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Il grave controllo della Telepatia Artificiale (3 parte)

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Riprendiamo quindi l’argomento dell’anti-privacy a cui il web ci ha abituato rapidamente negli ultimi anni. Siamo passati da un essere spiati riguardo a ciò che ricercavamo nei vari siti web, come l’esempio della bicicletta (ma anche le ricerche svolte per compiere un viaggio, per cui i banner pubblicitari poi ci perseguitavano in qualsiasi sito navigassimo dopo) al punto in cui anche senza fare ricerche – e quindi senza avere la ricerca memorizzata nella cronologia – venissimo spiati anche riguardo a ciò che digitavamo con la tastiera anche durante la scrittura di post sui social e, peggio ancora, in chat private. Sempre più persone infatti iniziarono a rendersi conto della stranezza per cui bastava scrivere qualcosa nei social network, sia come post o sia come messaggio in una chat privata, e sia nelle app messaggistiche che comunque appartengono pur sempre ai Padroni degli stessi social network, che da lì in poi iniziava la persecuzione di banner pubblicitari riguardo a ciò che abbiamo scritto. Per comprendere meglio il concetto, un conto è loggarsi su un sito di acquisti e digitare la parola “bicicletta”, e da lì in poi ritrovarsi nello stesso sito di acquisti il banner fisso che vende biciclette. Un conto è che successivamente entri su fb, su yt, o su qualsiasi altro social, e ti ritrovi un banner che vende biciclette. 

Ma ancora peggio di tutto ciò, è che tu scrivi in chat privata a tua madre o chiunque tu voglia una frase qualsiasi come potrebbe essere “si è rotta la marmitta dell’auto” e da quel momento su fb e su qualsiasi sito ti compariranno banner pubblicitari che vendono marmitte e/o servizi per riparare la marmitta dell’auto. Tu scrivi in chat privata al tuo fidanzato che si è guastato il cellulare di tua madre e che vorresti regalargliene uno andando a comprarlo al negozio fisico vicino a casa vostra, e senza che neanche compi ricerche sul web (in quanto vuoi acquistarlo dal vivo, nel negozio fisico, quindi non lo cerchi su internet!) da quel momento ti compaiono banner pubblicitari su cellulari nuovi, e più precisamente su cellulari che andrebbero bene per l’età e per l’utilizzo che ne farebbe tua madre, solamente perché lo hai scritto in chat privata. Tu scrivi in chat privata, attraverso i social di Regime come possono essere fb, instagram, youtube, o sulle app messaggistiche di Regime come può essere whatsapp o skype, e via discorrendo, che stai pensando di comprarti un pappagallo, ed ecco che con estrema precisione da quel momento in poi ti usciranno banner pubblicitari che vendono gabbie di pappagalli oppure attrezzature per pappagalli. Il tutto, seppure tu abbia scritto quell’intenzione in una chat privata in cui in teoria nessuno dovrebbe avere accesso. Da dove nasce questa casualità

Innanzitutto nessuna chat dei social di Regime è privata, ma sono tutte chat pubbliche, a tua insaputa, dai quali operatori di livello neppure tanto segreto hanno il dovere di leggere tutto ciò che scrivi, come lo scrivi, quando (a che ora) e in che contesto (dove ti trovi, con chi ti trovi, attraverso la localizzazione gps e sapendo con chi ti trovi in quel momento, giacché spiano anche gli altri presenti, e spiano te attraverso di loro, e loro attraverso di te) per studiare molto dettagliatamente il tuo profilo, la tua personalità, le tue abitudini, e il tuo preciso modo di ragionare e di reagire agli eventi. Non si tratta solo di venderti prodotti su misura per te! Magari fosse questo il peggior problema! Si tratta di avere sotto controllo la tua vita ed essere capaci di inserire eventi e persone molto più precise selezionate dal Governo! Ad oggi gli operatori che si occupano di raccogliere info su ogni singolo umano vengono ovviamente aiutati e velocizzati in alcuni processi anche dall’IA, tuttavia non pensare minimamente che tutti gli operatori umani siano sostituiti dall’IA, perché le tue chat e quindi le tue conversazioni private vengono lette e spiate anche da persone fisiche, persone che potrebbero essere pure tuoi conoscenti e che non solo hanno il dovere di mantenere la riservatezza riguardo al lavoro che fanno (non dicendoti che loro possono spiare le tue chat!) ma addirittura ci godono, perché possono spiarti senza che tu sappia niente. 

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Ma oltre a ciò, sui nostri cellulari e sui computer di ultime generazioni (degli ultimi 15 anni almeno) viene installata di fabbrica un’impostazione che memorizza immediatamente ciò che scriviamo sulla tastiera e invia questi dati alle aziende che gestiscono i nostri dati. Quindi tutto ciò che digitiamo sulla tastiera, a prescindere che lo scriviamo su un sito pubblico, su una chat privata, oppure sulle note privatissime del nostro cellulare, viene ugualmente memorizzato dalla nostra tastiera ed inviato continuamente all’azienda che raccoglie i dati. Questo significa che noi, dopo aver scritto un testo, possiamo anche cancellarlo, ma non importa perché ciò che viene inviato non è il testo che noi abbiamo salvato, ma è la digitazione di quei tasti. Per fare un esempio, se noi scrivessimo la nostra password “123” e poi cliccassimo tre volte il pulsante per cancellare, i dati che verrebbero inviati non sarebbero vuoti, bensì risulterebbe “123 delete delete delete” per segnalare che abbiamo tentato di cancellare il testo precedente. Naturalmente il tutto scritto in codici informatici che solo loro possono comprendere, infatti il testo sopra è solamente un esempio per farti capire come funziona. Per cui, se da un lato stiamo parlando di social network di regime che spiano le tue chat, dall’altra parte stiamo parlando anche dello stesso dispositivo che utilizziamo (smartphone, tablet, pc..) che possiede sin dalla creazione una funzione a noi nascosta, che permette di registrare tutti i nostri movimenti sul cellulare o dispositivo che sia, e invia questi dati all’azienda che li raccoglie. Perciò i dati che scriviamo sul nostro cellulare, pure che siano sulle note del telefono e quindi in nessuna chat privata, vengono ugualmente spiati dalle stesse aziende. Ecco perché potresti ugualmente scrivere sulle note del tuo cellulare “devo comprare la bicicletta” ed ecco che ti compariranno i banner pubblicitari, pure senza che tu l’abbia detto a nessuno, sulla bicicletta. A maggior ragione se lo scrivi attraverso un sms, o via chat messaggistiche che sono spiati da maggiori aziende. 

Dopodiché sono passati al livello oltre di anti-privacy. Non c’è mai stato fine al peggio. Il passaggio successivo prevedeva di ascoltare le nostre conversazioni vocali, in primo luogo le conversazioni che avvengono in telefonata, in secondo luogo ovviamente le conversazioni vocali attraverso i social e app messaggistiche, ossia attraverso gli audio che inviamo ai nostri amici. La parte più interessante è che a differenza di come si pensa, le tecnologie che il Governo ha impiegato per spiare le conversazioni vocali e quindi anche i vocali inviati attraverso app sono maggiormente utilizzate e più potenti delle tecnologie usate per le chat messaggistiche e quindi per i testi scritti. In altre parole, è anche peggio rivelare le proprie informazioni via voce, che via scritto, seppure possa apparentemente sembrare il contrario. Questo perché attraverso la voce è estremamente più facile per loro captare le nostre emozioni, le vibrazioni che emaniamo, e quindi anche pressoché cosa pensiamo, o cosa ne pensiamo dell’argomento o della persona di cui stiamo parlando. Diverso dalle chat, in cui è tutto più piatto ed è un poco più difficile raccogliere informazioni sul nostro conto. Anche il fatto che a voce si è più spontanei, mentre nel testo si potrebbe ragionare meglio su cosa e come scriverlo, prima ancora di iniziare a digitare, il che permette agli operatori che ci ascoltano e all’IA che ci registra di captare molte più informazioni sul nostro conto se le diciamo a voce (via telefonata, e via audio lasciati nelle app), invece che attraverso messaggi scritti che possono essere anche molto più sintetici e talvolta confusionari per chi ci legge. Bisogna chiarire da un lato che “scrivere in codici/parole segrete” per noi, come facciamo con i nostri amici, serve a poco, perché anche una persona inesperta che legge 24/24 le nostre chat riuscirebbe facilmente a capire che significato hanno quelle nostre parole in codice. Serve a poco però non è completamente inutile. Invece, non c’è dubbio che attraverso la voce esprimiamo molto di più noi stessi, le emozioni che proviamo.

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Inoltre siamo molto più propensi a “parlare fluidamente” e aggiungere molti più dettagli in quanto parlare a voce si fa prima, quindi non ci poniamo limiti di dettagli, mentre vi è grande differenza durante la scrittura poiché possiamo sintetizzare le parole, scrivendo decisamente ristretto e con lettere sbagliate che possono rendere più difficile la comprensione di chi ci legge, inoltre stringiamo molto i termini giacché non abbiamo voglia di scrivere papiri lunghissimi. A voce invece i papiri volano che è una meraviglia. Per questa ragione, per assurdo, le telefonate e gli audio inviati via app/social, sono ancor più spiati delle chat stesse. Tuttavia, non si pensi minimamente che le chat scritte non vengano spiate o che gli operatori che devono leggere le nostre chat per raccogliere i nostri dati non riescano a decifrare facilmente i nostri modi di dire, le nostre parole in codice che usiamo con gli amici, e via discorrendo. Essi sono esperti a leggere il nostro modo di parlare, e appena diciamo qualcosa di strano se ne accorgono subito e talvolta attiriamo ancora di più l’attenzione. La soluzione non è pensare “beh, tanto mi spiano qualsiasi cosa faccio, quindi tanto vale ‘essere me stesso’ e fregarmene se mi stanno leggendo e raccogliendo info su di me”. Bensì è decidere una buona volta di evitare di fornire proprie personali informazioni attraverso chiamate, audio, chat, social network e via discorrendo. Mi sembra ovvio ma è doveroso ripeterlo che quando scatti una foto oppure giri un video, o registri un audio, tutti questi file salvati sul tuo cellulare sono istantaneamente visibili alle aziende che raccolgono i tuoi dati, di conseguenza qualsiasi video o foto che scatti, anche se subito dopo le cancelli, è già stata salvata nei loro archivi e appartiene già a loro, proprio come se scrivessi dei testi sulle note del tuo cellulare. Tutto ciò che entra all’interno del tuo cellulare/computer/tablet eccetera diventa subito di proprietà delle aziende che raccolgono dati su di te. 

C’è un livello successivo a questo tipo di spionaggio? Certamente Sì. Se ascoltare le tue telefonate e leggere le tue chat private sembrava già tantissimo, in pochissimo tempo hanno aggiornato il passaggio dopo. Senza neppure bisogno che tu scrivi o che telefoni, ma addirittura con il telefono/computer/tablet spenti, purché siano vicini a te nella stessa stanza, registrano tutto ciò che dici e che fai. Quando si dice “il tuo telefono ti ascolta” o “il televisore ti spia” significa esattamente ciò che sembra. All’interno del telefono sono inserite delle funzioni di fabbrica che non puoi cancellare, che servono a tenere il telefono attivo 24/24 anche quando è spento. Quando spegni il cellulare in realtà si spegne la facciata, facendoti credere che sia spento, e impedisce a te di utilizzarne le funzioni. Ma le funzioni che servono alle aziende che raccolgono i dati su di te restano attive, difatti il telefono continua a consumare batteria anche quando è spento. In passato il telefono, una volta spento, non consumava minimamente batteria, oggi invece continua a consumarne, seppure poca percentuale, e se terrai il telefono carico ma spento per settimane, quando lo riaccenderai sarà completamente scarico, e molto probabilmente neppure si accenderà proprio perché la batteria sarà completamente esaurita. I precedenti cellulari non erano assolutamente così e se li accendevi dopo settimane tenevano benissimo la batteria carica. Questa è anche la ragione per cui hanno abolito la possibilità di smontare la batteria dal cellulare (che nei modelli precedenti si poteva fare), in quanto smontarla significa spegnerlo del tutto, e quindi spegnere anche le app nascoste delle aziende che ci spiano. Quindi non possiamo impedirgli di usare il nostro cellulare per spiarci. Inoltre, è bene chiarire che quando la batteria ci segna che è scarica e il cellulare si spegne non è realmente scarico, bensì viene impedito a noi di utilizzarlo, mentre resta un piccolo “serbatoio” di energia che servirà a tenere attive le funzioni delle app che ci spiano anche per le successive settimane. Quindi noi non possiamo più usare il nostro cellulare, ma loro sì, loro potranno continuare ad usare il nostro cellulare. A dimostrazione che non è davvero nostro, ma noi ne paghiamo le spese. 

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Dopodiché, quando quelle app avranno consumato anche le ultime gocce di energia, la batteria sarà davvero scarica e difatti prima di poter accendere il cellulare dovremo rimetterlo in carica. In questo modo si assicurano che potranno spiarci anche nel caso in cui non ricarichiamo subito il cellulare. D’altro canto sono certi che nella grandissima maggioranza dei casi il cellulare verrà ricaricato entro poche ore, e nei peggiori dei casi entro 2-3 giorni, quindi quasi nessuno tiene il cellulare a scaricarsi completamente per settimane di fila. 

Chiarito ciò, lo spionaggio delle nostre vite private è arrivato al punto che tutto ciò che facciamo in casa nostra oppure in luoghi pubblici, in presenza del nostro cellulare o di quello delle persone che ci stanno a fianco, viene registrato ed inviato nella banca-dati che raccoglie le nostre info. Sempre più persone si stanno rendendo conto di quanto stia diventando grave il caso in cui in casa propria, in una situazione privata, si sta parlando magari con il proprio partner, a letto, di compiere un viaggio in Irlanda, o qualsiasi altra cosa, ed ecco che una volta che si prenderà il cellulare si troveranno banner pubblicitari oppure video su youtube che parlano proprio dei viaggi in Irlanda. Questa volta non lo hai scritto a nessuno, non lo hai detto in telefonata, l’Irlanda non l’hai mai nominata con nessuno e in nessuna occasione, se non proprio adesso, mentre ti trovavi fisicamente a fianco al tuo partner (quindi non vi state chattando! Siete fisicamente vicini dal vivo!) e nonostante questo il tuo o i vostri cellulari stanno ascoltando e registrando la vostra conversazione, senza nessun ritegno, al punto di ammetterlo anche ai tuoi occhi: ti mostrano video e pubblicità che riguardano esattamente ciò che hai pronunciato poco prima. Come si fa, arrivati a questo punto, a pensare che quello che sta succedendo non sia andato ben oltre il livello di persecuzione e di spionaggio? 

È bene precisare che loro ci ascoltavano e registravano già prima che ci inviassero pure le pubblicità delle parole tag che pronunciamo. Le due cose non sono sempre connesse, quindi non bisogna pensare che se una singola volta non vedi banner pubblicitari riguardo a ciò che hai pronunciato allora significa che non ti stiano spiando; perché non è così. Ti spiano ugualmente. Loro ci spiano non solo per venderci prodotti mirati, come pensano in tanti, ma ci spiano per avere tutte le informazioni che riguardano la nostra vita e, già che ci sono, utilizzano queste info anche per venderci prodotti; ma non è la ragione primaria, bensì è un’aggiunta. Ci soffermiamo su quella singola volta in cui non ci compare il banner pubblicitario, sostenendo che non sia vero che ci spiano, anziché soffermarci sulle centinaia di volte in cui ci compaiono banner pubblicitari o video su youtube mirati riguardo a ciò che abbiamo detto; e pure davanti alle prove ce ne restiamo con il dubbio. Rendiamoci conto dell’assurdità! I banner pubblicitari, oltre a essere invadenti allo stato puro, sono anche banner sfottò, perché è come se ci stessero dicendo in faccia: “Ti sto spiando, te ne sto dando la prova visiva e scritta, e tu cogl**ne non puoi fare niente per fermarmi”. Non si tratta solo di pubblicità mirate e invasive, si tratta di una provocazione che ogni giorno subiamo davanti ai nostri occhi, nei nostri stessi cellulari, nei dispositivi che paghiamo e che “compriamo” pensando che siano nostri, ma che in realtà sono in affitto, perché i dispositivi che usiamo e tutte le informazioni che ci mettiamo dentro diventano di proprietà delle aziende che ci spiano. Il cellulare non è nostro, è in affitto. È come entrare in affitto in una casa nella quale ogni oggetto e mobile che comprerai e porterai all’interno diventerà di sua proprietà. 

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È fondamentale capire che loro utilizzano il nostro cellulare non solo per ascoltarci, ma anche per vederci, per guardarci ogni giorno milioni di volte attraverso le fotocamere del cellulare interiori ed esteriori, le webcam del computer, e via discorrendo. Ogni istante in cui guardiamo il cellulare la fotocamera anteriore ci sta filmando; ogni volta che qualche passante ci cammina a fianco mentre parla al cellulare, la sua fotocamera esteriore ci sta filmando, all’insaputa nostra e del passante. Ogni volta che qualcuno lascia il telefono sul tavolo esso ti sta filmando. Non deve essere per forza il tuo! Qualsiasi fotocamera di qualsiasi passante può spiarti e ti riconosce, attraverso la tua schedatura fisica, e quindi invia le informazioni sul tuo conto nella banca-dati che raccoglie info su di te. La tua voce viene immediatamente riconosciuta fra miliardi di persone attraverso il tuo timbro, il tuo modo di parlare, il modo in cui pronunci le parole, la tua cadenza, i respiri e sospiri intervallati alle parole, i tic verbali che neppure ti accorgi di avere (ad es. parole che ripeti spesso senza che te ne rendi conto) e tanto altro ancora permettono all’IA di riconoscere la tua voce fra miliardi e inviare istantaneamente la posizione in cui sei stato avvistato (anche dal cellulare di un passante che non conosci e non conoscerai mai!) nella banca-dati che raccoglie info su di te. Questo succede ogni giorno, milioni di volte al giorno. 

Si può andare più avanti di così? Esiste un ulteriore livello successivo? Sì, la Telepatia Artificiale, che permette loro di sapere cosa pensi anche quando sei distante dalle tecnologie, anche senza che dici a voce quello che pensi, e registra ciò che dici a voce anche se intorno a te non vi è alcun dispositivo tecnologico visibile ai tuoi occhi che possa registrarti, eppure accade. Nel prossimo capitolo ti spiegherò che cos’è la Telepatia Artificiale: probabilmente, hai iniziato anche tu a renderti conto di strane “casualità” che non lo sono affatto. Prima, però, devo spiegarti come funzionano le aziende di spionaggio affinché anche tu possa comprendere meglio come comportarti davanti ai dispositivi che utilizzi abitualmente, che siano il tuo cellulare, la tv, il pc, lo smartwatch, e via discorrendo. 

Per capire meglio come funziona bisogna fare una premessa. L’azienda di raccolta dati non è soltanto una in tutto il mondo, ma sono tante, e se alcune aziende che raccolgono dati collaborano fra di loro e si scambiano i tuoi dati privati, molte altre aziende non collaborano e non si scambiano le informazioni; quindi i dati raccolti da una non vengono poi donate/vendute facilmente alle altre. Questo significa che tutto ciò che raccolgono alcune aziende non è detto che vengano immediatamente conosciute “da tutto il mondo” che c’è dietro lo spionaggio, ma potrebbero addirittura essere “chiuse” per molto tempo sino, addirittura, ad essere dimenticate, perdute, e/o cancellate per errore. Tutti i dati raccolti vengono salvati in enormi server digitali, che sono estremamente potenti e capienti… tuttavia, come può succedere alle piccole aziende, anche ai colossi può succedere che si guastino le tecnologie e che molti dati vengano perduti. Non è così facile, non illudiamoci, purtroppo non è così comune che le aziende che raccolgono dati su di noi perdano così facilmente tutta la cronologia dei nostri dati. Tuttavia succede, raramente ma può succedere anche a loro. Pertanto non dovremmo essere noi i primi a rifornirgli subito tutti i nostri dati aggiornati con tanta urgenza. 

Ciò che ti ho spiegato nel capitolo precedente riguardo alla tessera sanitaria, come anche la lista dei movimenti che riguarda i nostri acquisti registrati nella carta/bancomat che usiamo per pagare, vale anche per il cellulare, per ciò che pubblichiamo sui social network, e per ciò che scriviamo nelle chat private, e ancora per ciò che diciamo a voce pensando di essere soli ma avendo invece il telefono dentro la stanza in cui ci troviamo e che sta ascoltando e registrando tutto ciò che pronunciamo. Tutti questi dati vengono raccolti da aziende che si occupano proprio di prendere più dati possibili riguardo alla gente. 

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D’altro canto ogni azienda li raccoglie in modo differente e talvolta non li comunica alle altre, sia perché queste aziende tengono la massima riservatezza sulla propria esistenza e tante volte sono segrete pure alle altre aziende – proprio per evitare spie che rubino dalla propria azienda per fornire i dati raccolti alle altre aziende avversarie – e sia perché i dati valgono tanto, quindi al massimo li venderebbero ma di certo non li regalerebbero. 

Perciò bisogna anche tenere conto che quando un’azienda raccoglie dati su di noi non significa che li comunica a tutte le altre aziende istantaneamente, ma potrebbe comunicarli dopo 1 anno, dopo 5 anni, dopo 20 anni, a seconda di quando arriva la richiesta, se mai arriva, e se la prima azienda intende accettare la proposta della seconda. Per altri dati certamente accade all’istante, e non siamo noi a poter dire o scegliere quali dati vengono trasmessi subito e quali altri no, perché dipende da caso a caso e da persona a persona, e dalla volontà da azienda ad azienda. Ci sono aziende però come quella che sta dietro a youtube che ottengono molti più dati di altre, pertanto sono al corrente di molte più info rispetto ad altre, ciò non significa che le offrono istantaneamente ad altri anche per un discorso di concorrenza (perché loro vogliono essere quelli più “informati” del cliente rispetto agli altri). 

Per comprendere meglio il concetto, se scrivi un testo all’interno di una chat messaggistica, come può essere whatsapp, le informazioni potrebbero essere raccolte dall’azienda che sta dietro quella chat. Se conversi al cellulare durante una chiamata a voce, l’azienda che si occupa di raccogliere info vocali registra le tue telefonate. Tuttavia, non è affatto detto che l’azienda che sta dietro la chat messaggistica stia anche ascoltando la tua chiamata a voce, perché non è detto che ne abbia il potere, proprio come l’azienda che registra le tue chiamate a voce non è detto che abbia accesso alla tua tastiera e quindi possa vedere ciò che digiti in tutte le app messagistiche varie che possiedi installate, o in quella singola app-chat, come per es. whatsapp, poiché essa si occupa solo delle telefonate. È molto importante conoscere queste informazioni, perché ti permette di avere un quadro più completo. Sebbene siamo ugualmente spiati in entrambi i casi, c’è differenza fra le migliaia di persone che lavorano come operatori dietro a whatsapp e che ogni giorno leggono le tue chat, e gli operatori che potrebbero stare dietro ad un’altra app meno famosa che potrebbero essere “solo” qualche centinaio. Quindi c’è differenza se nel primo caso si potrebbe trattare di un’azienda di 10mila operatori, e nel secondo di poche centinaia, che potrebbero anche essere meno professionali e avere più difficoltà a raccogliere i tuoi dati. C’è tanta differenza da azienda ad azienda e anche nell’utilizzo che fa dei dati raccolti. Sappiamo che i peggiori sono whatsapp come fb come youtube come google, tuttavia non dobbiamo sentirci al sicuro neppure nelle app/siti meno famosi perché non sappiamo a quali aziende stiano dando i permessi di spiare le chat o i contenuti dei propri utenti. Difatti bisogna stare attenti al dettaglio che non per forza è il sito stesso a spiare i contenuti degli utenti, ma potrebbe avere invece venduto “gli accessi” ad altre aziende, che spiano i contenuti degli utenti di quel sito. È ben diverso, ed è importante capire questi meccanismi.  

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Alcuni raccolgono i nostri dati e li mandano direttamente nell’archivio in mano al Governo, altri invece, oltre ad inviarli direttamente al Governo che li utilizzerà per i suoi scopi, li utilizzano pure loro per creare pubblicità mirate su di te, come appunto i banner che ti perseguitano. Anche in questo caso la seconda opzione è peggiore, perché tanto entrambe le aziende invieranno i tuoi dati al Governo ma la seconda sfrutta pure i tuoi dati doppiamente contro di te. Ci sono aziende che non danno i propri dati al Governo? Ni, perché anche quelle che credono di non dare i propri dati, comunque il Governo sa come accedere ai loro computer attraverso vie informatiche a molti sconosciute e prendersi ugualmente i dati che gli servono. 

Ad ogni modo, non c’è da confondersi tra il “governo” che possiamo dire sia pubblico, come il governo americano, il governo italiano, etc., e il Governo mondiale, quello nascosto, che sta dietro tutti gli altri governi e li controlla tutti, e al cui interno vi sono più Alieni e ibridati che umani; seppure vi siano anche questi. Il governo americano, per quanto potente sia, ha dei limiti, sebbene questi limiti non tolgano il fatto che molte di queste aziende che raccolgono dati siano “costrette” a fornire i nostri dati pure al “semplice” governo americano, a dimostrazione che comunque comanda parecchio, anche più del governo italiano, tanto che quest’ultimo risponde a lui. Difatti le nostre telefonate vengono registrate e consegnate pure al governo americano, oppure le nostre chat “private”, specialmente quelle su whatsapp, vengono consegnate subito al governo americano, tutto ciò che pubblichiamo sui social – incluse le nostre foto o i post che crediamo essere “privati” – viene raccolto e subito consegnato al governo americano, pure se lo carichiamo per errore e lo cancelliamo immediatamente: è già registrato e viene consegnato al governo americano. In contemporanea tutto viene dato a chi vi sta sopra, e quindi al Governo mondiale a cui pure il governo americano risponde. 

Tutto ciò per comprendere che non bisogna affatto sminuire il fatto che veniamo spiati e registrati tutto il giorno, qualsiasi cosa facciamo, perché i nostri dati non vengono visti solo da un “Governo che sta dietro le quinte e che sa tutto ma non ci fa nulla”; bensì vengono visti anche dai peggiori criminali che stanno dietro o dentro il governo; basti pensare al fatto che il governo italiano è pressoché gestito per la maggior parte dalla mafia italiana, il che potrai immaginare che le info raccolte sugli italiani siano ben visibili dalla mafia italiana e, se volessero prendere di mira un singolo individuo, come sempre hanno fatto con estrema facilità, ad oggi c’è pure la tecnologia dalla loro parte, perché possono sapere cosa sta facendo quella persona, dove si trova, che cosa sta dicendo, e tutto il resto, ascoltando le sue chiamate, leggendo le sue chat, e soprattutto ascoltando e vedendo ciò che fa durante il giorno attraverso il microfono e le fotocamere del suo cellulare seppure l’individuo pensi di averlo spento. 

Chiediti come fa la mafia a sapere sempre tutto sull’individuo che vuole prendere di mira: non sono veggenti (ad oggi non lo sono affatto, sebbene in passato all’interno della mafia ci fossero eccome) ma possiedono la tecnologia dalla loro parte, ossia possono accedere alle informazioni delle vittime attraverso i registri di cui il governo è in possesso, giacché la mafia è ben dentro al governo, e spiare le vittime per quanto tempo desiderano. 

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Tuttavia, per quanto le nostre info vengano raccolte su più fronti, tante volte vengano scambiate fra aziende, o siano comunque visibili a entrambe, non dobbiamo essere noi i primi a cadere nella trappola di pensare “vabbè, tanto loro sanno tutto, quindi non serve che proteggo le mie info perché se vogliono ce le hanno comunque”, perché non è vero, ma è così che loro vogliono che tu pensi, così che ti arrendi e non provi minimamente a proteggerti, affinché sia tu stesso che consegni di buon grado i dati su di te senza la minima opposizione mentale. Invece c’è un’enorme differenza se inizi ad esempio a coprire la fotocamera dei tuoi dispositivi con lo scotch, sia quella davanti che quella dietro, se copri la fotocamera del computer, e se inizi a tenere perennemente le fotocamere di tutti i cellulari/dispositivi dentro casa coperti. Certo, quando esci di casa le aziende potranno raccogliere dati su di te attraverso le fotocamere dei cellulari dei passanti che “per sbaglio” ti inquadrano, ma vi è una grande differenza fra l’inquadratura occasionale a causa dei passanti, e le tue personali fotocamere puntate sulla faccia 24 ore su 24, ogni volta che guardi l’orario del cellulare, ogni volta che rispondi ad una chiamata, ogni volta che rispondi ad una chat, e via discorrendo. 

C’è tanta differenza. Inizia con un primo passo, poi imparerai anche a proteggerti meglio dalle fotocamere dei passanti, ma inizia con un primo passo, che è quello più importante. Dopodiché, c’è enorme differenza se da oggi inizi a prestare attenzione a ciò che scrivi nelle chat, ricordandoti che vengono lette, rispetto a quando scrivevi nelle chat illuso che fossero realmente private. Stai comunque scrivendo nelle chat, ma starai più attento a non dare troppe info personali su di te, ad esempio dove ti trovi in questo preciso momento, con chi e cosa stai facendo. Penserai che tanto loro sappiano già tutto a causa della geolocalizzazione, e in parte è vero, cioè alcune aziende sanno dove ti trovi in questo momento a causa del gps sempre attivo anche quando credi che non lo sia, eppure tutte le altre aziende non hanno il controllo della tua posizione e hanno la necessità che tu lo dica, per esempio che tu lo scriva precisamente via chat. Ecco anche da dove nasce l’impellente bisogno di dire sempre a qualcuno dove ci troviamo… non è la paura di essere rapiti o la precauzione nel caso ci accada qualcosa, salvo rare eccezioni, bensì è l’abitudine che ci è stata infilata in testa per via della necessità delle aziende di sapere dove ti trovi, che ti spinge a dire – e spinge le persone intorno a te a chiederti continuamente – dove ti trovi, in che preciso bar oppure in quale strada, se sei solo o in compagnia, cosa state facendo, e via discorrendo. 

Bisogna che ti rendi conto di quante informazioni private riveli tutti i giorni di te stesso, e peggio ancora, di quante informazioni riveli di altre persone, diventando tu stesso l’Antenna che serve alle aziende per conoscere le informazioni degli altri, come se tu fossi un operatore che lavora gratis per loro, a tua insaputa. Succede che si ha la cattiva abitudine di raccontare i fatti degli altri al telefono, per esempio chiamando un’amica o la propria sorella o il fidanzato e raccontare di aver appena incontrato tizia che a sua volta le avrebbe raccontato quel fatto, poi quell’avvenimento, poi quell’altro evento; il tutto, facendo una cronologia dettagliata di tutto ciò che tizia ti ha raccontato dal vivo, e consegnando queste informazioni alle aziende che registrano le telefonate. Quella tua amica che hai incontrato per strada ti ha raccontato le sue storie dal vivo, non attraverso il cellulare, quindi le aziende che raccolgono dati dalle telefonate potrebbero non avere tutti quei dati riguardo a quella persona, ma tu – operatore che lavora gratis – gli stai consegnando tutte le informazioni sul suo conto! 

Di sicuro penserai che tanto entrambe avevate in borsetta i rispettivi cellulari e quindi entrambe eravate spiate; sì, ma da un’azienda, non da mille. Tu però ci tieni a far sapere anche alle altre mille aziende tutte le informazioni che hai raccolto oggi, raccontando tutta la cronologia dei fatti nei minimi dettagli in chiamata al telefono. 

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Bisogna rendersi conto quando utilizzi le conoscenze per reagire e fare qualcosa per cambiare le cose, o quando utilizzi le conoscenze per screditarle e/o pararti un po' il sedere. Nel primo caso utilizzi le conoscenze riguardo a come le aziende ci spiano, per prestare più attenzione e non rivelare le tue informazioni quando possibile. Nel secondo caso, siccome sei manipolato ad alti livelli e non ti interessa proteggere le tue info ma addirittura vuoi consegnare pure le info degli altri attraverso di te, usi la scusa del “tanto loro sanno già tutto” per essere tu stesso a consegnargli tutti i dati a cui ancora non avevano accesso, raccontandoglieli tu. È importante che ognuno si renda conto che veniamo utilizzati come operatori che lavorano gratis, per consegnare oltre i nostri dati anche le informazioni delle persone che conosciamo, semplicemente raccontando tutti i fatti loro attraverso le telefonate, chat, e via discorrendo. Bisogna smettere di fare gli operatori inconsapevoli che consegnano i dati degli altri! È buona abitudine quindi smettere di parlare di altre persone via telefono, ma di parlarne solamente dal vivo. 

È buona abitudine anche smettere di dover sempre raccontare tutto ciò che succede ad altre persone che non sono lì presenti, perché al di là dello spionaggio, il Low non cessa di esistere: ogni volta che parli di una persona con qualcun altro, in sua assenza, gli stai gettando addosso tantissimo Low, attraverso di te che in quel momento stai facendo da Antenna. Non spetta all’altra persona doversi sempre difendere dal tuo Low, sei tu che devi iniziare a capire che attraverso le tue chiacchiere stai gettando fili e grande pesantezza – che viene potenziata artificialmente attraverso di te! – sull’altra persona, ed è bene che inizi a smettere di fare questo per il Low. 

Quando inizi a comprendere che vieni ogni giorno utilizzato come antenna inconsapevole per costruire il Low Artificiale attorno ad altre persone, sfruttando la tua voce e/o le tue intenzioni di diffondere una chiacchiera, o raccontando tutti i fatti di una persona ad altre, ti rendi conto che la soluzione per avere anche tu minor Low Artificiale è quella di smettere di raccontare sempre tutta la cronologia dei fatti. Facendo così, inizi a vedere miglioramenti. Nel mentre, impari anche a rivelare molte meno informazioni attraverso il cellulare o gli altri dispositivi elettronici. D’altro canto, è bene sapere che i nostri “peggiori nemici” tra coloro che consegnano tutti i nostri dati alle aziende che ci spiano, tante volte sono più i nostri parenti e i nostri amici, anche più delle informazioni che consegniamo noi stessi sul nostro conto. Perciò è bene abituare anche i nostri familiari a non rivelare le nostre informazioni private mentre si trovano in telefonata o quando chattano con altri parenti o amici. Seppure sia impossibile fermare su tutti la volontà di chiacchierare sul nostro conto, una buona soluzione diventa non raccontare sempre tutti i fatti nostri ad amici e parenti, soprattutto quei fatti che non vogliamo si sappiano in giro o che vengano attaccati e rovinati da chi ci “ascolta”, così che non siano proprio i nostri parenti e amici i primi a rivelare le nostre informazioni al nemico e tradirci alle spalle senza neppure saperlo. Non c’è bisogno che si tratti di un evento “grave” o “serio”, per tenere la riservatezza sulle info della tua vita privata, ma anche semplicemente che stai cercando lavoro, e che forse l’hai trovato, e che non vuoi che qualcuno ti rovini questa possibilità, oppure non vuoi che qualcuno rovini la tua storia sentimentale appena iniziata e che hai paura possa finire con un nonnulla, o non vuoi che qualcuno mandi in fumo i tuoi progetti a cui tieni tanto. Poi, se in tutto questo pensi ancora che rivelare tutte le tue info davanti al cellulare non sia poi così grave in quanto “tu non hai nulla da nascondere perché non stai facendo nulla di male” significa, arrivati a questo punto, che non hai davvero capito un cazzo di tutta questa storia e ti consiglio di mangiarti il telefono e ingoiarti le cuffie, perché sei un caso disperato e non posso più fare nient’altro per salvarti. Quindi piuttosto vatti a impiantare un satellite in testa. 

Fine pagina 9 su 9. Se hai gradito l’articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta.

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  • laurora
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    13:14 15/05/24

    La situazione attuale che riguarda l'utilizzo dei nostri dati è grave, praticamente siamo spiati continuamente dappertutto! Si deve per quel che è possibile prestare attenzione a non consegnare intenzionalmente tutto ciò che ci riguarda, adottare qualche cambiamento cercando di essere più consapevoli che in ogni momento ci rubano informazioni personali! In passato mi ricordo di aver scelto di oscurare le fotocamere dei vari dispositivi elettronici poi però non so bene cosa sia successo ma col tempo e magari acquistando un nuovo dispositivo, non ho avuto più l'urgenza di farlo. È da qualche mese leggendo i volumi sugli alieni che ho ripreso a farlo e con la spiegazione fatta attraverso questo capitolo ho compreso ancora di più le motivazioni a perseguire questa scelta. Sono stata presa in giro da chi vedendo le fotocamere del cellulare coperte mi ha chiesto il motivo, ma chiaramente non mi importa!

  • and.gia
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    13:13 15/05/24

    Hahahaha il finale mi ha fatto troppo ridere . Da quando ho coperto le fotocamere del telefono noto come alcune persone mi guardano male mentre altre mi chiedono incuriosite . Alcune volte dico di avere il telefono rotto , quindi lo scotch serve per tenerlo insieme , altre volte se capisco le vere intenzioni di chi ho davanti gli dico la verità. Cerco di fare attenzione a quello che scrivo e dico in chat , ma alcune volte non ci faccio caso e commetto errori . Mi da molto fastidio quando le persone che mi vogliono bene raccontano i fatti miei alle altre persone , lo fanno ingenuamente, per confrontarsi ecc ma quando lo vengo a sapere mi da fastidio comunque , anche quando per esempio si tratta di una questione di salute , spifferare ai 4 venti tutto penso che voglia dire aumentare il peso. Non si fa caso al fatto che anche solo scrivendo sulle note , privatamente , il testo comu viene trasmesso , come anche quando si è vicini al telefono spento . Sono molto curioso di scoprire come funziona la telepatia artificiale che ci ruba i pensieri .

  • Marica
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    11:04 15/05/24

    Ahahah mi hai fatto morire dal ridere! Anche se da ridere c'è ben poco riguardo a questa situazione, in cui ci troviamo tutti. Ovviamente ho avuto anche io più e più volte prova di quanto siamo spiati, anche nei pensieri che non riveliamo, almeno sul momento, a nessuno. Trovo anche, ma magari sbaglio, che certe volte di fronte a fastidi fisici, i maledetti spioni mandino pubblicità o articoli su determinate malattie, che non abbiamo, ma che vorrebbero che avessimo e perciò ce le spingono nella mente, in modo che attraverso il pensiero le facciamo entrare più facilmente nella nostra vita. Io ho pensato questo osservando ciò che mi capita, ma appunto potrei essere giunta alla conclusione sbagliata. E' molto importante la spiegazione che fai sulle diverse aziende che ci spiano, e cioè che non tutte lo fanno allo stesso modo e non tutte hanno accesso agli stessi dati, per cui è necessario ancora di più non rivelare tutto a tutti e in presenza di dispositivi. Ma è davvero difficile proteggersi, ieri ad esempio in piscina una signora di fianco a me, appena arrivata ad asciugarsi, ha preso il telefono credo per farsi un selfie, ma io ero vicino a lei e quindi avrà ripreso pure me. In ogni caso bisogna proseguire e fare sempre di più, anche quando tutti o quasi intorno a noi il telefono con le cuffie se lo mangerebbero volentieri. Grazie infinite!

  • Dora
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    08:00 15/05/24

    Ah quest'ultima premessa serve proprio a farci capire quanto sia importante tutto quello che ci viene spiegato. E mi viene da pensare come ho imparato a fatica a parlare dei fatti miei e dei altri e come invece non avrei dovuto sforzarmi a diventare quella di oggi. Non ero propensa per niente a parlare molto e i particolar modo di cose personale miei e dei altri e so bene quanto questo era considerato un problema e mi veniva spesso rimproverato e quanto invece adesso mi viene naturale. E io che comunque non amo ne stare al telefono e tanto meno mandare messaggi e perlopiù vocali alla fine ho dovuto cedere per il semplice fatto di avere le persone più importanti della mia vita lontane chi da una parte e chi da l'altra. Mi vengono in mente tante situazioni e ricordo bene l'evoluzione per cosi dire delle telefonate . I primi tempi che sono arrivata in Italia era comunque difficile chiamare al estero per i costi e a nessuno passava per la mente che si può stare semplicemente a chiacchierare. Quando iniziarono le conversazioni al computer so quanto gioia per mia sorella che poteva chiamare mia madre ogni giorno e vederla in tempo reale e raccontarle ogni cosa . E lei mia mamma subì subito il colpo dello stress mentale che questa cosa gli provocava come anche a me che ancora mi rifiutavo di farlo spesso . Non sapevamo niente dello spionaggio e altro ma già sembrava un modo di vivere sbagliato. Ma poi subentra il senso di colpa specialmente legato alla famiglia perché adesso la misura dell amore per chi vive lontano e la quantità di telefonate e informazioni condivise in tempo reale . Come le foto del cibo o di qualsiasi cosa si sta facendo. Non mi sono piegata a tutto ma a molto e sempre per questa dimostrazione di affetto . Lo so che magari per chi ha più o meno gli affetti vicino è difficile da comprendere . Invece io mi sono sempre sentita in colpa di qualcosa per il mio modo abbastanza evasivo e ci sono cascata in pieno . Ha ragione Angel nel spiegarci che "tanto non faccio niente di male " non vale il nulla nel.mondo dello spionaggio e ogni precauzione che prendiamo ha un senso. E i suoi consigli vengono dati grazie a una esperienza incredibile e di conoscenze che io non posso nemmeno immaginare.

  • alex2406
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    02:03 15/05/24

    Anche se questo è un argomento molto serio ed importante, devo dire che la fine dell'articolo mi ha strappato un sorriso 😂 Aldilà di questo, è fondamentale ricordarsi che le nostre chat e conversazioni non sono realmente private, e per questa ragione dobbiamo agire di conseguenza. Effettivamente non ci avevo pensato ma gli audio sono ancora peggio delle chat scritte, in quanto tendiamo a fornire molti più dettagli che invece per questioni di tempo tendiamo ad omettere quando messaggiamo normalmente. Tra l'altro mi sono sempre chiesto il motivo per cui non fosse più possibile rimuovere la batteria dai telefoni, e devo dire che ora è tutto molto più chiaro. Personalmente, da quando ho letto il volume 6, ho comprato sia una cover per la camera frontale che una per la camera posteriore, così che quantomeno ho iniziato a limitare i danni causati da esse, anche se sicuramente devo iniziare a prestare piu attenzione anche ai dettagli che fornisco via chat.

  • L'Aura
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    14:11 14/05/24

    Aahhaha finale epico del documento! Angel sei davvero incredibile, con tutte queste scoperte, in merito soprattutto al modo di evolversi di queste tecniche di spionaggio che il governo attua su tutta la popolazione mondiale, ci fornisci grandissime conoscenze per agire per proteggerci quanto meglio possiamo. C'è chi è più preso di mira e chi meno, ma in effetti occorre rifiutarsi di dare le proprie info e anche quelle degli altri per fare in modo che i loschi piani su di noi cessino! Grazie a questo spionaggio riescono a colpirci meglio e tu ci insegni che, attraverso la riservatezza possiamo prendere il potere delle nostre vite togliendolo al governo oscuro! Già ho attuato da anni la copertura delle telecamere di telefono e pc, oltre che della tv (non mia) in casa. Fosse per me butterei tutto nel cesso o lontano da me, e faccio davvero il meglio che posso, ma mi rendo conto che devo comunque migliorare, specie nell'ambito che riguarda gli altri: ovvero quando sono con altri o in mezzo alla gente mi risulta particolarmente difficile gestire tutto... certe volte esco senza il mio cell, ma ovviamente occorre considerare la presenza dei dispositivi altrui, che non puoi semplicemente prendere a martellate (anche se ti verrebbe da farlo), ma occorre iniziare a praticare per evitare situazioni, persone, dispositivi, di avvicinarsi a noi, attaccandoli anche preventivamente. Per questo non credo mi porrò limiti dettati da buonismo, ma anzi agirò con più decisione per evitare il verificarsi di situazioni spiacevoli con le quali gli operatori giocano a loro favore. Ho notato anche io l'urgenza di alcune persone di farmi foto o di "interrogarmi" proprio in presenza del cellulare, per cui tenendo conto di tutto ciò occorre agire prepotentemente per riprendersi la propria privacy, anche con la forza! E di questi tempi ne serve molta. Grazie!

  • Dharani Tara
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    22:09 13/05/24

    E' davvero fastidioso come ci stanno studiando e spiando con queste tecnologie sempre più invasive. Ho visto come siano cambiate velocemente negli ultimi anni, arrivando a leggerti il pensiero. La cosa brutta è che non ti senti mai sereno in quanto attorno a te e sempre pieno di dispositivi che possono registrarti. Io ad esempio ho tutte le camere del computer coperte così come quella del cellulare ma in famiglia c'è chi non lo fa e... si arrabbia pure per i miei adesivi sulle camere! Non è sempre facile gestire tutto questo.... poi vedo anche come la gente per la strada ti inquadri deliberatamente con il suo cellulare, ci faccio attenzione e mi giro dall'altra parte però... che fastidio! Non ci si sente liberi sotto un certo punto di vista...

  • gilberto
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    12:15 11/05/24

    Accidenti! Quando penso di sapere qualcosa, Angel mi riporta a terra. e mi fa capire che ciò che sapevo era l'1% della situazione. Sono qui per questo, per imparare, ma tutte le volte mi accorgo di quanto sono ignorante1 In tutti i casi buono a sapersi, ma soprattutto la cosa importante è che sempre ci vengono dati piccoli e grandi consigli per difendersi dal sistema. Ovvio che non tutto dipende da noi, in quanto le tecnologie sono molto avanzate, e molto di più di quanto pensassi, però abbiamo anche una bella fetta di responsabilità sul diffondere i nostri e altrui dati. E chi non sta facendo questo percorso, come fa a sapere tutto questo? Ho accennato qualcosa sulla privacy che non esiste assolutamente, ma mi hanno detto che abbiamo dei diritti e non possono agire calpestandoli, perché è contro la legge, e che sono tutte stupidaggini quelle che ho detto e che vedo il male dappertutto. Forse perché è così. Il pc ha uno sportellino che nasconde la video camera, quando lancio l'app mi fa vedere lo schermo nero, ma è poi così? Non esiste l'onestà, la lealtà, né tanto meno la privacy. Le persone che non ci credono devono fare il loro percorso, mica posso obbligarle a credere! Leggendo questo step ho capito che non sapevo molto del discorso diffusione dati. Aziende in competizione tra loro, che non scambiano o diffondono i dati acquisiti (rubati). Il discorso della batteria del cellulare non rimovibile, infatti non mi è mai piaciuto. Caricavo la batteria senza tenerla nel cellulare, adesso non si può più. Ovvio, lo scopo non è aiutare, ma sfruttare in tutti i modi possibili e immaginabili la persona comune. La maggior parte di noi pensa... non faccio del male a nessuno, faccio la mia vita, e basta. Non ho nulla da nascondere, pago le tasse, che importanza ha se mi spiano, e poi... tanto non è detto che sia vero, e la mia vita non è così importante, perché sono una persona comune, e via a commentare sui social, caricare foto, farsi selfie, usare la geolocation per far sapere a tutti dove sei in questo momento. Fotografare il cibo che mangi e caricare la foto sul social per far vedere che sei in ristorante, e scivere che quello è un piatto delizioso, e altre puttanate del genere. Sono vecchio, non capisco queste cose, probabilmente se fossi giovane, farei la stessa cosa, ma quando ero giovane io non esistevano cellulari, né computer. Scattavi le foto e le mostravi agli amici con cui ti trovavi. Ci si chiamava per telefono o si passava sotto casa nell'ora in cui presumibilmente la persona era in casa. Si entrava in casa e si parlava guardandosi in faccia. si rideva, si scherzava, e si discuteva anche. Non ho altro da dire oltre... che schifezza! Grazie Angel, vecchio o meno, bisogna che mi difenda come posso, e grazie a te, per lo meno qualcosa si può fare.

  • tyler_durden
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    19:20 09/05/24

    Mi fanno ridere le persone che dicono, purtroppo sono molte, tanto non ho nulla da nascondere che fa se il cellulare ha il gps o spiano le mie conversazioni. Non ci avevo mai pensato che le varie grandi aziende potessero essere in competizione e quindi non sempre collaborano e si scambiano i dati. Non poter più togliere la batteria del cellulare purtroppo lo tiene sempre in funzione. Leggendo questi libri ho preso la buona abitudine da molto tempo di oscurare tutte le telecamere anche la tv ma per chi inizia leggendo questo libro meglio ripetere queste cose. Immaginavo che avessero una tecnologia per conservare tutto ciò che scriviamo sulla tastiera, quindi anche le password, anche se poi non si invia il messaggio. Non uso mai gli audio proprio perché sospettavo del loro vero scopo.

  • Pierpo
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    12:17 08/05/24

    L'altra notte quando ero a lavoro, mi sentivo spiato dal telefono, questo perché non avevo le fotocamere con lo scotch. Una volta avevo preso la decisione di "tapparle" ma per un motivo o per un altro si staccavano.... Per quanto riguarda i banner pubblicitari, mi capita spesso di trovare pubblicità legate a ciò che digito sulla tastiera e non solo quando faccio la ricerca sul web. Comunque, cercherò di prestare molta più attenzione, in primis alle mie azioni e ai miei comportamenti.

  • sssnoop
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    18:48 26/04/24

    In questo capitolo si toccano con specificità fatti diretti capitati di certo a chiunque. Per esempio il linguaggio in codice: che sia un gioco tra amici o una tendenza alla maggior privacy, i codici vengono usati e smascherati in poco tempo. Ma uno dei temi che più mi ha colpito è quello dell'antenna inconsapevole, la spia che condivide forse con troppa spontaneità, forse pensando di guadagnare in rispetto o potere, informazioni di persone, magari cari amici. Su questo ho un breve esempio di prima che entrassi in accademia con serietà: una amica, collega di lavoro, dopo che ho iniziato a convivere ha deciso di modificare il mio citofono aggiungendo il nome della mia compagna, senza dire nulla, senza avvertite, come fosse una sorpresa gradita. Ovvio che non lo è stata: da lì il rapporto con questa amica si è gravemente deteriorato fino a rompersi inesorabilmente.

  • Alessio
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    00:14 23/04/24

    Questi capitoli sono veramente illuminanti, passo dopo passo riesco ad avere la situazione reale ben chiara. La differenza la fanno poi le azioni, ad esempio l'ultima volta che ho dovuto acquistare un computer ho immediatamente chiuso la webcam e non lo utilizzo mai per connettermi ad Internet. Col cellulare per lavoro mi risulta più difficoltoso ma grazie ai consigli dei capitoli precedenti sto lavorando molto sulle mie abitudini. GRAZIE!!!!

  • Antoine
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    13:07 19/04/24

    Articolo veramente molto interessante. Ho apprezzato davvero molto la solita schiettezza con cui Angel affronta la verità e il modo in cui lei dice le cose come stanno senza mai girarci intorno o con parole sdolcinate che fanno solo perdere tempo e non capire la gravità della situazione e il fulcro delle cose. Tutto ciò rafforza ancora di più il concetto di anti-privacy già citato negli scorsi documenti. Grazie ad Angel, che mi ha reso ancora più consapevole dello schifo che si cela dietro le app di regime, ho deciso di eliminare i social e in generale passare poco tempo davanti al cellulare. Da questo cambiamento ho notato come le persone intorno a me impazziscano come infastidite sul personale per questa mia scelta, come se avessi deciso di abbandonarle quando in realtà ci si può benissimo vedere dal vivo o ancora ancora sentirsi al telefono per poco. Loro questo sembrano non capirlo e dunque non accettarlo perché appunto manipolati dall'idea collettiva che se non hai i social, sei strano o hai qualcosa da nascondere. Personalmente preferisco di gran lunga i contatti dal vivo e non quelli dietro uno schermo. Ad oggi difficilmente riuscirei ad instaurare rapporti di qualsiasi genere con persone drogate dal cellulare che se ci esci insieme a mangiare una pizza, è più il tempo che passano a controllare se hanno ricevuto commenti d'apprezzamento sotto il loro selfie pubblicato su Instagram che il tempo passato a parlare direttamente con te guardandoti negli occhi. Sono d'accordo sul fatto che non bisogna lavarsene le mani con la solita frase "tanto ormai il danno è fatto...". Chi parla così mi dà sui nervi perché proprio per colpa di queste persone mai nulla cambia, facendosi loro assuefare passivamente dalle volontà del Governo.

  • Cosmic Feather
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    12:54 19/04/24

    Questo articolo è stato una bomba. Mi è piaciuto molto leggerlo perché mi ha fornito grande consapevolezza. D'ora in poi starò molto più attento quando sarò al telefono rendendomi cosciente del fatto che tutto ciò che dirò verrà registrato. A questo proposito ho deciso di eliminare definitivamente anche WhatsApp così che adesso mi ritrovo davvero senza alcun social di regime. L'argomento è molto interessante ed è buffo come certe riflessioni qui sopra riportate siano anche riflessioni che io mi stavo già facendo da quando ho deciso di eliminare i social, coprire la fotocamera del cellulare e in generale usarlo solo se necessario, altrimenti lasciarlo depositato altrove. Pure io ho la sensazione che il cellulare che ho non sia mio, al contrario di come pensavo una volta, bensì che esso sia qualcosa preso in affitto perché appunto non mi appartiene. Inoltre, sospettavo anche il fatto che oltre ad essere spiate le chat e le chiamate, anche le note del cellulare e foto/video in galleria venissero automaticamente raccolti dall'IA del telefono e poi mandati alle apposite aziende di spionaggio. Bello vedere come le mie sensazioni si siano verificate con la lettura di questo documento. Penso che questo articolo sia davvero molto importante perché ci mette in guardia e ci permette di essere coscienti di come agiamo nel nostro quotidiano. Come è stato ben detto, dobbiamo essere noi i primi a prestare attenzione nel non comportarci come operatori che lavorano gratis per le aziende. Difatti, quando si chatta o si è in chiamata, si tende sempre a chiedere all'altro dove si trova, con chi è, perché è lì, cosa sta facendo, come si sente, cosa farà in giornata eccetera eccetera. Con la lettura di questo documento si presterà più attenzione a non porre più certe domande a familiari e amici. Ci hanno abituato che senza telefono non si può vivere, che siamo irrispettosi nei confronti della nostra famiglia, partner o amici se decidiamo di passare poco tempo con loro a chattare o in chiamata e mi rendo conto che ciò è un meccanismo sbagliato appositamente voluto per abituare le persone a vivere la loro vita sui telefoni così da rendere agli operatori il lavoro facile. Molto interessante, inoltre, quando è stato specificato che non tutte le aziende sono uguali tra loro perché non è scontato che si scambino i nostri dati per di più senza ottenere nulla in cambio. È doveroso da parte nostra iniziare ad intraprendere i primi piccoli ma grandi passi che ostacoleranno l'arrivo dei nostri dati a coloro che ci spiano svolgendo le azioni che Angel ci ha consigliato di fare in questo documento.

  • andreaaaa
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    00:20 17/04/24

    Che coincidenza,oggi nel corso di formazione asacom che frequento si è parlato di trattamento dei dati personali gli stessi argomenti dei 3 capitoli sulla telepatia artificiale ci sono tante conferme bisogna fare molta attenzione anche ai cookie nei siti,alle tessere e hai messaggi spam è una situazione veramente fastidiosa.