Percorso Spirituale Chi siamo Accedi Registrati
Libri di Angel Jeanne
Seleziona la porzione di testo da chiarire (max 80 parole)
Step 1 - N° 49

Meditazione - Meditare con Coscienza (6 parte)


Pagina 1 su 6

Quando si medita, non solo ci si dimentica dei problemi, ma spesso questi ultimi si risolvono direttamente. Accade senza che ce ne rendiamo conto, perché siamo troppo abituati a subire la nostra vita anziché viverla e vedere con attenzione cosa succede. Attraverso questo percorso vorrei aiutarti a diventare più cosciente di quello che accade all’interno della tua vita e per quali ragioni avvengono tali situazioni. Non sarò io la risposta alle tue domande, ma ti insegnerò come sviluppare le capacità mentali che permettono ad ognuno di ottenere le risposte ai propri interrogativi. 
Il modo migliore per approcciarti alla meditazione e inserirla nella tua routine è sentire dentro di te il motivo per il quale vuoi meditare. Ovviamente agli inizi non è facile perché potresti non comprenderlo subito, sapendo dentro di te che vorresti meditare ma senza riuscire a spiegare la ragione a parole, quindi finiresti per credere che sia una perdita di tempo. Perciò, inizialmente, dovresti prenderla come un’abitudine, come qualcosa che decidi di fare anche controvoglia, un po’ come quando decidi di praticare sport per stare bene: agli inizi non è un tuo desiderio, non ti alzi la mattina felicissimo di andare a correre o di recarti in palestra anzi ti scoccia un po’; in un certo senso te lo devi imporre, perché sai che se vuoi perdere peso o se vuoi vivere la vita con più salute e fortificare il tuo corpo fisico devi fare quello sforzo. Sai che non vorresti essere debole e pieno di malattie in giovane età quindi ti imponi una regola, ad esempio di andare a correre o di andare in palestra due volte a settimana anche se non ne hai voglia, perché vuoi raggiungere degli obiettivi che ti sei prefissato. 

A volte la meditazione può sembrare noiosa e stancante, proprio come le prime volte in cui decidi di andare a correre o fare sport ti peserà, facendoti venire voglia di mollare. Ogni giorno cercherai mille motivi per non andare in palestra fingendo che non ti interessi davvero farlo e mollando solo per pigrizia. In realtà sei stato tu a scegliere di iscriverti, sei stato tu a prendere questa decisione e nessuno ti ha obbligato. Dentro di te sai che fare sport gioverà al tuo corpo e ti farà ottenere dei risultati nel tempo, ad esempio evitandoti malattie fisiche che la maggior parte delle persone si ritrova a subire già in giovane età, per poi soffrire per il resto della loro vita. Per questo, anche se un po’ seccato, alla fine vai a correre o vai in palestra, sapendo che lo stai facendo per il tuo bene. Praticare sport non è semplice e non perché sia difficile la disciplina in sé, ma perché è difficile mantenere costantemente la motivazione che ti spinge a praticarla. Moltissime persone iniziano a praticare per poi mollare dopo qualche mese, o addirittura il giorno seguente, sebbene quello sport gli piaccia molto; questo accade per pigrizia, perché non hanno voglia di svolgere quelle azioni che, seppur noiose agli inizi, porteranno grandissimi risultati. Questa pigrizia deriva dall’assenza di motivazione, o meglio dall’aver dimenticato i motivi che hanno spinto a iniziare il percorso sportivo. 

Dire a sé stessi “Voglio fare sport per non ingrassare e per non prendermi malattie” è inutile perché risulta essere una frase senza sentimento; sono solo parole al vento senza alcun significato. La chiave sta nel prendere queste parole e decidere di sentirle vere dentro di te. Tutti noi sappiamo che sono vere però decidiamo di pensare a questi termini in modo astratto, senza sentimento, quasi come se non fossero davvero reali. La maggior parte delle persone si aspetta che la motivazione debba venire spontanea sin da subito, come se fosse lo sport a doverti motivare a praticarlo. Non è così. La motivazione deve venire da una propria decisione: tu decidi di fare sport e decidi di motivarti perché vuoi raggiungere determinati obiettivi. Infatti, la mattina non ti alzerai presto pensando spontaneamente: “Che bello, sono strafelice di alzarmi presto per andare a correre!” ma penserai invece: “Che scatole, anche oggi? Dai, su, devo farcela, devo andare a correre, devo farlo per essere forte e in salute anche tra qualche anno, quando il corpo inizierà a cedere!”. 

Pagina 2 su 6

Perciò, inizialmente, scordiamoci che la motivazione venga automatica, perché non sarà assolutamente così. Siamo noi a doverci motivare e a dover spingere noi stessi a compiere certe azioni per il nostro benessere. Non deve essere qualcun altro a svegliarci presto la mattina per spronarci a fare esercizio fisico, ma siamo noi a doverci dire: “Su, alzati, devi farlo, non sprecare tempo a letto, è meglio farlo ora che vivere una vita sofferente per non averlo fatto!”. 

Solo dopo aver preso un’ottima abitudine con la pratica dello sport, a seconda della persona, ci vorrà più o meno tempo affinché quest’ultima si renda conto di quanto stia bene effettivamente da quando ha iniziato, così avrà trovato la propria motivazione che la spingerà ogni giorno a non mollare. 

Se prima doveva obbligarsi a iniziare, dopo sarà motivata a non smettere più, perché avrà raggiunto precisi livelli di benessere che non conosceva giacché non praticava, che la motiveranno a continuare senza lo stress iniziale che provava ogni giorno prima di iniziare. Il punto è che il benessere arriva dopo la pratica, non prima; i buoni motivi per praticare arriveranno dopo aver già iniziato a farlo, perché seguiranno i miglioramenti. Credere che essi debbano arrivare ancor prima di iniziare, per invogliarci a fare il primo passo, è da illusi oltre che da sciocchi, perché nessuna pratica ti regala i benefici ancor prima di cominciare a metterla in atto, solo per aiutarti a scegliere se iniziare o meno. Sarebbe come credere che al lavoro il capo possa pagare i propri dipendenti prima che inizino a lavorare, per stimolarli a dare il massimo; sappiamo tutti che lo stipendio arriva a fine mese per pagare il nostro lavoro già compiuto e non prima di iniziare per indurci a lavorare il mese dopo. Allo stesso modo, anche nello sport, come in ogni altra pratica, i miglioramenti arrivano dopo un lungo allenamento e non prima, perciò anche la motivazione arriverà dopo. All’inizio bisogna imporsi di fare sport, se si è decisi a raggiungere degli obiettivi, altrimenti non si riesce. Per ogni scelta entra in gioco lo stato mentale con cui la persona decide di fare attività fisica: se ogni singola volta decidesse di lamentarsi nonostante sappia dentro di sé che lo sta facendo per se stesso e continuasse a fare sport come se dovesse fare un favore a qualcun altro, allora non imparerebbe nulla, e anche se potesse perdere peso o migliorare la sua salute fisica, continuerebbe a lamentarsi di non avere voglia di farlo. Spetta a lui decidere come approcciarsi allo sport. Questo non dipende da quanto esso faccia bene al corpo, o da quanto sia utile, ma dipende dal modo con cui si inizia a praticarlo, perché nonostante quello sport possa essere il più bello, il più utile e il più funzionale di tutti, se una persona decide di praticarlo con svogliatezza per lei rimarrà per sempre noioso. 

Tu devi ricordarti che, se hai deciso di iscriverti in palestra, non lo hai fatto per fare un favore all’allenatore che si sentiva solo e aveva bisogno del tuo sostegno, ma lo hai fatto per te stesso, quindi non stai facendo un favore a nessuno se non a te stesso. Dato che hai deciso di iniziare un percorso sportivo, cerca di non mollare tutte le tue buone intenzioni come sempre, ma portale avanti con la stessa motivazione che avevi il primo giorno. Lo stato mentale con cui inizi una pratica è molto importante, perché se decidi di studiare musica, scegliendo uno strumento complicato, puoi anche andare ogni giorno in sede a impiegare il tuo tempo con il maestro, ma se ti rechi in aula con svogliatezza continuerai a non imparare niente nonostante le lezioni vadano avanti, mentre tutti gli altri compagni diventeranno sempre più bravi a suonare quello strumento. Questo non sarà dovuto al fatto che essi abbiano una capacità di apprendimento superiore alla tua, né tantomeno al fatto che la musica che suoni non funziona, ma sei tu che devi imparare ad approcciarti meglio ai progetti che hai deciso di iniziare. Se invece continuerai a seguire quel percorso con la voglia di imparare, ti renderai conto che, anche se il maestro ti chiede di praticare ripetutamente gli stessi esercizi musicali in apparenza noiosi, in realtà quelli ti stanno formando e ti permettono di conoscere gli strumenti che ti porteranno un giorno a diventare un buon musicista. 

Pagina 3 su 6

È importantissimo l’approccio che decidi di avere con il percorso che stai iniziando. La meditazione è uno sport per la mente, pertanto non è facile sin da subito sedersi ogni giorno a mezzo loto e meditare con totale voglia e convinzione, ma se tu decidi di iniziare bene questo percorso esso ti porterà con assoluta certezza ad ottenere ottimi frutti per la tua mente e per la tua vita. 

Quando ti siedi per iniziare la tua sessione di meditazione, prova a farlo con il desiderio di raggiungere il rilassamento e quindi il benessere. Non sederti pensando che devi farlo e basta, senza una vera motivazione, perché sarebbe come andare in palestra pensando di fare un favore al tuo allenatore: concentrati sulla meditazione per quello che è davvero, cioè uno strumento che ti permetterà di stare bene mentalmente e spiritualmente. Il tuo approccio iniziale è molto importante, perché da esso dipenderà se sarai in grado di ottenere buoni risultati dalla pratica o se rimarrai sempre allo stesso livello. È un po’ come quando dicono che per ottenere qualcosa devi crederci; certo, se tu per primo non credi di poterti rilassare, di certo la meditazione non ti obbligherà a farlo. Sei tu a dover decidere di approcciarti positivamente al rilassamento, convincendoti di potercela fare. Non devi spostare le montagne con il pensiero, non devi svolgere un’azione impossibile e talmente complicata che solo in pochi al mondo riescono a fare: devi solamente rilassarti, è semplice. Iniziando la meditazione con il primo passo essenziale, ovvero il rilassamento, permetterai alla tua mente di arrivare a livelli superiori che senza di esso purtroppo non potresti raggiungere. Sebbene molti credano che rilassarsi durante la pratica sia un passaggio poco importante e sorvolabile, in realtà si tratta di un momento importantissimo, perché senza di esso non si potrebbero ottenere molte delle esperienze evolutive che stiamo cercando. 

Quando inizi a meditare, prova a richiamare dentro di te il desiderio di sentirti finalmente in pace. Distacca tutto quello che è successo durante la giornata, lo stress che hai accumulato, il dolore che hai provato mentre qualcuno ti diceva o faceva qualcosa di male. Lascia andare tutto ciò e inizia la tua meditazione deciso a volerti sentire bene. Lo scopo è proprio quello di provare pace, perciò devi permettere a te stesso di aprirti a questa vibrazione senza girarci troppo intorno. Dentro di te puoi sentire una connessione così forte a qualcosa che non subito sai distinguere, ma sai che è qualcosa di molto buono, di molto luminoso e che ti fa stare bene. Non voglio chiamarlo sé superiore o Dio, perché in entrambi i casi scatenerei le tue aspettative, ovvero l’idea che ti sei fatto su Dio, che potrebbe non essere quella corretta. Quindi non ti chiedo di pensare a quello che dovresti provare; ti chiedo invece di sperimentare quella pace che la meditazione ti offre e di concentrarti solo su quella, perché non importa come la vuoi chiamare, importa il benessere che ti fa sentire. Percepisci quella sensazione di pace interna, che ti permette di distaccarti dalla giornata e di rilassarti, in un certo senso fregatene da tutto quello che è successo per sentirti di nuovo sereno. È il tuo rifugio personale, dove nessuno può farti stare male, perché tu decidi di stare bene. Tieni questo sentimento anche fuori dalla meditazione quando la sessione finisce; non permettere che la sensazione finisca con essa, perché l’obiettivo è sentirti bene sempre. Porta con te quel senso di sicurezza, di pace che hai creato durante la meditazione. Sentiti amato profondamente, perché durante la meditazione ti connetti alle vibrazioni più pure, a quelle energie così alte che davvero ti amano; poco importa quello che è successo prima: ora ci sei solo tu e la tua profonda connessione. Ricorda questo importantissimo sentimento, perché sarà la tua salvezza quando sarai triste e quando non saprai come risolvere i tuoi problemi. Prendi del tempo per te e rilassati, respira e connettiti a quest’energia luminosissima, bellissima e di pace, sentiti libero dai problemi; solo così potrai approcciarti a loro con più libertà e serenità per risolverli. 

Pagina 4 su 6

Ciò che conta è il tuo stato mentale e la meditazione ti aiuta a migliorarlo, a diventare più lucido, più sereno, senza farti affogare dai problemi che ti sottomettono e che ti fanno perdere coscienza impedendoti di prendere una decisione giusta. Non leggere le mie parole di fretta, comprendile prima di tutto, provale sulla tua pelle, perché hai bisogno di sentirti bene. Sei qui per questo, vuoi sentirti pieno dentro, vuoi sentirti capace di decidere della tua vita senza dolore e senza sofferenza. Hai bisogno di sentirti vivo e di comprendere che la tua vita è davvero tua e non di qualcun altro che la sta vivendo al posto tuo. In fondo siamo abituati a non stare bene, pensiamo che stare bene sia chiedere troppo e che sia una fortuna di pochi. 

Siamo noi a decidere se stare bene oppure no. Di continuo scegliamo di lasciarci soffocare dagli impegni, dai problemi e dalle sofferenze che le altre persone o gli eventi intorno a noi ci creano e ci provocano, ma noi possiamo decidere di distaccare tutto questo. Tutti cercano di farci dimenticare che noi abbiamo la scelta perché nemmeno loro sanno di averla, però noi ce l’abbiamo: possiamo decidere di sentirci felici e distaccati da quello che succede, per vivere la nostra vita al di fuori di ciò che gli altri e la società intorno a noi vogliono farci vivere e provare. Noi possiamo sentirci coscienti nella nostra vita e viverla davvero, non solo come macchine che compiono azioni di routine. Possiamo realizzarci, modificare la nostra prospettiva e cambiare vita, perché siamo umani e abbiamo la capacità di cambiare: è nella nostra natura e non dobbiamo sotterrare la nostra più grande facoltà. Anche se i primi tempi potrebbe sembrare difficoltoso mantenere la costanza nell’esercizio della meditazione – a causa del Low che troverà qualunque scusa pur di non farti sedere a meditare – con una pratica continua ti renderai conto che i miglioramenti nella tua vita saranno tanti e questi ti motiveranno ad avere sempre più voglia di continuare. 

Sarà un’ottima catena, ma sei tu a dover decidere di darle inizio. Tutto dipenderà da te, a seconda che tu voglia vedere questi miglioramenti o che, nonostante essi ci siano, tu decida di essere comunque pigro nella pratica e dimenticarti chi sei veramente. Ciò che conta per ogni meditazione non è la tua bravura nel meditare ma è l’intento, ovvero il desiderio che metti in ogni singola sessione. Molte persone credono di meditare ma non è così, perché si siedono a mezzo loto e provano a imporre qualcosa che non può essere forzato. L’evoluzione è prima di tutto mentale e la si ottiene meditando con consapevolezza. Sedersi a mezzo loto, diventando coscienti di quello che si sta per fare, aiuterà l’evoluzione che stai cercando ad arrivare molto più velocemente. Se sei concentrato su quello che stai facendo e sai motivare te stesso a raggiungere certi risultati, tutto sarà più semplice. Il mio consiglio è questo: prima di mettersi a meditare e alla fine di ogni sessione, si dovrebbero occupare almeno uno o due minuti a prendere consapevolezza di quello che si sta decidendo di fare. Concludere la meditazione, aprire gli occhi e andare subito a compiere azioni Low, porterà la nostra coscienza ad abbassarsi di nuovo e troppo velocemente, perché incoscientemente decideremo di ritornare subito nella bassa frequenza. Se permetti alla tua mente di capire che hai concluso la meditazione e che tra un attimo dovrai andare a compiere le tue mansioni Low, sarà molto più semplice per te rimanere cosciente anche quando svolgerai le solite azioni di routine. Concludere la meditazione e alzarsi di fretta per iniziare mansioni Low senza nemmeno capire quello che sta accadendo è un programma che dobbiamo eliminare dalla nostra abitudine, perché è molto importante agire con coscienza compiendo qualunque azione con la consapevolezza di ciò che stiamo facendo. 

Il punto è sapere che quello che stai facendo potrebbe abbassare la tua coscienza: non puoi pretendere da te stesso di rimanere cosciente 24 ore su 24, ma puoi iniziare a decidere di tenerti almeno un poco più alto rispetto alla media. 

Pagina 5 su 6

È inevitabile che, dopo aver finito di meditare, tu debba andare a lavorare, a pulire, a fare la spesa, a compiere le azioni che la routine quotidiana ti chiede di fare. Hai però la scelta di svolgere quelle azioni rimanendo cosciente che devi andare a farle, anziché passare dalla meditazione alla mansione Low senza nemmeno esserti accorto che tra le due c’è stato un lasso di tempo in cui hai perso quasi completamente coscienza. Il segreto sta nel decidere di andare a fare la spesa o qualunque altra azione, riempiendo quel momento tra la meditazione e la faccenda con la consapevolezza di quello che stai per andare a fare. In questo modo è normale che in breve tempo perderai nuovamente coscienza e ti ritroverai a svolgere le mansioni Low dimenticandoti quasi di aver meditato, ma non è così grave quanto perdere coscienza nell’immediato senza un minimo di preavviso. Si tratta di un allenamento mentale che ti permetterà di essere molto più cosciente nella vita di tutti i giorni, perché è proprio questo l’obiettivo di ogni tecnica: farti rimanere consapevole e lucido anche al di fuori della pratica. 

Quindi ti consiglio di prendere un minuto subito dopo la conclusione della tecnica, per realizzare con la mente che hai finito la meditazione e che dovresti alzarti per andare a svolgere altre azioni. In questo modo, anziché perdere coscienza all’improvviso, permetterai alla tua energia di stabilizzarsi e di capire che sta per diminuire, ma proprio grazie a questa consapevolezza essa calerà molto meno. In un certo senso è come se tu venissi avvisato da qualcuno che riceverai un pugno, quindi ti preparerai indurendo la pancia, in modo che l’impatto del pugno non ti faccia del male; non ti avevano detto che sarebbe arrivato nella pancia, quindi non hai potuto parare il pugno, ma sapendo che sarebbe arrivato hai potuto prepararti per incassarlo senza provare troppo dolore. Se invece non ti fossi accorto di quel pugno e fosse arrivato all’improvviso, il dolore sarebbe stato molto più forte, ti saresti piegato in due per la botta presa e saresti caduto a terra. Questa metafora vuole farti comprendere l’arrivo del Low, o meglio l’abbassamento della tua coscienza. Se tu permetti alla tua mente di sapere che stai per abbassarti, la caduta sarà molto meno “dolorosa” per la tua coscienza, ma se tu crollassi improvvisamente nella bassa frequenza, la mente – non essendo stata avvisata – subirebbe un brutto calo nell’incoscienza e rallenterebbe la tua evoluzione. Questa piccola azione potrebbe velocizzare di tanto e per più tempo la tua capacità di rimanere cosciente. Ovviamente esistono moltissimi livelli di coscienza, perciò ci sarà sempre modo di migliorare e questo è un ottimo passo da cui iniziare. 

Come è utile essere coscienti della fine della sessione lo è anche essere coscienti dell’inizio di ogni singola meditazione. Sapere quello che stai facendo ti permetterà di eseguirlo meglio e di diminuire il pensiero continuo che si ha solitamente durante la pratica. Questo non è facile, specie perché decidiamo di meditare soprattutto quando siamo stanchi o tristi, per darci un po’ di carica, e in queste occasioni è difficile essere coscienti; ma non è un problema, perché la meditazione ci porterà coscienza ed è proprio per questo che decidiamo di praticarla. Per fortuna, però, non decidiamo di meditare solo quando siamo tristi, ma anche quando siamo felici e in salute perché conosciamo i buoni effetti che la meditazione offre, avendo avuto già i primi risultati che hanno stimolato il nostro desiderio di proseguire con la pratica. 

Per questo motivo dovremmo provare più spesso ad iniziare la meditazione con la consapevolezza di quello che stiamo per fare. Quando stabiliamo di voler andare a meditare, infatti, lo decidiamo in un attimo e il secondo dopo siamo già seduti a mezzo loto con le dita sul chakra: tra la decisione di meditare e la meditazione in sé c’è un istante che noi possiamo riempire con la coscienza di quello che stiamo per fare. In questo breve tempo, abbiamo la possibilità di prepararci mentalmente e comprendere che stiamo per sederci e rilassarci, per provare il benessere fisico e mentale che la meditazione ci garantisce. 

Pagina 6 su 6

Prima di metterci comodi, dobbiamo realizzare e quindi comprendere perfettamente che non ci stiamo per sedere e basta, ma che stiamo per meditare, quindi desideriamo raggiungere un obiettivo ben più alto. 

Ti renderai conto che, a furia di prepararti mentalmente in questo modo, prima di meditare starai già entrando in uno stato meditativo che sarà utilissimo per ottenere il rilassamento in un tempo decisamente più breve rispetto a quando ti siedi senza la convinzione di voler meditare. Ancora una volta, possiamo notare quant’è importante l’intento che mettiamo nelle azioni che stiamo svolgendo. Infatti, meditare con l’intento di raggiungere livelli più alti, ci farà sentire una consapevolezza maggiore a confronto di chi si siede senza svolgere questo importante passaggio. Questa consapevolezza sarà utile per tutta la giornata perché rimarrà dentro di noi, e più la nutriremo e le chiederemo di stare vigile durante il giorno, più riusciremo ad essere lucidi durante ogni decisione, in particolare per quelle che riteniamo più banali ma che invece ci cambiano la vita. Questo esercizio non richiede un eccessivo sforzo, perché non si tratta di sedersi e meditare per più tempo, si tratta semplicemente di riempire il momento tra la decisione di meditare e la meditazione vera e propria con la consapevolezza e la preparazione. È un po’ come prevedere che si sta per meditare e decidere che si debba svolgere al meglio. 

Non aspettarti che sia facile compiere tutto ciò che ho detto sinora, ma provaci qualche volta, poi sempre più spesso, sino a che non diventerà un’abitudine; non renderla però un’azione senza sentimento altrimenti si tornerebbe punto e a capo. Ciò che conta è l’emozione, è l’intento che provi, proprio come quando decidi di praticare sport: se vai a correre pensando già a quando tornerai a casa, perché non ne hai voglia, di sicuro correrai meno e sarai meno resistente e meno veloce. Se invece decidi di metterci tutto l’impegno pur non avendo voglia, superando il tuo ostacolo e dando a te stesso la giusta motivazione per partire, tornerai a casa che non sarai affatto dispiaciuto, anzi, ti sembrerà che il tempo sia passato più velocemente del previsto. La stessa situazione la ritroviamo nella meditazione: quando decidi di meditare pur non avendo tanta voglia di sederti, prova a motivare te stesso dandoti la giusta spinta a praticare ugualmente, così alla fine della sessione ti renderai conto che sarà durata meno del previsto e che non è stata poi tanto male, anzi, che potevi meditare anche senza preoccuparti troppo. Al contrario, se mediti senza motivarti, ogni sessione sembrerà sempre troppo lunga e questo potrebbe annoiarti. Perciò la chiave non sta nella tecnica in sé, ma in come decidi di approcciarti ad essa. Se vuoi praticarla, sai che devi farlo perché ti porterà ad un benessere interno di cui hai bisogno e quando non ne senti voglia, datti la spinta giusta per non arrenderti, motivati, trova quel sentimento e fallo riaffiorare affinché ti spinga a meditare bene, nonostante tutto voglia non farti avere questa esperienza. Oltretutto ricordati che un buon rilassamento si ottiene respirando in profondo l’energia luminosa dentro di sé: questo passaggio è fondamentale, perché senza energia bianca è molto più complesso rilassarsi e quindi raggiungere un buon stato mentale per praticare qualunque tecnica spirituale. 

Dato che il benessere deriva dall’energia, tralasciando questo passaggio sarà ben più arduo trovare la pace interna e la connessione alle dimensioni di luce. Impara quindi a motivare te stesso a migliorare, decidendo e stimolandoti ad andare avanti, salendo un gradino più alto volta per volta, anziché camminare sempre dritto sullo stesso piano convinto che vada bene comunque. La crescita è una tua scelta, non darla per scontata. Scegliendo di migliorare e di raggiungere livelli sempre più alti della meditazione noterai come, guarda caso, molte situazioni nella tua vita si risolveranno contemporaneamente alla tua buona pratica. Tieni gli occhi aperti e ti renderai conto di tutto ciò. Buona meditazione! 

Fine pagina 6 su 6. Se hai gradito l'articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta.

1325 commenti
  • moca - 10:16 03/11/24

    In questi giorni molto pesanti per me ho sperimentato queste parole, ho scelto, ho meditato più volte al giorno ed ho trovato ristoro. Grazie

  • 💛Vivi💛 - 08:56 02/11/24

    Wow, questo documento è molto...molto importante e ne andrebbe sottolineata ogni parola. Mi sembra quasi come se ti avessi ascoltata parlare davanti a me. Sono davvero parole sante, spiegazioni semplici ma profonde e consigli importanti che ci hai dato. È proprio vero quando parli della differenza di livelli di coscienza, non finiscono mai, così come quelli della meditazione, che come dici è come il nostro rifugio personale. Infatti all'inizio pensavo alla meditazione solo come tecnica, ma in realtà essa è un misto di cose, di consapevolezze,lezioni di vita, coscienza e davvero tanta altra roba (ce ne accorgiamo solo se la facciamo bene) infatti proprio perché ho capito che non eseguo bene la pratica e gli insegnamenti non ho mai notato appieno queste cose. Solo ora sto capendo (nonostante i continui intoppi del low) che io valgo e devo far valere ciò che sono e ciò che sono capace di creare. Che devo crescere e devo migliorare i miei punti, sia quelli di forza che quelli di debolezza. Dopotutto la meditazione ci aiuta in tutto,anche nella forza di volontà, quella che io spesso perdo quando sono di fronte ad un ostacolo. Proprio come dici tu, essa è il nostro rifugio, perché in quel momento noi ci connettiamo con noi stessi. Così quando siamo confusi,tristi ecc, l'unica cosa che può farci bene è connetterci con noi stessi e far entrare positività in noi. Non ci riesco mai molto bene, perché preferisco buttarmi nelle cose apatiche, ma ci sto lavorando, perché ho notato che mi soddisfa molto di più la consapevolezza, e poi l so che quello è l'unico modo per sentirsi meglio. Purtroppo ho notato di prendere decisioni e fare azioni drastiche solo quando mi pare a me su questioni futili, ma non ho mai messo delle regole serie sulle mie reali responsabilità. Quindi queste spiegazioni fanno proprio al caso mio che sono pigra e mi butto facilmente nell'apatia. Questa è una cosa che non ho mai sopportato di me. Non ho mai costanza nelle cose e non porto a termine i miei lavori. Passo piuttosto il tempo a procrastinare e a non terminare niente. Questo è assurdo. È straordinario poi come la mia mente si crei delle false e temporanee soluzioni, si faccia lunghi discorsoni e miliardi di congetture sul come evitare la cosa o sul come aggiustare queste problematiche. Solo nell'ultimo periodo mi sono resa conto che questa cosa sta andando avanti da troppo tempo e che devo imparare un pò di autodisciplina con me stessa. Tra l'altro la verità è una. O lo si fa o non lo si fa. Non ci dovrebbero essere mezze misure. Ho sempre vissuto di mezze misure e incertezze, ma mi sono resa conto che se voglio davvero una mia personale evoluzione (che non riguarda solo il lato spirituale) devo imparare a non avere mezze misure,devo imparare ad essere stabile per me stessa, perché se non lo faccio io,chi lo fa? È dura capire come comportarsi in certe situazioni, però tutto questo mi aiuta a mettermi alla prova ed è qualcosa che mi fa sentire viva, perché sento che posso fare le cose. Non come ho sempre pensato... "non posso fare questo perché mi hanno detto che non sono abbastanza forte per farlo". Nella mia vita ci sono più i NON POSSO che i POSSO e quindi adesso voglio davvero constatare con la me interiore tutto quello che fin'ora ho lasciato stare perché qualcuno mi diceva che non potevo farlo. È bello crescere così, mettendosi alla prova e infatti mi fa sentire cosa significa essere indipendente e sicura di me. Un'altra cosa che ho capito, è che fin quando non si sente la vera e reale motivazione nel cuore, non succederà niente, perché come hai spiegato tu, sarà sempre qualcosa fatto in modo apatico. Quindi adesso sto iniziando a capire anche cosa significa essere motivati a fare qualcosa, anche la piú banale. Vorrei dire che con me non è mai stato così apatico, nel senso che quando ho iniziato il percorso,siccome vedevo tutto nuovo, ne ero molto incuriosita. E proprio perché vedevo cose che non avevo mai visto, percepito ecc.. ero molto emozionata, specialmente quando facevo le tecniche a parte. Però chiaramente, i momenti di scocciatura ci sono sempre stati, ma è stato piuttosto facile abituarmi ad essa, dato che notavo che mi dava dei grossi sollievi da tantissimi problemi che riscontravo. L'unico problema è che nel tempo l'ho resa una cosa a loop,senza sentimento. Quindi concordo con quello che dici, cioè che bisogna poggiarsi alle motivazioni per riuscire a fare bene un qualcosa e soprattutto avere la vera intenzione, senza risultare apatici.

  • giuls Medaglia per aver completato lo Step 1 - 19:22 28/10/24

    Mi sono ritrovata molto nella parte iniziale dell’articolo. Ho iniziato questo percorso perché sapevo in cuor mio che era la chiave giusta per trovare la serenità interiore che avevo perduto da un po’ di tempo, ma devo dire che quando mi sono interfacciata davvero con la meditazione non è stato facile fin da subito. Per il primo mese meditavo di tanto in tanto, non ero costante e ovviamente non vedevo risultati. Il secondo ho deciso di fare sul serio, ma tante volte mi sono dovuta costringere a meditare; poi un giorno all’improvviso mi sono fermata a riflettere e mi sono accorta dei miglioramenti che stavo ottenendo nella quotidianità delle mie giornate e da lì anche le mie meditazioni sono cambiate in meglio. Ora a distanza di tre mesi meditare non è più un qualcosa che mi impongo, ma anzi, al contrario, è qualcosa di cui sento estremo bisogno. Se non riesco a meditare la mattina come faccio di solito perché magari ho un impegno o qualcosa che mi sballa la routine, il pomeriggio devo assolutamente meditare. È una necessità vera e propria ormai ed è molto piacevole. È il mio piccolo rifugio sicuro ! Devo dire che però non mi sono mai presa quei due minuti antecedenti e seguenti alla pratica per avvisare la mia coscienza, perché non ne sapevo l’importanza. D’ora in poi presterò più attenzione prima di uscire e rientrare nel Low. Grazie per questa chicca evolutiva !

  • Nadia - 12:43 24/10/24

    Tutto vero quello che scrivi cara Angel. Tante cose le ho provate direttamente e sono perfettamente cosciente che ho smesso da anni di fare sport proprio per la pigrizia seppur sappia che farebbe bene, stessa cosa per la meditazione, quando la faccio sono felicissima e poi mi sento bene, ma spesso devo lottare con la non voglia e su questo devo lavorare ancora molto su me stessa e sulla mia mente.

  • patriziado - 14:43 23/10/24

    Diventare costanti nella meditazione come allenamento per l'evoluzione dovrebbe farci avere chiaro che non c'è una fine all'evoluzione. Non si è mai arrivati.

  • viksan - 11:48 23/10/24

    Mi sto impegnando ogni giorno per trovare una forte motivazione , so che la meditazione mi da tanto e mi aiuta a risvegliarmi e a connettermi con la coscienza universale . A volte é difficile mantenere una costanza ma so che ne vale la pena .. Grazie

  • nicolettamazzone - 10:20 20/10/24

    Già la motivazione è strettamente necessaria. Ho sempre praticato sport fin da bambina e l'ho fatto con motivazione e disciplina, ho anche scoperto che i muscoli hanno memoria perciò nel momento che ho smesso per motivi di salute e poi ripreso, i miei muscoli avevano una forte capacità di ripresa. Così è per la meditazione, a volte il Low fa' il suo lavoro sporco si infila nella mente per impedirti di evolvere ma appunto come nello sport anche nella meditazione ci vuole intento costanza e disciplina

  • Taty - 13:36 19/10/24

    Sicuramente sono ottimi consigli, sicuramente costanza e meditazione sono passi fondamentali per affrontare le sfide e combattere il low frequency , seriamente la crescita sta molto nel come facciamo le cose, ammetto non è facile ma come ho Espresso piu volte qualcosa nella mia vita sta cambiando e sto capendo moltissime cose della quale prima avevo solo dubbi o ignoravo palesemente.

  • bcpr6es - 00:00 11/10/24

    Ottimi consigli cosi facendo riusciremo a superare quelle fasi, quei momenti in cui il low senza la giusta motivazione avrebbe il sopravvento.

  • davy - 10:39 30/09/24

    Devo dire che sono partito con l'intento di migliorare le mie capacità psichiche, il mio livello energetico ed evolutivo. Dopodichè praticando mi sono reso conto dei cambiamenti che stavano avvenendo in me in positivo e questo è e sarà per me un ulteriore stimolo a meditare, a continuare ed essere costante. La voglia di migliorarmi, di trovare lo scopo della mia anima su questa Terra, di evolvere le mie capacità psichiche per far fronte alle difficoltà e gli ostacoli che il Low ti mette davanti, tutto questo è un carburante pazzesco per continuare a stimolarmi e a non mollare.

  • Shirel - 08:51 30/09/24

    Come dice Angel in questo articolo, la meditazione è il dolce e luminoso Rifugio, dove si può trovare finalmente pace, benessere e quell 'Amore che dona pienezza interiore. All'inizio è stato difficile meditare, ma con il giusto sforzo ed il desiderio di migliorare la mia vita, sto riuscendo a praticare le sessioni meditative con più costanza. È fondamentale rimanere coscienti e vigili durante la giornata ed effettivamente confermo che grazie a questo Percorso Spirituale, sto notando che sto diventando più attenta alla vita di tutti i giorni. Inoltre posso dare testimonianza che alcuni problemi personali si sono risolti senza che io me ne sia resa conto. È incredibile prenderne coscienza dopo e sentirsi felici e soddisfatti! Nonostante i diversi ostacoli, i risultati mi stimolano positivamente e mi permettono di trovare la giusta motivazione e grinta per non arrendermi ed andare avanti ! Inizio ogni tecnica psichica con l'intento di evolvermi spiritualmente. Sono entusiasta! Proseguo! Grazie A.C.D.!

  • carlob Medaglia per aver completato lo Step 1 - 23:10 29/09/24

    Questo articolo ci fa riflettere sul benessere a cui porta la pratica della meditazione, sottolineando però l' importanza della sua perseveranz. Questo concetto viene qui spiegato con due esempi molto efficaci; il primo è quello che approcia la pratica di uno sport sport, e quindi il fatto che bisogna essere persistenti anche nei momenti di pigrizia, perché solo così si arriva a coglierne i risultati. Il secondo è quando una persona decide di studiare uno strumento musicale; anche quando un esercizio sembra noiosa, bisogna farlo perché è l'unico modo di guadagnare destrezza con quello strumento. Angel ci insegna qui che il primo obiettivo della meditazione è far sentire bene e imparare a rilassarsi, ma che è importante la costanza se si vogliono avere risultati evidenti nella vita. Il modo più corretto di approciarsi alla meditazione è essere di quello che stiamo per fare e che abbiamo fatto è rendersi coscienti qualche minuto prima e dopo la meditazione e non andar subito dopo, di corsa, a fare altre attività che riportano nel low. È importante l'attesa di 1 minuto per prendere consapevolezza di ciò che si è fatto dopo la pratica, preparandosi all'approcio con il low, spiegato con la metafora della preparazione all'arrivo di un pugno. E allo stesso modo è bene prendersi un minuto di consapevolezza prima della pratica, unito da un forte intento ed emozione dato che prepara mentalmente per una sessione molto più efficace. Grazie per questi insegnamenti, Angel.

  • robertag Medaglia per aver completato lo Step 1 per la 2ª volta Medaglia per aver completato il libro Il Sigillo delle Vite Passate - Vol. 1 - 21:56 28/09/24

    Questo articolo mi era stato molto utile alla prima lettura e grazie a lui ho iniziato ad inserire prima della meditazione un paio di minuti per rilassarmi e lavorare sul l'intento. Non ricordavo più la parte sulla chiusura della meditazione, pertanto la metterò in pratica da subito. Entrare nel low di scatto è effettivamente un abbassamento troppo repentino. Condivido il fatto che le prime meditazioni sono meccaniche e ci si deve sforzare di iniziarle e finirle, ma col tempo si esce dalla meccanicita e diventano un momento meraviglioso.

  • Anika - 19:25 26/09/24

    Salve a tutti!Trovo molto incoraggiante tutto ciò che è stato detto.La costanza e la motivazione sono essenziali per meditare bene e averne benefici.

  • suly - 13:04 23/09/24

    Costanza e motivazione vanno veramente di pari passo! Mi accorgo di come nel mio percorso evolutivo questo due valori siano mutati sulla medesima lunghezza d’onda. Inizia ad interessarmi a temi spirituali e alla pratica della meditazione già da molto giovane; intrapresi diversi percorsi nei quali alla base insegnavano una pratica di non pensiero quotidiana. Duravo un qualche periodo e poi ci mollavo per interessarmi a quello o a quell’altro maestro o disciplina orientale. Nei periodi di inizio la motivazione era molto alta e ne seguiva una pratica costante, quando poi calava la prima anche la seconda andava scemando fino a quando mi annoiavo del percorso e mollavo anche la pratica. Ho fatto così per alcuni anni finì a trovare ACD. È da alcuni mesi che sono in accademia e mi sento motivata più che mai, da sei mesi in cui sono qua non ho mai saltato un giorno e più passa il tempo e più aumento le pratiche giornaliere. Non è felice ma la motivazione e il motore di tutto questo impegno e questa volta so di aver trovato finalmente uno spazio e che non potrà mai annoiarmi ma anzi stimolarmi a fare sempre di più . È meraviglioso , grazie!