STEP - Percorso Spirituale Chi siamo Accedi Registrati
Libri di Angel Jeanne
Seleziona la porzione di testo da chiarire (max 80 parole)
Step 1 - N° 7

L'Anima - Chi sono Io? Coscienza, prima di tutto (1 parte)

Pagina 1 su 6

Arriva un momento della nostra vita in cui siamo pronti a chiederci: “Chi sono io?” 
ed è un momento davvero importante per la nostra evoluzione, una domanda fondamentale che dovremmo porci anche quando siamo sicuri di conoscere già la risposta. 
“Io sono qualcosa di più, qui dentro. Non sono quello che la gente vede, io sono molto di più!”, rispondiamo a noi stessi. Ma chi siamo esattamente? 

Sappiamo di essere qualcosa che va ben oltre quello che crediamo di essere e ciò che vediamo allo specchio, eppure, la nostra identità ci rimane ancora troppo nascosta. Qualche volta quando ci guardiamo allo specchio e ci fissiamo negli occhi ci sentiamo un po’ strani, come se ci fosse qualcun altro a fissarci al nostro posto; così abbassiamo lo sguardo e cerchiamo di osservare il nostro riflesso solo per ragioni logiche, come pettinarci, truccarci, lavarci il viso, ma mai per fissarci negli occhi e capire “chi siamo”, perché questo ci fa sentire in imbarazzo. Ci sentiamo strani a guardarci dritto negli occhi perché temiamo che possa in qualche modo uscirne qualcosa di inaspettato, e questo ci turba. Così, evitiamo il più possibile di fissarci negli occhi con l’intento di scoprire chi siamo, acquisendo l’abitudine di vedere il nostro viso senza più dargli un vero valore, se non quello di essere tutto ciò che siamo: un semplice corpo umano. 

Intorno a noi qualcosa si mobilita per impedirci di scoprire chi siamo, riempiendo le nostre giornate di impegni che ci escludono qualunque possibilità di avere del tempo libero per fermarci a riflettere. Questo ci impedisce di avere il tempo di pensare a noi, di ragionare sulla nostra vita, dandoci appositamente tantissimi problemi a cui prestare la nostra massima attenzione così da non pensare più a noi stessi. Da sempre qualcosa ci impedisce di chiederci chi siamo e noi lo assecondiamo, con un timore inconscio di venire a conoscenza di troppe informazioni, che crediamo che forse non vorremo sapere. Abbiamo paura di sapere chi siamo davvero. Dentro sappiamo che svelare la verità sul nostro conto porterà un cambiamento molto grande nella nostra vita e questo ci spaventa, perché non siamo certi sia un bene. Siamo totalmente soffocati dal lavoro, dallo studio, dal bisogno di riempire la nostra testa di qualunque cosa pur di non far comparire quella domanda… “Chi sono io realmente?” 
A tal punto che scegliamo di scappare da questo bisogno, sino a quando non troveremo conforto nelle tasse da pagare, nella scuola dei nostri figli, nei mutui e nei debiti, che ci impediranno completamente di fermarci un attimo e chiederci: “Chi sono io davvero?”. Crediamo che questo sia il giusto modo per trovare la pace, perché quella domanda smuove qualcosa di così grande dentro di noi che per paura di ciò che non conosciamo, proviamo addirittura a soffocarlo, sino a quando ci riusciremo davvero. Scappare, però, non ci darà la pace che cerchiamo: la possiamo trovare solamente nelle risposte, vere risposte che ci farebbero comprendere chi siamo realmente. 

Prima di tutto, noi siamo Coscienza. 
Quello che sappiamo dentro e che proviamo a nascondere per timore che sia troppo forte da reggere, o per paura che ci condurrebbe ad un estenuante percorso verso la scoperta della verità, è che c’è qualcosa di grande e misterioso dietro i nostri occhi, e questo ci fa bloccare ancor prima di iniziare a ricevere qualche risposta, facendoci temere che andando avanti aumenterebbero soltanto le domande, non le risposte. 

Spesso le persone intorno a noi non sono pronte a farsi le stesse domande perché troppo prese dalle loro distrazioni della vita quotidiana, così ci ritroviamo da soli a dover affrontare queste sensazioni di vuoto, perché nessun altro ci prende seriamente in considerazione. Ci chiediamo infatti se siamo gli unici a porgerci queste domande o se anche gli altri, ogni tanto, si guardano allo specchio e si chiedono se quel volto è davvero la loro Essenza, oppure se è soltanto una maschera, un costume da corpo umano che nasconde la loro vera identità. 

Pagina 2 su 6

Il più delle volte pensiamo che il nostro sia soltanto un viaggio mentale, che tutto ciò non esista e che ce lo stiamo del tutto immaginando, eppure, anche quelle volte, non riusciamo a sopprimere quella strana voce dentro di noi che ci spinge a cercare la verità. Gli impegni e le faccende domestiche ci impediscono di prestare maggiore attenzione a quella spinta, perché è quello che vogliamo: ignorare quella voce che ci fa chiedere chi siamo davvero. Nonostante ciò, quell’istinto continua, è sottile ma tenta continuamente di farsi ascoltare. Fai di tutto per ignorarlo, per passare il tempo: impegni le tue ore giornaliere per arrivare alla notte e metterti subito a dormire, così da non dover pensare a te stesso, per non doverti fare quella strana e faticosa domanda. 

Poi, all’improvviso, arriva un momento nella tua vita in cui sei pronto a scoprire che sei qualcosa che va ben oltre il tuo viso, il tuo corpo, il tuo aspetto. Sai di essere molto più profondo dei tuoi occhi, che in realtà non ti rispecchiano quanto vorresti. Il tuo desiderio è che la gente ti comprenda senza parlare ma solamente guardandoti negli occhi, lo specchio dell’anima; nonostante ciò, quando ti guardi allo specchio neppure tu riesci a riconoscerti. In quel momento, dopo tanti anni sprecati a zittire quella voce interna, ti viene posta davanti una scelta: quella di ascoltare e seguire quel forte istinto una volta per tutte, oppure abbandonarlo per sempre. Sopprimendolo, deciderai di abbandonare la tua Coscienza, tutto ciò che ti permette di essere diverso dagli altri per diventare tale e quale a loro, identico, senza vita dentro come tutte quelle persone là fuori che si identificano nel mestiere che fanno e non più nella vita che hanno. 
Oppure, piano piano, puoi scegliere di ascoltarla sempre di più, notando che volta per volta diventerà sempre più chiara e diretta, come se qualcuno le alzasse il volume, facendo diventare tutto più… Reale. Decidendo di ascoltare quell’istinto, scegli di ricordare chi sei, lasciandoti scivolare di dosso quelle strane paure infondate e notando quanto fossero inutili e insensate. 

La Coscienza va ben oltre la capacità di comprendere se un’azione sia giusta o sbagliata, se si sta facendo del bene o del male. La Coscienza è ciò che ci distingue dalle macchine, che lavorano senza sapere di Essere e di esistere. Le macchine si muovono, agiscono; alcuni a modo loro reagiscono agli impulsi proprio come fanno i computer capaci di riconoscere un problema al loro interno e risolverlo, ma noi abbiamo qualcosa di più avanzato che ci permette di riflettere, che va oltre il semplice pensare. Noi abbiamo la Coscienza. 
C’è chi la chiama Anima, pur essendo in realtà due livelli di evoluzione molto diversi. Scegliendo di ascoltare quell’istinto, che è la tua Coscienza, permetti a te stesso di scoprire qualcosa di più profondo e di enorme valore, che è l’Anima: qualcosa che non ci è mai stata spiegata nel modo corretto appositamente per tenerci lontani dalla consapevolezza di essere una vita superiore. Siamo cresciuti in un’illusione convinti che fosse la realtà, credendo poi che la vera realtà fosse solo una fantasia, una creazione della nostra mente. Questo perché nessuno mai ci ha confermato la sua veridicità, lasciandoci convincere che qualcosa, per esistere, debba essere confermata da chiunque, e non soltanto da chi è capace di vederla e di comprenderla. La verità non è per tutti, ma solo per chi sceglie di scoprirla. 

La Coscienza ti spinge oltre, ti invita a seguire un percorso di evoluzione che ti permette di avvicinarti meglio a Lei, di conoscerla e di comprendere finalmente quale sia il suo scopo e come raggiungerlo. All’inizio può sembrarti una voce estranea a te, perché Lei è lì, dentro il petto, ma non la riconosci come te stesso perché è diversa da te, molto diversa. Percepisci questo istinto, che non parla a parole eppure lo senti, è lì dentro al petto che spinge per uscire fuori, ma qualcosa glielo impedisce. È una sensazione strana, a volte malinconica, eppure sai che è reale perché tanta è la sua forza, anche quando provi a nasconderla. 

Pagina 3 su 6

Ti guardi intorno e sai che in questo preciso momento tu sei l’unico a provare questa sensazione, a sentire questa voce, e questo ti spaventa perché ti fa sentire come se fossi l’unico al mondo. In verità non sei l’unico e non sei il solo, tanti altri provano la stessa sensazione ogni giorno, solamente non hanno il coraggio di dirlo e, oltretutto, non tutti la percepiscono allo stesso tempo. Ognuno ha un proprio momento di ascolto e non tutti scelgono di iniziare a prestargli attenzione, perché il più delle volte preferiscono sotterrarla con i mille problemi da risolvere, inconsapevoli che sia proprio quella la soluzione ai loro fardelli. 

Eppure, tu continui a sentire quella spinta, quella presenza dentro di te che comunica il più delle volte senza parlare, ma la senti ed è difficile negare la sua esistenza. Sai bene che continuare ad ignorarla porterebbe alla fine della tua Coscienza, ma il più delle volte provi a soffocare anche questa consapevolezza, perché ti spaventa. Sai che separandoti da quella presenza perderesti qualcosa di troppo grande e troppo importante per te, ma non conosci il suo valore e di cosa si tratta esattamente, così ti lasci ingannare dall’apatia e tenti ancora una volta di spostarla in un luogo lontano da te per non sentirla. Lei parla, o meglio ancora comunica con una forza diversa dalla tua, una capacità mentale più saggia, più evoluta: è come se Lei sapesse qualcosa che tu non sai e vedesse ben oltre quello che tu puoi vedere; ciononostante non sai se fidarti ciecamente, perché temi che seguirla ti porterebbe troppo lontano dalla tua vita, dalle tue abitudini. Credi che Lei sia molto diversa da te, ma non è così, perché sei tu che sei diverso, ti sei allontanato dalla tua identità senza rendertene conto. Hai la fortuna che Lei non ti ha ancora abbandonato e lasciato cadere addormentato come molti altri. Hai la possibilità di scegliere, ogni giorno, se ascoltarla oppure no. La scelta di ascoltare la Coscienza non è radicale, perché ogni giorno potresti decidere di cambiare idea, di ascoltarla o di ignorarla. La scelta non sarà mai obbligata o drastica, il più delle volte ti dimenticherai di poter scegliere e così ti lascerai scivolare nel sonno, il sonno che ti allontanerà dall’evoluzione. Ancora, però, non sarà troppo tardi: sin quando non ti dimenticherai completamente della sua esistenza potrai ancora provare a fare qualcosa, oppure, non ricorderai più nulla diventando una macchina umana come a tanti altri intorno a te è già successo. Lasciarsi addormentare ti porterà alla fine dei tuoi giorni, facendoti morire dentro. Non importa se il corpo continuerà a funzionare, perché dentro ti sentirai senza vita, senza alcun motivo per continuare a vivere. Non è questo il destino che ti attende, ma tu devi sceglierlo ogni giorno, perché non scegliendo lascerai che la tua Coscienza ti abbandoni. 

Lei è qualcosa che va ben oltre una semplice intuizione o l’idea di essere diverso; seguendola, ti concedi di essere realmente diverso, di poter diventare qualcuno che prima, pur avendo tutto, potevi non sentirti di essere. La Coscienza è quella materia che riempie il tuo vuoto e che stai cercando da tutta la vita, ma che non hai mai compreso come raccogliere né come possedere. Non è facile comprenderlo, eppure, la Coscienza ti è sempre appartenuta ma non hai mai saputo come usarla. Potresti credere che la Coscienza sia solo una cosa indefinita, senza forma e senza valore, presente dentro di te e che non necessiti di attenzioni. In realtà essa è una forza che ti permetterebbe di raggiungere obiettivi ambiti a cui nemmeno speravi di poterti avvicinare, se deciderai di impegnarti per la sua evoluzione. Infatti, la Coscienza è come le tue gambe: se non impieghi la fatica di muoverle, il tuo corpo non si sposterà e non riuscirai ad andare avanti, rimanendo fermo per sempre. Potresti provare a muoverti utilizzando altri mezzi, ad esempio strisciando, trascinandoti per terra con l’aggancio delle unghie, ma prima o poi tutto questo ti distruggerebbe. La consapevolezza ti permette di comprendere che lo sforzo iniziale per dare movimento alle gambe, che ti porteranno dove vuoi arrivare, sarà minimo in confronto a tutto ciò che otterrai grazie a quel piccolo sacrificio; tutto diverso sarebbe se decidessi di non muoverle e di trascinarti per terra per arrivare dove vorresti, sapendo benissimo che per timore del primo sforzo (camminare con le gambe) ti ritroveresti a impiegare molta più fatica e dolore, per non arrivare poi da nessuna parte. 

La Coscienza è come le tue gambe, perché se deciderai subito di utilizzarla essa ti condurrà dove meglio desideri, ma al contrario senza di essa ti ritroverai a faticare molto, molto di più per rincorrere un obiettivo che potresti non raggiungere mai. 

Pagina 4 su 6

Con le gambe cammini veloce, puoi addirittura correre e raggiungere chilometri di distanza, ma strisciando per terra ti fermerai molto presto, stanco e distrutto, pieno di ferite. 

Come le tue gambe non sono lì per bellezza, solo per restare ferme, nemmeno la tua Coscienza è lì per bellezza, solo per restare ferma. Sapere di avere una Coscienza non significa saperla usare, né tantomeno saperla usare sempre. L’errore più comune è credere che la Coscienza vada solamente ascoltata, ma la realtà è che essa va utilizzata, va riempita, va allenata proprio come le tue gambe. Lei non è soltanto una voce, la Coscienza è viva e comunica le sue conoscenze, che possono aumentare se glielo permetti, allenandoti a usarla. Tutti gli esseri viventi ne possiedono una: gli umani, gli animali, anche le piante, che durante la loro vita possono memorizzare e ricordare quello che hanno vissuto. Ci sono persone però che possiedono qualcosa in più della Coscienza: si chiama Anima. 
L’Anima è qualcosa che non tutti possiedono perché, a differenza di come ci inducono a credere, necessita costantemente di attenzioni, di nutrimento energetico e di pratica per rinforzarla. Così la maggior parte delle persone la ignora pensando che tutto le sia dovuto, senza dare valore alla loro Anima, convinti che non ne abbia bisogno. Tutti ignorano l’Anima, ma quando poi verranno a sapere che potrebbero non avercela, ecco che iniziano a tremare come se gli fosse mai importato qualcosa. 

Ogni persona ha un differente livello di evoluzione dovuto alla propria esperienza di vita, alle proprie riflessioni, ma soprattutto ai propri tentativi di riscoprirsi, di risvegliarsi attraverso tecniche spirituali. Tutti possiedono una Coscienza – che alcuni confondono con l’Anima – ma nonostante tutti ce l’abbiano, in pochi decidono di ascoltarla e seguirla fino in fondo per iniziare un percorso evolutivo che li porterà a comprenderla. Ognuno ha un momento diverso per iniziare a riflettere sulla propria vita, alcuni non inizieranno mai, ma non possiamo aspettarci che tutti inizino oggi assieme a noi, perché non è il loro momento. Alcuni inizieranno fra qualche anno, molti altri non sceglieranno mai di iniziare e per questo non potranno comprendere cosa si prova ad essere coscienti della propria Coscienza, spesso proprio perché non sanno da dove iniziare e non conoscono il metodo giusto. “Chi sono io?” è la domanda che tutti si fanno, ma in pochi decideranno di proseguire, iniziando così un percorso spirituale. Poco a poco abbiamo deciso di assegnare dei termini per identificare la differenza tra persone che non vogliono conoscersi da persone che vorrebbero davvero scoprirsi ed evolversi. Concordo pienamente con chi penserebbe che si tratti di un metodo strutturato e che non sia corretto etichettare, né tanto meno fare di tutta l’erba un fascio, ma parlare di persone alla ricerca della verità e di persone che preferiscono rimanere addormentati e non saperne niente di tutto ciò che li circonda, è essenziale per rendere l’idea di ciò che andremo a scoprire con il percorso spirituale. 

La ricerca della propria essenza e il desiderio di scoprire chi siamo ci riconduce ad una via spirituale per arrivare a comprendere cosa vuole raggiungere la nostra Coscienza e come ottenerne i risultati. Ponendosi ogni giorno questa domanda e non fermandosi alla solita risposta banale, veniamo spinti sempre più a percorrere ciò che viene definito Spiritualità. Sebbene potrebbe sembrare qualcosa di sconosciuto, tutto ha inizio dalla domanda sulla nostra reale essenza, e da quella si prolunga verso la decisione di applicarsi ogni giorno alla scoperta di una nuova conoscenza che si accumula poco per volta. Il percorso spirituale è come un sentiero su cui, percorrendolo, troverai passo dopo passo maggiori informazioni su di te. 

Potremmo quindi parlare di persone spirituali, quali sono quelle che cercano risposte alle proprie domande, e persone non spirituali, ossia tutti coloro che ogni giorno preferiscono dormire e non saperne niente, per timore che si tratti di qualcosa di troppo grande per loro o per semplice apatia. 

Pagina 5 su 6

Non importa quali siano i motivi per i quali si decida di dormire o si scelga di non prendere una decisione, il punto è che rimanendo incatenati nella routine e dimenticandosi della propria Coscienza, si finisce con il perderla del tutto. Oggigiorno il termine “spirituale” viene utilizzato da tutti, più per moda che per reale scelta, definendosi spirituali nonostante non si creda a tutti i campi della spiritualità. Questo porta a rovinare il vero valore di questo termine, facendolo sembrare qualcosa che non c’entra nulla con ciò che stavamo inizialmente cercando, vedendo alcune persone che dovrebbero rappresentare l’evoluzione spirituale comportarsi peggio di chi dice di non saperne niente. Il punto, infatti, non è definirsi spirituale e quindi dire di esserlo, ma esserlo davvero. 

Proprio perché quando ci riferiamo ad una persona il termine spirituale può variare, dovremmo provare ad utilizzare altri termini. Il vocabolo spirituale non indica realmente l’evoluzione di una persona, ma solamente le attività (spirituali) che svolge per un certo periodo della sua vita, non sapendo effettivamente se durerà per sempre. Sebbene non si possa comprendere l’evoluzione di una persona solamente parlandoci – perché potrebbe nascondere quello che sa – o guardandola, perché non sempre l’aspetto fisico di quel momento rappresenta l’evoluzione interna, specie se ci aspettiamo che essere evoluti equivalga ad essere sempre vestiti bene e con i capelli appena fatti, attraverso delle tecniche pratiche si può imparare a riconoscere chi possiede una Coscienza più elevata da chi invece la propria Coscienza se la sta perdendo per sempre. Attualmente c’è da presumere che tu non sappia come riconoscere gli altri che, come te, cercano risposte alle proprie domande, se non ponendone una definizione teorica. Per tale ragione proviamo insieme a comprendere le differenze. 

Per cominciare, parliamo di persone spirituali e non spirituali. Con questi termini s’intende definire chi, in questo preciso periodo, sta praticando un percorso spirituale oppure non sta praticando nulla. Sebbene chiunque oggigiorno si autodefinisce spirituale senza nemmeno mai aver praticato una singola meditazione, ma solamente perché ritiene – senza alcun principio di fondo – di essere una persona evoluta e per di più migliore, più saggio e cosciente di tutti gli altri, in questo percorso impareremo a definire spirituale solamente chi, per davvero, sta praticando tecniche meditative. Chi non pratica, anche se parlasse di sé come un dio sceso in terra, rimarrà comunque un non spirituale, perché di fatti non pratica alcuna tecnica per evolversi sul serio e passa il tempo ad auto lodarsi con tante belle parole, che rimangono soltanto parole. Come detto prima, ogni persona è diversa e possiede un momento giusto e personale, perciò se Ora è il tuo momento di essere spirituale, non è detto che lo sia anche per le persone intorno a te; questo però non significa che se non sono pronti ora non lo saranno mai. In realtà, alcuni di loro potrebbero iniziare a riflettere, forse fra qualche mese, altri fra qualche anno, decidendo un giorno di praticare con l’intento di evolversi e quindi diventare spirituali. Oltretutto, la spiritualità è una scelta che va fatta ogni giorno, ma quando si dimentica di scegliere si inizia a perdere la spiritualità, perché la propria Coscienza si riaddormenta. Per questa ragione non è possibile definire spirituale qualcuno solamente perché anni fa ha provato a praticare qualcosa, perché questo non significa che lo stia facendo anche Oggi, nel momento presente. Essere spirituali è una scelta e quando smettiamo di scegliere smettiamo di essere spirituali. 

Perciò possiamo utilizzare un altro metodo di riconoscimento, ricordando che anche questo rimane, per il tuo attuale livello di comprensione, solamente un metodo teorico. Quando avrai imparato le tecniche adatte per riconoscere chi possiede una forte Coscienza e chi no, comprenderai molto meglio questi concetti e il valore di questi termini. 

Perciò possiamo parlare di chi si ferma ad avere una Coscienza senza nemmeno saperlo, e di chi invece si rende consapevole ogni giorno e si crea qualcosa che va ben oltre l’umana Coscienza, che sarà l’Anima. Per riuscire a riconoscere chi non capirà mai il senso del porsi domande sulla propria esistenza e sul motivo della vita, da chi ha compreso che deve andare fino in fondo e riconoscere lo scopo della sua nascita e del suo avvenire, utilizzeremo dei semplici termini che rimarranno comunque generici per non etichettare le persone a vita. 

Pagina 6 su 6

Prima di tutto parliamo di chi non ha il ben che minimo interesse a scoprire il motivo della sua esistenza; ma non solo, trattiamo di quel genere di persona che si infastidisce quando qualcun altro prova a porsi questo genere di domanda. Di natura, non ci sarebbe nessun motivo di scaldarsi se qualcun altro desidera credere in una teoria diversa, eppure, quando si parla di spiritualità alcune persone tentano forzatamente di impedire al prossimo di farsi domande in merito. Anche se alcuni potrebbero pensare che non ci sia uno scopo nella vita, che l’obiettivo finale sia nascere e morire senza mai aver concluso niente di evolutivo durante la propria esistenza, non ci dovrebbe essere alcun motivo di arrabbiarsi se qualcun altro, senza dare fastidio a nessuno, provasse a scoprire la propria personale identità. Se questa identità non esistesse, perché impegnarsi così tanto a nascondergliela? Perché andare contro chi desidera credere che ci sia qualcosa oltre quello che in genere vediamo? Non ci sarebbe un motivo logico, se non fosse che sono spinti da qualcosa di più grande di loro che gli impedisce di evolversi e che si impegna per impedirlo agli altri. In questo percorso definiremo le persone che non sono spirituali, che non credono alla spiritualità e che addirittura potrebbero andare contro a chi si pone delle domande sull’evoluzione, con il termine Gaia’s Low. 

Per Gaia’s Low si intende le persone che possiedono una bassa frequenza (Low Frequency, che comprenderai leggendo gli articoli appositi) appartenente al pianeta Terra che, in questo percorso chiameremo Gaia o Gea. Le persone che non andranno oltre la propria vita umana che gli è stata imposta, che non si porranno domande sulla propria reale essenza, che non si chiederanno “chi sono io?”, che non vorranno saperlo e che possiederanno una Coscienza troppo legata al pianeta, saranno definite “persone di Gaia”, o, per essere più corretti, Coscienze di bassa frequenza legate al pianeta Gaia. Così si chiameranno Gaia’s Low, e capirai con il tempo quanto questo termine sia azzeccato, infatti nei prossimi documenti comprenderai meglio le differenze. I Gaia’s Low, ovvero le persone con una bassa Coscienza, si dividono principalmente in meno evoluti e più evoluti, perché pur non praticando meditazione e tecniche spirituali tentano a modo loro di riconoscere la loro Coscienza e non dimenticarsela. Questo purtroppo non basta però per andare oltre la Coscienza, perché senza tecniche energetiche veniamo limitati e alla fine bloccati. Come opposto ai Gaia’s Low abbiamo gli Spirituali, ovvero le persone che non solo si porgono domande e si chiedono come evolvere la propria vita, ma tentano di trovare anche la via giusta per riuscirci attraverso la meditazione e le tecniche pratiche. A loro assegneremo il nome di “Celesti”. Questa è solo un’infarinatura di ciò che c’è da sapere. Ma in realtà, ciò che è davvero importante è non dimenticarsi che la propria Coscienza va allenata e non solo ascoltata, perché ciò condurrà i praticanti a scoprire informazioni sulla propria esistenza che non avrebbero mai creduto possibili, se non fossero arrivate così evidenti. 

Scegliendo di non ascoltare la propria Coscienza si sceglie di concludere la propria vita diventando una macchina umana, ma scegliendo di ascoltarla e sfruttarla al meglio si decide di evolversi più che mai, di vita in vita. Nessuno può scegliere al posto tuo, ma posso consigliarti di seguire la tua Coscienza in capo al mondo, perché lei avrà sempre ragione, anche quando tu non ne avrai. 

Fine pagina 6 su 6. Se hai gradito l’articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta.

3044 commenti
  • Mara - 17:48 05/08/20

    Il viaggio verso la consapevolezza inizia proprio con la fatidica domanda: chi sono io? Cosa ci faccio qui? e da lì in poi inizia un lungo cammino, per quanto mi riguarda fatto di osservazione ed ascolto della realtà interiore ed esteriore, e di ulteriori domande senza risposte. Da poco tempo però riesco a guardarmi negli occhi attraverso lo specchio, ed è vero, credo ci sia il timore di scoprire cosa c'è "oltre", infatti provo un brivido e distolgo lo sguardo. Mi piacerebbe saperne di più, grazie per l'opportunità che ci date.

  • loy - 17:16 05/08/20

    Ho riletto o meglio riascoltato l,'articolo dopo oltre due mesi dalla primo commento che ho fatto , in questo periodo ho sempre praticato passando da una meditazione due e ultimamente anche tre al giorno è incredibile come oggi le parole abbiano un significato molto diverso ,Mi è sembrato un articolo quasi completamente nuovo . La coscienza la sto nutrendo ascoltando e lei mi consiglia io sono coscienza e quasi certamente Anima .

  • lili - 01:34 05/08/20

    "Chi sono io? Non lo so, spero, prima o poi di saper rispondere a questa domanda... mi sono posta spesso questa domanda e l'unica risposta che mi sono sempre data è che non sono realmente "io" ma sono quello che gli altri vogliono .. è un discorso contorto, non riesco a spiegarmi bene ma la sensazione che ho sempre avuto è quella di non vivere la mia vita ma la vita di qualcun'altro...

  • Laura - 16:25 04/08/20

    Vorrei tanto scoprire chi sono e, cosa ci faccio io su questo pianeta, a che serve la mia presenza, queste sono le domande che di tanto in tanto mi vengono a mente, quindi sarebbe la mia coscienza a porsele? a volte nella mia testa sento una vocina che mi dice delle cose, hahahah "detto cosi' sembro una pazza" no' nel senso che capisco se c'e' un male dentro una persona, che male ha quella persona, se una una donna e' incinta, riesco a percepire il sesso entro i due mesi, una volta e' capitato che passavo vicino ad un signore e sentivo odore di zolfo, la vocina mi a detto entro i due mesi.....poco dopo non c'era piu'.....questi misteri me li porto dietro da molto tempo,e vorrei sapere se e' la coscienza che mi dice queste cose...ho provato molte volte a reprimere queste cose, ad allontanarle da me ma, ogni tanto penso se io ho queste capacita' perche' reprimerle? forse e' questo che devo fare...ed e' questo che voglio scoprire, se niente e' per caso, questa sara' la strada giusta. grazie

  • danila - 11:50 04/08/20

    Molte persone si pongono domande che vanno oltre l'esistenza quotidiana, e molte di più non se le pongono. C'è anche chi si volge soprattutto a un collegamento Cielo e Terra, con questioni tipo: “Come posso avere il pieno controllo della mia mente?”, “Come posso risvegliare tutte le facoltà psichiche di cui ho solo sentito parlare?”, “Come posso innalzare le mie frequenze per gestire il Matrix, di modo da illuminare e agire la mia missione in questa vita?”. Quando fisso lo specchio guardandomi negli occhi, avverto una sensazione indefinibile. Forse una specie di malinconia, o una sorta di tensione a voler (ri)trovare qualcosa che ancora non ho tirato fuori. Ho sempre avvertito molte spinte e pensato che i blocchi provenissero solo da me medesima. Che esistano anche forze intorno a noi che si mobilitano per impedirci di “volare”, anziché consolarmi, raddoppia la mia fatica. Ma tengo forte in mano il lume della responsabilizzazione e vado avanti. Tanto tempo fa non capivo molto il valore della pace trovata in “Dio”, mi sembrava un ottimo modo per trovare qualcosa di grande importanza ma, contemporaneamente, anche per scappare da tanto altro. Ora invece lo capisco, il valore della pace trovata nel recuperare la nostra “divinità interiore”: probabilmente il modo migliore per vivere davvero anche in questa dimensione. Qui imparo che Coscienza e Anima sono due cose diverse. Vero, prima le confondevo, credevo fossero la stessa cosa. Questa Accademia è pregevolissima nel dipanare le tante confusioni. Grazie Angel, grazie a tutti quelli che rendono questo possibile. In questo articolo, insieme a tutte le informazioni preziose e alla bellezza generale del progetto, c'è in particolare una frase che mi tocca sino al midollo, anzi, sino all'Anima, nel caso io l'avessi oltre la Coscienza: “se non si sceglie di seguire il proprio forte istinto si abbandona la Coscienza, ciò che ci fa essere diversi e non identici agli altri”. Mi permetto di aggiungere un'impressione: che non siano solo i meno evoluti a volerti tale e quale a loro; mi pare che tutti ti vogliano identico a quello in cui credono, anche gli evoluti, anche gli spirituali. Ma... questo non va contro la Coscienza/Anima/Missione personale, che dovrebbe essere diversa per ognuno? Interpreto questa frase del documento: “Decidendo di ascoltare quell'istinto (il tuo...), scegli di ricordare chi sei” come una conferma che mi rincuora, e che mi aiuterà a “lasciarmi scivolare di dosso alcune paure inutili e insensate”. Qui imparo anche che la Coscienza va ben oltre il giudizio, il giusto e lo sbagliato. Anche questa per me è una considerazione d'impagabile importanza. Certo non voglio giustificare il male con un'erronea sua interpretazione, penso che il male (quello vero!) sia da scartare. Ma è altrettanto certo, per me, che è una frase... da quid in più; foriera di grande riflessione. Imparo anche un'altra differenza: tra il pensiero, la riflessione (che è di più del primo) e la coscienza. Prima li confondevo. Grazie Angel. Ricapitolando: scegliendo di ascoltare il nostro istinto, che è la Coscienza, si può arrivare a scoprire qualcosa di più profondo, l'Anima; due livelli molto diversi di evoluzione. Certo che... è tutto “pazzesco”... cresciamo in un'illusione credendo che sia realtà, e invece sarebbe viceversa... Visto che Angel non è come quei pseudo-guru che parlano solo perché hanno letto libri e si credono chissà chi, visto che ci insegna queste cose per esperienza diretta, ciò significa che lei questa realtà vera l'ha vista... Sono onorata di trovarmi qui al suo cospetto... Grazie, Angel, che dall'alto del tuo livello incredibilmente superiore vieni a regalarci un bene così immenso. Che in generale si pensi che una verità, per essere tale, debba essere confermata da chiunque, ciò mi pare si iscriva bene nella tendenza fortissima e dilagante di volerci tutti uguali a sé e di giudicare (in senso negativo) gli altri. Invece... appunto, “la verità non è per tutti”, altra frase per riflessioni capitali. Sono felice di provare ad alzare il volume della mia Coscienza, di ritrovarla, di seguirla nel percorso di evoluzione, magari di arrivare sino all'Anima (nel caso l'avessi). Vero: ho sempre sentito dentro di me una voce molto più saggia delle mie azioni. Si può cadere e ricadere... Ma come è bello sapere che fino a che lottiamo per rimanere sempre più “sul pezzo” possiamo risollevarci del tutto. E continuano i distinguo: la Coscienza è diversa dall'intuizione e dall'idea di essere diversi, va ancora oltre. Sono molto toccata. Non posso che dire che non vedo l'ora di seguire questa enorme forza completamente, per agire realmente la diversità e non solo averne l'idea, sprecando tutto quello che mi è stato donato. L'ho già scritto nel commento precedente, alla prima lettura dell'articolo: la metafora delle gambe, che necessitano di sforzo e allenamento per portarci in capo al mondo, e che dobbiamo usarle perché se strisciassimo faremmo solo tanta fatica per poco o niente, è meravigliosa, nella sua capacità di illuminarci sull'importanza di nutrire e far evolvere la nostra Coscienza. “La coscienza è viva e comunica le sue conoscenze”... che potenza questo insegnamento. Ogni cosa, dal corpo all'anima, necessita di nutrimento e allenamento. Sul fatto che tutti tremino venendo a sapere che potrebbero non avere l'anima, non so. Piuttosto direi che moltissimi, non so se i più ma di certo in moltissimi, anche menti apprezzabilissime e anni luce più avanti di altre, dicono di non averla perché non c'è. Esistono modi diversi di riflettere sulla vita. Il punto sarà questo: che la riflessione non è l'evoluzione attraverso determinate pratiche. Un'altra importante differenza che ho imparato solo frequentando questa Accademia: cosa significa veramente essere “spirituali”. Non basta avere l'afflato verso le questioni spirituali. Lo spirituale è solo chi pratica tecniche meditative. E la scelta va fatta ogni giorno, altrimenti rimaniamo indietro. Grazie, ora, con questa maggiore consapevolezza, la strada verso l'evoluzione è molto meglio delineata. Per finire: dunque ci sono i “Gaia's Low”, a loro volta divisi in non evoluti (chi nemmeno si pone domande diverse) ed evoluti (con una Coscienza protesa verso qualcosa di superiore ma non grandi praticanti), e “Celesti” (i veri spirituali). Non vedo l'ora d'innalzare il mio livello Gaia evoluto per farlo “diventare azzurro”, e di seguire la mia Coscienza in capo al mondo e pure in capo a tutti i multiversi, se è per arrivare alla mia Anima, alla mia Missione, e a ciò che manca alla mia vita, perso e da ritrovare da che sono nata.

  • Tamara - 08:08 04/08/20

    ...Noi dobbiamo essere COSCENTI della propria coscienza,che cerca di comunicare con una forza diversa dalla nostra una capacità mentale più saggia più evoluta e come lei sapesse qualcosa che non sai e vedesse ben oltre che tu poi vedere...

  • SibyRo - 23:19 02/08/20

    Per me ë molto difficile sentire la mia coscienza....spero di riuscirci con la pratica

  • Sun☀️ - 16:32 02/08/20

    Documento perfetto per far capire quanto possa essere fondamentale conoscere e rispettare la ns coscienza affinché ci guidi ad una vita piena e felice! Grazie

  • silvialw - 12:21 02/08/20

    Bellissimo articolo. Io mi sono sempre posta delle domande...adesso vorrei cercare le risposte e buttarmi nella pratica in prima persona.

  • Crociatone - 11:20 31/07/20

    Siamo molto di più di ciò che appare... Grazie mille per la spiegazione

  • Tella - 05:49 31/07/20

    Mi dispiace vedere persone che non si fanno nessuna domanda, completamente manipolate e dormienti. Ricordo che sempre ho avuto questa spinta e ho sempre sentito dentro di me che c'era dell'altro, che tutto ciò che conoscevo e che conoscevano gli altri intorno a me non era tutto, che non poteva essere solo quello. Ma comunque ero ancora dormiente e non so come abbia fatto a vivere senza pratica.

  • Klass Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 4 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 9 - 18:06 30/07/20

    In fin dei conti mi sono sempre sentita un po' "diversa".. Specialmente quando ero bambina amavo leggero libri di fantasia e prima di addormentarmi "creavo i sogni" e passavo il tempo a immaginare... Ho sempre tenuto molto alle persone vicino a me e quando queste mi hanno fatto dei torti ci sono rimasta sempre molto male, perché io non l'avrei mai fatto a loro! Crescendo ho pensato che la mia fosse presunzione, la presunzione dell'essere umano che pensa sempre di essere diverso dagli altri! Adesso, invece, penso che siamo tutti molto simili...Ognuno di noi ha le proprie sfide personali in questa vita, ma allo stesso tempo siamo su questa terra insieme a percorrere lo stesso viaggio alla ricerca della stessa cosa: la felicità ! Proviamo a essere felici attraverso il denaro, attraverso un'auto nuova, attraverso un partner, attraverso un amico... Eppure non ci basta mai! La ricerca della felicità mi ha portata qui adesso: a prendere coscienza di essere molto più di questo corpo fisico e di aver bisogno di molto più dei vizi che il mio ego può desiderare! Il law é molto presente nei pensieri, mi fa dubitare di me stessa... Ma io voglio essere più forte di lui ed essere felice!

  • Raffae Medaglia per aver completato lo Step 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 4 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 5 per la 2ª volta - 14:55 30/07/20

    Ricordo quando ero più piccolo alla domanda "qual'è la cosa più importante?" Rispondevo sempre "la salute". Oggi mi rendo conto di quanto fosse limitata quella convinzione, e che la priorità assoluta è ritrovarci e riconoscerci in quanto coscienza. La visione si è completamente stravolta: concepisco che ci sia una parte di me infinitamente più grande e più saggia di quella piccola personalità che qui sulla terra cerca per come può di cavarsela, convinta com'è di essere separata e limitata. Questa nuova apertura mi ha fatto e mi fa fare delle scelte che non avrei mai fatto prima, ci sono dei momenti difficili di minore connessione in cui, vedendo che tutti intorno vanno in una direzione che ritengono "sicura" mentre io vado in quella opposta, devo tenere botta, ma il punto di non ritorno per me è già arrivato, si tratta solo di quanto tempo in più impiegherò nel rallentarmi o no.

  • Alice Medaglia per aver completato lo Step 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 4 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 5 - 12:09 30/07/20

    Leggendo questo doc mi sono ricordata quanto sia importante la nostra coscenza., effettivamente quando l ascolto per bene non mi ha mai deluso e mi ha sempre condito la vita di esperienze forti e meravigliose! Riconsiderando tutto ciò capisco meglio anche da dove nascono molte frustrazioni.... se per troppo tempo non ascoltiamo la coscienza, perdiamo letteralmente il gusto di vivere diventanto solo macchine.. Lei e la cosa piu importante che abbiamo e seguendola in capo al mondo ci fara solo che del bene, ha un potere unico in grado d incastrare ogni vicenda perfettamente apposta per rendere la nostra vita perfetta, Rendendoci veramente vivi!

  • Alex - 11:31 30/07/20

    Chi sono io? è una domanda che ho iniziato a pormi fin da ragazzo, alcune volte mi chiedevo cosa ci fosse oltre la terra e i pianeti... E' possibile che oltre il buio del cielo universale non c'è altro? Pensando a quella domanda nasceva in me una sensazione di paura, come se fossi in gabbia.. Tutt'ora dopo aver sentito che non siamo soltanto un corpo fisico, ma ben altro, mi sento ancora in gabbia.. E vero anche il fatto che in alcune circostanze è come se si creassero delle situazioni per impedirci di scoprire anche il più piccolo barlume di verità, ma penso che già il fatto di rendersene conto sia un punto a proprio vantaggio Tante volte mi sono chiesto, perchè non posso fare quello che voglio? pensa quanto sarebbe bello uscire e sentirsi liberi di esprimere se stessi senza essere presi per matti. Mi chiedo, è la mia coscienza che fà le domande? ( Es: Chi Sono io?) come se volesse darmi una scrollata a farmi capire che è ora di tornare in se stessi? Sono sicuro del fatto che alcune risposte arrivate dal profondo, e che in determinate circostanze della vita ,siano state d'attenzione per il mio bene, da parte della mia coscienza, perchè mentre arrivavano, percepivo un forte stato di appartenenza alle stesse nel profondo del mio Cuore . Percepivo che in quelle parole era scolpita esattamente la Verità, ecco perchè ho deciso di scoprirla.