  • carmen1
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    20:43 01/08/25

    Grazie 🪶 stò Praticando la meditazione regolarmente e man mano si percepisce meglio cosa sono le interferenze esterne,mi sono accorta che specialmente quelle messe in atto da noi,soprattutto ti alienano dalla realtà come le fantasie, che vedi proprio come ti immergono in film che usano anche le ultime immagini viste nel quotidiano per distrarti, personalmente mi è accaduto durante la meditazione sui chakra come si sviluppano e riportando l'attenzione sulla respirazione queste si dissolvono da sole.... l'accorgersi più frequentemente viene riportato poi nella quotidianità più ti accorgi più cambia il soggetto della distrazione è continuo,mi è capitato pure di osservare come anche, voler fare tutte le pratiche a volte ti spinge quasi a rubare tempo alla qualità della meditazione perciò ho visto che è molto importante osservarsi ma questo è possibile solo acquisendo consapevolezza tramite la meditazione perché non è una cosa che decido,mi capita e basta portandomi a dire che caspita stò pensando!?

  • mass77
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    23:04 30/07/25

    Con la pratica sto pian piano migliorando nella concentrazione e riesco a tenere il non pensiero per un tempo che prima mi sembrava impossibile....a parte alcuni giorni in cui il low vince alla grande su di me. Continuerò a esercitarmi per migliorarmi sempre di piú. L'evoluzione deve continuare.