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Step 1 - N° 49

Meditazione - Meditare con Coscienza (6 parte)


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Quando si medita, non solo ci si dimentica dei problemi, ma spesso questi ultimi si risolvono direttamente. Accade senza che ce ne rendiamo conto, perché siamo troppo abituati a subire la nostra vita anziché viverla e vedere con attenzione cosa succede. Attraverso questo percorso vorrei aiutarti a diventare più cosciente di quello che accade all’interno della tua vita e per quali ragioni avvengono tali situazioni. Non sarò io la risposta alle tue domande, ma ti insegnerò come sviluppare le capacità mentali che permettono ad ognuno di ottenere le risposte ai propri interrogativi. 
Il modo migliore per approcciarti alla meditazione e inserirla nella tua routine è sentire dentro di te il motivo per il quale vuoi meditare. Ovviamente agli inizi non è facile perché potresti non comprenderlo subito, sapendo dentro di te che vorresti meditare ma senza riuscire a spiegare la ragione a parole, quindi finiresti per credere che sia una perdita di tempo. Perciò, inizialmente, dovresti prenderla come un’abitudine, come qualcosa che decidi di fare anche controvoglia, un po’ come quando decidi di praticare sport per stare bene: agli inizi non è un tuo desiderio, non ti alzi la mattina felicissimo di andare a correre o di recarti in palestra anzi ti scoccia un po’; in un certo senso te lo devi imporre, perché sai che se vuoi perdere peso o se vuoi vivere la vita con più salute e fortificare il tuo corpo fisico devi fare quello sforzo. Sai che non vorresti essere debole e pieno di malattie in giovane età quindi ti imponi una regola, ad esempio di andare a correre o di andare in palestra due volte a settimana anche se non ne hai voglia, perché vuoi raggiungere degli obiettivi che ti sei prefissato. 

A volte la meditazione può sembrare noiosa e stancante, proprio come le prime volte in cui decidi di andare a correre o fare sport ti peserà, facendoti venire voglia di mollare. Ogni giorno cercherai mille motivi per non andare in palestra fingendo che non ti interessi davvero farlo e mollando solo per pigrizia. In realtà sei stato tu a scegliere di iscriverti, sei stato tu a prendere questa decisione e nessuno ti ha obbligato. Dentro di te sai che fare sport gioverà al tuo corpo e ti farà ottenere dei risultati nel tempo, ad esempio evitandoti malattie fisiche che la maggior parte delle persone si ritrova a subire già in giovane età, per poi soffrire per il resto della loro vita. Per questo, anche se un po’ seccato, alla fine vai a correre o vai in palestra, sapendo che lo stai facendo per il tuo bene. Praticare sport non è semplice e non perché sia difficile la disciplina in sé, ma perché è difficile mantenere costantemente la motivazione che ti spinge a praticarla. Moltissime persone iniziano a praticare per poi mollare dopo qualche mese, o addirittura il giorno seguente, sebbene quello sport gli piaccia molto; questo accade per pigrizia, perché non hanno voglia di svolgere quelle azioni che, seppur noiose agli inizi, porteranno grandissimi risultati. Questa pigrizia deriva dall’assenza di motivazione, o meglio dall’aver dimenticato i motivi che hanno spinto a iniziare il percorso sportivo. 

Dire a sé stessi “Voglio fare sport per non ingrassare e per non prendermi malattie” è inutile perché risulta essere una frase senza sentimento; sono solo parole al vento senza alcun significato. La chiave sta nel prendere queste parole e decidere di sentirle vere dentro di te. Tutti noi sappiamo che sono vere però decidiamo di pensare a questi termini in modo astratto, senza sentimento, quasi come se non fossero davvero reali. La maggior parte delle persone si aspetta che la motivazione debba venire spontanea sin da subito, come se fosse lo sport a doverti motivare a praticarlo. Non è così. La motivazione deve venire da una propria decisione: tu decidi di fare sport e decidi di motivarti perché vuoi raggiungere determinati obiettivi. Infatti, la mattina non ti alzerai presto pensando spontaneamente: “Che bello, sono strafelice di alzarmi presto per andare a correre!” ma penserai invece: “Che scatole, anche oggi? Dai, su, devo farcela, devo andare a correre, devo farlo per essere forte e in salute anche tra qualche anno, quando il corpo inizierà a cedere!”. 

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Perciò, inizialmente, scordiamoci che la motivazione venga automatica, perché non sarà assolutamente così. Siamo noi a doverci motivare e a dover spingere noi stessi a compiere certe azioni per il nostro benessere. Non deve essere qualcun altro a svegliarci presto la mattina per spronarci a fare esercizio fisico, ma siamo noi a doverci dire: “Su, alzati, devi farlo, non sprecare tempo a letto, è meglio farlo ora che vivere una vita sofferente per non averlo fatto!”. 

Solo dopo aver preso un’ottima abitudine con la pratica dello sport, a seconda della persona, ci vorrà più o meno tempo affinché quest’ultima si renda conto di quanto stia bene effettivamente da quando ha iniziato, così avrà trovato la propria motivazione che la spingerà ogni giorno a non mollare. 

Se prima doveva obbligarsi a iniziare, dopo sarà motivata a non smettere più, perché avrà raggiunto precisi livelli di benessere che non conosceva giacché non praticava, che la motiveranno a continuare senza lo stress iniziale che provava ogni giorno prima di iniziare. Il punto è che il benessere arriva dopo la pratica, non prima; i buoni motivi per praticare arriveranno dopo aver già iniziato a farlo, perché seguiranno i miglioramenti. Credere che essi debbano arrivare ancor prima di iniziare, per invogliarci a fare il primo passo, è da illusi oltre che da sciocchi, perché nessuna pratica ti regala i benefici ancor prima di cominciare a metterla in atto, solo per aiutarti a scegliere se iniziare o meno. Sarebbe come credere che al lavoro il capo possa pagare i propri dipendenti prima che inizino a lavorare, per stimolarli a dare il massimo; sappiamo tutti che lo stipendio arriva a fine mese per pagare il nostro lavoro già compiuto e non prima di iniziare per indurci a lavorare il mese dopo. Allo stesso modo, anche nello sport, come in ogni altra pratica, i miglioramenti arrivano dopo un lungo allenamento e non prima, perciò anche la motivazione arriverà dopo. All’inizio bisogna imporsi di fare sport, se si è decisi a raggiungere degli obiettivi, altrimenti non si riesce. Per ogni scelta entra in gioco lo stato mentale con cui la persona decide di fare attività fisica: se ogni singola volta decidesse di lamentarsi nonostante sappia dentro di sé che lo sta facendo per se stesso e continuasse a fare sport come se dovesse fare un favore a qualcun altro, allora non imparerebbe nulla, e anche se potesse perdere peso o migliorare la sua salute fisica, continuerebbe a lamentarsi di non avere voglia di farlo. Spetta a lui decidere come approcciarsi allo sport. Questo non dipende da quanto esso faccia bene al corpo, o da quanto sia utile, ma dipende dal modo con cui si inizia a praticarlo, perché nonostante quello sport possa essere il più bello, il più utile e il più funzionale di tutti, se una persona decide di praticarlo con svogliatezza per lei rimarrà per sempre noioso. 

Tu devi ricordarti che, se hai deciso di iscriverti in palestra, non lo hai fatto per fare un favore all’allenatore che si sentiva solo e aveva bisogno del tuo sostegno, ma lo hai fatto per te stesso, quindi non stai facendo un favore a nessuno se non a te stesso. Dato che hai deciso di iniziare un percorso sportivo, cerca di non mollare tutte le tue buone intenzioni come sempre, ma portale avanti con la stessa motivazione che avevi il primo giorno. Lo stato mentale con cui inizi una pratica è molto importante, perché se decidi di studiare musica, scegliendo uno strumento complicato, puoi anche andare ogni giorno in sede a impiegare il tuo tempo con il maestro, ma se ti rechi in aula con svogliatezza continuerai a non imparare niente nonostante le lezioni vadano avanti, mentre tutti gli altri compagni diventeranno sempre più bravi a suonare quello strumento. Questo non sarà dovuto al fatto che essi abbiano una capacità di apprendimento superiore alla tua, né tantomeno al fatto che la musica che suoni non funziona, ma sei tu che devi imparare ad approcciarti meglio ai progetti che hai deciso di iniziare. Se invece continuerai a seguire quel percorso con la voglia di imparare, ti renderai conto che, anche se il maestro ti chiede di praticare ripetutamente gli stessi esercizi musicali in apparenza noiosi, in realtà quelli ti stanno formando e ti permettono di conoscere gli strumenti che ti porteranno un giorno a diventare un buon musicista. 

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È importantissimo l’approccio che decidi di avere con il percorso che stai iniziando. La meditazione è uno sport per la mente, pertanto non è facile sin da subito sedersi ogni giorno a mezzo loto e meditare con totale voglia e convinzione, ma se tu decidi di iniziare bene questo percorso esso ti porterà con assoluta certezza ad ottenere ottimi frutti per la tua mente e per la tua vita. 

Quando ti siedi per iniziare la tua sessione di meditazione, prova a farlo con il desiderio di raggiungere il rilassamento e quindi il benessere. Non sederti pensando che devi farlo e basta, senza una vera motivazione, perché sarebbe come andare in palestra pensando di fare un favore al tuo allenatore: concentrati sulla meditazione per quello che è davvero, cioè uno strumento che ti permetterà di stare bene mentalmente e spiritualmente. Il tuo approccio iniziale è molto importante, perché da esso dipenderà se sarai in grado di ottenere buoni risultati dalla pratica o se rimarrai sempre allo stesso livello. È un po’ come quando dicono che per ottenere qualcosa devi crederci; certo, se tu per primo non credi di poterti rilassare, di certo la meditazione non ti obbligherà a farlo. Sei tu a dover decidere di approcciarti positivamente al rilassamento, convincendoti di potercela fare. Non devi spostare le montagne con il pensiero, non devi svolgere un’azione impossibile e talmente complicata che solo in pochi al mondo riescono a fare: devi solamente rilassarti, è semplice. Iniziando la meditazione con il primo passo essenziale, ovvero il rilassamento, permetterai alla tua mente di arrivare a livelli superiori che senza di esso purtroppo non potresti raggiungere. Sebbene molti credano che rilassarsi durante la pratica sia un passaggio poco importante e sorvolabile, in realtà si tratta di un momento importantissimo, perché senza di esso non si potrebbero ottenere molte delle esperienze evolutive che stiamo cercando. 

Quando inizi a meditare, prova a richiamare dentro di te il desiderio di sentirti finalmente in pace. Distacca tutto quello che è successo durante la giornata, lo stress che hai accumulato, il dolore che hai provato mentre qualcuno ti diceva o faceva qualcosa di male. Lascia andare tutto ciò e inizia la tua meditazione deciso a volerti sentire bene. Lo scopo è proprio quello di provare pace, perciò devi permettere a te stesso di aprirti a questa vibrazione senza girarci troppo intorno. Dentro di te puoi sentire una connessione così forte a qualcosa che non subito sai distinguere, ma sai che è qualcosa di molto buono, di molto luminoso e che ti fa stare bene. Non voglio chiamarlo sé superiore o Dio, perché in entrambi i casi scatenerei le tue aspettative, ovvero l’idea che ti sei fatto su Dio, che potrebbe non essere quella corretta. Quindi non ti chiedo di pensare a quello che dovresti provare; ti chiedo invece di sperimentare quella pace che la meditazione ti offre e di concentrarti solo su quella, perché non importa come la vuoi chiamare, importa il benessere che ti fa sentire. Percepisci quella sensazione di pace interna, che ti permette di distaccarti dalla giornata e di rilassarti, in un certo senso fregatene da tutto quello che è successo per sentirti di nuovo sereno. È il tuo rifugio personale, dove nessuno può farti stare male, perché tu decidi di stare bene. Tieni questo sentimento anche fuori dalla meditazione quando la sessione finisce; non permettere che la sensazione finisca con essa, perché l’obiettivo è sentirti bene sempre. Porta con te quel senso di sicurezza, di pace che hai creato durante la meditazione. Sentiti amato profondamente, perché durante la meditazione ti connetti alle vibrazioni più pure, a quelle energie così alte che davvero ti amano; poco importa quello che è successo prima: ora ci sei solo tu e la tua profonda connessione. Ricorda questo importantissimo sentimento, perché sarà la tua salvezza quando sarai triste e quando non saprai come risolvere i tuoi problemi. Prendi del tempo per te e rilassati, respira e connettiti a quest’energia luminosissima, bellissima e di pace, sentiti libero dai problemi; solo così potrai approcciarti a loro con più libertà e serenità per risolverli. 

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Ciò che conta è il tuo stato mentale e la meditazione ti aiuta a migliorarlo, a diventare più lucido, più sereno, senza farti affogare dai problemi che ti sottomettono e che ti fanno perdere coscienza impedendoti di prendere una decisione giusta. Non leggere le mie parole di fretta, comprendile prima di tutto, provale sulla tua pelle, perché hai bisogno di sentirti bene. Sei qui per questo, vuoi sentirti pieno dentro, vuoi sentirti capace di decidere della tua vita senza dolore e senza sofferenza. Hai bisogno di sentirti vivo e di comprendere che la tua vita è davvero tua e non di qualcun altro che la sta vivendo al posto tuo. In fondo siamo abituati a non stare bene, pensiamo che stare bene sia chiedere troppo e che sia una fortuna di pochi. 

Siamo noi a decidere se stare bene oppure no. Di continuo scegliamo di lasciarci soffocare dagli impegni, dai problemi e dalle sofferenze che le altre persone o gli eventi intorno a noi ci creano e ci provocano, ma noi possiamo decidere di distaccare tutto questo. Tutti cercano di farci dimenticare che noi abbiamo la scelta perché nemmeno loro sanno di averla, però noi ce l’abbiamo: possiamo decidere di sentirci felici e distaccati da quello che succede, per vivere la nostra vita al di fuori di ciò che gli altri e la società intorno a noi vogliono farci vivere e provare. Noi possiamo sentirci coscienti nella nostra vita e viverla davvero, non solo come macchine che compiono azioni di routine. Possiamo realizzarci, modificare la nostra prospettiva e cambiare vita, perché siamo umani e abbiamo la capacità di cambiare: è nella nostra natura e non dobbiamo sotterrare la nostra più grande facoltà. Anche se i primi tempi potrebbe sembrare difficoltoso mantenere la costanza nell’esercizio della meditazione – a causa del Low che troverà qualunque scusa pur di non farti sedere a meditare – con una pratica continua ti renderai conto che i miglioramenti nella tua vita saranno tanti e questi ti motiveranno ad avere sempre più voglia di continuare. 

Sarà un’ottima catena, ma sei tu a dover decidere di darle inizio. Tutto dipenderà da te, a seconda che tu voglia vedere questi miglioramenti o che, nonostante essi ci siano, tu decida di essere comunque pigro nella pratica e dimenticarti chi sei veramente. Ciò che conta per ogni meditazione non è la tua bravura nel meditare ma è l’intento, ovvero il desiderio che metti in ogni singola sessione. Molte persone credono di meditare ma non è così, perché si siedono a mezzo loto e provano a imporre qualcosa che non può essere forzato. L’evoluzione è prima di tutto mentale e la si ottiene meditando con consapevolezza. Sedersi a mezzo loto, diventando coscienti di quello che si sta per fare, aiuterà l’evoluzione che stai cercando ad arrivare molto più velocemente. Se sei concentrato su quello che stai facendo e sai motivare te stesso a raggiungere certi risultati, tutto sarà più semplice. Il mio consiglio è questo: prima di mettersi a meditare e alla fine di ogni sessione, si dovrebbero occupare almeno uno o due minuti a prendere consapevolezza di quello che si sta decidendo di fare. Concludere la meditazione, aprire gli occhi e andare subito a compiere azioni Low, porterà la nostra coscienza ad abbassarsi di nuovo e troppo velocemente, perché incoscientemente decideremo di ritornare subito nella bassa frequenza. Se permetti alla tua mente di capire che hai concluso la meditazione e che tra un attimo dovrai andare a compiere le tue mansioni Low, sarà molto più semplice per te rimanere cosciente anche quando svolgerai le solite azioni di routine. Concludere la meditazione e alzarsi di fretta per iniziare mansioni Low senza nemmeno capire quello che sta accadendo è un programma che dobbiamo eliminare dalla nostra abitudine, perché è molto importante agire con coscienza compiendo qualunque azione con la consapevolezza di ciò che stiamo facendo. 

Il punto è sapere che quello che stai facendo potrebbe abbassare la tua coscienza: non puoi pretendere da te stesso di rimanere cosciente 24 ore su 24, ma puoi iniziare a decidere di tenerti almeno un poco più alto rispetto alla media. 

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È inevitabile che, dopo aver finito di meditare, tu debba andare a lavorare, a pulire, a fare la spesa, a compiere le azioni che la routine quotidiana ti chiede di fare. Hai però la scelta di svolgere quelle azioni rimanendo cosciente che devi andare a farle, anziché passare dalla meditazione alla mansione Low senza nemmeno esserti accorto che tra le due c’è stato un lasso di tempo in cui hai perso quasi completamente coscienza. Il segreto sta nel decidere di andare a fare la spesa o qualunque altra azione, riempiendo quel momento tra la meditazione e la faccenda con la consapevolezza di quello che stai per andare a fare. In questo modo è normale che in breve tempo perderai nuovamente coscienza e ti ritroverai a svolgere le mansioni Low dimenticandoti quasi di aver meditato, ma non è così grave quanto perdere coscienza nell’immediato senza un minimo di preavviso. Si tratta di un allenamento mentale che ti permetterà di essere molto più cosciente nella vita di tutti i giorni, perché è proprio questo l’obiettivo di ogni tecnica: farti rimanere consapevole e lucido anche al di fuori della pratica. 

Quindi ti consiglio di prendere un minuto subito dopo la conclusione della tecnica, per realizzare con la mente che hai finito la meditazione e che dovresti alzarti per andare a svolgere altre azioni. In questo modo, anziché perdere coscienza all’improvviso, permetterai alla tua energia di stabilizzarsi e di capire che sta per diminuire, ma proprio grazie a questa consapevolezza essa calerà molto meno. In un certo senso è come se tu venissi avvisato da qualcuno che riceverai un pugno, quindi ti preparerai indurendo la pancia, in modo che l’impatto del pugno non ti faccia del male; non ti avevano detto che sarebbe arrivato nella pancia, quindi non hai potuto parare il pugno, ma sapendo che sarebbe arrivato hai potuto prepararti per incassarlo senza provare troppo dolore. Se invece non ti fossi accorto di quel pugno e fosse arrivato all’improvviso, il dolore sarebbe stato molto più forte, ti saresti piegato in due per la botta presa e saresti caduto a terra. Questa metafora vuole farti comprendere l’arrivo del Low, o meglio l’abbassamento della tua coscienza. Se tu permetti alla tua mente di sapere che stai per abbassarti, la caduta sarà molto meno “dolorosa” per la tua coscienza, ma se tu crollassi improvvisamente nella bassa frequenza, la mente – non essendo stata avvisata – subirebbe un brutto calo nell’incoscienza e rallenterebbe la tua evoluzione. Questa piccola azione potrebbe velocizzare di tanto e per più tempo la tua capacità di rimanere cosciente. Ovviamente esistono moltissimi livelli di coscienza, perciò ci sarà sempre modo di migliorare e questo è un ottimo passo da cui iniziare. 

Come è utile essere coscienti della fine della sessione lo è anche essere coscienti dell’inizio di ogni singola meditazione. Sapere quello che stai facendo ti permetterà di eseguirlo meglio e di diminuire il pensiero continuo che si ha solitamente durante la pratica. Questo non è facile, specie perché decidiamo di meditare soprattutto quando siamo stanchi o tristi, per darci un po’ di carica, e in queste occasioni è difficile essere coscienti; ma non è un problema, perché la meditazione ci porterà coscienza ed è proprio per questo che decidiamo di praticarla. Per fortuna, però, non decidiamo di meditare solo quando siamo tristi, ma anche quando siamo felici e in salute perché conosciamo i buoni effetti che la meditazione offre, avendo avuto già i primi risultati che hanno stimolato il nostro desiderio di proseguire con la pratica. 

Per questo motivo dovremmo provare più spesso ad iniziare la meditazione con la consapevolezza di quello che stiamo per fare. Quando stabiliamo di voler andare a meditare, infatti, lo decidiamo in un attimo e il secondo dopo siamo già seduti a mezzo loto con le dita sul chakra: tra la decisione di meditare e la meditazione in sé c’è un istante che noi possiamo riempire con la coscienza di quello che stiamo per fare. In questo breve tempo, abbiamo la possibilità di prepararci mentalmente e comprendere che stiamo per sederci e rilassarci, per provare il benessere fisico e mentale che la meditazione ci garantisce. 

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Prima di metterci comodi, dobbiamo realizzare e quindi comprendere perfettamente che non ci stiamo per sedere e basta, ma che stiamo per meditare, quindi desideriamo raggiungere un obiettivo ben più alto. 

Ti renderai conto che, a furia di prepararti mentalmente in questo modo, prima di meditare starai già entrando in uno stato meditativo che sarà utilissimo per ottenere il rilassamento in un tempo decisamente più breve rispetto a quando ti siedi senza la convinzione di voler meditare. Ancora una volta, possiamo notare quant’è importante l’intento che mettiamo nelle azioni che stiamo svolgendo. Infatti, meditare con l’intento di raggiungere livelli più alti, ci farà sentire una consapevolezza maggiore a confronto di chi si siede senza svolgere questo importante passaggio. Questa consapevolezza sarà utile per tutta la giornata perché rimarrà dentro di noi, e più la nutriremo e le chiederemo di stare vigile durante il giorno, più riusciremo ad essere lucidi durante ogni decisione, in particolare per quelle che riteniamo più banali ma che invece ci cambiano la vita. Questo esercizio non richiede un eccessivo sforzo, perché non si tratta di sedersi e meditare per più tempo, si tratta semplicemente di riempire il momento tra la decisione di meditare e la meditazione vera e propria con la consapevolezza e la preparazione. È un po’ come prevedere che si sta per meditare e decidere che si debba svolgere al meglio. 

Non aspettarti che sia facile compiere tutto ciò che ho detto sinora, ma provaci qualche volta, poi sempre più spesso, sino a che non diventerà un’abitudine; non renderla però un’azione senza sentimento altrimenti si tornerebbe punto e a capo. Ciò che conta è l’emozione, è l’intento che provi, proprio come quando decidi di praticare sport: se vai a correre pensando già a quando tornerai a casa, perché non ne hai voglia, di sicuro correrai meno e sarai meno resistente e meno veloce. Se invece decidi di metterci tutto l’impegno pur non avendo voglia, superando il tuo ostacolo e dando a te stesso la giusta motivazione per partire, tornerai a casa che non sarai affatto dispiaciuto, anzi, ti sembrerà che il tempo sia passato più velocemente del previsto. La stessa situazione la ritroviamo nella meditazione: quando decidi di meditare pur non avendo tanta voglia di sederti, prova a motivare te stesso dandoti la giusta spinta a praticare ugualmente, così alla fine della sessione ti renderai conto che sarà durata meno del previsto e che non è stata poi tanto male, anzi, che potevi meditare anche senza preoccuparti troppo. Al contrario, se mediti senza motivarti, ogni sessione sembrerà sempre troppo lunga e questo potrebbe annoiarti. Perciò la chiave non sta nella tecnica in sé, ma in come decidi di approcciarti ad essa. Se vuoi praticarla, sai che devi farlo perché ti porterà ad un benessere interno di cui hai bisogno e quando non ne senti voglia, datti la spinta giusta per non arrenderti, motivati, trova quel sentimento e fallo riaffiorare affinché ti spinga a meditare bene, nonostante tutto voglia non farti avere questa esperienza. Oltretutto ricordati che un buon rilassamento si ottiene respirando in profondo l’energia luminosa dentro di sé: questo passaggio è fondamentale, perché senza energia bianca è molto più complesso rilassarsi e quindi raggiungere un buon stato mentale per praticare qualunque tecnica spirituale. 

Dato che il benessere deriva dall’energia, tralasciando questo passaggio sarà ben più arduo trovare la pace interna e la connessione alle dimensioni di luce. Impara quindi a motivare te stesso a migliorare, decidendo e stimolandoti ad andare avanti, salendo un gradino più alto volta per volta, anziché camminare sempre dritto sullo stesso piano convinto che vada bene comunque. La crescita è una tua scelta, non darla per scontata. Scegliendo di migliorare e di raggiungere livelli sempre più alti della meditazione noterai come, guarda caso, molte situazioni nella tua vita si risolveranno contemporaneamente alla tua buona pratica. Tieni gli occhi aperti e ti renderai conto di tutto ciò. Buona meditazione! 

Fine pagina 6 su 6. Se hai gradito l'articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta.

1284 commenti
  • KouteiMar Medaglia per aver completato lo Step 1 - 13:15 18/06/24

    Funziona in maniera molto simile non solo per lo sport, ma anche per quanto riguarda il semplice ingrossamento dei propri muscoli. All'inizio puoi permetterti di non fare tutto per bene, perché anche facendo gli esercizi fatti un pochino male e con scarso impegno, comunque raggiungi un fisico per lo meno guardabile, ma non di certo quello che volevi avere. E poi puoi andare avanti anche anni continuando a fare gli esercizi fatti male in questo modo, che i tuoi muscoli rimarranno sempre della stessa grandezza, senza mai vedere nemmeno l'ombra del miglioramento, e nonostante tu creda di metterci tutto l'impegno possibile. Dopo che ho capito che stavo facendo gli esercizi fatti male e non con l'impegno appropriato, mi sono messo d'impegno e ho fatto gli esercizi come dovevano essere fatti, e infatti adesso il fisico mi sta uscendo come volevo. Stessa cosa è per la meditazione. Ho passato fin troppo tempo a praticare senza farlo come si deve e ignorando quasi completamente il rilassamento che invece è fondamentale, e solo dopo aver cambiato approccio i risultati sono riapparsi, seppure per certo potrei impegnarmi molto di più. Le tecniche di Angel sono già perfette, basta solo seguirle come si deve.

  • mochi - 02:57 17/06/24

    Ho capito l importanza della costanza,della disciplina ,e dell' intento.Infatti su questo devo lavorarci, perché prima di conoscere ACD non ho mai avuto la determinazione per meditare, perché ho letto delle spiegazioni noiose,non corrette,e mi sono basata sulle opinioni altrui.E' proprio vero che le cose devi sperimentare,ed io sto ottenendo dei benefici da quando medito

  • tykest - 13:22 13/06/24

    Quello che mi ha colpito anche per il fatto che la cosa mi capita spesso consiste nel fatto di rinviare la pratica... perché la mattina bisogna poi alzarsi i tempi sono più stretti occorre fare delle cose e bene o male ci si muove nei tempi e le pratiche si fanno regolarmente ma poi nel tardo pomeriggio comincio a rinviare,,, aspetta prima questo poi quello e si fa sera senza aver praticato e questo purtroppo capita spesso, per non parlare della pratica che spesso diventa abbastanza meccanica e per cui serve a poco, poi col low ci andiamo a nozze, appena di sta un po' meglio con la pratica sequele di pensieri negativi....eh sì bell'articolo e di grande aiuto perché è un'attimo perdere l'orizzonte!

  • jedi70 Medaglia per aver completato lo Step 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 7 - 01:23 13/06/24

    Tutto vero, quando si medita si è più presenti, più consapevoli e pertanto questo non può che essere benefico per chi pratica. Eppure nonostante si conoscano e si sperimentino tutti gli ottimi risultati, spesso è difficile trovare il tempo, o come viene detto nell'articolo viene meno la motivazione e il tutto chiaramente, per colpa del low frequency che insinua nelle nostre menti tutti questi pensieri demotivanti e da lì trovare il tempo diventa un'impresa! E in questo frangente che ci viene in aiuto la motivazione, che per quanto mi riguarda va di pari passo con la consapevolezza dei risultati, con la pura intenzione di fare un qualcosa di totalmente utile per se stessi, e per conseguenza, per gli altri. La similitudine con lo sport è calzante, dal momento che può essere faticoso all'inizio e frustrante se ci si concentra sui risultati che si potranno ottenere solo dopo tanto tempo: altrettanto avviene con la meditazione se ci si fa aspettative troppo elevate, che solo col tempo si potranno realizzare. Concordo pertanto con l'atteggiamento da tenere prima di meditare, la ferrea volontà di fare un qualcosa che ora potrà darci solo rilassamento e poi in seguito, tempo al tempo, altre soddisfazioni. Importante anche il prendere consapevolezza quando si termina la meditazione di non immergerci nuovamente nel low frequency, così in automatico, invece bisogna esserne consapevoli e coscienti, esattamente il fine della meditazione stessa. Oggi ho meditato quattro volte e sono felice di aver motivato anche una persona del mio gruppo a fare lo stesso: e anche in questo caso, la volontà, la motivazione personale sono stati davvero fondamentali. Mi sento sereno, rilassato ma allo stesso tempo più forte e stabile: spero di poter ripetere questa esperienza, magari coinvolgendo più persone. Esattamente come viene detto nell'articolo, mi sono inoltre sentito più presente, più consapevole delle mie azioni, come se sapere di dover trovare il tempo per la meditazione, mi rendesse più attento e sveglio. Di certo nelle prossime meditazioni sui chakra, cercherò di fare più attenzione all'intento, all'obiettivo che vorrò raggiungere. Trovo inoltre davvero importante, il rilassamento, che influisce sulla qualità della meditazione stessa.

  • leonella - 16:24 12/06/24

    In effetti per diversi giorni mi sono messa a fare meditazione sapendo che dovevo farla per la mia evoluzione, ma avendo al contempo la sensazione di perdere tempo. Poi sono passata a percepire che 30 minuti sono niente, il minimo su un'intera giornata, che stavo dedicando a me stessa, solo a me stessa, con amore. Questa notte mi sono svegliata alle 4 in punto, ho fatto meditazione, e poi mi sono riaddormentata. E oggi sprizzo energia e mi sento felice. Grazie

  • reina - 20:34 03/06/24

    Grazie alla meditazione sentita, praticata con emozione e intento, si riesce ad allontanarsi dallo stato di ansia e malessere che si prova nella vita quotidiana, o in certi momenti. E' un sentirsi amati di un amore che va oltre l'umano, è una coccola a sé stessi, è un sentire il proprio dolore e trasformarlo. Meditare è un incontro con sé stessi e con le energie che ci circondano, come quando si va nel bosco o a fare una passeggiata in un paesaggio che ci toglie il fiato, che ci fa viaggiare in zone profonde di noi stessi.

  • caiocaio Medaglia per aver completato lo Step 1 per la 2ª volta - 11:25 02/06/24

    Non ricordavo così bello e motivante questo articolo. Fa capire quanto è importante l'approccio iniziale. Ci sono stati dei giorni in cui, magari all'inizio, mi sedevo a mezzo loto senza pensare, sedendomi e basta, chiudendo gli occhi e respirando praticamente a caso e senza un vero motivo. Ora invece prima di sedermi sto un paio di minuti a riflettere che ciò che sto per fare è una cosa bellissima e posso considerarmi fortunato ad aver scoperto tutto questo, mi sento felice che sto per meditare. Non appena mi siedo, dedico altri minuti ad ascoltare il mio respiro e a godermi il silenzio nella mia mente, mi sento non più in un luogo in cui esiste la sofferenza ma c'è soltanto pace e benessere. Ogni volta che pratico questi metodi poi la meditazione viene molto bene. Questo mi fa capire quanto sia davvero importante l'intento e il rilassamento iniziale, e durante ovviamente. Anche il dopo è assolutamente importante, anche lì infatti dedico almeno un paio di minuti nel godermi la sensazione di aver appena terminato una meditazione e che sicuramente ce ne saranno altre e riuscirò a provare di nuovo quell'emozione. Da quando ho letto questo articolo la prima volta, ad ogni fine sessione penso "dai, andiamo a fare cose Low", e nel frattempo respiro Prana e mi concentro sulla felicità che sto provando in quel momento. Pian piano quella consapevolezza scende, per questo cerco di avere almeno 3 momenti separati durante la giornata in cui mi metto a praticare, per non dimenticare e rimanere costante il più possibile.

  • maria-paola Medaglia per aver completato lo Step 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 7 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 8 - 18:06 30/05/24

    Non riesco più a stare senza Meditare quotidianamente. Le poche volte in cui non ci sono riuscita per vari problemi non mi sentivo serena era come se mi mancasse qualcosa d'importante che non avevo fatto durante la giornata. La Meditazione è il mio momento, è staccare dal Low, è stare bene, è serenità, è il liberare la mente affollata. L'unica cosa che mi dispiace è non riuscire ancora mettermi in mezzo loto per problemi fisici, ma comunque sento l'Energia che fluisce e continuo a sentirla anche dopo aver meditato. La prima volta che ho letto questo articolo mi è rimasto ben impresso nella mente il passaggio di non alzarsi subito e rientrare nel Low rapidamente. Infatti sentivo questo bisogno di rimanere ancora qualche minuto in quello stato di pace e serenità e ora lo faccio sempre, è come se non volessi finire la Meditazione, infatti rimango ancora li qualche minuto a seguire il mio respiro allenando così anche il Non Pensiero, e poi purtroppo si rientra nel Low.

  • stellabianca - 17:55 28/05/24

    questo articolo mi ha dato una grande forza sul meditare che per me a volte risulta difficoltoso iniziare a meditare , ma sembra che per un po' di noi sia cosí. il parallelo con la ginnastica mi è piaciuto molto conosco la voglia di correre e il piacere di farlo come di meditare anche se nell ultimo periodo ho un pochino di difficoltà a iniziare a fare entrambi

  • FeBo - 10:39 18/05/24

    Ho sentito un gran senso di pace e serenità dopo aver riletto questo articolo! Il potere di questa Accademia, per quello che ho potuto vedere fin'ora, risiede proprio nel farti percepire che niente è impossibile, che niente è scontato, né si compra, ma che solo credendo in te stesso puoi riuscire nei tuoi intenti! Ti fa capire che non ci sono altri mezzi per raggiungere degli obiettivi, ci sei solo tu con il tuo se più cosciente! Siamo abituati, nella società, a sminuirci come individui a seguire strade che tutti seguono semplicemente perché siamo talmente svuotati dentro, svuotati delle nostre vere capacità e conoscenze, non siamo piu in grado di vederci al centro della nostra vita e delle nostre possibilità! Penso che questo percorso, non sia solo una fonte inesauribile di pratiche da imparare, di spiritualità, di tecniche per elevare la propria coscenza, ma sia in primis uno stimolo quotidiano a migliorarsi, a credere in se stessi e a iniziare a vedere la vita da un'altra prospettiva... Detto ciò vado subito a meditare!!

  • Galanasoul - 00:06 08/05/24

    Nell´ascoltare nuovamente questo documento, mi arriva subito l´associazione con un capitolo del Vol.8 sugli Alieni in cui Angel ci ricorda e si esprime molto direttamente e con efficacia riguardo l´importanza dell´assumersi la responsabilità di meditare coscientemente, con emozione. Bellissimo ricordarsi dell´intento di percepire la percezione di Pace! Su di me ha funzionato e funziona. "Sentiti amato profondamente, prendi tempo per te e connettiti a questa Energia luminosa di Pace"..Ah! Si, voglio sentirmi piena dentro. Qualche mese fa´ una persona che si definisce spirituale mi ha proposto di partecipare a una serie di sessioni di meditazione a pagamento e di pagare la sua guru per ottenere risposta alle mie domande. Mi sono chiesta quale fosse il senso, non l´ho trovato. E per quanto mi sentissi curiosa di andare e osservare, non ho partecipato. Quanto rispetto e amore nelle parole di Angel: "Non sarò io la risposta alle tue domande, ma ti insegnerò come sviluppare le capacità mentali che permettono ad ognuno di ottenere le risposte ai propri interrogativi". Grazie infinite Angel!

    • annamari - 18:21 26/05/24

      Grazie per questo interessante approfondimento e mi sembra giusto il confronto con lo sport. Mi riesce difficile capire la differenza tra la motivazione iniziale e quella che bisogna avere dopo aver fatto molto esercizio. Forse mi sfugge qualcosa. Rileggerò meglio

  • cippalippa - 21:28 06/05/24

    Mi trovo in sintonia con questo articolo, quanto è vero! La meditazione è una grande scoperta per me è una grande avventura.

  • Omni Medaglia per aver completato lo Step 1 - 16:22 06/05/24

    Molto intenso questo documento e che arriva in un momento particolare in cui queste parole assumono un significato ancor più profondo! Penso sia estremamente vero che bisogna innanzitutto imparare (anche a costo di sforzarsi e di imporselo) a costruire una quotidianità con la pratica, è importante per ogni essere vivente coltivare la propria Spiritualità a qualunque costo e non può esserci e non ci sarà mai un motivo che possa sradicare questa convinzione sacra. L'esempio fatto sullo sport è veramente perfetto perché la pigrizia nelle fasi iniziali (dovuta da tanti fattori: il non sentirsi abbastanza bravi per esempio o l'apatia che taglia le gambe sul nascere ad ogni progetto) può portare a dimenticare in fretta i motivi che hanno spinto a scegliere un determinato percorso (o può portare a viverlo in modo meccanico e dunque anonimo); per raggiungere uno stadio di benessere psicofisico prima ed evolutivo poi bisogna chiaramente appassionarsi all'esercizio psichico e bisogna rinnovare la propria passione per dare Coscienza e Serietà a quel che si fa (altrimenti resta tutto embrionale a livello emotivo, percettivo). E questa passione è un percorso a tappe anche faticoso da conseguire: non si può aspettare che sbocci dal nulla per iniziare, ma bisogna iniziare per farla poi sbocciare. In tal senso è fondamentale, come suggerisce il documento stesso, imparare anche a dare un senso alle cose che si fanno momento dopo momento e realizzare cosa si sta per compiere prima di iniziare o cosa si è appena compiuto subito dopo aver finito.

  • Cosmic Feather Medaglia per aver completato lo Step 1 per la 3ª volta Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 1 per la 2ª volta Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 4 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 5 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 6 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 7 Medaglia per aver completato il libro Il Sigillo delle Vite Passate - Vol. 1 - 21:42 03/05/24

    Mi piace tanto rileggere spesso questo articolo perché mi ricorda che cosa è davvero la meditazione, anche quando mi capita di fare sessioni di cui non sono soddisfatto e sentirmi un po' triste perché non sono riuscito a sperimentare chissà quale benessere. Ho capito che ciò dipende solo da me e dalla mia volontà di lasciarmi andare alle vibrazioni positive e di rilassarmi senza forzare né aspettarmi di provare nulla in particolare. La meditazione deve essere un momento di libertà, scioltezza e appagamento, ma questi stati non arrivano se si cerca di imporli, ma paradossalmente quanto più ci si lascia andare, tanto più essi sopraggiungono.

  • Antoine Medaglia per aver completato lo Step 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 7 - 21:38 03/05/24

    Bellissimo articolo. Cercherò di seguire i consigli dati e di approcciarmi alle prossime sessioni con più intento ed emozione, ricordandomi del perché lo faccio. È proprio vero che meditare senza obiettivo rende questa pratica più pesante perché non le stiamo attribuendo il giusto valore. Non è la tecnica in sé, ma lo stato mentale con cui decidiamo di approcciarci ad essa a fare la differenza. È stato molto bello quando è stato detto di iniziare la meditazione richiamando quel senso di pace e rilassamento che appunto dovremmo sperimentare mentre si medita. Dobbiamo essere noi stessi ad aprirci a quella vibrazione senza aspettare che la meditazione faccia la magia e miracolosamente ci elevi a sensazioni trascendentali.