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Step 1 - N° 49

Meditazione - Meditare con Coscienza (6 parte)


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Quando si medita, non solo ci si dimentica dei problemi, ma spesso questi ultimi si risolvono direttamente. Accade senza che ce ne rendiamo conto, perché siamo troppo abituati a subire la nostra vita anziché viverla e vedere con attenzione cosa succede. Attraverso questo percorso vorrei aiutarti a diventare più cosciente di quello che accade all’interno della tua vita e per quali ragioni avvengono tali situazioni. Non sarò io la risposta alle tue domande, ma ti insegnerò come sviluppare le capacità mentali che permettono ad ognuno di ottenere le risposte ai propri interrogativi. 
Il modo migliore per approcciarti alla meditazione e inserirla nella tua routine è sentire dentro di te il motivo per il quale vuoi meditare. Ovviamente agli inizi non è facile perché potresti non comprenderlo subito, sapendo dentro di te che vorresti meditare ma senza riuscire a spiegare la ragione a parole, quindi finiresti per credere che sia una perdita di tempo. Perciò, inizialmente, dovresti prenderla come un’abitudine, come qualcosa che decidi di fare anche controvoglia, un po’ come quando decidi di praticare sport per stare bene: agli inizi non è un tuo desiderio, non ti alzi la mattina felicissimo di andare a correre o di recarti in palestra anzi ti scoccia un po’; in un certo senso te lo devi imporre, perché sai che se vuoi perdere peso o se vuoi vivere la vita con più salute e fortificare il tuo corpo fisico devi fare quello sforzo. Sai che non vorresti essere debole e pieno di malattie in giovane età quindi ti imponi una regola, ad esempio di andare a correre o di andare in palestra due volte a settimana anche se non ne hai voglia, perché vuoi raggiungere degli obiettivi che ti sei prefissato. 

A volte la meditazione può sembrare noiosa e stancante, proprio come le prime volte in cui decidi di andare a correre o fare sport ti peserà, facendoti venire voglia di mollare. Ogni giorno cercherai mille motivi per non andare in palestra fingendo che non ti interessi davvero farlo e mollando solo per pigrizia. In realtà sei stato tu a scegliere di iscriverti, sei stato tu a prendere questa decisione e nessuno ti ha obbligato. Dentro di te sai che fare sport gioverà al tuo corpo e ti farà ottenere dei risultati nel tempo, ad esempio evitandoti malattie fisiche che la maggior parte delle persone si ritrova a subire già in giovane età, per poi soffrire per il resto della loro vita. Per questo, anche se un po’ seccato, alla fine vai a correre o vai in palestra, sapendo che lo stai facendo per il tuo bene. Praticare sport non è semplice e non perché sia difficile la disciplina in sé, ma perché è difficile mantenere costantemente la motivazione che ti spinge a praticarla. Moltissime persone iniziano a praticare per poi mollare dopo qualche mese, o addirittura il giorno seguente, sebbene quello sport gli piaccia molto; questo accade per pigrizia, perché non hanno voglia di svolgere quelle azioni che, seppur noiose agli inizi, porteranno grandissimi risultati. Questa pigrizia deriva dall’assenza di motivazione, o meglio dall’aver dimenticato i motivi che hanno spinto a iniziare il percorso sportivo. 

Dire a sé stessi “Voglio fare sport per non ingrassare e per non prendermi malattie” è inutile perché risulta essere una frase senza sentimento; sono solo parole al vento senza alcun significato. La chiave sta nel prendere queste parole e decidere di sentirle vere dentro di te. Tutti noi sappiamo che sono vere però decidiamo di pensare a questi termini in modo astratto, senza sentimento, quasi come se non fossero davvero reali. La maggior parte delle persone si aspetta che la motivazione debba venire spontanea sin da subito, come se fosse lo sport a doverti motivare a praticarlo. Non è così. La motivazione deve venire da una propria decisione: tu decidi di fare sport e decidi di motivarti perché vuoi raggiungere determinati obiettivi. Infatti, la mattina non ti alzerai presto pensando spontaneamente: “Che bello, sono strafelice di alzarmi presto per andare a correre!” ma penserai invece: “Che scatole, anche oggi? Dai, su, devo farcela, devo andare a correre, devo farlo per essere forte e in salute anche tra qualche anno, quando il corpo inizierà a cedere!”. 

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Perciò, inizialmente, scordiamoci che la motivazione venga automatica, perché non sarà assolutamente così. Siamo noi a doverci motivare e a dover spingere noi stessi a compiere certe azioni per il nostro benessere. Non deve essere qualcun altro a svegliarci presto la mattina per spronarci a fare esercizio fisico, ma siamo noi a doverci dire: “Su, alzati, devi farlo, non sprecare tempo a letto, è meglio farlo ora che vivere una vita sofferente per non averlo fatto!”. 

Solo dopo aver preso un’ottima abitudine con la pratica dello sport, a seconda della persona, ci vorrà più o meno tempo affinché quest’ultima si renda conto di quanto stia bene effettivamente da quando ha iniziato, così avrà trovato la propria motivazione che la spingerà ogni giorno a non mollare. 

Se prima doveva obbligarsi a iniziare, dopo sarà motivata a non smettere più, perché avrà raggiunto precisi livelli di benessere che non conosceva giacché non praticava, che la motiveranno a continuare senza lo stress iniziale che provava ogni giorno prima di iniziare. Il punto è che il benessere arriva dopo la pratica, non prima; i buoni motivi per praticare arriveranno dopo aver già iniziato a farlo, perché seguiranno i miglioramenti. Credere che essi debbano arrivare ancor prima di iniziare, per invogliarci a fare il primo passo, è da illusi oltre che da sciocchi, perché nessuna pratica ti regala i benefici ancor prima di cominciare a metterla in atto, solo per aiutarti a scegliere se iniziare o meno. Sarebbe come credere che al lavoro il capo possa pagare i propri dipendenti prima che inizino a lavorare, per stimolarli a dare il massimo; sappiamo tutti che lo stipendio arriva a fine mese per pagare il nostro lavoro già compiuto e non prima di iniziare per indurci a lavorare il mese dopo. Allo stesso modo, anche nello sport, come in ogni altra pratica, i miglioramenti arrivano dopo un lungo allenamento e non prima, perciò anche la motivazione arriverà dopo. All’inizio bisogna imporsi di fare sport, se si è decisi a raggiungere degli obiettivi, altrimenti non si riesce. Per ogni scelta entra in gioco lo stato mentale con cui la persona decide di fare attività fisica: se ogni singola volta decidesse di lamentarsi nonostante sappia dentro di sé che lo sta facendo per se stesso e continuasse a fare sport come se dovesse fare un favore a qualcun altro, allora non imparerebbe nulla, e anche se potesse perdere peso o migliorare la sua salute fisica, continuerebbe a lamentarsi di non avere voglia di farlo. Spetta a lui decidere come approcciarsi allo sport. Questo non dipende da quanto esso faccia bene al corpo, o da quanto sia utile, ma dipende dal modo con cui si inizia a praticarlo, perché nonostante quello sport possa essere il più bello, il più utile e il più funzionale di tutti, se una persona decide di praticarlo con svogliatezza per lei rimarrà per sempre noioso. 

Tu devi ricordarti che, se hai deciso di iscriverti in palestra, non lo hai fatto per fare un favore all’allenatore che si sentiva solo e aveva bisogno del tuo sostegno, ma lo hai fatto per te stesso, quindi non stai facendo un favore a nessuno se non a te stesso. Dato che hai deciso di iniziare un percorso sportivo, cerca di non mollare tutte le tue buone intenzioni come sempre, ma portale avanti con la stessa motivazione che avevi il primo giorno. Lo stato mentale con cui inizi una pratica è molto importante, perché se decidi di studiare musica, scegliendo uno strumento complicato, puoi anche andare ogni giorno in sede a impiegare il tuo tempo con il maestro, ma se ti rechi in aula con svogliatezza continuerai a non imparare niente nonostante le lezioni vadano avanti, mentre tutti gli altri compagni diventeranno sempre più bravi a suonare quello strumento. Questo non sarà dovuto al fatto che essi abbiano una capacità di apprendimento superiore alla tua, né tantomeno al fatto che la musica che suoni non funziona, ma sei tu che devi imparare ad approcciarti meglio ai progetti che hai deciso di iniziare. Se invece continuerai a seguire quel percorso con la voglia di imparare, ti renderai conto che, anche se il maestro ti chiede di praticare ripetutamente gli stessi esercizi musicali in apparenza noiosi, in realtà quelli ti stanno formando e ti permettono di conoscere gli strumenti che ti porteranno un giorno a diventare un buon musicista. 

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È importantissimo l’approccio che decidi di avere con il percorso che stai iniziando. La meditazione è uno sport per la mente, pertanto non è facile sin da subito sedersi ogni giorno a mezzo loto e meditare con totale voglia e convinzione, ma se tu decidi di iniziare bene questo percorso esso ti porterà con assoluta certezza ad ottenere ottimi frutti per la tua mente e per la tua vita. 

Quando ti siedi per iniziare la tua sessione di meditazione, prova a farlo con il desiderio di raggiungere il rilassamento e quindi il benessere. Non sederti pensando che devi farlo e basta, senza una vera motivazione, perché sarebbe come andare in palestra pensando di fare un favore al tuo allenatore: concentrati sulla meditazione per quello che è davvero, cioè uno strumento che ti permetterà di stare bene mentalmente e spiritualmente. Il tuo approccio iniziale è molto importante, perché da esso dipenderà se sarai in grado di ottenere buoni risultati dalla pratica o se rimarrai sempre allo stesso livello. È un po’ come quando dicono che per ottenere qualcosa devi crederci; certo, se tu per primo non credi di poterti rilassare, di certo la meditazione non ti obbligherà a farlo. Sei tu a dover decidere di approcciarti positivamente al rilassamento, convincendoti di potercela fare. Non devi spostare le montagne con il pensiero, non devi svolgere un’azione impossibile e talmente complicata che solo in pochi al mondo riescono a fare: devi solamente rilassarti, è semplice. Iniziando la meditazione con il primo passo essenziale, ovvero il rilassamento, permetterai alla tua mente di arrivare a livelli superiori che senza di esso purtroppo non potresti raggiungere. Sebbene molti credano che rilassarsi durante la pratica sia un passaggio poco importante e sorvolabile, in realtà si tratta di un momento importantissimo, perché senza di esso non si potrebbero ottenere molte delle esperienze evolutive che stiamo cercando. 

Quando inizi a meditare, prova a richiamare dentro di te il desiderio di sentirti finalmente in pace. Distacca tutto quello che è successo durante la giornata, lo stress che hai accumulato, il dolore che hai provato mentre qualcuno ti diceva o faceva qualcosa di male. Lascia andare tutto ciò e inizia la tua meditazione deciso a volerti sentire bene. Lo scopo è proprio quello di provare pace, perciò devi permettere a te stesso di aprirti a questa vibrazione senza girarci troppo intorno. Dentro di te puoi sentire una connessione così forte a qualcosa che non subito sai distinguere, ma sai che è qualcosa di molto buono, di molto luminoso e che ti fa stare bene. Non voglio chiamarlo sé superiore o Dio, perché in entrambi i casi scatenerei le tue aspettative, ovvero l’idea che ti sei fatto su Dio, che potrebbe non essere quella corretta. Quindi non ti chiedo di pensare a quello che dovresti provare; ti chiedo invece di sperimentare quella pace che la meditazione ti offre e di concentrarti solo su quella, perché non importa come la vuoi chiamare, importa il benessere che ti fa sentire. Percepisci quella sensazione di pace interna, che ti permette di distaccarti dalla giornata e di rilassarti, in un certo senso fregatene da tutto quello che è successo per sentirti di nuovo sereno. È il tuo rifugio personale, dove nessuno può farti stare male, perché tu decidi di stare bene. Tieni questo sentimento anche fuori dalla meditazione quando la sessione finisce; non permettere che la sensazione finisca con essa, perché l’obiettivo è sentirti bene sempre. Porta con te quel senso di sicurezza, di pace che hai creato durante la meditazione. Sentiti amato profondamente, perché durante la meditazione ti connetti alle vibrazioni più pure, a quelle energie così alte che davvero ti amano; poco importa quello che è successo prima: ora ci sei solo tu e la tua profonda connessione. Ricorda questo importantissimo sentimento, perché sarà la tua salvezza quando sarai triste e quando non saprai come risolvere i tuoi problemi. Prendi del tempo per te e rilassati, respira e connettiti a quest’energia luminosissima, bellissima e di pace, sentiti libero dai problemi; solo così potrai approcciarti a loro con più libertà e serenità per risolverli. 

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Ciò che conta è il tuo stato mentale e la meditazione ti aiuta a migliorarlo, a diventare più lucido, più sereno, senza farti affogare dai problemi che ti sottomettono e che ti fanno perdere coscienza impedendoti di prendere una decisione giusta. Non leggere le mie parole di fretta, comprendile prima di tutto, provale sulla tua pelle, perché hai bisogno di sentirti bene. Sei qui per questo, vuoi sentirti pieno dentro, vuoi sentirti capace di decidere della tua vita senza dolore e senza sofferenza. Hai bisogno di sentirti vivo e di comprendere che la tua vita è davvero tua e non di qualcun altro che la sta vivendo al posto tuo. In fondo siamo abituati a non stare bene, pensiamo che stare bene sia chiedere troppo e che sia una fortuna di pochi. 

Siamo noi a decidere se stare bene oppure no. Di continuo scegliamo di lasciarci soffocare dagli impegni, dai problemi e dalle sofferenze che le altre persone o gli eventi intorno a noi ci creano e ci provocano, ma noi possiamo decidere di distaccare tutto questo. Tutti cercano di farci dimenticare che noi abbiamo la scelta perché nemmeno loro sanno di averla, però noi ce l’abbiamo: possiamo decidere di sentirci felici e distaccati da quello che succede, per vivere la nostra vita al di fuori di ciò che gli altri e la società intorno a noi vogliono farci vivere e provare. Noi possiamo sentirci coscienti nella nostra vita e viverla davvero, non solo come macchine che compiono azioni di routine. Possiamo realizzarci, modificare la nostra prospettiva e cambiare vita, perché siamo umani e abbiamo la capacità di cambiare: è nella nostra natura e non dobbiamo sotterrare la nostra più grande facoltà. Anche se i primi tempi potrebbe sembrare difficoltoso mantenere la costanza nell’esercizio della meditazione – a causa del Low che troverà qualunque scusa pur di non farti sedere a meditare – con una pratica continua ti renderai conto che i miglioramenti nella tua vita saranno tanti e questi ti motiveranno ad avere sempre più voglia di continuare. 

Sarà un’ottima catena, ma sei tu a dover decidere di darle inizio. Tutto dipenderà da te, a seconda che tu voglia vedere questi miglioramenti o che, nonostante essi ci siano, tu decida di essere comunque pigro nella pratica e dimenticarti chi sei veramente. Ciò che conta per ogni meditazione non è la tua bravura nel meditare ma è l’intento, ovvero il desiderio che metti in ogni singola sessione. Molte persone credono di meditare ma non è così, perché si siedono a mezzo loto e provano a imporre qualcosa che non può essere forzato. L’evoluzione è prima di tutto mentale e la si ottiene meditando con consapevolezza. Sedersi a mezzo loto, diventando coscienti di quello che si sta per fare, aiuterà l’evoluzione che stai cercando ad arrivare molto più velocemente. Se sei concentrato su quello che stai facendo e sai motivare te stesso a raggiungere certi risultati, tutto sarà più semplice. Il mio consiglio è questo: prima di mettersi a meditare e alla fine di ogni sessione, si dovrebbero occupare almeno uno o due minuti a prendere consapevolezza di quello che si sta decidendo di fare. Concludere la meditazione, aprire gli occhi e andare subito a compiere azioni Low, porterà la nostra coscienza ad abbassarsi di nuovo e troppo velocemente, perché incoscientemente decideremo di ritornare subito nella bassa frequenza. Se permetti alla tua mente di capire che hai concluso la meditazione e che tra un attimo dovrai andare a compiere le tue mansioni Low, sarà molto più semplice per te rimanere cosciente anche quando svolgerai le solite azioni di routine. Concludere la meditazione e alzarsi di fretta per iniziare mansioni Low senza nemmeno capire quello che sta accadendo è un programma che dobbiamo eliminare dalla nostra abitudine, perché è molto importante agire con coscienza compiendo qualunque azione con la consapevolezza di ciò che stiamo facendo. 

Il punto è sapere che quello che stai facendo potrebbe abbassare la tua coscienza: non puoi pretendere da te stesso di rimanere cosciente 24 ore su 24, ma puoi iniziare a decidere di tenerti almeno un poco più alto rispetto alla media. 

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È inevitabile che, dopo aver finito di meditare, tu debba andare a lavorare, a pulire, a fare la spesa, a compiere le azioni che la routine quotidiana ti chiede di fare. Hai però la scelta di svolgere quelle azioni rimanendo cosciente che devi andare a farle, anziché passare dalla meditazione alla mansione Low senza nemmeno esserti accorto che tra le due c’è stato un lasso di tempo in cui hai perso quasi completamente coscienza. Il segreto sta nel decidere di andare a fare la spesa o qualunque altra azione, riempiendo quel momento tra la meditazione e la faccenda con la consapevolezza di quello che stai per andare a fare. In questo modo è normale che in breve tempo perderai nuovamente coscienza e ti ritroverai a svolgere le mansioni Low dimenticandoti quasi di aver meditato, ma non è così grave quanto perdere coscienza nell’immediato senza un minimo di preavviso. Si tratta di un allenamento mentale che ti permetterà di essere molto più cosciente nella vita di tutti i giorni, perché è proprio questo l’obiettivo di ogni tecnica: farti rimanere consapevole e lucido anche al di fuori della pratica. 

Quindi ti consiglio di prendere un minuto subito dopo la conclusione della tecnica, per realizzare con la mente che hai finito la meditazione e che dovresti alzarti per andare a svolgere altre azioni. In questo modo, anziché perdere coscienza all’improvviso, permetterai alla tua energia di stabilizzarsi e di capire che sta per diminuire, ma proprio grazie a questa consapevolezza essa calerà molto meno. In un certo senso è come se tu venissi avvisato da qualcuno che riceverai un pugno, quindi ti preparerai indurendo la pancia, in modo che l’impatto del pugno non ti faccia del male; non ti avevano detto che sarebbe arrivato nella pancia, quindi non hai potuto parare il pugno, ma sapendo che sarebbe arrivato hai potuto prepararti per incassarlo senza provare troppo dolore. Se invece non ti fossi accorto di quel pugno e fosse arrivato all’improvviso, il dolore sarebbe stato molto più forte, ti saresti piegato in due per la botta presa e saresti caduto a terra. Questa metafora vuole farti comprendere l’arrivo del Low, o meglio l’abbassamento della tua coscienza. Se tu permetti alla tua mente di sapere che stai per abbassarti, la caduta sarà molto meno “dolorosa” per la tua coscienza, ma se tu crollassi improvvisamente nella bassa frequenza, la mente – non essendo stata avvisata – subirebbe un brutto calo nell’incoscienza e rallenterebbe la tua evoluzione. Questa piccola azione potrebbe velocizzare di tanto e per più tempo la tua capacità di rimanere cosciente. Ovviamente esistono moltissimi livelli di coscienza, perciò ci sarà sempre modo di migliorare e questo è un ottimo passo da cui iniziare. 

Come è utile essere coscienti della fine della sessione lo è anche essere coscienti dell’inizio di ogni singola meditazione. Sapere quello che stai facendo ti permetterà di eseguirlo meglio e di diminuire il pensiero continuo che si ha solitamente durante la pratica. Questo non è facile, specie perché decidiamo di meditare soprattutto quando siamo stanchi o tristi, per darci un po’ di carica, e in queste occasioni è difficile essere coscienti; ma non è un problema, perché la meditazione ci porterà coscienza ed è proprio per questo che decidiamo di praticarla. Per fortuna, però, non decidiamo di meditare solo quando siamo tristi, ma anche quando siamo felici e in salute perché conosciamo i buoni effetti che la meditazione offre, avendo avuto già i primi risultati che hanno stimolato il nostro desiderio di proseguire con la pratica. 

Per questo motivo dovremmo provare più spesso ad iniziare la meditazione con la consapevolezza di quello che stiamo per fare. Quando stabiliamo di voler andare a meditare, infatti, lo decidiamo in un attimo e il secondo dopo siamo già seduti a mezzo loto con le dita sul chakra: tra la decisione di meditare e la meditazione in sé c’è un istante che noi possiamo riempire con la coscienza di quello che stiamo per fare. In questo breve tempo, abbiamo la possibilità di prepararci mentalmente e comprendere che stiamo per sederci e rilassarci, per provare il benessere fisico e mentale che la meditazione ci garantisce. 

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Prima di metterci comodi, dobbiamo realizzare e quindi comprendere perfettamente che non ci stiamo per sedere e basta, ma che stiamo per meditare, quindi desideriamo raggiungere un obiettivo ben più alto. 

Ti renderai conto che, a furia di prepararti mentalmente in questo modo, prima di meditare starai già entrando in uno stato meditativo che sarà utilissimo per ottenere il rilassamento in un tempo decisamente più breve rispetto a quando ti siedi senza la convinzione di voler meditare. Ancora una volta, possiamo notare quant’è importante l’intento che mettiamo nelle azioni che stiamo svolgendo. Infatti, meditare con l’intento di raggiungere livelli più alti, ci farà sentire una consapevolezza maggiore a confronto di chi si siede senza svolgere questo importante passaggio. Questa consapevolezza sarà utile per tutta la giornata perché rimarrà dentro di noi, e più la nutriremo e le chiederemo di stare vigile durante il giorno, più riusciremo ad essere lucidi durante ogni decisione, in particolare per quelle che riteniamo più banali ma che invece ci cambiano la vita. Questo esercizio non richiede un eccessivo sforzo, perché non si tratta di sedersi e meditare per più tempo, si tratta semplicemente di riempire il momento tra la decisione di meditare e la meditazione vera e propria con la consapevolezza e la preparazione. È un po’ come prevedere che si sta per meditare e decidere che si debba svolgere al meglio. 

Non aspettarti che sia facile compiere tutto ciò che ho detto sinora, ma provaci qualche volta, poi sempre più spesso, sino a che non diventerà un’abitudine; non renderla però un’azione senza sentimento altrimenti si tornerebbe punto e a capo. Ciò che conta è l’emozione, è l’intento che provi, proprio come quando decidi di praticare sport: se vai a correre pensando già a quando tornerai a casa, perché non ne hai voglia, di sicuro correrai meno e sarai meno resistente e meno veloce. Se invece decidi di metterci tutto l’impegno pur non avendo voglia, superando il tuo ostacolo e dando a te stesso la giusta motivazione per partire, tornerai a casa che non sarai affatto dispiaciuto, anzi, ti sembrerà che il tempo sia passato più velocemente del previsto. La stessa situazione la ritroviamo nella meditazione: quando decidi di meditare pur non avendo tanta voglia di sederti, prova a motivare te stesso dandoti la giusta spinta a praticare ugualmente, così alla fine della sessione ti renderai conto che sarà durata meno del previsto e che non è stata poi tanto male, anzi, che potevi meditare anche senza preoccuparti troppo. Al contrario, se mediti senza motivarti, ogni sessione sembrerà sempre troppo lunga e questo potrebbe annoiarti. Perciò la chiave non sta nella tecnica in sé, ma in come decidi di approcciarti ad essa. Se vuoi praticarla, sai che devi farlo perché ti porterà ad un benessere interno di cui hai bisogno e quando non ne senti voglia, datti la spinta giusta per non arrenderti, motivati, trova quel sentimento e fallo riaffiorare affinché ti spinga a meditare bene, nonostante tutto voglia non farti avere questa esperienza. Oltretutto ricordati che un buon rilassamento si ottiene respirando in profondo l’energia luminosa dentro di sé: questo passaggio è fondamentale, perché senza energia bianca è molto più complesso rilassarsi e quindi raggiungere un buon stato mentale per praticare qualunque tecnica spirituale. 

Dato che il benessere deriva dall’energia, tralasciando questo passaggio sarà ben più arduo trovare la pace interna e la connessione alle dimensioni di luce. Impara quindi a motivare te stesso a migliorare, decidendo e stimolandoti ad andare avanti, salendo un gradino più alto volta per volta, anziché camminare sempre dritto sullo stesso piano convinto che vada bene comunque. La crescita è una tua scelta, non darla per scontata. Scegliendo di migliorare e di raggiungere livelli sempre più alti della meditazione noterai come, guarda caso, molte situazioni nella tua vita si risolveranno contemporaneamente alla tua buona pratica. Tieni gli occhi aperti e ti renderai conto di tutto ciò. Buona meditazione! 

Fine pagina 6 su 6. Se hai gradito l'articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta.

1329 commenti
  • baby81 - 10:44 09/02/24

    D'ora in poi cercherò di mettere l'intento prima e dopo la meditazione: in effetti sin'ora passavo direttamente a tutte le faccende low senza pensarci... Grazie per questa ulteriore e preziosa pratica 🙏

  • Mattheo - 09:18 09/02/24

    Lezione fondamentale per settare il giusto stato mentale prima durante e dopo la pratica della meditazione. Un intento chiaro come dici può motivarci a fare di questa pratica un pilastro di vita imprescindibile. Grazie per stimolarci e guidarci in questo percorso

  • pastisse - 10:22 06/02/24

    Mi sono avvicinata alla meditazione da pochi mesi e già ogni giorno sento il bisogno e il desiderio di meditare e questo mi sembra già un buon passo avanti. Si, mi ero accorta, al termine della meditazione, che riprendere subito le mie mansioni quotidiane mi dava fastidio, quasi a voler annullare i benefici della meditazione. Così al termine di ogni seduta adesso mi prendo ancora un pó di tempo per respirare energia, questa volta ad occhi aperti.

  • Sole - 10:13 06/02/24

    Io pratico da quando conosco voi e devo essere onesta l'intento non mi viene così spontaneo, ma ho imparato a stare qualche minuto dopo a dirmi che devo tornare "alla normalità"

  • Mariel - 16:29 03/02/24

    Pratico la meditazione da qualche anno e anche io confermo che o benefici sono talmente tanti che ora non potrei più smettere di farla. Accompagna sempre le mie giornate e quando ho dei momenti liberi ne approfitto per centrarmi in me stessa nella mia respirazione , nel non pensiero, nel rilassamento, anche se solo per alcuni minuti

  • Babi999 Medaglia per aver completato lo Step 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 4 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 5 per la 2ª volta Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 9 Medaglia per aver completato il libro Il Sigillo delle Vite Passate - Vol. 1 - 00:15 27/01/24

    Tanto tempo fa, c’è stato un lungo periodo della mi vita che mi sono sentita molto triste e sola. Ogni singolo problema mi sembrava irrisolvibile eppure arrivando in quest’Accademia è successo che tutti i miei problemi un po’ alla volta ho iniziato a risolverli con un approccio molto diverso da prima e molto meno pessimistico. Poi un po’ alla volta ho iniziato anche a comprendere la causa dei miei problemi e qui in ACD sto imparando come si risolvono i problemi 😁devo dire che Angel è davvero molto brava nell’insegnare a noi studenti come si risolvono i problemi. La Meditazione di ACD per iniziare ha riempito il vuoto che mi sentivo dentro, sono ancora da sola perché non riesco a circondarmi tanto di persone per molti motivi ma ci sono i miei spazi durante la giornata soprattutto quando mi dedico alla meditazione che mi sento e comprendo cosa significa essere in GRANDE COMPAGNIA 🥰🥰🥰🥰🥰🥰🥰🥰🥰🥰🥰🥰🥰🥰🥰🥰🥰🥰🥰 grazie infinite Angel ❤️❤️❤️❤️

  • maria-paola Medaglia per aver completato lo Step 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 7 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 8 Medaglia per aver completato il libro Il Sigillo delle Vite Passate - Vol. 1 - 20:49 26/01/24

    Ecco, beccata!! Non mettevo l'intento e il dopo meditazione non lo facevo. Però a mia discolpa posso dire che prendo la meditazione come quella mezz'ora dedicata solamente a me, dove mi rendo conto che esisto veramente e non sono una macchina. Grazie è stata una lezione illuminante.

  • nidiachaves - 16:48 26/01/24

    Ciao, molte volte ho provato a meditare ma mi sono successe delle cose che mi buttavano nello sconforto e allora smisse. Pratticamente quando meditavo, si cadevo in un stato di calma assoluta, ma poi prendeva il sopravvento la mia emotivita e cosi cominciavo a piangere a di rotto senza un motivo, ed da allora smissi. Oggi ho ascoltato l'audio, e ascoltando la voce di questo insegnante ho chiuso gli occhi e sono rimasta in quel stato meditativo di pace e tranquilita, vorrei solo capire il perche in altre occazioni che ho voluto meditare dopo mi prendeva quel pianto ininterrotto senza una ragione, Qualcuno mi puo spiegare? E bene spero che d'ora in poi con il Vostro aiuto possa andare avanti e mettercela tutta per avanzare sul mio Risveglio S.

  • Hor Medaglia per aver completato lo Step 1 - 21:21 25/01/24

    Questo è un articolo che avevo letto un o'ò di tempo fà, ma devo confessare che molto probabilmente non ne avevo colto la vera importanza di quanto viene comunicato. E' centrato il paragone fatto con lo sport e la differenza tra la motivazioone iniziale che ti spinge a praticare un determinato sport rispetto a quando raggiungi un livello di performance tale dove non hai più bisogno di trovare una spinta interiore che ti spinga a fare delle cose che inizialmente ti possano sembrare pesanti. Quandio raggiungi una certa forma avverti la consapevolezza dei cambiamenti interiori, corporei e anche mentali che sei riuscito a raggiungere e non devi più trovare stimoli esterni che ti spingano a fare determinati sacrifici, perchè è cambiato il paradigma centrale, il sacrificio. Il sacrifico non esiste più perchè quello che hai sperimentato è una situazione di benessere che ti spinge sempre di più alla ricerca dello stesso, non con sacrificio, ma con gioia e passione. Lo stesso vale per la meditazione, bisogna fermarsi un attimo e capire perchè si stà meditando, cosa sto cercando nella pratica in sè, voglio solo il rilassamento o voglio anche accrescere il mio livello di consapevolezza, consapevolezza che ti permette di elevarti a un tonale suuoperiore dove puoi raggiungere livelli più elevati di frequenza e con essi armonizzi il tuo spirito, allontanandoti dalle frequenze negative che ti spingono verso il basso. Quando hai sperimentato questa consapevolezza, sulla tua pelle, sul to quotidiano, la meditazione diventa una contio sine qua non dello start quotidiano. L'energia pranica con la quale fai esperienza durante la meditazione, ti pervade il corpo e lo spirito di una luce fiammeggiante, il tuo corpo si riveste di uno scudo di energia e lo spazio che attraversi si purifica nel tuo cammino.

  • artemisia@ - 14:57 25/01/24

    Si, si, si!!! Questa mattina ho dovuto rimandare la meditazione per svariate ragioni, cercando il momento opportuno per poterla praticare senza intoppi. L ho avuta in mente costantemente. E ora dopo aver concluso questo step finalmente con intenzione e consapevolezza mi prendo il mio momento. Graziee

  • trix - 00:08 21/01/24

    Questo articolo è stato scritto apposta per me, per la mia situazione di vita e per la mia stupidità. Il nuovo anno è iniziato con i buoni propositi, uno di questi si è tradotto con un gesto carico di coscienza e responsabilità. Mi separo dal mio “compagno”, con tutto ciò che comporta una separazione con una bambina piccola. In mezzo al caos e al marasma, alle discussioni mi sono detta che forse è meglio se medito quando sono più calma e serena. Ora non ho la testa, sono stanca, sono sfinita. Eppure leggendo questo articolo ho pensato che la mia idea era solo una scusa, presa dalla stanchezza certo, ma è comunque una scusa. Non ho molta energia, non so se sarà un buco nell acqua ma devo provare a riprendere e a rendere stabile questa pratica.

  • sole. Medaglia per aver completato lo Step 1 - 14:23 15/01/24

    Sinceramente per me per ora la meditazione è qualcosa che deve ,per scelta,fare parte della mia routine . Non ho aspettative al riguardo,se non quello appunto di rilassarmi e stare bene,perché stando bene si riflette meglio senza caos interiore.ecco,poi l incipit è che con la meditazione si possono risolvere i problemi quotidiani.. me lo auguro,certamente,però metto il benessere psichico prima di tutto perché penso che allenandomi in quello,le tecniche future saranno più scorrevoli e naturali

  • Alloro - 23:05 11/01/24

    Rileggendo questo articolo mi rendo conto di alcuni errori che ho fatto. Nonostante la costanza ammetto che dedicare alcuni minuti prima e dopo è qualcosa che tendo a non fare. Grave errore. Infatti piombo nel low ripidamente e perdo coscienza. Infatti la mia evoluzione è molto lenta. Fortunatamente però posso migliorare e praticare meglio. Sicuramente non salterò questo passaggio d'ora in avanti.

  • jael Medaglia per aver completato lo Step 1 per la 2ª volta Medaglia per aver completato il libro Il Sigillo delle Vite Passate - Vol. 1 Medaglia per aver completato il libro Il Sigillo delle Vite Passate - Vol. 2 - 11:10 10/01/24

    Rileggo l'articolo e il mio precedente commento ad esso. Mi rendo perfettamente conto di quanto siano importanti intento e motivazione. In alcuni periodi la motivazione è data proprio dal risolvere determinati problemi, o manifestare degli obiettivi. Il mio difetto principale, però, resta l'impazienza, perché mi aspetto di risolvere o manifestare molto più velocemente di quando avvenga. Però alla fine accade e questo mi rimotiva ulteriormente per proseguire. Ci sono giorni in cui devo fare uno sforzo in più per compiere le mie Meditazioni, e in quei giorni mi rendo conto che durante la Meditazione si creano come degli "sciami" (li chiamo così), di tanti pensieri inutili, ma brevissimi. Come se la mia mente venisse bombardata ma riuscisse a parare i colpi e interrompere. Molti di questi pensieri, infatti, sono come frammenti interrotti, o parole decontestualizzate, frasi smezzate. Allora, in quei momenti, la mia motivazione si deve intensificare e la Coscienza allenarsi alla resistenza. Ho anche sperimentato quanto sia importante prendermi qualche istante di consapevolezza prima di iniziare il rilassamento (quest'ultimo è fondamentale per la buona riuscita della pratica) e prima di ritornare alle azioni quotidiane.

  • Tali Medaglia per aver completato lo Step 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 4 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 5 per la 2ª volta - 18:10 09/01/24

    Questa lezione è stupenda! E' di una motivazione incredibile. Quando si medita tanto e bene, le sensazioni che si provano sono bellissime, la mente si libera, i problemi spariscono sia dalla mente che dalla routine. Però non è semplice mantenere questo ritmo sempre, e quando si scende perchè veniamo distratti oppure per altri motivi, ecco che ci dimentichiamo di quanto stavamo bene quando praticavamo tanto, e pensiamo che anche se meditassimo i problemi non si risolvono e continuiamo a farci assorbire da loro piuttosto che mollare tutto e praticare. E' importante il consiglio di prendersi del tempo per ricordare cosa ci ha spinto a iniziare a meditare e il perchè abbiamo scelto di farlo, in modo tale da motivarci e andare avanti. Infatti come nell'esempio che hai citato con la palestra, all'inizio si è carichissimi, perchè si hanno in mente gli obiettivi che si vogliono raggiungere, ma poi si dimenticano e passa la voglia, facciamo i capricci con noi stessi e abbandoniamo. Questo percorso è stato il primo progetto della mia vita che sono riuscita a portare avanti per diverso tempo senza arrendermi, grazie a te e a tutti questi preziosi insegnamenti che ci fanno praticare al meglio e che ogni giorno ci motivano. Infatti un altro modo per mantenere attiva la motivazione oltre ai risultati che arrivano e che ci fanno stare bene è leggere i documenti. Infatti quando si legge poco perchè si pensa di non avere tempo, ecco che la pratica diminuisce di pari passo. Quando si legge tanto, si riaccende il motore, si pratica bene, le giornate si allungano e si ha non solo il tempo per leggere e per praticare, ma anche per fare tutto il resto che vogliamo! Molto importante il consiglio che ci dai su come dobbiamo sentirci prima di meditare ed è bellissimo quando dici che il nostro rifiugio personale, un momento in cui dobbiamo allontanare i problemi e finalmente sentirci in pace! Importantissimi anche i consigli di prendere coscienza delle nostre azioni, soprattutto prima e dopo la meditazione. Dopo la meditazione ormai è diventata un'abitudine consolidata perchè la differenza rispetto a quando non lo si fa è abissale, invece devo impegnarmi di più nel prendere coscienza all'inizio. Grazie infinite!