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Il grave controllo della Telepatia Artificiale (3 parte)

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Riprendiamo quindi l’argomento dell’anti-privacy a cui il web ci ha abituato rapidamente negli ultimi anni. Siamo passati da un essere spiati riguardo a ciò che ricercavamo nei vari siti web, come l’esempio della bicicletta (ma anche le ricerche svolte per compiere un viaggio, per cui i banner pubblicitari poi ci perseguitavano in qualsiasi sito navigassimo dopo) al punto in cui anche senza fare ricerche – e quindi senza avere la ricerca memorizzata nella cronologia – venissimo spiati anche riguardo a ciò che digitavamo con la tastiera anche durante la scrittura di post sui social e, peggio ancora, in chat private. Sempre più persone infatti iniziarono a rendersi conto della stranezza per cui bastava scrivere qualcosa nei social network, sia come post o sia come messaggio in una chat privata, e sia nelle app messaggistiche che comunque appartengono pur sempre ai Padroni degli stessi social network, che da lì in poi iniziava la persecuzione di banner pubblicitari riguardo a ciò che abbiamo scritto. Per comprendere meglio il concetto, un conto è loggarsi su un sito di acquisti e digitare la parola “bicicletta”, e da lì in poi ritrovarsi nello stesso sito di acquisti il banner fisso che vende biciclette. Un conto è che successivamente entri su fb, su yt, o su qualsiasi altro social, e ti ritrovi un banner che vende biciclette. 

Ma ancora peggio di tutto ciò, è che tu scrivi in chat privata a tua madre o chiunque tu voglia una frase qualsiasi come potrebbe essere “si è rotta la marmitta dell’auto” e da quel momento su fb e su qualsiasi sito ti compariranno banner pubblicitari che vendono marmitte e/o servizi per riparare la marmitta dell’auto. Tu scrivi in chat privata al tuo fidanzato che si è guastato il cellulare di tua madre e che vorresti regalargliene uno andando a comprarlo al negozio fisico vicino a casa vostra, e senza che neanche compi ricerche sul web (in quanto vuoi acquistarlo dal vivo, nel negozio fisico, quindi non lo cerchi su internet!) da quel momento ti compaiono banner pubblicitari su cellulari nuovi, e più precisamente su cellulari che andrebbero bene per l’età e per l’utilizzo che ne farebbe tua madre, solamente perché lo hai scritto in chat privata. Tu scrivi in chat privata, attraverso i social di Regime come possono essere fb, instagram, youtube, o sulle app messaggistiche di Regime come può essere whatsapp o skype, e via discorrendo, che stai pensando di comprarti un pappagallo, ed ecco che con estrema precisione da quel momento in poi ti usciranno banner pubblicitari che vendono gabbie di pappagalli oppure attrezzature per pappagalli. Il tutto, seppure tu abbia scritto quell’intenzione in una chat privata in cui in teoria nessuno dovrebbe avere accesso. Da dove nasce questa casualità

Innanzitutto nessuna chat dei social di Regime è privata, ma sono tutte chat pubbliche, a tua insaputa, dai quali operatori di livello neppure tanto segreto hanno il dovere di leggere tutto ciò che scrivi, come lo scrivi, quando (a che ora) e in che contesto (dove ti trovi, con chi ti trovi, attraverso la localizzazione gps e sapendo con chi ti trovi in quel momento, giacché spiano anche gli altri presenti, e spiano te attraverso di loro, e loro attraverso di te) per studiare molto dettagliatamente il tuo profilo, la tua personalità, le tue abitudini, e il tuo preciso modo di ragionare e di reagire agli eventi. Non si tratta solo di venderti prodotti su misura per te! Magari fosse questo il peggior problema! Si tratta di avere sotto controllo la tua vita ed essere capaci di inserire eventi e persone molto più precise selezionate dal Governo! Ad oggi gli operatori che si occupano di raccogliere info su ogni singolo umano vengono ovviamente aiutati e velocizzati in alcuni processi anche dall’IA, tuttavia non pensare minimamente che tutti gli operatori umani siano sostituiti dall’IA, perché le tue chat e quindi le tue conversazioni private vengono lette e spiate anche da persone fisiche, persone che potrebbero essere pure tuoi conoscenti e che non solo hanno il dovere di mantenere la riservatezza riguardo al lavoro che fanno (non dicendoti che loro possono spiare le tue chat!) ma addirittura ci godono, perché possono spiarti senza che tu sappia niente. 

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Ma oltre a ciò, sui nostri cellulari e sui computer di ultime generazioni (degli ultimi 15 anni almeno) viene installata di fabbrica un’impostazione che memorizza immediatamente ciò che scriviamo sulla tastiera e invia questi dati alle aziende che gestiscono i nostri dati. Quindi tutto ciò che digitiamo sulla tastiera, a prescindere che lo scriviamo su un sito pubblico, su una chat privata, oppure sulle note privatissime del nostro cellulare, viene ugualmente memorizzato dalla nostra tastiera ed inviato continuamente all’azienda che raccoglie i dati. Questo significa che noi, dopo aver scritto un testo, possiamo anche cancellarlo, ma non importa perché ciò che viene inviato non è il testo che noi abbiamo salvato, ma è la digitazione di quei tasti. Per fare un esempio, se noi scrivessimo la nostra password “123” e poi cliccassimo tre volte il pulsante per cancellare, i dati che verrebbero inviati non sarebbero vuoti, bensì risulterebbe “123 delete delete delete” per segnalare che abbiamo tentato di cancellare il testo precedente. Naturalmente il tutto scritto in codici informatici che solo loro possono comprendere, infatti il testo sopra è solamente un esempio per farti capire come funziona. Per cui, se da un lato stiamo parlando di social network di regime che spiano le tue chat, dall’altra parte stiamo parlando anche dello stesso dispositivo che utilizziamo (smartphone, tablet, pc..) che possiede sin dalla creazione una funzione a noi nascosta, che permette di registrare tutti i nostri movimenti sul cellulare o dispositivo che sia, e invia questi dati all’azienda che li raccoglie. Perciò i dati che scriviamo sul nostro cellulare, pure che siano sulle note del telefono e quindi in nessuna chat privata, vengono ugualmente spiati dalle stesse aziende. Ecco perché potresti ugualmente scrivere sulle note del tuo cellulare “devo comprare la bicicletta” ed ecco che ti compariranno i banner pubblicitari, pure senza che tu l’abbia detto a nessuno, sulla bicicletta. A maggior ragione se lo scrivi attraverso un sms, o via chat messaggistiche che sono spiati da maggiori aziende. 

Dopodiché sono passati al livello oltre di anti-privacy. Non c’è mai stato fine al peggio. Il passaggio successivo prevedeva di ascoltare le nostre conversazioni vocali, in primo luogo le conversazioni che avvengono in telefonata, in secondo luogo ovviamente le conversazioni vocali attraverso i social e app messaggistiche, ossia attraverso gli audio che inviamo ai nostri amici. La parte più interessante è che a differenza di come si pensa, le tecnologie che il Governo ha impiegato per spiare le conversazioni vocali e quindi anche i vocali inviati attraverso app sono maggiormente utilizzate e più potenti delle tecnologie usate per le chat messaggistiche e quindi per i testi scritti. In altre parole, è anche peggio rivelare le proprie informazioni via voce, che via scritto, seppure possa apparentemente sembrare il contrario. Questo perché attraverso la voce è estremamente più facile per loro captare le nostre emozioni, le vibrazioni che emaniamo, e quindi anche pressoché cosa pensiamo, o cosa ne pensiamo dell’argomento o della persona di cui stiamo parlando. Diverso dalle chat, in cui è tutto più piatto ed è un poco più difficile raccogliere informazioni sul nostro conto. Anche il fatto che a voce si è più spontanei, mentre nel testo si potrebbe ragionare meglio su cosa e come scriverlo, prima ancora di iniziare a digitare, il che permette agli operatori che ci ascoltano e all’IA che ci registra di captare molte più informazioni sul nostro conto se le diciamo a voce (via telefonata, e via audio lasciati nelle app), invece che attraverso messaggi scritti che possono essere anche molto più sintetici e talvolta confusionari per chi ci legge. Bisogna chiarire da un lato che “scrivere in codici/parole segrete” per noi, come facciamo con i nostri amici, serve a poco, perché anche una persona inesperta che legge 24/24 le nostre chat riuscirebbe facilmente a capire che significato hanno quelle nostre parole in codice. Serve a poco però non è completamente inutile. Invece, non c’è dubbio che attraverso la voce esprimiamo molto di più noi stessi, le emozioni che proviamo.

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Inoltre siamo molto più propensi a “parlare fluidamente” e aggiungere molti più dettagli in quanto parlare a voce si fa prima, quindi non ci poniamo limiti di dettagli, mentre vi è grande differenza durante la scrittura poiché possiamo sintetizzare le parole, scrivendo decisamente ristretto e con lettere sbagliate che possono rendere più difficile la comprensione di chi ci legge, inoltre stringiamo molto i termini giacché non abbiamo voglia di scrivere papiri lunghissimi. A voce invece i papiri volano che è una meraviglia. Per questa ragione, per assurdo, le telefonate e gli audio inviati via app/social, sono ancor più spiati delle chat stesse. Tuttavia, non si pensi minimamente che le chat scritte non vengano spiate o che gli operatori che devono leggere le nostre chat per raccogliere i nostri dati non riescano a decifrare facilmente i nostri modi di dire, le nostre parole in codice che usiamo con gli amici, e via discorrendo. Essi sono esperti a leggere il nostro modo di parlare, e appena diciamo qualcosa di strano se ne accorgono subito e talvolta attiriamo ancora di più l’attenzione. La soluzione non è pensare “beh, tanto mi spiano qualsiasi cosa faccio, quindi tanto vale ‘essere me stesso’ e fregarmene se mi stanno leggendo e raccogliendo info su di me”. Bensì è decidere una buona volta di evitare di fornire proprie personali informazioni attraverso chiamate, audio, chat, social network e via discorrendo. Mi sembra ovvio ma è doveroso ripeterlo che quando scatti una foto oppure giri un video, o registri un audio, tutti questi file salvati sul tuo cellulare sono istantaneamente visibili alle aziende che raccolgono i tuoi dati, di conseguenza qualsiasi video o foto che scatti, anche se subito dopo le cancelli, è già stata salvata nei loro archivi e appartiene già a loro, proprio come se scrivessi dei testi sulle note del tuo cellulare. Tutto ciò che entra all’interno del tuo cellulare/computer/tablet eccetera diventa subito di proprietà delle aziende che raccolgono dati su di te. 

C’è un livello successivo a questo tipo di spionaggio? Certamente Sì. Se ascoltare le tue telefonate e leggere le tue chat private sembrava già tantissimo, in pochissimo tempo hanno aggiornato il passaggio dopo. Senza neppure bisogno che tu scrivi o che telefoni, ma addirittura con il telefono/computer/tablet spenti, purché siano vicini a te nella stessa stanza, registrano tutto ciò che dici e che fai. Quando si dice “il tuo telefono ti ascolta” o “il televisore ti spia” significa esattamente ciò che sembra. All’interno del telefono sono inserite delle funzioni di fabbrica che non puoi cancellare, che servono a tenere il telefono attivo 24/24 anche quando è spento. Quando spegni il cellulare in realtà si spegne la facciata, facendoti credere che sia spento, e impedisce a te di utilizzarne le funzioni. Ma le funzioni che servono alle aziende che raccolgono i dati su di te restano attive, difatti il telefono continua a consumare batteria anche quando è spento. In passato il telefono, una volta spento, non consumava minimamente batteria, oggi invece continua a consumarne, seppure poca percentuale, e se terrai il telefono carico ma spento per settimane, quando lo riaccenderai sarà completamente scarico, e molto probabilmente neppure si accenderà proprio perché la batteria sarà completamente esaurita. I precedenti cellulari non erano assolutamente così e se li accendevi dopo settimane tenevano benissimo la batteria carica. Questa è anche la ragione per cui hanno abolito la possibilità di smontare la batteria dal cellulare (che nei modelli precedenti si poteva fare), in quanto smontarla significa spegnerlo del tutto, e quindi spegnere anche le app nascoste delle aziende che ci spiano. Quindi non possiamo impedirgli di usare il nostro cellulare per spiarci. Inoltre, è bene chiarire che quando la batteria ci segna che è scarica e il cellulare si spegne non è realmente scarico, bensì viene impedito a noi di utilizzarlo, mentre resta un piccolo “serbatoio” di energia che servirà a tenere attive le funzioni delle app che ci spiano anche per le successive settimane. Quindi noi non possiamo più usare il nostro cellulare, ma loro sì, loro potranno continuare ad usare il nostro cellulare. A dimostrazione che non è davvero nostro, ma noi ne paghiamo le spese. 

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Dopodiché, quando quelle app avranno consumato anche le ultime gocce di energia, la batteria sarà davvero scarica e difatti prima di poter accendere il cellulare dovremo rimetterlo in carica. In questo modo si assicurano che potranno spiarci anche nel caso in cui non ricarichiamo subito il cellulare. D’altro canto sono certi che nella grandissima maggioranza dei casi il cellulare verrà ricaricato entro poche ore, e nei peggiori dei casi entro 2-3 giorni, quindi quasi nessuno tiene il cellulare a scaricarsi completamente per settimane di fila. 

Chiarito ciò, lo spionaggio delle nostre vite private è arrivato al punto che tutto ciò che facciamo in casa nostra oppure in luoghi pubblici, in presenza del nostro cellulare o di quello delle persone che ci stanno a fianco, viene registrato ed inviato nella banca-dati che raccoglie le nostre info. Sempre più persone si stanno rendendo conto di quanto stia diventando grave il caso in cui in casa propria, in una situazione privata, si sta parlando magari con il proprio partner, a letto, di compiere un viaggio in Irlanda, o qualsiasi altra cosa, ed ecco che una volta che si prenderà il cellulare si troveranno banner pubblicitari oppure video su youtube che parlano proprio dei viaggi in Irlanda. Questa volta non lo hai scritto a nessuno, non lo hai detto in telefonata, l’Irlanda non l’hai mai nominata con nessuno e in nessuna occasione, se non proprio adesso, mentre ti trovavi fisicamente a fianco al tuo partner (quindi non vi state chattando! Siete fisicamente vicini dal vivo!) e nonostante questo il tuo o i vostri cellulari stanno ascoltando e registrando la vostra conversazione, senza nessun ritegno, al punto di ammetterlo anche ai tuoi occhi: ti mostrano video e pubblicità che riguardano esattamente ciò che hai pronunciato poco prima. Come si fa, arrivati a questo punto, a pensare che quello che sta succedendo non sia andato ben oltre il livello di persecuzione e di spionaggio? 

È bene precisare che loro ci ascoltavano e registravano già prima che ci inviassero pure le pubblicità delle parole tag che pronunciamo. Le due cose non sono sempre connesse, quindi non bisogna pensare che se una singola volta non vedi banner pubblicitari riguardo a ciò che hai pronunciato allora significa che non ti stiano spiando; perché non è così. Ti spiano ugualmente. Loro ci spiano non solo per venderci prodotti mirati, come pensano in tanti, ma ci spiano per avere tutte le informazioni che riguardano la nostra vita e, già che ci sono, utilizzano queste info anche per venderci prodotti; ma non è la ragione primaria, bensì è un’aggiunta. Ci soffermiamo su quella singola volta in cui non ci compare il banner pubblicitario, sostenendo che non sia vero che ci spiano, anziché soffermarci sulle centinaia di volte in cui ci compaiono banner pubblicitari o video su youtube mirati riguardo a ciò che abbiamo detto; e pure davanti alle prove ce ne restiamo con il dubbio. Rendiamoci conto dell’assurdità! I banner pubblicitari, oltre a essere invadenti allo stato puro, sono anche banner sfottò, perché è come se ci stessero dicendo in faccia: “Ti sto spiando, te ne sto dando la prova visiva e scritta, e tu cogl**ne non puoi fare niente per fermarmi”. Non si tratta solo di pubblicità mirate e invasive, si tratta di una provocazione che ogni giorno subiamo davanti ai nostri occhi, nei nostri stessi cellulari, nei dispositivi che paghiamo e che “compriamo” pensando che siano nostri, ma che in realtà sono in affitto, perché i dispositivi che usiamo e tutte le informazioni che ci mettiamo dentro diventano di proprietà delle aziende che ci spiano. Il cellulare non è nostro, è in affitto. È come entrare in affitto in una casa nella quale ogni oggetto e mobile che comprerai e porterai all’interno diventerà di sua proprietà. 

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È fondamentale capire che loro utilizzano il nostro cellulare non solo per ascoltarci, ma anche per vederci, per guardarci ogni giorno milioni di volte attraverso le fotocamere del cellulare interiori ed esteriori, le webcam del computer, e via discorrendo. Ogni istante in cui guardiamo il cellulare la fotocamera anteriore ci sta filmando; ogni volta che qualche passante ci cammina a fianco mentre parla al cellulare, la sua fotocamera esteriore ci sta filmando, all’insaputa nostra e del passante. Ogni volta che qualcuno lascia il telefono sul tavolo esso ti sta filmando. Non deve essere per forza il tuo! Qualsiasi fotocamera di qualsiasi passante può spiarti e ti riconosce, attraverso la tua schedatura fisica, e quindi invia le informazioni sul tuo conto nella banca-dati che raccoglie info su di te. La tua voce viene immediatamente riconosciuta fra miliardi di persone attraverso il tuo timbro, il tuo modo di parlare, il modo in cui pronunci le parole, la tua cadenza, i respiri e sospiri intervallati alle parole, i tic verbali che neppure ti accorgi di avere (ad es. parole che ripeti spesso senza che te ne rendi conto) e tanto altro ancora permettono all’IA di riconoscere la tua voce fra miliardi e inviare istantaneamente la posizione in cui sei stato avvistato (anche dal cellulare di un passante che non conosci e non conoscerai mai!) nella banca-dati che raccoglie info su di te. Questo succede ogni giorno, milioni di volte al giorno. 

Si può andare più avanti di così? Esiste un ulteriore livello successivo? Sì, la Telepatia Artificiale, che permette loro di sapere cosa pensi anche quando sei distante dalle tecnologie, anche senza che dici a voce quello che pensi, e registra ciò che dici a voce anche se intorno a te non vi è alcun dispositivo tecnologico visibile ai tuoi occhi che possa registrarti, eppure accade. Nel prossimo capitolo ti spiegherò che cos’è la Telepatia Artificiale: probabilmente, hai iniziato anche tu a renderti conto di strane “casualità” che non lo sono affatto. Prima, però, devo spiegarti come funzionano le aziende di spionaggio affinché anche tu possa comprendere meglio come comportarti davanti ai dispositivi che utilizzi abitualmente, che siano il tuo cellulare, la tv, il pc, lo smartwatch, e via discorrendo. 

Per capire meglio come funziona bisogna fare una premessa. L’azienda di raccolta dati non è soltanto una in tutto il mondo, ma sono tante, e se alcune aziende che raccolgono dati collaborano fra di loro e si scambiano i tuoi dati privati, molte altre aziende non collaborano e non si scambiano le informazioni; quindi i dati raccolti da una non vengono poi donate/vendute facilmente alle altre. Questo significa che tutto ciò che raccolgono alcune aziende non è detto che vengano immediatamente conosciute “da tutto il mondo” che c’è dietro lo spionaggio, ma potrebbero addirittura essere “chiuse” per molto tempo sino, addirittura, ad essere dimenticate, perdute, e/o cancellate per errore. Tutti i dati raccolti vengono salvati in enormi server digitali, che sono estremamente potenti e capienti… tuttavia, come può succedere alle piccole aziende, anche ai colossi può succedere che si guastino le tecnologie e che molti dati vengano perduti. Non è così facile, non illudiamoci, purtroppo non è così comune che le aziende che raccolgono dati su di noi perdano così facilmente tutta la cronologia dei nostri dati. Tuttavia succede, raramente ma può succedere anche a loro. Pertanto non dovremmo essere noi i primi a rifornirgli subito tutti i nostri dati aggiornati con tanta urgenza. 

Ciò che ti ho spiegato nel capitolo precedente riguardo alla tessera sanitaria, come anche la lista dei movimenti che riguarda i nostri acquisti registrati nella carta/bancomat che usiamo per pagare, vale anche per il cellulare, per ciò che pubblichiamo sui social network, e per ciò che scriviamo nelle chat private, e ancora per ciò che diciamo a voce pensando di essere soli ma avendo invece il telefono dentro la stanza in cui ci troviamo e che sta ascoltando e registrando tutto ciò che pronunciamo. Tutti questi dati vengono raccolti da aziende che si occupano proprio di prendere più dati possibili riguardo alla gente. 

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D’altro canto ogni azienda li raccoglie in modo differente e talvolta non li comunica alle altre, sia perché queste aziende tengono la massima riservatezza sulla propria esistenza e tante volte sono segrete pure alle altre aziende – proprio per evitare spie che rubino dalla propria azienda per fornire i dati raccolti alle altre aziende avversarie – e sia perché i dati valgono tanto, quindi al massimo li venderebbero ma di certo non li regalerebbero. 

Perciò bisogna anche tenere conto che quando un’azienda raccoglie dati su di noi non significa che li comunica a tutte le altre aziende istantaneamente, ma potrebbe comunicarli dopo 1 anno, dopo 5 anni, dopo 20 anni, a seconda di quando arriva la richiesta, se mai arriva, e se la prima azienda intende accettare la proposta della seconda. Per altri dati certamente accade all’istante, e non siamo noi a poter dire o scegliere quali dati vengono trasmessi subito e quali altri no, perché dipende da caso a caso e da persona a persona, e dalla volontà da azienda ad azienda. Ci sono aziende però come quella che sta dietro a youtube che ottengono molti più dati di altre, pertanto sono al corrente di molte più info rispetto ad altre, ciò non significa che le offrono istantaneamente ad altri anche per un discorso di concorrenza (perché loro vogliono essere quelli più “informati” del cliente rispetto agli altri). 

Per comprendere meglio il concetto, se scrivi un testo all’interno di una chat messaggistica, come può essere whatsapp, le informazioni potrebbero essere raccolte dall’azienda che sta dietro quella chat. Se conversi al cellulare durante una chiamata a voce, l’azienda che si occupa di raccogliere info vocali registra le tue telefonate. Tuttavia, non è affatto detto che l’azienda che sta dietro la chat messaggistica stia anche ascoltando la tua chiamata a voce, perché non è detto che ne abbia il potere, proprio come l’azienda che registra le tue chiamate a voce non è detto che abbia accesso alla tua tastiera e quindi possa vedere ciò che digiti in tutte le app messagistiche varie che possiedi installate, o in quella singola app-chat, come per es. whatsapp, poiché essa si occupa solo delle telefonate. È molto importante conoscere queste informazioni, perché ti permette di avere un quadro più completo. Sebbene siamo ugualmente spiati in entrambi i casi, c’è differenza fra le migliaia di persone che lavorano come operatori dietro a whatsapp e che ogni giorno leggono le tue chat, e gli operatori che potrebbero stare dietro ad un’altra app meno famosa che potrebbero essere “solo” qualche centinaio. Quindi c’è differenza se nel primo caso si potrebbe trattare di un’azienda di 10mila operatori, e nel secondo di poche centinaia, che potrebbero anche essere meno professionali e avere più difficoltà a raccogliere i tuoi dati. C’è tanta differenza da azienda ad azienda e anche nell’utilizzo che fa dei dati raccolti. Sappiamo che i peggiori sono whatsapp come fb come youtube come google, tuttavia non dobbiamo sentirci al sicuro neppure nelle app/siti meno famosi perché non sappiamo a quali aziende stiano dando i permessi di spiare le chat o i contenuti dei propri utenti. Difatti bisogna stare attenti al dettaglio che non per forza è il sito stesso a spiare i contenuti degli utenti, ma potrebbe avere invece venduto “gli accessi” ad altre aziende, che spiano i contenuti degli utenti di quel sito. È ben diverso, ed è importante capire questi meccanismi.  

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Alcuni raccolgono i nostri dati e li mandano direttamente nell’archivio in mano al Governo, altri invece, oltre ad inviarli direttamente al Governo che li utilizzerà per i suoi scopi, li utilizzano pure loro per creare pubblicità mirate su di te, come appunto i banner che ti perseguitano. Anche in questo caso la seconda opzione è peggiore, perché tanto entrambe le aziende invieranno i tuoi dati al Governo ma la seconda sfrutta pure i tuoi dati doppiamente contro di te. Ci sono aziende che non danno i propri dati al Governo? Ni, perché anche quelle che credono di non dare i propri dati, comunque il Governo sa come accedere ai loro computer attraverso vie informatiche a molti sconosciute e prendersi ugualmente i dati che gli servono. 

Ad ogni modo, non c’è da confondersi tra il “governo” che possiamo dire sia pubblico, come il governo americano, il governo italiano, etc., e il Governo mondiale, quello nascosto, che sta dietro tutti gli altri governi e li controlla tutti, e al cui interno vi sono più Alieni e ibridati che umani; seppure vi siano anche questi. Il governo americano, per quanto potente sia, ha dei limiti, sebbene questi limiti non tolgano il fatto che molte di queste aziende che raccolgono dati siano “costrette” a fornire i nostri dati pure al “semplice” governo americano, a dimostrazione che comunque comanda parecchio, anche più del governo italiano, tanto che quest’ultimo risponde a lui. Difatti le nostre telefonate vengono registrate e consegnate pure al governo americano, oppure le nostre chat “private”, specialmente quelle su whatsapp, vengono consegnate subito al governo americano, tutto ciò che pubblichiamo sui social – incluse le nostre foto o i post che crediamo essere “privati” – viene raccolto e subito consegnato al governo americano, pure se lo carichiamo per errore e lo cancelliamo immediatamente: è già registrato e viene consegnato al governo americano. In contemporanea tutto viene dato a chi vi sta sopra, e quindi al Governo mondiale a cui pure il governo americano risponde. 

Tutto ciò per comprendere che non bisogna affatto sminuire il fatto che veniamo spiati e registrati tutto il giorno, qualsiasi cosa facciamo, perché i nostri dati non vengono visti solo da un “Governo che sta dietro le quinte e che sa tutto ma non ci fa nulla”; bensì vengono visti anche dai peggiori criminali che stanno dietro o dentro il governo; basti pensare al fatto che il governo italiano è pressoché gestito per la maggior parte dalla mafia italiana, il che potrai immaginare che le info raccolte sugli italiani siano ben visibili dalla mafia italiana e, se volessero prendere di mira un singolo individuo, come sempre hanno fatto con estrema facilità, ad oggi c’è pure la tecnologia dalla loro parte, perché possono sapere cosa sta facendo quella persona, dove si trova, che cosa sta dicendo, e tutto il resto, ascoltando le sue chiamate, leggendo le sue chat, e soprattutto ascoltando e vedendo ciò che fa durante il giorno attraverso il microfono e le fotocamere del suo cellulare seppure l’individuo pensi di averlo spento. 

Chiediti come fa la mafia a sapere sempre tutto sull’individuo che vuole prendere di mira: non sono veggenti (ad oggi non lo sono affatto, sebbene in passato all’interno della mafia ci fossero eccome) ma possiedono la tecnologia dalla loro parte, ossia possono accedere alle informazioni delle vittime attraverso i registri di cui il governo è in possesso, giacché la mafia è ben dentro al governo, e spiare le vittime per quanto tempo desiderano. 

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Tuttavia, per quanto le nostre info vengano raccolte su più fronti, tante volte vengano scambiate fra aziende, o siano comunque visibili a entrambe, non dobbiamo essere noi i primi a cadere nella trappola di pensare “vabbè, tanto loro sanno tutto, quindi non serve che proteggo le mie info perché se vogliono ce le hanno comunque”, perché non è vero, ma è così che loro vogliono che tu pensi, così che ti arrendi e non provi minimamente a proteggerti, affinché sia tu stesso che consegni di buon grado i dati su di te senza la minima opposizione mentale. Invece c’è un’enorme differenza se inizi ad esempio a coprire la fotocamera dei tuoi dispositivi con lo scotch, sia quella davanti che quella dietro, se copri la fotocamera del computer, e se inizi a tenere perennemente le fotocamere di tutti i cellulari/dispositivi dentro casa coperti. Certo, quando esci di casa le aziende potranno raccogliere dati su di te attraverso le fotocamere dei cellulari dei passanti che “per sbaglio” ti inquadrano, ma vi è una grande differenza fra l’inquadratura occasionale a causa dei passanti, e le tue personali fotocamere puntate sulla faccia 24 ore su 24, ogni volta che guardi l’orario del cellulare, ogni volta che rispondi ad una chiamata, ogni volta che rispondi ad una chat, e via discorrendo. 

C’è tanta differenza. Inizia con un primo passo, poi imparerai anche a proteggerti meglio dalle fotocamere dei passanti, ma inizia con un primo passo, che è quello più importante. Dopodiché, c’è enorme differenza se da oggi inizi a prestare attenzione a ciò che scrivi nelle chat, ricordandoti che vengono lette, rispetto a quando scrivevi nelle chat illuso che fossero realmente private. Stai comunque scrivendo nelle chat, ma starai più attento a non dare troppe info personali su di te, ad esempio dove ti trovi in questo preciso momento, con chi e cosa stai facendo. Penserai che tanto loro sappiano già tutto a causa della geolocalizzazione, e in parte è vero, cioè alcune aziende sanno dove ti trovi in questo momento a causa del gps sempre attivo anche quando credi che non lo sia, eppure tutte le altre aziende non hanno il controllo della tua posizione e hanno la necessità che tu lo dica, per esempio che tu lo scriva precisamente via chat. Ecco anche da dove nasce l’impellente bisogno di dire sempre a qualcuno dove ci troviamo… non è la paura di essere rapiti o la precauzione nel caso ci accada qualcosa, salvo rare eccezioni, bensì è l’abitudine che ci è stata infilata in testa per via della necessità delle aziende di sapere dove ti trovi, che ti spinge a dire – e spinge le persone intorno a te a chiederti continuamente – dove ti trovi, in che preciso bar oppure in quale strada, se sei solo o in compagnia, cosa state facendo, e via discorrendo. 

Bisogna che ti rendi conto di quante informazioni private riveli tutti i giorni di te stesso, e peggio ancora, di quante informazioni riveli di altre persone, diventando tu stesso l’Antenna che serve alle aziende per conoscere le informazioni degli altri, come se tu fossi un operatore che lavora gratis per loro, a tua insaputa. Succede che si ha la cattiva abitudine di raccontare i fatti degli altri al telefono, per esempio chiamando un’amica o la propria sorella o il fidanzato e raccontare di aver appena incontrato tizia che a sua volta le avrebbe raccontato quel fatto, poi quell’avvenimento, poi quell’altro evento; il tutto, facendo una cronologia dettagliata di tutto ciò che tizia ti ha raccontato dal vivo, e consegnando queste informazioni alle aziende che registrano le telefonate. Quella tua amica che hai incontrato per strada ti ha raccontato le sue storie dal vivo, non attraverso il cellulare, quindi le aziende che raccolgono dati dalle telefonate potrebbero non avere tutti quei dati riguardo a quella persona, ma tu – operatore che lavora gratis – gli stai consegnando tutte le informazioni sul suo conto! 

Di sicuro penserai che tanto entrambe avevate in borsetta i rispettivi cellulari e quindi entrambe eravate spiate; sì, ma da un’azienda, non da mille. Tu però ci tieni a far sapere anche alle altre mille aziende tutte le informazioni che hai raccolto oggi, raccontando tutta la cronologia dei fatti nei minimi dettagli in chiamata al telefono. 

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Bisogna rendersi conto quando utilizzi le conoscenze per reagire e fare qualcosa per cambiare le cose, o quando utilizzi le conoscenze per screditarle e/o pararti un po' il sedere. Nel primo caso utilizzi le conoscenze riguardo a come le aziende ci spiano, per prestare più attenzione e non rivelare le tue informazioni quando possibile. Nel secondo caso, siccome sei manipolato ad alti livelli e non ti interessa proteggere le tue info ma addirittura vuoi consegnare pure le info degli altri attraverso di te, usi la scusa del “tanto loro sanno già tutto” per essere tu stesso a consegnargli tutti i dati a cui ancora non avevano accesso, raccontandoglieli tu. È importante che ognuno si renda conto che veniamo utilizzati come operatori che lavorano gratis, per consegnare oltre i nostri dati anche le informazioni delle persone che conosciamo, semplicemente raccontando tutti i fatti loro attraverso le telefonate, chat, e via discorrendo. Bisogna smettere di fare gli operatori inconsapevoli che consegnano i dati degli altri! È buona abitudine quindi smettere di parlare di altre persone via telefono, ma di parlarne solamente dal vivo. 

È buona abitudine anche smettere di dover sempre raccontare tutto ciò che succede ad altre persone che non sono lì presenti, perché al di là dello spionaggio, il Low non cessa di esistere: ogni volta che parli di una persona con qualcun altro, in sua assenza, gli stai gettando addosso tantissimo Low, attraverso di te che in quel momento stai facendo da Antenna. Non spetta all’altra persona doversi sempre difendere dal tuo Low, sei tu che devi iniziare a capire che attraverso le tue chiacchiere stai gettando fili e grande pesantezza – che viene potenziata artificialmente attraverso di te! – sull’altra persona, ed è bene che inizi a smettere di fare questo per il Low. 

Quando inizi a comprendere che vieni ogni giorno utilizzato come antenna inconsapevole per costruire il Low Artificiale attorno ad altre persone, sfruttando la tua voce e/o le tue intenzioni di diffondere una chiacchiera, o raccontando tutti i fatti di una persona ad altre, ti rendi conto che la soluzione per avere anche tu minor Low Artificiale è quella di smettere di raccontare sempre tutta la cronologia dei fatti. Facendo così, inizi a vedere miglioramenti. Nel mentre, impari anche a rivelare molte meno informazioni attraverso il cellulare o gli altri dispositivi elettronici. D’altro canto, è bene sapere che i nostri “peggiori nemici” tra coloro che consegnano tutti i nostri dati alle aziende che ci spiano, tante volte sono più i nostri parenti e i nostri amici, anche più delle informazioni che consegniamo noi stessi sul nostro conto. Perciò è bene abituare anche i nostri familiari a non rivelare le nostre informazioni private mentre si trovano in telefonata o quando chattano con altri parenti o amici. Seppure sia impossibile fermare su tutti la volontà di chiacchierare sul nostro conto, una buona soluzione diventa non raccontare sempre tutti i fatti nostri ad amici e parenti, soprattutto quei fatti che non vogliamo si sappiano in giro o che vengano attaccati e rovinati da chi ci “ascolta”, così che non siano proprio i nostri parenti e amici i primi a rivelare le nostre informazioni al nemico e tradirci alle spalle senza neppure saperlo. Non c’è bisogno che si tratti di un evento “grave” o “serio”, per tenere la riservatezza sulle info della tua vita privata, ma anche semplicemente che stai cercando lavoro, e che forse l’hai trovato, e che non vuoi che qualcuno ti rovini questa possibilità, oppure non vuoi che qualcuno rovini la tua storia sentimentale appena iniziata e che hai paura possa finire con un nonnulla, o non vuoi che qualcuno mandi in fumo i tuoi progetti a cui tieni tanto. Poi, se in tutto questo pensi ancora che rivelare tutte le tue info davanti al cellulare non sia poi così grave in quanto “tu non hai nulla da nascondere perché non stai facendo nulla di male” significa, arrivati a questo punto, che non hai davvero capito un cazzo di tutta questa storia e ti consiglio di mangiarti il telefono e ingoiarti le cuffie, perché sei un caso disperato e non posso più fare nient’altro per salvarti. Quindi piuttosto vatti a impiantare un satellite in testa. 

Fine pagina 9 su 9. Se hai gradito l’articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta.

0 commenti
  • anele
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    20:48 16/05/24

    Angel il finale di questo articolo è fantastico, sei una grande, e condivido a pieno tutto quello che hai detto. La situazione è molto grave e ti ringrazio davvero tantissimo per farci comprendere chiaramente come stanno le cose e per metterci in guardia, dandoci infiniti insegnamenti e consigli utilissimi per cambiare le nostre abitudini e difenderci. Il livello di anti-privacy che abbiamo raggiunto è veramente alto e tutti gli esempi che hai fatto, come quello di scrivere in chat "privata" a qualcuno una determinata cosa e poi ritrovarsi la pubblicità sui vari siti, sono cose capitate tantissime volte a tutti noi. Quello che spieghi e insegni è pura verità e ci stai spingendo ad aprire gli occhi, a renderci conto di quello che sta accadendo intorno a noi. Sapere che tutto quello che scrivo è costantemente spiato per studiarmi e danneggiarmi è raccapricciante e mi spinge a scrivere sempre meno sui social e app di regime. Da quando infatti ho trovato i tuoi insegnamenti non uso praticamente più i social, sto facendo molta più attenzione a quello che scrivo e all'utilizzo che faccio delle app di messaggistica e punto a eliminarle totalmente, stando sempre più attenta alla mia privacy e alla riservatezza. Ancora devo migliorare, c'è diverso lavoro da fare, ma se mi guardo indietro ho fatto un grande cambiamento e ne sono felice. Devo tutto a Te Angel. Adottando vari accorgimenti come lo smettere di fare audio, di mettere foto sui social, di scrivere ogni cosa che faccio nelle chat, di prendere appunti nelle note del cellulare, ho notato come mi senta molto più leggera e meno spiata e, mentre prima accadevano infinite cose ogni giorno che mi facevano dire "cavolo, ma sembra che mi spiano per quanto certi avvenimenti sono precisi" adesso, seppure devo e posso ancora migliorare tanto, noto molto meno questo meccanismo e ho capito che quella percezione era vera. Mi è accaduto tante volte per esempio di scrivere in chat quello che stavo per fare, quello che avrei fatto quella sera o nel fine settimana ed ecco che quando arrivava quel momento accadevano infiniti imprevisti, c'era sempre qualcosa che rovinava le cose o che mi ostacolava e spesso andava tutto in fumo. Non possono essere solo coincidenze come ci vogliono far credere. Adesso accade molto meno spesso. Ricordo poi che prima inviavo solo audio vocali nelle chat, praticamente non scrivevo quasi mai, e addirittura dicevo che gli audio li preferivo proprio perché riuscivo a dire più cose e facevo capire meglio le mie emozioni! Col senno di poi mi rendo conto della grave trappola in cui ero caduta e solo a ripensarci mi vengono i brividi. Ho totalmente smesso di usare i vocali e anche se a volte sentivo la spinta a farli, non ci sono più ricaduta. Stessa cosa per le foto, che prima mandavo per ogni cosa, anche senza motivo! Grazie ai tuoi insegnamenti abbiamo la possibilità veramente di cambiare le cose e di rendere quelle piccole azioni l'abitudine, come per esempio, oltre a quelle sopra descritte, il non dormire col telefono in stanza, staccare il wi-fi e la spina di tv e simili il più possibile, coprire le fotocamere dei nostri dispositivi, stare attenti a essere ripresi dalle tecnologie altrui, fare attenzione a dare i nostri dati personali ecc. Grazie a te ho aperto gli occhi su tante cose e ho capito che la tecnologia che crediamo nostra, in realtà non lo è affatto, perché è di proprietà del Governo. Interessantissimo anche il discorso sulle aziende di raccolta dati, ho compreso meglio il quadro e le informazioni che ci hai dato sono importantissime. Veniamo costantemente spiati in ogni momento e dobbiamo fare di tutto per proteggerci e il pensiero che dice "ormai ho dato una volta le mie informazioni quindi posso ridarle ancora e ancora tanto le hanno di già" è assolutamente sbagliato e messo apposta nella nostra testa per farci credere che sia così e spingerci a fornire in continuazione i nostri dati. Un altro punto fondamentale di cui hai parlato sono le informazioni che noi riveliamo sugli altri, diventando noi stessi le Antenne che le rivelano alle aziende i vari dati. Come sempre ci porti a ragionare da ogni punto di vista e a comprendere quanto bisogna stare attenti a questo meccanismo che porta noi stessi ad essere Antenne per primi. I tuoi insegnamenti sono la cosa più preziosa che esista e questo articolo è un pozzo di sapere e rivelazione, come ogni tuo articolo! Grazie davvero Angel, sei la rivoluzione!

  • Niki
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    20:21 16/05/24

    Mi è piaciuto molto il finale!!!Hai ragione dopo tutto quanto detto rimanere nelle proprie idee vuol dire non aver capito niente ed essere talmente manipolati dell'artificialita' da non aver più lucidità. Mi è servito molto questo articolo sia per capire bene il livello a cui siamo arrivati che è qualcosa di sempre più superiore sia per capire come agiscono e si comportano le aziende di spionaggio e il Governo che c'è dietro. Bisogna essere attenti e rendersi conto di quante informazioni ci lasciamo scappare sia su di noi e ancora peggio sugli altri diventando Antenne ed operatori che lavorano gratis aumentando, così, il Low artificiale che agisce sulle altre persone. Ho le telecamere coperte del cellulare ormai da parecchio tempo, sto cercando di far capire ai miei familiari l'importanza della privacy. La privacy è un diritto importantissimo che deve essere intoccabile. Dobbiamo impegnarci sia con fatti concreti sia con la pratica a riprendercelo a tutti i costi e con tutte le nostre forze!!!!

  • Faby7770
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    20:04 16/05/24

    Alla fine dell'articolo sono scoppiata a ridere, non me lo aspettavo proprio. È vero che ti tolgono l'opposizione mentale spingendoti a credere che tanto ormai hanno i nostri dati... perché in effetti l'ho pensato e creduto anch'io. Devo far capire tutto questo anche in casa, ma per il momento si rifiutano di ascoltarmi e di credermi. In giro vedo telecamere in ogni dove e le persone che incrocio per strada, al supermercato e in giro hanno sempre i cellulari con le loro fotocamere puntati perennemente. È una giungla. Ovviamente seguo immediatamente i tuoi consigli di iniziare a evitare le info che vado scrivendo nelle chat, starò attenta a ciò che dico in presenza di dispositivi elettronici. Non voglio essere io stessa a fornire info su altri. Non voglio essere un'antenna. Devo diventare molto più cosciente e consapevole per evitare stupidi inganni stando bene attenta perché non voglio danneggiare nessuno dando info al governo nè tirando pesantezze low. Non è facile ma mi voglio e mi devo impegnare. Riservatezza non solo per me stessa! È gravissimo che abbiano tutti i nostri dati in un modo o nell'altro, devo assolutamente trovare il modo di farlo capire ai miei figli. Non si può sottovalutare la portata di queste informazioni. Un passo alla volta, mi impegno da subito. Grazie Angel queste sono conoscenze di vitale importanza.

  • Charlie
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    19:47 16/05/24

    Non si può assolutamente rimanere indifferenti di fronte a questo ossessivo controllo delle nostre vite da parte Governo Mondiale e di tutte le aziende che raccolgono dati attraverso i nostri dispositivi. Leggere questo documento mi spinge ad essere più attento e responsabile, perchè attualmente è la normalità per lo schiavo umano passare l'intera giornata a diffondere informazioni su di se e sulla vita di chi lo circonda, anche "solo" a livello mentale, che già è grave. C'è sicuramente molta differenza tra la vita di chi offre tutte le proprie informazioni 24h e chi si impegna a ridurre il più possibile l'afflusso di dati sulla propria vita. In questo documento l'hai spiegato molto chiaramente e con riferimenti informatici molto precisi, che ci fanno capire l'enorme lavoro che esiste dietro la raccolta dati. Ti ringrazio Angel per tutti i consigli che ci hai offerto, applicarli con impegno so per certo che offra decisamente maggiore controllo sulla propria vita e la capacità di realizzarsi verso progetti utili sia per se che per il prossimo, i quali per colpa di tutte le informazioni che offriamo ci ritroviamo costantemente a rimandare.

  • Alessiaa
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    19:20 16/05/24

    Questo capitolo fa davvero rabbrividire, perché se da una parte sapevamo che ci spiano attraverso social, chat e chiamate, scoprire che lo stesso dispositivo ha delle funzioni nascoste come mandare i nostri appunti, note private direttamente nelle mani degli interessati, siamo arrivati a livelli veramente spaventosi. Hai spiegato in modo molto chiaro come tutto funziona e come ogni azienda spia diversamente da un'altra, e l'ho trovato molto utile conoscere questi importantissimi dettagli che ci aiutano a tutelare la nostra privacy. Certamente non è affatto semplice da salvaguardare, dato che la tecnologia e tutti i dispositivi che utilizziamo oramai è nella nostra quotidianità, tuttavia dobbiamo imparare a usarli per nostro vantaggio e non a svantaggio come vuole il governo e dare informazioni su ogni nostro minima variazione della nostra vita, perché purtoppo sono arrivati a questo. Infatti sono rimasta colpita cosa hai scritto in proposito, anche se sapevamo che cosa sono in in grado di fare attraverso il low artificiale e la IA che hai ben spiegato nel precedente volume, ma fornendo continui dati li aiutiamo ad avere sempre un maggior controllo su di noi e inserire eventi o addirittura persone scelte e selezionate dallo stesso governo.. è raccapricciante!!! Oltretutto non avevo mai considerato il fatto che siamo purtoppo abituati a dare davvero troppe informazioni su noi stessi e sugli altri anche semplicemente chiedere o rispondere dove siamo e cosa stiamo facendo, è una pessima abitudine che va a nostro discapito. Di sicuro d'ora in poi farò molta più attenzione a come parlo e cosa dico, non voglio essere un operatore che lavora gratis per questi criminali, come non voglio buttare low addosso agli altri, mi impegnerò per cambiare sotto questo aspetto. Per quanto riguarda le telecamere del cellulare le copro da anni prima ancora che trovassi acd, mentre qui in accademia ho compiuto altri passi come sbarazzarsi del televisore, togliere dai social ogni foto o video, spostare i dispositivi in un'altra stanza quando non li uso e spegnere il wi-fi, oltre che spesso e volentieri quando mi è possibile lascio a casa il cellulare, facendone un uso sempre minore. Come ci hai accennato non si sono fermati a ciò che hai scritto in questo documento, e sono pronta per scoprire le prossime informazioni. Ti ringrazio Angel, è davvero importante e vitale affrontare questi argomenti.

  • Gabrycavallo
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    18:56 16/05/24

    Questo finale ha sprigionato in energia fortissima nella mia testa!! È stato un messaggio diretto e così forte da entrare in testa e farci davvero capire sempre più profondamente quanto è seria la situazione. È molto importante prendere coscienza di come loro ci spiiino in ogni momento in ogni modo a loro possibile. La cosa importante che non avevo dato importanza abbastanza e che non tutte le aziende siamo uguali e che non tutte collaborino tra di loro. Di conseguenza se in azienda che prendi i dati di whatsapp non può magari prendere anche quelli di YouTube è così noi non dobbiamo assolutamente condividere attraverso quell’app le informazioni delle altre così da non aiutarli con le nostre mani a distrugegere la nostra vita. In altra cosa importantissima che ho notato su di me e questo programma di dire sempre dove sono con chi sono e cosa sta facendo (passato dai genitori) perché così non solo loro mi mandano Low esattamente dove sono e nei peggiori modi ma anche loro i governatori sanno tutto. Noto questo programma su molte persone intorno a me ed è molto pesante. Un altro programma pesantissimo e come sia “naturale” parlare dei fatti degli altri come se nulla fosse. Come se noi potessimo dire agli altri cosa gli altri hanno detto a noi di non dire a nessuno! Sono informazioni private magari che no. Vanno dette per non rovinare la vita è riempire di Low gli altri. Grazie Angel sto prendendo sempre più coscienza di come loro ci colpiscano in ogni modo e mi impegnerò sempre di più per fare in modo che non ci ricrescano! Grazie!

  • BlueRose
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    18:48 16/05/24

    Ciò che spieghi è la pura verità e molta di essa possiamo confermarla semplicemente osservando attorno a noi, quando scriviamo o parliamo di qualcosa in privato, per poi trovarci pubblicità e contenuti riguardanti quelle cose. Ce lo stanno dicendo in faccia che i dispositivi tecnologici "a nostra disposizione" servono solo per spiarci, abituandoci a rivelare sempre più informazioni, non ha senso nascondere la testa sotto la sabbia per fingere di non accorgersene, o peggio scegliere di rimanere incoscienti e non notare nessuna di queste "strane coincidenze". Ma al contempo sapere da te tutte queste informazioni su come funzionano le aziende di spionaggio è di enorme aiuto per capire come iniziare a fare i primi passi per proteggere la nostra privacy e come proseguire, ci fanno capire che non ha senso scoraggiarci, o cadere nella scusa che "tanto sanno già tutto", perché in realtà possiamo fare già tanto per difendere una bella fetta delle nostre informazioni. Per me è stato un passaggio fondamentale anni fa coprire fotocamere e webcam, il primo passo per iniziare a sentire profondamente la differenza nel mio stato mentale e nel low attorno a me. Il tutto da un primo gesto semplicissimo. Poi la cancellazione dai social (un altro fardello tolto dalla mia quotidianità, mi sono sentita così alleggerita!), seguito dallo smettere di mandare vocali, ridurre sempre di più l'uso delle chat governative, e questo è stato solo l'inizio. Passaggi che all'inizio sembrano follia, il Low attorno a te impazzisce per cercare di convincerti a tornare a tenere il wifi sempre acceso, il cellulare sempre addosso, per farti rivelare i tuoi pensieri o piani più privati davanti al cell... Ma resistendo un po' all'inizio poi torna ad essere normale vivere senza dipendenze dalla tecnologia, così come lo era fino a pochissimi anni fa, e al contrario iniziano a sembrare sempre più folli le abitudini che spingono addosso alla popolazione per rendere tutti più monitorabili. È stato fondamentale anche il discorso sulle Antenne umane che favoriscono gratis il lavoro degli operatori raccontando gli affari di tutti, diffondendo voci e informazioni, sull'importanza di mettere coscienza nel modo in cui ci comportiamo noi per non pesare inutilmente sugli altri, per non essere noi l'origine dei loro blocchi. È stato importante iniziare a rifletterci e migliorare leggendo i documenti sul Low, e lo è ancora di più oggi con le nuove tostissime consapevolezze acquisite. Non posso che ringraziarti profondamente per questo documento, usarlo come promemoria e sprone a migliorare ancora di più la coscienza durante il giorno e migliorare ancora di più le abitudini e comportamenti per non farci usare dalla tecnologia!

  • monicsme
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    16:29 16/05/24

    Eh si tutte le volte che voglio parlare di cose personali allontano sempre il telefono nell’altra stanza ma sarà sufficiente? E poi quante volte me ne dimentico. L’attenzione che ci inviti a tenere è massima e non sono abbastanza attenta non c’è dubbio! Grazie che mi fai riflettere su queste situazioni, da quando ti seguo sto sempre più attenta ma poi leggendo so che potrei fai molto meglio. All’inizio dici che anche quando scriviamo sulle note private, o semplicemente digitiamo sulla tastiera le nostre informazioni vengono già inviate, è un vero disastro. Siamo circondati da spie ovunque, anche per strada con altri telefoni o con le telecamere ovunque!!!

  • White Wolf
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    16:27 16/05/24

    Più che dire "me ne frego, tanto hanno già tutti i miei dati", sarebbe più preciso dire "e adesso che si fa? Come si può restare nascosti da questo immenso sistema di raccolta dati??" Tra tecnologie nostre e altrui, telecamere dappertutto, microfoni... è davvero difficile ma dobbiamo assolutamente imparare ad essere riervati e a trovare modalità per sfuggire a più trappole possibili. Se penso all'immane quantità di dati che raccolgono in ogni istante mi scoraggio un po' ma poi mi ricordo che non tutti hanno tutte le info e che comunque noi abbiamo un alleato potentissimo, la Pratica. Conoscere i loro modi di agire e cosa sta succedendo è molto utile per capire come reagire e quantomeno limitare i dati che gli consegnamo. Non avevo considerato la strana voglia che viene a tutti di chiederti dove e con chi sei, l'avevo sentita in me ma pensavo fosse un problema che avevo solo io, non avevo collegato le migliaia di volte in cui viene invece chiesto a me e riflettuto sul fatto che non fosse una domanda tanto normale (cosa cambia alla gente saperlo o no?!). Verissimo che parenti e amici sono i primi a rivelare cose su di noi, spetta però a noi proteggere la nostra privacy e quella degli altri. Grazie mille! P.s. il finale è fantastico 🤣

  • Omni
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    15:32 16/05/24

    Diventa sempre più chiaro come fanno a monitorarci ogni giorno, ogni istante, ogni frazione di secondo: ormai non è più un "solo e semplice" spiare la cronologia o le chat private (dunque limitarsi alle tecnologie in nostro possesso per implementare dati su dati), ma ora sfruttano enormemente anche i dialoghi nella vita reale a voce alta (per esempio nelle conversazioni a casa con gli affetti cari o magari a lavoro con i colleghi), momenti in cui parliamo inevitabilmente in prossimità non tanto del proprio telefono ma anche e soprattutto di quello dell'interlocutore o di quello degli altri presenti nelle circostanze (e che magari non sono nemmeno direttamente coinvolti nella conversazione); pazzesco appurare che non sfruttino più solo i nostri dispostivi per tracciarci ma che ci spiino anche attraverso gli altri e spiino gli altri anche attraverso noi, è un livello completamente diverso ed estremamente più profondo di quello descritto da Snowden tempo fa che già di per sé sembrava parecchio invasivo. Molto interessante appurare come le aziende che si occupano di raccogliere i dati non siano sempre e comunque allineate e sincronizzate "in tempo reale" nella condivisione degli stessi; chiaramente quelle più utilizzate (youtube, social di regime, ecc) hanno un'affluenza di dati estremamente maggiore rispetto rispetto ad altre (per il semplice fatto che c'è una vastissima quantità di utenti registrati che condividono letteralmente la propria vita), quindi non è così scontatissimo che poi le aziende se li scambino (anche perché ognuno vuole una sorta di predominio rispetto alle altre) mentre sicuramente è molto più improbabile che perdano i dati stessi a causi di errori e/o malfunzionamenti (e questo però ci può rendere positivi e ci può spingere enormemente a proteggersi sempre più strenuamente, metti caso che davvero abbiano perso i nostri dati). Questi documenti comunque sono veramente potentissimi nel realizzare che bisogna davvero imparare a proteggere la propria privacy iniziando, per esempio, a diventare molto più brevi e freddi nel parlare su internet, smettendo immediatamente di fare vocali e cercando il più possibile di non far trapelare emozioni, sensazioni e stati d'animo nei messaggi scritti; esprimersi a voce o raccontare ogni minimo dettaglio di come ci sentiamo ci rende estremamente vulnerabili perché ci stiamo letteralmente consegnando nelle mani del nemico in ogni nostra sfaccettatura tracciando noi stessi il nostro profilo che loro si limiteranno soltanto a trascrivere banalmente. Mentre scrivo questo commento, curiosamente, ho sentito mia mamma in telefonata con mia zia dove raccontava tutti i programmi di mia sorella maggiore per le settimane successive: "farà questo, poi va a Roma a fare quello, poi a Viterbo a fare quell'altro" ed è stato incredibilmente emblematico come esempio in diretta del fatto, come brillantemente dici, che spesso siano proprio i nostri familiari a spammare le nostre informazioni (facendolo nell'incoscienza, ok, ma il low si incattivisce brutalmente lo stesso): bisogna diventare molto più riservati e abituare gli altri alla nostra riservatezza affinché non sia visto come un "nasconde qualcosa" ma imparino a capire che è legittimo che qualcuno decida di volersi fare i cazzi suoi e soprattutto bisogna imporsi di smettersela di farsi i cazzi degli altri per poi parlarne in giro (per non ingigantire il loro di low). Il finale del documento è stato epico, so che tanti dicono "spiami pure, non ho niente da nascondere, anzi ti annoierai a farlo visto che ho una vita normalissima" e ciò vorrà dire che non c'è ancora reale accortezza del fatto che qua non si tratta di un Governo annoiato che nel tempo libero non sa cosa fare e dunque si mette a spiare gente random, qui si tratta che hanno un vero e proprio dipinto di ognuno che ritrae alla perfezione una persona e ciò permette agli Operatori di creare eventi ben specifici e personalizzati nella vita del soggetto (oltre a fargli incontrare persone tutt'altro che casuali) per mandarlo direttamente al cimitero delle Coscienze o delle Anime.

  • Barniy
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    15:29 16/05/24

    Grazie Angel! Troppo forte! Questo è quello che mi succede a me quando provo a fare capire cosa è ACD, tutti si si e poi fanno di nuovo quello che vogliono e poi magari ci riprovano, una due e poi mi rompo pure io!!! Comunque cercare di rimanere il più possibile in incognito non è facile ma ci vuole costanza tutti i giorni, essere coscienti! Sicuramente un altro lavoro ma se non lo facciamo per noi stessi in che modo potremmo aiutare il resto! Intanto con questa lettura ho cominciato ad ottenere risultati, ora tutti nella mia casa allontanano i telefoni durante la notte e il wifi lo spengono!

  • Tali
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    15:25 16/05/24

    In questa lezione spieghi per progressione ogni passo con cui sono andati con lo spionaggio attraverso i dispositivi, e se ogni passo sembra il peggio, non lo è, perché c'è quello dopo! Con il passare del tempo la distruzione della nostra privacy è andata avanti, diventando invadenti senza pudore e senza preoccupazione di cosa avrebbe pensato la gente, perché tanto ci avevano già tutti ben studiati prima e potevano e possono vedere le nostre reazioni e cambiare di conseguenza o restare per quella strada, poi per lo spionaggio peggiore nemmeno si sa nulla. E' davvero bastardo come a nostra insaputa fanno quello che vogliono, e dal momento in cui possono prendere ogni minimo testo digitato dal dispositivo al di fuori del sito in cui siamo, possono arrivare a prendere davvero tutto. Da un anno a questa parte ho smesso quasi del tutto di parlare nelle chat dei social, e mi stringo solo allo stretto necessario, però capisco che anche nel momento dello stretto necessario comunque senza rendermi conto sto dando delle mie informazioni. Infatti il prossimo passo prossimo è togliere l'ultimo social che mi rimane, cioè telegram. Per quanto riguarda le chiamate, chi mi conosce sa che non uso molto il telefono e non mi metto a messaggiare/telefonare spesso, però rimane un pò di difficoltà con la famiglia, perché ce l'enorme programma della chiamata genitore-figlio soprattutto se si è lontani che deve essere ogni giorno, e se viene saltata anche spiegandone i motivi poi si pensa che li stiamo trascurando, che gli nascondiamo qualcosa,"come facciamo senza sentirci" o il famoso "è successo qualcosa di brutto e mi sono preoccupata/o". Anche perché la chiamata con la famiglia porta a raccontare quello che hai fatto durante il giorno, quello che ti è successo, come ti senti, tutto! Io sto diminuendo sempre di più le info, anche perché una mia familiare è su Hathor, quindi le cose private sono anche lì, ma distaccare "la chiamata" penso sia per loro un lavoro un pò più difficile da fare, ma che è da fare. C'è un detto nel posto in cui vivo in dialetto ma che in italiano è "Chiamata la mamma, la salute è salva!" Perché tutti sanno che guai a saltare una chiamata con il genitore che ti credono morto, e quando dici che è tutto apposto e forse hanno esagerato, ci prendi anche la strigliata! E il detto intende anche quanto può essere forte l'influenza negativa sul figlio da parte del genitore preoccupato. Come dici tu tutto questo è da fare per gradi, come tutto, non è che possiamo impazzire. Per me l'anno scorso era impensabile prendere tutti i dispositivi e buttarli in cantina per ore o giorni, per me adesso è normalissimo, ma ci è voluto il mio tempo! Fa tanta rabbia anche sapere la verità sulla batteria, infatti allontanando le tecnologie e poi riportandole in casa, hanno la batteria sotto lo zero e ci mettono tempo a ricaricarsi! Quando invece una volta come dici tu, se stava spento 3 giorni lo ritrovavi uguale! Per quanto riguarda le persone che hanno i cellulari intorno a noi, mi sembra di aver notato negli ultimi mesi che quando vai in giro sembrano come comandati da un impulso, che ho pensato sia l'IA, che li porta anche in modi assurdi a riprenderti con il cellulare. Qualche giorno fa mi sono seduta ad una panchina lontano dal centro in un pontile, ero in bici e sono arrivata alla fine dove non c'è quasi mai nessuno, mi rilasso, passa un coglione turista davanti a me che si è quasi spezzato la mano per tenere il cellulare in una posizione imbarazzante e filmarmi, mi giro e nel nulla c'erano vicino delle nere quasi nude che facevano i balli di tiktok e ho rischiato che mi riprendessero. Fa incazzare molto perché si fa tanto per non riprendersi da soli, ma hanno creato dei sistemi perfetti dove sono gli altri a riprenderti in ogni angolo, anche al mare nell'acqua perché devono fare la storia Instagram al fondale torbido! E' assurdo il fatto che dire o chiedere in chiamata con chi si è, e dove, è un abitudine che hanno inculcato per farlo sapere alle aziende! Questa parte è stata importantissima per sapere al dettaglio come funziona tutto il lato dello spionaggio, anche per non cadere nel pensiero "tanto ormai" perché non è così. Nello stesso tempo bisogna darsi il tempo per farlo per gradi, e ogni passo sarà molto importante! Grazie infinite!

  • Melissa
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    14:45 16/05/24

    Capisco adesso perchè ci sono persone attorno a me che si lamentano della mia riservatezza senza ragion di logica, ovvero che nonostante io comunque parlo e riesco ad avere una conversazione senza per forza rivelare cose su di me molto private, trovano sempre il pretesto di dire che sono chiusa e che dovrei letteralmente raccontare tutti i cazzi miei.. no, sapendo tutto questo no! Già devo ancora migliorare sulla questione lavoro, in quanto erroneamente ho raccontato sia via telefono che via chat cosa è successo nel mio ultimo colloquio. Il "bello" è che avevo un sospetto di non dover rischiare così tanto e aspettare di vedere la persona dal vivo, invece ho preferito ascoltare la mia impazienza data dalla mia contentezza e quella degli altri. Mi sono ripromessa però di non commettere più quest'errore e di parlare solamente dal vivo per evitare quantomeno il peggio, sapendo che le aziende sono divise così e non tutte hanno accesso su tutto, anche se poi gira e rigira i dati alcune se li vendono tra di loro oltre che consegnarli immediatamente al Governo! Odio la frase anti-privacy del "tanto io non ho nulla da nascondere, facciano pure", sono totalmente d'accordo in questi casi nell'applicare ciò che hai detto nella frase finale hahahah! Da oggi proteggerò ancora di più la mia privacy, mi impegnerò seriamente e pian piano avrò i cambiamenti desiderati se agirò con costanza. Grazie Angel

  • sole15
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    14:40 16/05/24

    Il finale mi ha sorpreso e sconvolto: sono così abituata allo stile di scrittura serio e tranquillo, che leggendo quelle ultime frasi mi è sembrato quasi di sentire uscire fuori la sua rabbia. Mi era già capitato di "sentirlo" su un volume precedente, dove c'era scritta un'imprecazione contro le Orange. Comunque sia, mi è venuto il dubbio che forse sto sbagliando perfino a scrivere fatti miei in questi commenti, in quanto probabilmente gli operatori stanno "leggendo" tramite la tastiera del PC. A volte sembra che la spinta a parlare di sé non venga neppure da me, ma non riesco a star ferma tanta è la voglia di sfogarmi, che quando il "danno" è fatto me la prendo sempre con me stessa. Dai volumi precedenti avevo già iniziato a coprire fotocamera del cellulare e PC, e ho continuato a farlo anche se quasi non ricordavo più nel dettaglio il motivo. Questo documento mi ha rinfrescato la memoria che a quanto pare mi sta venendo tagliata continuamente e con troppa facilità.

  • Melissa
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    14:35 16/05/24

    Capisco adesso perchè ci sono persone attorno a me che si lamentano della mia riservatezza senza ragiond+