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Libri di Angel Jeanne
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Step 1 - N° 7

L'Anima - Chi sono Io? Coscienza, prima di tutto (1 parte)

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Arriva un momento della nostra vita in cui siamo pronti a chiederci: “Chi sono io?” 
ed è un momento davvero importante per la nostra evoluzione, una domanda fondamentale che dovremmo porci anche quando siamo sicuri di conoscere già la risposta. 
“Io sono qualcosa di più, qui dentro. Non sono quello che la gente vede, io sono molto di più!”, rispondiamo a noi stessi. Ma chi siamo esattamente? 

Sappiamo di essere qualcosa che va ben oltre quello che crediamo di essere e ciò che vediamo allo specchio, eppure, la nostra identità ci rimane ancora troppo nascosta. Qualche volta quando ci guardiamo allo specchio e ci fissiamo negli occhi ci sentiamo un po’ strani, come se ci fosse qualcun altro a fissarci al nostro posto; così abbassiamo lo sguardo e cerchiamo di osservare il nostro riflesso solo per ragioni logiche, come pettinarci, truccarci, lavarci il viso, ma mai per fissarci negli occhi e capire “chi siamo”, perché questo ci fa sentire in imbarazzo. Ci sentiamo strani a guardarci dritto negli occhi perché temiamo che possa in qualche modo uscirne qualcosa di inaspettato, e questo ci turba. Così, evitiamo il più possibile di fissarci negli occhi con l’intento di scoprire chi siamo, acquisendo l’abitudine di vedere il nostro viso senza più dargli un vero valore, se non quello di essere tutto ciò che siamo: un semplice corpo umano. 

Intorno a noi qualcosa si mobilita per impedirci di scoprire chi siamo, riempiendo le nostre giornate di impegni che ci escludono qualunque possibilità di avere del tempo libero per fermarci a riflettere. Questo ci impedisce di avere il tempo di pensare a noi, di ragionare sulla nostra vita, dandoci appositamente tantissimi problemi a cui prestare la nostra massima attenzione così da non pensare più a noi stessi. Da sempre qualcosa ci impedisce di chiederci chi siamo e noi lo assecondiamo, con un timore inconscio di venire a conoscenza di troppe informazioni, che crediamo che forse non vorremo sapere. Abbiamo paura di sapere chi siamo davvero. Dentro sappiamo che svelare la verità sul nostro conto porterà un cambiamento molto grande nella nostra vita e questo ci spaventa, perché non siamo certi sia un bene. Siamo totalmente soffocati dal lavoro, dallo studio, dal bisogno di riempire la nostra testa di qualunque cosa pur di non far comparire quella domanda… “Chi sono io realmente?” 
A tal punto che scegliamo di scappare da questo bisogno, sino a quando non troveremo conforto nelle tasse da pagare, nella scuola dei nostri figli, nei mutui e nei debiti, che ci impediranno completamente di fermarci un attimo e chiederci: “Chi sono io davvero?”. Crediamo che questo sia il giusto modo per trovare la pace, perché quella domanda smuove qualcosa di così grande dentro di noi che per paura di ciò che non conosciamo, proviamo addirittura a soffocarlo, sino a quando ci riusciremo davvero. Scappare, però, non ci darà la pace che cerchiamo: la possiamo trovare solamente nelle risposte, vere risposte che ci farebbero comprendere chi siamo realmente. 

Prima di tutto, noi siamo Coscienza. 
Quello che sappiamo dentro e che proviamo a nascondere per timore che sia troppo forte da reggere, o per paura che ci condurrebbe ad un estenuante percorso verso la scoperta della verità, è che c’è qualcosa di grande e misterioso dietro i nostri occhi, e questo ci fa bloccare ancor prima di iniziare a ricevere qualche risposta, facendoci temere che andando avanti aumenterebbero soltanto le domande, non le risposte. 

Spesso le persone intorno a noi non sono pronte a farsi le stesse domande perché troppo prese dalle loro distrazioni della vita quotidiana, così ci ritroviamo da soli a dover affrontare queste sensazioni di vuoto, perché nessun altro ci prende seriamente in considerazione. Ci chiediamo infatti se siamo gli unici a porgerci queste domande o se anche gli altri, ogni tanto, si guardano allo specchio e si chiedono se quel volto è davvero la loro Essenza, oppure se è soltanto una maschera, un costume da corpo umano che nasconde la loro vera identità. 

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Il più delle volte pensiamo che il nostro sia soltanto un viaggio mentale, che tutto ciò non esista e che ce lo stiamo del tutto immaginando, eppure, anche quelle volte, non riusciamo a sopprimere quella strana voce dentro di noi che ci spinge a cercare la verità. Gli impegni e le faccende domestiche ci impediscono di prestare maggiore attenzione a quella spinta, perché è quello che vogliamo: ignorare quella voce che ci fa chiedere chi siamo davvero. Nonostante ciò, quell’istinto continua, è sottile ma tenta continuamente di farsi ascoltare. Fai di tutto per ignorarlo, per passare il tempo: impegni le tue ore giornaliere per arrivare alla notte e metterti subito a dormire, così da non dover pensare a te stesso, per non doverti fare quella strana e faticosa domanda. 

Poi, all’improvviso, arriva un momento nella tua vita in cui sei pronto a scoprire che sei qualcosa che va ben oltre il tuo viso, il tuo corpo, il tuo aspetto. Sai di essere molto più profondo dei tuoi occhi, che in realtà non ti rispecchiano quanto vorresti. Il tuo desiderio è che la gente ti comprenda senza parlare ma solamente guardandoti negli occhi, lo specchio dell’anima; nonostante ciò, quando ti guardi allo specchio neppure tu riesci a riconoscerti. In quel momento, dopo tanti anni sprecati a zittire quella voce interna, ti viene posta davanti una scelta: quella di ascoltare e seguire quel forte istinto una volta per tutte, oppure abbandonarlo per sempre. Sopprimendolo, deciderai di abbandonare la tua Coscienza, tutto ciò che ti permette di essere diverso dagli altri per diventare tale e quale a loro, identico, senza vita dentro come tutte quelle persone là fuori che si identificano nel mestiere che fanno e non più nella vita che hanno. 
Oppure, piano piano, puoi scegliere di ascoltarla sempre di più, notando che volta per volta diventerà sempre più chiara e diretta, come se qualcuno le alzasse il volume, facendo diventare tutto più… Reale. Decidendo di ascoltare quell’istinto, scegli di ricordare chi sei, lasciandoti scivolare di dosso quelle strane paure infondate e notando quanto fossero inutili e insensate. 

La Coscienza va ben oltre la capacità di comprendere se un’azione sia giusta o sbagliata, se si sta facendo del bene o del male. La Coscienza è ciò che ci distingue dalle macchine, che lavorano senza sapere di Essere e di esistere. Le macchine si muovono, agiscono; alcuni a modo loro reagiscono agli impulsi proprio come fanno i computer capaci di riconoscere un problema al loro interno e risolverlo, ma noi abbiamo qualcosa di più avanzato che ci permette di riflettere, che va oltre il semplice pensare. Noi abbiamo la Coscienza. 
C’è chi la chiama Anima, pur essendo in realtà due livelli di evoluzione molto diversi. Scegliendo di ascoltare quell’istinto, che è la tua Coscienza, permetti a te stesso di scoprire qualcosa di più profondo e di enorme valore, che è l’Anima: qualcosa che non ci è mai stata spiegata nel modo corretto appositamente per tenerci lontani dalla consapevolezza di essere una vita superiore. Siamo cresciuti in un’illusione convinti che fosse la realtà, credendo poi che la vera realtà fosse solo una fantasia, una creazione della nostra mente. Questo perché nessuno mai ci ha confermato la sua veridicità, lasciandoci convincere che qualcosa, per esistere, debba essere confermata da chiunque, e non soltanto da chi è capace di vederla e di comprenderla. La verità non è per tutti, ma solo per chi sceglie di scoprirla. 

La Coscienza ti spinge oltre, ti invita a seguire un percorso di evoluzione che ti permette di avvicinarti meglio a Lei, di conoscerla e di comprendere finalmente quale sia il suo scopo e come raggiungerlo. All’inizio può sembrarti una voce estranea a te, perché Lei è lì, dentro il petto, ma non la riconosci come te stesso perché è diversa da te, molto diversa. Percepisci questo istinto, che non parla a parole eppure lo senti, è lì dentro al petto che spinge per uscire fuori, ma qualcosa glielo impedisce. È una sensazione strana, a volte malinconica, eppure sai che è reale perché tanta è la sua forza, anche quando provi a nasconderla. 

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Ti guardi intorno e sai che in questo preciso momento tu sei l’unico a provare questa sensazione, a sentire questa voce, e questo ti spaventa perché ti fa sentire come se fossi l’unico al mondo. In verità non sei l’unico e non sei il solo, tanti altri provano la stessa sensazione ogni giorno, solamente non hanno il coraggio di dirlo e, oltretutto, non tutti la percepiscono allo stesso tempo. Ognuno ha un proprio momento di ascolto e non tutti scelgono di iniziare a prestargli attenzione, perché il più delle volte preferiscono sotterrarla con i mille problemi da risolvere, inconsapevoli che sia proprio quella la soluzione ai loro fardelli. 

Eppure, tu continui a sentire quella spinta, quella presenza dentro di te che comunica il più delle volte senza parlare, ma la senti ed è difficile negare la sua esistenza. Sai bene che continuare ad ignorarla porterebbe alla fine della tua Coscienza, ma il più delle volte provi a soffocare anche questa consapevolezza, perché ti spaventa. Sai che separandoti da quella presenza perderesti qualcosa di troppo grande e troppo importante per te, ma non conosci il suo valore e di cosa si tratta esattamente, così ti lasci ingannare dall’apatia e tenti ancora una volta di spostarla in un luogo lontano da te per non sentirla. Lei parla, o meglio ancora comunica con una forza diversa dalla tua, una capacità mentale più saggia, più evoluta: è come se Lei sapesse qualcosa che tu non sai e vedesse ben oltre quello che tu puoi vedere; ciononostante non sai se fidarti ciecamente, perché temi che seguirla ti porterebbe troppo lontano dalla tua vita, dalle tue abitudini. Credi che Lei sia molto diversa da te, ma non è così, perché sei tu che sei diverso, ti sei allontanato dalla tua identità senza rendertene conto. Hai la fortuna che Lei non ti ha ancora abbandonato e lasciato cadere addormentato come molti altri. Hai la possibilità di scegliere, ogni giorno, se ascoltarla oppure no. La scelta di ascoltare la Coscienza non è radicale, perché ogni giorno potresti decidere di cambiare idea, di ascoltarla o di ignorarla. La scelta non sarà mai obbligata o drastica, il più delle volte ti dimenticherai di poter scegliere e così ti lascerai scivolare nel sonno, il sonno che ti allontanerà dall’evoluzione. Ancora, però, non sarà troppo tardi: sin quando non ti dimenticherai completamente della sua esistenza potrai ancora provare a fare qualcosa, oppure, non ricorderai più nulla diventando una macchina umana come a tanti altri intorno a te è già successo. Lasciarsi addormentare ti porterà alla fine dei tuoi giorni, facendoti morire dentro. Non importa se il corpo continuerà a funzionare, perché dentro ti sentirai senza vita, senza alcun motivo per continuare a vivere. Non è questo il destino che ti attende, ma tu devi sceglierlo ogni giorno, perché non scegliendo lascerai che la tua Coscienza ti abbandoni. 

Lei è qualcosa che va ben oltre una semplice intuizione o l’idea di essere diverso; seguendola, ti concedi di essere realmente diverso, di poter diventare qualcuno che prima, pur avendo tutto, potevi non sentirti di essere. La Coscienza è quella materia che riempie il tuo vuoto e che stai cercando da tutta la vita, ma che non hai mai compreso come raccogliere né come possedere. Non è facile comprenderlo, eppure, la Coscienza ti è sempre appartenuta ma non hai mai saputo come usarla. Potresti credere che la Coscienza sia solo una cosa indefinita, senza forma e senza valore, presente dentro di te e che non necessiti di attenzioni. In realtà essa è una forza che ti permetterebbe di raggiungere obiettivi ambiti a cui nemmeno speravi di poterti avvicinare, se deciderai di impegnarti per la sua evoluzione. Infatti, la Coscienza è come le tue gambe: se non impieghi la fatica di muoverle, il tuo corpo non si sposterà e non riuscirai ad andare avanti, rimanendo fermo per sempre. Potresti provare a muoverti utilizzando altri mezzi, ad esempio strisciando, trascinandoti per terra con l’aggancio delle unghie, ma prima o poi tutto questo ti distruggerebbe. La consapevolezza ti permette di comprendere che lo sforzo iniziale per dare movimento alle gambe, che ti porteranno dove vuoi arrivare, sarà minimo in confronto a tutto ciò che otterrai grazie a quel piccolo sacrificio; tutto diverso sarebbe se decidessi di non muoverle e di trascinarti per terra per arrivare dove vorresti, sapendo benissimo che per timore del primo sforzo (camminare con le gambe) ti ritroveresti a impiegare molta più fatica e dolore, per non arrivare poi da nessuna parte. 

La Coscienza è come le tue gambe, perché se deciderai subito di utilizzarla essa ti condurrà dove meglio desideri, ma al contrario senza di essa ti ritroverai a faticare molto, molto di più per rincorrere un obiettivo che potresti non raggiungere mai. 

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Con le gambe cammini veloce, puoi addirittura correre e raggiungere chilometri di distanza, ma strisciando per terra ti fermerai molto presto, stanco e distrutto, pieno di ferite. 

Come le tue gambe non sono lì per bellezza, solo per restare ferme, nemmeno la tua Coscienza è lì per bellezza, solo per restare ferma. Sapere di avere una Coscienza non significa saperla usare, né tantomeno saperla usare sempre. L’errore più comune è credere che la Coscienza vada solamente ascoltata, ma la realtà è che essa va utilizzata, va riempita, va allenata proprio come le tue gambe. Lei non è soltanto una voce, la Coscienza è viva e comunica le sue conoscenze, che possono aumentare se glielo permetti, allenandoti a usarla. Tutti gli esseri viventi ne possiedono una: gli umani, gli animali, anche le piante, che durante la loro vita possono memorizzare e ricordare quello che hanno vissuto. Ci sono persone però che possiedono qualcosa in più della Coscienza: si chiama Anima. 
L’Anima è qualcosa che non tutti possiedono perché, a differenza di come ci inducono a credere, necessita costantemente di attenzioni, di nutrimento energetico e di pratica per rinforzarla. Così la maggior parte delle persone la ignora pensando che tutto le sia dovuto, senza dare valore alla loro Anima, convinti che non ne abbia bisogno. Tutti ignorano l’Anima, ma quando poi verranno a sapere che potrebbero non avercela, ecco che iniziano a tremare come se gli fosse mai importato qualcosa. 

Ogni persona ha un differente livello di evoluzione dovuto alla propria esperienza di vita, alle proprie riflessioni, ma soprattutto ai propri tentativi di riscoprirsi, di risvegliarsi attraverso tecniche spirituali. Tutti possiedono una Coscienza – che alcuni confondono con l’Anima – ma nonostante tutti ce l’abbiano, in pochi decidono di ascoltarla e seguirla fino in fondo per iniziare un percorso evolutivo che li porterà a comprenderla. Ognuno ha un momento diverso per iniziare a riflettere sulla propria vita, alcuni non inizieranno mai, ma non possiamo aspettarci che tutti inizino oggi assieme a noi, perché non è il loro momento. Alcuni inizieranno fra qualche anno, molti altri non sceglieranno mai di iniziare e per questo non potranno comprendere cosa si prova ad essere coscienti della propria Coscienza, spesso proprio perché non sanno da dove iniziare e non conoscono il metodo giusto. “Chi sono io?” è la domanda che tutti si fanno, ma in pochi decideranno di proseguire, iniziando così un percorso spirituale. Poco a poco abbiamo deciso di assegnare dei termini per identificare la differenza tra persone che non vogliono conoscersi da persone che vorrebbero davvero scoprirsi ed evolversi. Concordo pienamente con chi penserebbe che si tratti di un metodo strutturato e che non sia corretto etichettare, né tanto meno fare di tutta l’erba un fascio, ma parlare di persone alla ricerca della verità e di persone che preferiscono rimanere addormentati e non saperne niente di tutto ciò che li circonda, è essenziale per rendere l’idea di ciò che andremo a scoprire con il percorso spirituale. 

La ricerca della propria essenza e il desiderio di scoprire chi siamo ci riconduce ad una via spirituale per arrivare a comprendere cosa vuole raggiungere la nostra Coscienza e come ottenerne i risultati. Ponendosi ogni giorno questa domanda e non fermandosi alla solita risposta banale, veniamo spinti sempre più a percorrere ciò che viene definito Spiritualità. Sebbene potrebbe sembrare qualcosa di sconosciuto, tutto ha inizio dalla domanda sulla nostra reale essenza, e da quella si prolunga verso la decisione di applicarsi ogni giorno alla scoperta di una nuova conoscenza che si accumula poco per volta. Il percorso spirituale è come un sentiero su cui, percorrendolo, troverai passo dopo passo maggiori informazioni su di te. 

Potremmo quindi parlare di persone spirituali, quali sono quelle che cercano risposte alle proprie domande, e persone non spirituali, ossia tutti coloro che ogni giorno preferiscono dormire e non saperne niente, per timore che si tratti di qualcosa di troppo grande per loro o per semplice apatia. 

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Non importa quali siano i motivi per i quali si decida di dormire o si scelga di non prendere una decisione, il punto è che rimanendo incatenati nella routine e dimenticandosi della propria Coscienza, si finisce con il perderla del tutto. Oggigiorno il termine “spirituale” viene utilizzato da tutti, più per moda che per reale scelta, definendosi spirituali nonostante non si creda a tutti i campi della spiritualità. Questo porta a rovinare il vero valore di questo termine, facendolo sembrare qualcosa che non c’entra nulla con ciò che stavamo inizialmente cercando, vedendo alcune persone che dovrebbero rappresentare l’evoluzione spirituale comportarsi peggio di chi dice di non saperne niente. Il punto, infatti, non è definirsi spirituale e quindi dire di esserlo, ma esserlo davvero. 

Proprio perché quando ci riferiamo ad una persona il termine spirituale può variare, dovremmo provare ad utilizzare altri termini. Il vocabolo spirituale non indica realmente l’evoluzione di una persona, ma solamente le attività (spirituali) che svolge per un certo periodo della sua vita, non sapendo effettivamente se durerà per sempre. Sebbene non si possa comprendere l’evoluzione di una persona solamente parlandoci – perché potrebbe nascondere quello che sa – o guardandola, perché non sempre l’aspetto fisico di quel momento rappresenta l’evoluzione interna, specie se ci aspettiamo che essere evoluti equivalga ad essere sempre vestiti bene e con i capelli appena fatti, attraverso delle tecniche pratiche si può imparare a riconoscere chi possiede una Coscienza più elevata da chi invece la propria Coscienza se la sta perdendo per sempre. Attualmente c’è da presumere che tu non sappia come riconoscere gli altri che, come te, cercano risposte alle proprie domande, se non ponendone una definizione teorica. Per tale ragione proviamo insieme a comprendere le differenze. 

Per cominciare, parliamo di persone spirituali e non spirituali. Con questi termini s’intende definire chi, in questo preciso periodo, sta praticando un percorso spirituale oppure non sta praticando nulla. Sebbene chiunque oggigiorno si autodefinisce spirituale senza nemmeno mai aver praticato una singola meditazione, ma solamente perché ritiene – senza alcun principio di fondo – di essere una persona evoluta e per di più migliore, più saggio e cosciente di tutti gli altri, in questo percorso impareremo a definire spirituale solamente chi, per davvero, sta praticando tecniche meditative. Chi non pratica, anche se parlasse di sé come un dio sceso in terra, rimarrà comunque un non spirituale, perché di fatti non pratica alcuna tecnica per evolversi sul serio e passa il tempo ad auto lodarsi con tante belle parole, che rimangono soltanto parole. Come detto prima, ogni persona è diversa e possiede un momento giusto e personale, perciò se Ora è il tuo momento di essere spirituale, non è detto che lo sia anche per le persone intorno a te; questo però non significa che se non sono pronti ora non lo saranno mai. In realtà, alcuni di loro potrebbero iniziare a riflettere, forse fra qualche mese, altri fra qualche anno, decidendo un giorno di praticare con l’intento di evolversi e quindi diventare spirituali. Oltretutto, la spiritualità è una scelta che va fatta ogni giorno, ma quando si dimentica di scegliere si inizia a perdere la spiritualità, perché la propria Coscienza si riaddormenta. Per questa ragione non è possibile definire spirituale qualcuno solamente perché anni fa ha provato a praticare qualcosa, perché questo non significa che lo stia facendo anche Oggi, nel momento presente. Essere spirituali è una scelta e quando smettiamo di scegliere smettiamo di essere spirituali. 

Perciò possiamo utilizzare un altro metodo di riconoscimento, ricordando che anche questo rimane, per il tuo attuale livello di comprensione, solamente un metodo teorico. Quando avrai imparato le tecniche adatte per riconoscere chi possiede una forte Coscienza e chi no, comprenderai molto meglio questi concetti e il valore di questi termini. 

Perciò possiamo parlare di chi si ferma ad avere una Coscienza senza nemmeno saperlo, e di chi invece si rende consapevole ogni giorno e si crea qualcosa che va ben oltre l’umana Coscienza, che sarà l’Anima. Per riuscire a riconoscere chi non capirà mai il senso del porsi domande sulla propria esistenza e sul motivo della vita, da chi ha compreso che deve andare fino in fondo e riconoscere lo scopo della sua nascita e del suo avvenire, utilizzeremo dei semplici termini che rimarranno comunque generici per non etichettare le persone a vita. 

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Prima di tutto parliamo di chi non ha il ben che minimo interesse a scoprire il motivo della sua esistenza; ma non solo, trattiamo di quel genere di persona che si infastidisce quando qualcun altro prova a porsi questo genere di domanda. Di natura, non ci sarebbe nessun motivo di scaldarsi se qualcun altro desidera credere in una teoria diversa, eppure, quando si parla di spiritualità alcune persone tentano forzatamente di impedire al prossimo di farsi domande in merito. Anche se alcuni potrebbero pensare che non ci sia uno scopo nella vita, che l’obiettivo finale sia nascere e morire senza mai aver concluso niente di evolutivo durante la propria esistenza, non ci dovrebbe essere alcun motivo di arrabbiarsi se qualcun altro, senza dare fastidio a nessuno, provasse a scoprire la propria personale identità. Se questa identità non esistesse, perché impegnarsi così tanto a nascondergliela? Perché andare contro chi desidera credere che ci sia qualcosa oltre quello che in genere vediamo? Non ci sarebbe un motivo logico, se non fosse che sono spinti da qualcosa di più grande di loro che gli impedisce di evolversi e che si impegna per impedirlo agli altri. In questo percorso definiremo le persone che non sono spirituali, che non credono alla spiritualità e che addirittura potrebbero andare contro a chi si pone delle domande sull’evoluzione, con il termine Gaia’s Low. 

Per Gaia’s Low si intende le persone che possiedono una bassa frequenza (Low Frequency, che comprenderai leggendo gli articoli appositi) appartenente al pianeta Terra che, in questo percorso chiameremo Gaia o Gea. Le persone che non andranno oltre la propria vita umana che gli è stata imposta, che non si porranno domande sulla propria reale essenza, che non si chiederanno “chi sono io?”, che non vorranno saperlo e che possiederanno una Coscienza troppo legata al pianeta, saranno definite “persone di Gaia”, o, per essere più corretti, Coscienze di bassa frequenza legate al pianeta Gaia. Così si chiameranno Gaia’s Low, e capirai con il tempo quanto questo termine sia azzeccato, infatti nei prossimi documenti comprenderai meglio le differenze. I Gaia’s Low, ovvero le persone con una bassa Coscienza, si dividono principalmente in meno evoluti e più evoluti, perché pur non praticando meditazione e tecniche spirituali tentano a modo loro di riconoscere la loro Coscienza e non dimenticarsela. Questo purtroppo non basta però per andare oltre la Coscienza, perché senza tecniche energetiche veniamo limitati e alla fine bloccati. Come opposto ai Gaia’s Low abbiamo gli Spirituali, ovvero le persone che non solo si porgono domande e si chiedono come evolvere la propria vita, ma tentano di trovare anche la via giusta per riuscirci attraverso la meditazione e le tecniche pratiche. A loro assegneremo il nome di “Celesti”. Questa è solo un’infarinatura di ciò che c’è da sapere. Ma in realtà, ciò che è davvero importante è non dimenticarsi che la propria Coscienza va allenata e non solo ascoltata, perché ciò condurrà i praticanti a scoprire informazioni sulla propria esistenza che non avrebbero mai creduto possibili, se non fossero arrivate così evidenti. 

Scegliendo di non ascoltare la propria Coscienza si sceglie di concludere la propria vita diventando una macchina umana, ma scegliendo di ascoltarla e sfruttarla al meglio si decide di evolversi più che mai, di vita in vita. Nessuno può scegliere al posto tuo, ma posso consigliarti di seguire la tua Coscienza in capo al mondo, perché lei avrà sempre ragione, anche quando tu non ne avrai. 

Fine pagina 6 su 6. Se hai gradito l’articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta.

3044 commenti
  • carlob Medaglia per aver completato lo Step 1 - 01:47 28/05/24

    Rispondere alla domanda "Chi sono io davvero?" è più difficile di quello che sembra. Da alcuni mesi, diverse volte al giorno mi faccio domande apparentemente semplici come, "Cosa sto facendo?", "Come sono arrivato qui?", "Sto dormendo o sono sveglio?, "Sono dentro o fuori dal mio corpo?","Ma chi sono io?" oltre ad altre. Per quanto riguarda quest'ultima, a volte mi do risposte banali come "sono il marito di...", o "Sono il padre di...", o "Sono figlio di...", o "Sono un professore..." ecc. ma, a volte, quando cerco di dare una risposta che sia più reale, più profonda e mi metto a rifletterci seriamente, la risposta non è per niente facile, a parte la certezza che sì, prima di tutto siamo coscienze. Concordo con quello che viene detto riferendosi all'osservarsi allo specchio; non sempre, ma capita a volte di guardarmi attentamente negli occhi e sembra quasi che la mia pelle, i lineamenti, il colore ed altri dettagli fisici, nell'insieme, non mi facciano sentire identificato con l'essere rispecchiato... Lo so, può sembrare strano, ma è quello che sento e non mi è facile spiegarlo a parole. Sono d'accordo, arriva il momento nella vita di un uomo che o si adatta a una vita da ignorante o decide di svegliarsi e comincia a chiedersi chi è e ad ammettere l'esistenza di quello che effettivamente siamo, delle coscienze. L'idea che esista anche un'anima per me non è chiara, probabilmente perchè molti autori si riferiscono alle due come fossero la stessa cosa. Sinceramente non capisco ancora bene la differenza tra Super-io, Spirito, Anima, Coscienza e Consapevolezza e spero davvero che questo venga esemplificato nei prossimi articoli. L'autrice dice che la coscienza deve essere allenata, perfezionata attraverso tecniche spirituali, ma esistono persone che hanno qualcosa in più, l'anima. Abbiamo l'opportunità di intraprendere un percorso evolutivo e mentre alcuni, ad un certo punto della propria vita decidono di risvegliarsi, altri questo punto non lo raggiungono mai. Alcuni si ritengono spirituali e non lo sono affatto e altri che pur non pretendendo di esserlo, hanno un'atteggiamento molto più spirituale. La cosa importante, in fin dei conti, non è parlare ma praticare tecniche che ci permettano di evolvere. Persone che vogliono evolvere vengono qui definiti i Celesti e quelli che non desiderano risvegliarsi sono i Gaias Low (Coscienze di bassa frequenza legate al Pianeta Gaia), tra cui possiamo suddividere nei meno evoluti e i più evoluti.

  • flory - 21:01 27/05/24

    Questo articolo l'ho letto 3 volte e ci ho messo tutto il giorno per interiorizzarlo; mi ha spostato da un' emozione all'altra con una potenza e velocità incredibili, come il vento sposta una foglia, con la stessa intensità. Stavolta spero veramente, con tutto il cuore, di imparare a comprendere quella vocina e di non fraintenderla né perderla mai più!

  • foxy - 12:20 27/05/24

    Fin da bambina ho combattuto perché mi sentivo diversa dagli altri. Ho sprecato veramente tante energie per poter assomigliare agli altri ottenendo il risultato che mi allontanavo sempre di più da me stessa e dal riconoscimento vero di me. La società ha costruito veramente un ottimo schema per isolarti da te stesso e tutti ci siamo caduti inevitabilmente. Ad oggi, non mi interessa nulla di come gli altri sono e di cosa fanno o dicono, la mia strada sono riuscita a tracciarla e MAI tornerei indietro dimenticandomela. Ho faticato molto ma molte porte mi si sono aperte, credo che il merito non sia solo del tutto mio, credo di aver ricevuto molto aiuto da piani diversi perché alcune cose accadute, sono state veramente sorprendenti e perfette per me, sia nella tempistica che nella modalità. Mi ha particolarmente colpito la differenziazione tra la "coscienza" e "l'anima", in questo scritto appena letto, molte volte in effetti viene scambiata per essere la stessa cosa, ma non lo è. Il ricordo per me, più bello degli ultimi anni, è quello che io chiamo "l'incontro con la mia anima", come se fossimo state separate da lungo tempo ma alla fine, lei mi ha dichiarato di essere sempre presente in ogni istante e che le sarebbe bastata una parola per rimettersi in contatto con me. Un incontro emozionante che mi fece piangere lacrime di gioia pura!

  • vincenz - 21:26 26/05/24

    Io pensavo che tutti avessero un'Anima a prescindere dalla maturità: Anima infantile, adolescenziale o matura, ma che tutti ce l'avessero. Scoprire qui che non è così, è stato uno shock. Da piccola mi mettevo davanti ad un armadio pieno di specchi e mi chiedevo chi fossi, perché ero nata e perché avessi quella mamma piuttosto che un'altra. Mi ponevo talmente spesso queste domande che a volte mi sembrava di impazzire e poi tornavo a giocare. Ho provato a porre le stesse domande a mia mamma, senza tuttavia ricevere soddisfacenti risposte. Da adulta a queste domande, a cui ho già trovato esaustive risposte, se ne sono aggiunte altre a cui troverò sensate risposte solo grazie a questo percorso.

  • Iovila - 12:26 21/05/24

    Sin da bambina spesso mi sono chiesta "chi sono? oppure "Io sono davvero io, oppure (come ho già menzionato in un altro commento) oppure sarei qualcun altro se vivessi nel corpo di qualcun altro?" e una serie di altre domande del genere, senza mai avere risposta. Negli ultimi due anni mi sono resa conto di aver smesso. Improvvisamente un paio di mesi fa mi sono ritornate in mente, ed ero estremamente sorpresa di come mi fossi scordata di domande che mi hanno accompagnato per gran parte della durata della mia vita. Cercando di vivere una vita "produttiva" così da non sentirmi indietro rispetto agli altri, mi sono dimenticata di me stessa.

  • caiocaio Medaglia per aver completato lo Step 1 per la 2ª volta Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 9 - 17:59 17/05/24

    il fatto che sempre piu persone ormai si iscrivono in Accademia, e che in generale si fanno delle domande, che sanno che c'è qualcosa di piu, non è certo un caso, non è solo un'impressione da parte di pochi ma è un pensiero in profondità di tantissime persone, ciò dimostra che è vero, non potendo di certo essere un'impressione collettiva.. a volte è difficile prendere coraggio per voler sapere, la paura ci frena, le responsabilità, il fatto di pensare che sapendo ci cambierebbe totalmente vita e non potremmo piu tornare indietro, ma chi dice che questo è un male? mi viene in mente il detto "occhio non vede, cuore non duole", e pensare che una sola frase studiata apposta possa influenzare cosi tante menti. penso che la nascita dell'Accademia abbia portato la salvezza a questo pianeta e alle Coscienze che vi si sono reincarnate, perche senza di essa noi tutti terremo nascosti quei pensieri e quelle sensazioni che ci sia qualcosa di piu e che ci manchi qualcosa. andremmo in giro a cercare risposte ma non le troveremmo da nessuna parte quindi ringrazio Angel per averci offerto tutto questo..

  • Robert - 20:32 15/05/24

    Ogni volta che leggo questi articoli provo un senso di euforia e felicità che non mi spiego. Questo testo è stato illuminante, mi ha aiutato a comprendere il legame coscenza e anima. E l'idea che lanima si possa perdere spiegherbbe certi il comportamento di tente persone. Utilizzando il metodo di classificazione sopra descritto io non mi considero uno spirituale, o meglio, fino a poco tempo fa quando ho inziato questo percorso con voi. Da circa due settimane sto praticando meditazione tutti i giorni, ma noto che gli eventi esterni, "sfortune", cercano sempre di ostacolarmi. Non so se sono mie fantasie ma mi sembra di notare coincidenza strane. Continuerò ad allenarmi con la pratica e la lettura. Grazie

  • lararock - 18:24 15/05/24

    La domanda fatidica, "chi sono?" da bambina fino ad adolescente c'è stata tante volte per poi abbandonarla credendola una "crisi" di crescita, come fosse normale farsela ma altrettanto normale non avere risposta. Invece la coscienza aveva ragione e dopo tanto dormire è riaffiorata. Non sarà facile combattere con la routine ma stavolta non posso non ascoltarla

  • dany9821 - 17:10 13/05/24

    La coscienza non va solo ascoltata, ma anche allenata grazie alle tecniche spirituali. Senza ascoltare ed allenare la Coscienza, finiamo per essere delle macchine umane, ma noi siamo molto di piu' E grazie alla conscienza, possiamo arrivare dove vogliamo nella vita, senza di essa potremmo provarci in tutti i modi, ma alla fine ci stancheremmo.

  • ale_ - 15:54 13/05/24

    "Il più delle volte preferiscono sotterrarla con i mille problemi da risolvere, inconsapevoli che sia proprio quella la soluzione ai loro fardelli". La costante della mia vita, mi impegno molto a risolvere i mille problemi che continuano a presentarsi rimandando la pratica spirituale al dopo (sempre se rimane tempo...). Alla fine mi ritrovo con un leggero senso di soddisfazione per l'aver completato gli impegni, per poi ricominciare la stessa routine da lì a breve.

  • falcon_1691 Medaglia per aver completato lo Step 1 - 23:49 06/05/24

    Anche io allo specchio non riesco a sostenere il mio sguardo e mi sono domandata molte volte perchè faccio così fatica. Mi sono alcune volte data una risposta: non hai autostima di te stessa e fondamentalmente è vero. Leggendo questo ed altri articoli sto trovando la spinta a tirare fuori le mie potenzialità. Voglio cominciare ad allenare la mia Coscienza!

  • erianthe - 15:21 02/05/24

    Mentre ascoltavo l'articolo ho ripensato a quando è iniziato il mio percorso spirituale, dopo tanti anni di domande su chi fossi, perchè vivessi questa dimensione, quale scopo potesse avere.... E ricordo molto bene la paura che ho provato, quello a cui mi stavo aprendo era diametralmente opposto a ciò che mi avevano insegnato, a quello che i miei genitori mi dicevano, i miei amici vivevano, i miei insegnanti raccontavano e la mia paura era quella di diventare pazza, di non reggere così tanta informazione che mi portava in un altra vita e in un altra dimensione. Non è stato facile, ma c'è un qualcosa di più forte, una Fede, che per me è stata di grande sostegno e mi ha dato modo di fare un salto, per lo meno un salto di coscienza. E ora dopo altrettanti anni sono qui, per apprendere ancora ed evolvere. Grazie

  • lorenzo. - 13:01 02/05/24

    È da quasi tutta la vita che sento che c'è qualcosa che non va nel mondo, che mi sento differente, meno superficiale dalla maggior parte delle persone e in qualche modo anche isolato per questo. Dopo ci fu un momento esatto nel quale decisi di dare una svolta alla mia vita e fu quando lasciai il mio lavoro in fabbrica a tempo indeterminato, ogni giorno sentivo la morte dentro la mia vita e ora capisco che era la mia morte spirituale, della mia coscienza/anima e non potevo resistere più di così. Da allora cercai solo lavori più gratificanti, a contatto con la natura e persone di buon cuore e cercando di capire che senso avesse la mia vita e cercando anche una sorta di maestro che potesse insegnarmi. Cosa che sento di aver trovato qui e ora in questa Accademia. Per questo mi sento di ringraziare di cuore ACD per il lavoro che sta facendo per aiutare le persone che stanno cercando la verità. Grazie 🙏

  • Shirel - 18:34 01/05/24

    Ascoltando e leggendo le parole di questo articolo mi sono ricordata di quando passeggiavo in campagna in mezzo alla natura. Spesso sentivo quella "voce" dentro di me che mi spingeva a rimanere in profondo silenzio e ad osservare il cielo ed in quel momento sentivo una strana sensazione di malinconia. Un giorno ho deciso di farmi delle domande riguardanti la mia esistenza e per quale motivo mi trovassi qui in questo pianeta. In seguito iniziai ad avere le prime esperienze. È interessante scoprire che vi sia una differenza tra la Coscienza e l'Anima e che quest'ultima non è posseduta da tutti. Sono molto grata di poter proseguire questo percorso. Grazie A.C.D.

  • spiritualgrowth - 13:18 01/05/24

    Rileggendo questo articolo ho avuto modo di cogliere particolari che prima non avevo ben colto o comunque non ci avevo riflettuto bene. Ad esempio quando viene menzionato il fatto che molti sento quella spinta interiore di chiedersi chi siamo, ma anche da dove realmente veniamo (la Coscienza che c'è lo comunica non ha parola, ma tramite sensazioni), eppure la maggior parte non ci presta attenzione portando quella sensazione il più lontano possibile per non sentirla più. Il problema che lungo a dare si diventa completamente sofferenti, soprattutto addormentati, quindi come macchine non pensanti. Mi è sempre piaciuto osservare fin da bambino tutto ciò che mi circondava e ciò che ho notato, al giorno d'oggi è ancora peggio, è stato vedere le persone comportandosi come se fossero dei Robot; è agghiacciante.