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Le Orange - Le Regine della manipolazione e dell'incoscienza (10 parte)

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La crudeltà delle Orange non si può descrivere in poche pagine, ecco perché vi era la necessità di pubblicare questi volumi che ne trattassero approfonditamente. La loro influenza agisce sulla nostra società e sulla nostra vita più di quanto immaginiamo, e non c’è modo di non subirne le influenze neanche semplicemente ignorandole. Anzi. Sento il dovere di far conoscere la loro esistenza, specialmente dopo essermi resa conto che tutto il potere che hanno avuto fino ad oggi è stato proprio a causa della gente che ignora la loro esistenza, dunque non ha alcun modo per reagire. Costantemente ignoriamo l’esistenza, o sottovalutiamo, il potere degli alieni, convinti che loro stiano in un mondo lontano a pensare agli affari loro e che mai verrebbero a toccare gli umani, tantomeno qualcuno come noi, perché noi siamo poco interessanti; oltretutto noi non li pensiamo, quindi perché dovrebbero disturbarsi per venire proprio da noi? Questo è proprio il pensiero che ci è stato inculcato da loro per convincerci che di noi non gliene importi, che siamo una razza debole e inutile, quando invece ci stanno dietro e ci perseguitano da milioni di anni proprio per l’esatto opposto. Fra le varie razze aliene vi sono le Orange che seppure siano entrate dopo, in questo periodo storico sono molto presenti ed è necessario farne chiarezza affinché si smetta di subirne le manipolazioni. Le Orange sono furbe e sanno molto bene che se noi sapessimo quanto siamo potenti, non ci lasceremmo di certo manipolare da loro; quindi devono per forza farci credere che non valiamo niente perché in questo modo possono manipolarci con la certezza che non reagiremo. Per quanto riguarda la mia esperienza, durante gli anni da cosciente, ovvero da quando Medito seriamente, mi rendevo sempre più conto che molte persone intorno a me, ma anche quelle al di fuori della mia vita che osservavo dall’esterno, si comportavano da “manipolati”. Per esprimere meglio il concetto di persone manipolate, vedevo come certe persone improvvisassero azioni o scelte di vita che mai ci si sarebbe aspettato da loro, e tutto accadeva in maniera inaspettata e soprattutto in maniera troppo veloce, come se agissero senza riflettere e senza pensare alle conseguenze. Parevano improvvisamente impazzite. Per esempio, iniziavo a notare come nelle coppie che vivevano insieme da tanti anni e delle quali alcune che avevano appena avuto un figlio, improvvisamente uno dei due si svegliasse la mattina dicendo all’altro di non provare più nulla, di non amarlo più e di voler chiudere tutto con fretta e furia, così, senza nemmeno provare a riflettere se fosse solo un periodo stressante o se fosse dovuto ad una serie di eventi; loro quella mattina prendevano una decisione definitiva, si lasciavano e divorziavano subito, iniziando in men che non si dica a frequentare altre persone. Pensavo che magari fossero solo persone superficiali che consideravano esclusivamente l’estetica del partner e per questo motivo, dato che prima o poi se ne incontra sicuramente uno più bello del precedente, non gli importava più nulla del vecchio partner. Ciò che però mi è sembrato ancor più strano è stato come potessero gli amici, amici di lunga data, amici per la pelle, un giorno svegliarsi e abbandonare definitivamente l’amico – dato che non si è amici per la bellezza estetica – e addirittura iniziare a sparlare di lui, deridendolo con gli altri o infangandolo, inventando storie surreali, seppure quell’amicizia durasse da tanti anni. Alcune di queste esperienze le ho vissute anche personalmente, nel campo delle amicizie, tuttavia mi ero abituata ai progetti artificiali su di me e oramai me lo aspettavo che, se mi fossi affezionata a qualcuno, quello/a sarebbe stato usato appositamente per tradirmi e farmi soffrire. Quindi imparai a tenere le distanze sapendo che chiunque avrebbe potuto improvvisare un cambio volto e passare dall’essermi molto amico, a nemico senza ragione. Tuttavia questi eventi li vedevo accadere anche nelle altre persone, contemporaneamente nello stesso periodo, a tante persone che conoscevo, e anzi vedevo in loro accadere anche eventi molto più gravi di quelli che capitavano a me; così mi resi conto che non era un progetto soltanto sull’amicizia che vivevo soltanto io, ma anche sull’amore che stava colpendo moltissime persone.

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Osservavo le persone che conoscevo e come le loro vite sentimentali andavano a pezzi da un giorno all’altro senza preavviso, per ragioni inesistenti – sentendo entrambe le campane – perché neanche loro sapevano spiegare perché stava succedendo, eppure, entrambi sentivano la necessità di darsi guerra. Non era semplicemente un lasciarsi perché non si amavano più, ma era un lasciarsi dopo anche vent’anni di rapporto, all’improvviso, con la sentita necessità di darsi guerra mettendo di mezzo la burocrazia, le leggi, e sfruttando la nascita recente dei figli per portarli via solo allo scopo di far soffrire il partner; e lo ammettevano spudoratamente. Ciò che era strano era l’agguerrimento verso l’altro: l’odio, la rabbia, la voglia di vederlo soffrire, senza però fosse successo nulla di apparente per cui provare tutto quell’odio. Non era più un semplice non amarsi più, ma la necessità di far soffrire l’altro. Il punto è che stava accadendo a più coppie e persone in contemporanea, a tutti nello stesso identico periodo. Questo mi faceva riflettere sulle stranezze contemporanee che stavano accadendo, e che potevo osservare anche molto da vicino. In quel periodo diverse coppie si lasciavano all’improvviso, ma mai amichevolmente: dovevano farsi la guerra, dovevano farsi soffrire a vicenda, o quantomeno uno dei due doveva impegnare la propria esistenza per far soffrire l’altro. I 10 o 20 anni di rapporto non contavano più niente: in un momento erano diventati nemici e dovevano darsi guerra. Se chiedevi loro le ragioni, ti rispondevano che si erano stufati, che non amavano più l’altro, ma teoricamente non erano ragioni abbastanza forti da sentire la necessità di dover rovinare la vita all’altro. Tutti intorno immaginavano ci fossero stati tradimenti e dunque motivazioni per odiarsi così tanto, che comunque in tanti casi non sarebbe bastata come ragione, ma entrambe le parti confermavano che non si trattava di quello, ma solo che non si amavano più; ma subito dopo essersi lasciati andavano rapidamente con altre persone. Che non ci fossero di mezzo tradimenti non potevamo saperlo, ma era strano tutto quell’odiarsi a morte. Cos’era quindi che li spingeva a vivere per rovinare la vita dell’altro, all’improvviso, senza che teoricamente ci fossero ragioni sensate? Sicuramente c’era un’energia molto pesante e negativa che gli entrava nella mente e li spingeva a prendere certe scelte affrettate, e tutte nello stesso periodo, tuttavia bisognava capire se era un’energia “normale” o… artificiale, e con il tempo mi resi sempre più conto di come quegli eventi erano assolutamente artificiali. In quello stesso periodo mi sono resa conto, specie nella mia vita privata, dello strano modo che le persone avevano di allontanarsi da me. Penso di essere sempre stata una persona piuttosto piacevole, perché ho sempre saputo mantenere la parola data, ho sempre detestato i pettegolezzi che non iniziavo sugli altri né alimentavo, e sono sempre stata molto disponibile per gli altri senza mai chiedere nulla in cambio né pretendere qualcosa o rinfacciare quello che ho fatto per loro, dato che farlo è stato una mia libera scelta; le amiche non smettevano di dirmi che stavano benissimo con me. Peccato che poi arrivava quel giorno: il giorno dopo esserci divertite tantissimo, quel giorno che mi faceva rilassare e finalmente pensare “Ho trovato l’amica giusta con cui posso stare serena”, ecco che la stessa smetteva di punto in bianco di farsi sentire, e non durante un periodo breve o lungo di fraintendimenti, ma così, da un giorno all’altro, in particolare il giorno dopo che ci eravamo divertite molto; senza un apparente motivo troncava tutto. Arrivava quel giorno in cui mi lasciavo andare e pensavo “Ho finalmente trovato una buona amica” e dal giorno dopo smetteva di farsi sentire, come se il nostro rapporto fosse stato troncato all’improvviso, senza spiegazioni né un’ultima parola detta. Certe volte poi accadevano anche eventi particolari che ci dividevano forzatamente, come ad esempio il cambio di scuola dovuto al trasferimento in un’altra città o regione a causa del lavoro dei genitori, e cose del genere, o una volta adulta il cambio di università o lavoro, ma che accadeva all’istante e senza il minimo preavviso. Non mi sentivo abbastanza importante da credere che questi avvenimenti fossero diretti a ferirmi intenzionalmente, ma ogni volta succedeva qualcosa di molto strano che mi lasciava perplessa.

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Avevo un’amica con la quale mi vedevo poco perché era un’amicizia a distanza; finalmente il caso volle che andassi ad abitare dalle sue parti, visto che mi ero trasferita in una città molto vicina alla sua, ma subito dopo il mio avvicinamento, lei dovette immediatamente allontanarsi per questioni lavorative, seppure non avesse mai menzionato di volersi trasferire e anzi criticasse l’allontanamento dalla città che amava, e quell’amicizia svanì nel giorno stesso in cui lasciò la sua città; non ci sentimmo mai più. La nostra era stata per anni un’amicizia a distanza ma proprio quando mi avvicinai alla sua città, senza neppure renderci conto, lei fu trasferita e si allontanò di regione, e istantaneamente si allontanò anche emotivamente da me. Per me l’amicizia era ed è molto importante quindi certe situazioni mi spezzavano il cuore, ma dovetti per forza di cose imparare a convivere con queste situazioni giacché accadevano sempre più di frequente. Quell’evento fu molto strano ai miei occhi, specie perché mi sembrò assurdo che proprio pochi giorni prima che io arrivassi in quella città il suo datore di lavoro le avesse chiesto di trasferirsi. Devo ribadire che, seppur si possa dire alla leggera che queste situazioni accadano a chiunque, io non le reputo normali. Anche se di fondo stavo iniziando a sospettare qualcosa, perché “stava andando troppo bene” e sapevo che la felicità non mi sarebbe stata permessa così facilmente, sentivo che era un’illusione e che appena mi sarei rilassata mi sarebbe stato dato il colpo doloroso. Pensai: “Ecco, l’oscurità ha colpito ancora, vuole proprio farmi del male!” perché, ogni volta che un’amica mi abbandonava, nel mio cuore si formava un buco nero e contemporaneamente intorno a me succedevano eventi molto negativi, che in quel periodo associavo fosse a causa della mia non-presenza, cioè a causa della sofferenza che provavo e che quello stesso buco nero mi stava creando. La sofferenza mi rendeva triste e di bassa vibrazione, e questo faceva accadere situazioni molto negative attorno a me; così, ancora, mi davo le colpe di tutto. Non mi rendevo conto invece che se tutti quegli eventi accadevano insieme, era perché tutti quegli eventi erano creati e programmati dalla stessa razza aliena che mi stava attaccando e che per farlo colpiva più fronti della mia vita simultaneamente. Ma tutto ciò accadeva molti anni fa e non conoscevo ancora l’esistenza delle razze aliene né del loro potere su di noi, quindi non sapevo niente e appena accadeva qualcosa di negativo io semplicemente mi incolpavo, e mi sentivo in colpa, perché pensavo fosse colpa della mia sofferenza che attirava altri eventi negativi. Di sicuro veniva sfruttata per farli entrare nella mia vita, ma non ero io a creare quegli eventi su me stessa; dovevo ancora prima conoscere le Orange per capire di che razza di progetti alieni fossi vittima sin dall’infanzia. Mi ricordo un periodo in cui le Orange mi facevano accadere un susseguirsi di eventi negativi, e poi mi spingevano in testa i pensieri che fossi stata io stessa a causarmi quegli eventi negativi, pensando che fosse a causa della mia energia di bassa vibrazione – poiché mi sentivo in colpa perché volevo praticare di più, fare di più, e quel che facevo non mi bastava mai – così mi spingevano dentro una trappola in cui il cane si morde la coda. Più mi accadevano eventi negativi e più le Orange mi spingevano il pensiero che dovessi sentirmi in colpa perché “ero io a causarli” ed era un cerchio che girava e non finiva mai. Le Orange mi programmavano artificialmente delle situazioni spiacevoli, come ad esempio litigi con altre persone, che ignoravo quasi sempre perché sapevo che mi venivano mandate da loro per ferirmi. Però, quando cedevo, dato che alcune volte erano davvero pesanti – soprattutto perché se si susseguono una dopo l’altra prima o poi le gambe cedono – intorno a me succedevano ulteriori eventi che di solito non avvenivano così gravi. Ricordo in particolare un giorno in cui, al lavoro, ero davvero molto triste per una situazione che mi era accaduta poco prima, e all’improvviso, senza che nessuno lo toccasse, mi cadde un manichino che si trovava su una delle mensole più alte di un muro proprio sopra la mia testa. Dato che il manichino non era leggero, mi sarei fatta molto male se non l'avessi prontamente schivato. Cadde all’improvviso e non era mai caduto prima; tanto che poi venni pure sgridata per averlo fatto cadere, seppure non ci fosse stato modo in cui io avrei potuto farlo.

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Un’altra volta, mentre ero triste per un evento appena accaduto, mi caddero addosso degli scatoloni pieni di materiale molto pesante senza che nessuno li toccasse, ma per fortuna con un salto mi spostai in tempo e non mi accadde nulla. Un’altra volta ancora dall’alto mi cadde una mensola sulla schiena, fortunatamente sfiorandomi appena, ma poteva anche in quel caso farmi molto male perché cadde dritta contro la spina dorsale. In un’altra occasione, però questa volta mentre mi trovavo in casa mia – evento davvero raro da quant’era protetta – accadde un evento che mi fece crollare emotivamente e infuriare molto (e protezione o no, la negatività riuscì ad entrare attraverso di me che provavo quel sentimento negativo) e poco dopo, mentre lavavo i piatti e quindi avevo le mani sotto l’acqua corrente, presi una scossa elettrica molto forte che mi fece sobbalzare, proveniente dalla caldaia che si guastò in quel momento e che si trovava esattamente sopra il rubinetto dell’acqua; a ripensarci oggi neppure credo fosse a norma e, quando lo raccontai al proprietario di casa, lui disse che era impossibile e che “me lo ero immaginato”. Certo perché una scossa elettrica che ti fa sobbalzare dallo spavento e dal dolore te lo puoi immaginare. Un altro giorno entrai in casa infuriata da un evento che mi era appena capitato, ed entrando accadde un fatto assurdo: si guastarono contemporaneamente il frigorifero, la lavatrice, il neon del lampadario della cucina e pure il water, che all’improvviso iniziò a ributtare tutto fuori. Una scena incredibile. Come poteva essere vero? Non è una coincidenza se entri in casa e ti si rompe tutto all’improvviso, non può essere vero! Iniziai a sospettare che gli alieni, a prescindere da chi fossero, per bypassare le Protezioni sfruttassero le mie emozioni come “porta” da cui entrare anche sulla materia fisica, e dunque potevo Proteggermi forte ma se poi mi lasciavo toccare emotivamente dagli eventi che mi accadevano durante il giorno (eventi programmati dagli stessi alieni per provocarmi quelle emozioni negative!) avrei fatto entrare dentro la mia casa tutto il pacchetto dati, e quindi potevano accadere numerosi eventi negativi. Tuttavia proprio qualche ora prima in casa mia era entrato un conoscente con cui rimasi a conversare per un po' dentro casa mia e, dopo essere usciti e poi una volta rientrata a casa, accadde tutto quel danno. All’epoca non conoscevo come gli alieni utilizzino Antenne umane – argomento ben esposto nel 9° volume – per far entrare simili grandi pacchetti dati dentro casa nostra, per cui mi assegnavo tutte le colpe di ciò che era accaduto e non credevo possibile che tutto ciò che accadeva era causato da altre persone che avevano portato negatività in casa mia seppure, apparentemente, ci fu una conversazione normale e senza litigi o altro. Quindi all’epoca credevo che fosse causa delle mie emozioni negative, e non sapevo che era dovuto proprio all’artificialità che entrava in casa mia attraverso le persone che invitavo dentro casa. Comunque se mi lasciavo abbattere da sentimenti di bassa vibrazione quale tristezza, rabbia, seppure avessi ragione di provarle, gli alieni sfruttavano ugualmente queste emozioni per colpirmi, per avere molto più effetto su di me, e per far materializzare simili eventi negativi anche attraverso altre persone. Mi resi conto che quegli eventi che mi accadevano per farmi provare tristezza o per farmi arrabbiare erano stati appunto creati da loro, dagli stessi alieni, così se mi fossi lasciata influenzare da quegli eventi sarebbero poi riusciti a far entrare tutto il resto dei pacchetti dati. Se ci cascavo (ed era normale cascarci poiché nessuno sospetterebbe che quegli eventi siano creati artificialmente su misura per te!) ecco che susseguivano molti altri eventi negativi. Se però non mi lasciavo influenzare da quegli eventi creati per farmi provare emozioni negative, e dunque distaccavo le emozioni, non accadeva altro. Una situazione molto simile mi accadde di nuovo in seguito: entrando in casa arrabbiata da un evento accaduto da poco, si guastò subito un’altra lampadina e di nuovo il wc, assieme alla caldaia che scoppiettava in un modo strano, faceva dei rumori che mi intimorivano parecchio, sembrava quasi che volesse esplodere. Tuttavia anche in quel caso qualche ora prima avevo ricevuto visite dalla stessa persona dell’altra volta.

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Arrivata a quel punto mi chiesi: perché gli elettrodomestici? Che diamine c’entrano il frigo, la caldaia o il wc che neppure è elettrico, con la mia tristezza o rabbia che sto provando in quel momento? Solo dopo diverse esperienze simili finalmente compresi: era tutto programmato, dal primo all’ultimo evento. Mentre mi trovavo al lavoro mi programmavano eventi che mi potessero colpire attraverso altre persone manipolate per dire o fare determinate cose, che mi avrebbero recato danno. Se avessi “accettato” dentro di me quell’offesa, un’energia artificiale si sarebbe appiccicata alla mia aura; potremmo considerarlo come un pacchetto dati artificiali, un pacchetto di file che dal loro computer veniva trasferito al mio e da quel momento il loro “virus artificiale” entrava in me. Dopo che nella mia aura si installava quel progetto artificiale, da lì a poche ore creava intorno a me altri eventi negativi, fra cui guastava gli elettrodomestici, ma anche tubature etc. Accadeva a causa dell’interferenza artificiale di quei pacchetti dati che dentro casa causava disturbi e danni. Ignoravo nel mentre la possibilità che questo potesse essere fatto su chiunque, non solo su di me, per portare i medesimi problemi dentro casa mia! E difatti la stessa persona dell’altra volta che di nuovo entrò in casa mia scaricò i “suoi” pacchetti dati dentro la mia abitazione, facendo sì che accadesse il seguito. Era un po' esagerato che la mia aura, da “triste”, diventasse talmente negativa da emanare vibrazioni negative in ogni punto della casa, rompendo tutto; eppure era ciò che credevo sino a poco tempo prima di scoprire il progetto alieno, perciò ogni volta che accadeva qualcosa di negativo mi sentivo tremendamente in colpa. Anche questi sensi di colpa facevano parte del progetto alieno, così mi concentravo sull’idea che tutto accadesse “a causa mia” e non tenevo gli occhi aperti per capire cos’è che stava succedendo realmente. Solo dopo che compresi che faceva tutto parte del progetto, e che per metterlo in pratica gli alieni utilizzano anche altre persone a noi vicine come Antenne umane mi resi conto che quando io “accettavo” di soffrire per quell’evento creato artificialmente per colpirmi, lasciavo che il pacchetto dati artificiali entrasse in me, e che anche i pacchetti dati delle altre persone entrassero meglio nella mia vita, e ciò permetteva – come da progetto iniziale – agli alieni di agire nella mia vita sfruttando quell’energia artificiale come piccolo portale, come via di accesso, per poi creare ulteriori problemi. Gli elettrodomestici che impazzivano erano solo segnali dell’interferenza aliena (le tecnologie aliene emanano onde che provocano guasti ai nostri elettrodomestici e corrente elettrica), che però di conseguenza mi recavano anche problemi economici per dover riparare o riacquistare tutto, quindi erano “sfortune” non indifferenti. Ma per loro erano solo interferenze perché in realtà quei pacchetti dati che mi inserivano avevano scopi ben peggiori. L’obiettivo non era quello di guastarmi gli elettrodomestici: esso accadeva come seguito delle interferenze aliene. L’obiettivo reale degli alieni era inserirmi paccheti dati che avrebbero concretizzato altri eventi – negativi – sulla mia vita precisamente contro la mia Spiritualità, che per farlo avrebbero recato danni anche ad eventi materiali. Ancora non sapevo molte cose che poi ho compreso dopo, con l’esperienza, per cui mi Proteggevo, ma ancora poco contrattaccavo l’artificialità. Ciononostante mi resi conto in fretta della stranezza di come, se andavo subito a Meditare bene e a lungo, lasciando totalmente andare a Dio e distaccando le emozioni negative per riempirmi di emozioni positive, connettendomi alla frequenza di Dio, ecco che come conseguenza assurda – ma neanche tanto – tutto ciò che si era pocanzi guastato dentro casa mia, ricominciava a funzionare bene, e subito dopo la conclusione delle lunghe Meditazioni fatte bene, o al massimo il giorno seguente, tutti i problemi accaduti in quel giorno si risolvevano come se non fossero mai accaduti. Nell’immediato o qualche ora dopo tutto si risolveva, seppure in apparenza non vi fosse ragione per cui Meditando bene si dovessero “aggiustare” gli elettrodomestici o le tubature della casa, o risolvere i litigi con le altre persone. All’inizio ovviamente non lo comprendevo, però guardavo i fatti e, se dopo aver Meditato e Praticato bene tutto intorno a me si risolveva, a differenza di quelle volte in cui rimasi triste o arrabbiata per ore e nulla si risolveva da solo (anzi peggiorava) era chiaro che c’erano delle correlazioni molto evidenti.

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A quei tempi non comprendevo però il motivo per cui non avevo neppure il diritto di sentirmi triste, perché se per qualche ragione mi fossi sentita triste, ecco che tutto mi si ritorceva contro e pareva che l’intera casa si volesse rompere. Avevo molte responsabilità da dover sorreggere seppure fossi molto giovane, e scoprire che non potevo neanche sentirmi triste per un momento che pure quello sarebbe stato un grosso problema per me ed eventualmente per gli altri, mi faceva sentire sotto pressione. Qualsiasi mossa avessi fatto mi si sarebbe ritorta contro. La mia più forte paura e domanda era che se in quei momenti fossi stata accanto ad altri, avrei potuto danneggiare anche gli altri? Solo perché mi sentivo un po' triste anche altri avrebbero potuto subire sfortune? Mi faceva sentire tremendamente in colpa e presi l’abitudine di Proteggere moltissimo anche le altre persone, con l’intento di Proteggerli anche da me, dalle eventuali situazioni che sarebbero potute capitare “a causa mia”, perché come già detto non sapevo ancora che fossero tutti progetti alieni e pensavo che fosse colpa mia, mi sentivo terribilmente in colpa. Non sapevo che quei sensi di colpa fossero anch’essi progettati artificialmente per rinchiudermi in un cerchio del cane che si morde la coda: più ti senti in colpa più ti senti triste, e più gli alieni hanno accesso a te e alla tua vita. Quindi per evitare danni, presi l’abitudine di Proteggere anche gli altri, praticando ogni giorno delle Protezioni Psichiche sulle persone che incontravo – a cui tenevo, ovviamente – e a maggior ragione se si trattasse di miei studenti, che proteggevo anche solo se ci fossimo “incontrati online” cioè sentiti attraverso chat, perché intendevo Proteggerli da qualsiasi forma di negatività/sfortuna. Da lì presi l’abitudine di farlo e non smisi più, seppure le ragioni cambiarono, e ovviamente mi resi conto di tutto ciò che c’era dietro, presi l’abitudine di Proteggere i miei studenti a maggior ragione se ci saremmo sentiti o ancor più visti, ed è una bella abitudine che ho deciso di tenere nella mia vita. Era ovvio che quel pensiero di portare negatività agli altri era diventata un’ossessione che mi inserirono per tenermi ancorata ad un sentimento di sensi di colpa, e quando iniziai ad agire fortemente contro gli alieni questo pensiero si dissolse come se non fosse mai esistito, a dimostrazione che era un pensiero fasullo, artificiale, infilatomi in testa apposta per danneggiarmi con le mie stesse mani. Tuttavia, seppur all’inizio ci credetti, sfruttai quella situazione per imparare a Proteggere gli altri a livelli veramente molto alti, facendo sempre più esperienza e ammaestrandomi in tecniche psichiche che decisi di allenare a livelli più alti delle aspettative. Un giorno Alexander mi disse: “Fai bene a Proteggere gli altri per non fargli accadere niente di male se hai paura che possa capitargli qualcosa, però certe volte esageri, li Proteggi troppo e ci rimetti soltanto tu. Hai provato a non tenerti tutto dentro ma a buttarlo addosso ai tuoi nemici? Togliti quel peso, sfogati con i fatti!”. Così, rendendomi conto che gli alieni mi causavano quegli eventi che avrebbero dovuto spingermi verso la tristezza, che poi sempre loro avrebbero utilizzato per entrare in me, decisi una volta per tutte di non permettere più a qualcuno o a qualcosa di farmi soffrire. Certo, ci ho messo del tempo per metterlo in pratica e forse l’ho compreso davvero solo quando l’ennesima persona a cui avevo offerto la mia amicizia venne manipolata per pugnalarmi alle spalle, ma di certo non fu facile neanche allora abbattermi del tutto come speravano di fare. Ci trovavamo nel 2013, avevo ancora 19 anni e per me è stato essenziale comprendere finalmente quei progetti, perché è stato l’anno in cui specialmente le Orange lavorarono di più su di me per tentare di inserirmi ossessioni artificiali in mente di qualunque tipo, e che grazie alle lotte interne che ho affrontato quell’anno, dall’anno successivo non le ho mai più subite e non ho più subìto quei dubbi, insicurezze e paure, perché le avevo affrontate, non sopportate. Le avevo affrontate agendo psichicamente contro l’artificialità che mi iniettava quelle emozioni e quei pensieri artificiali negativi. Il dolore che provai all’inizio del 2013 mi fece aprire definitivamente gli occhi, rendendomi potente affinché non cadessi più negli stessi tranelli. Era l’anno in cui le Orange erano ancora a pieno potere e questo lo potevo osservare nella mia vita, perché ancora la manipolavano per far accadere eventi sofferenti; ma era anche l’anno in cui iniziammo a reagire con molta più prepotenza e per loro fu l’inizio della fine.

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Non racconterò in queste pagine che cosa accadde, ma avevano esagerato, avevano dato troppo contro di me, tanto da farmi sentire costretta a reagire, seppure non fosse ovviamente quella la loro intenzione. Sono certa che non se lo sarebbero mai aspettato, perché troppo sicure che come tanti altri avrei solamente sopportato e aspettato che tutto passasse e si risolvesse da solo… ma ero già Praticante e non avrei più aspettato. Facendo esperienza psichica, Meditando e Praticando molto ogni giorno, e contrattaccando le Orange, quell’anno mi fortificai molto contro i pensieri artificiali, i dubbi installati in testa come fossero pacchetti dati, le ossessioni che oramai stavano diventando parte del passato. Avevo ormai imparato un forte distacco, e gli alieni si resero conto che per quanto avessero inserito nanotech nella mia testa, per quanto mi bombardassero di sostanze neurotossiche per manipolarmi e governare la mia mente, non stavano più riuscendo a controllare i miei pensieri come speravano. Stavo Praticando da qualche anno per raggiungere un perfetto Non Pensiero e intendevo migliorare sempre di più. Fu proprio tutta questa Pratica che impediva alle nanotech di creare nuovi pensieri artificiali nella mia mente, anche perché nel mentre molti microchip li stavo distruggendo proprio grazie alla Pratica. Non riuscendo più ad entrare nella mia mente, nella mia aura e nella mia vita, gli alieni dovettero concentrarsi esclusivamente sugli eventi esterni, o meglio a manipolare le persone intorno a me affinché mi si mettessero contro e provassero a farmi del male. L’obiettivo finale era rientrare nella mia vita e quindi riprovavano a farmi soffrire, attraverso le altre persone, così che sarebbero poi riusciti di nuovo ad agganciarsi dentro la mia mente e installare progetti nella mia vita. Ma dopo quella volta non lo avrei più permesso. La vita è una sola e di certo non me la sarei fatta distruggere dagli alieni, questo era il mio vero pensiero. Per loro sembrava davvero facilissimo riuscire a manipolare una persona, ovviamente una incosciente, e quindi il 90% della popolazione mondiale, riferendomi precisamente al fatto che non Pratichino contro l’Artificialità e dunque ne siano assolutamente manipolabili. Negli anni, grazie al lavoro di innalzamento delle coscienze che io e pochi altri spirituali Praticanti stiamo compiendo, mi auguro che la percentuale di incoscienza si abbasserà sempre più e che molte persone inizino a Praticare e ad Evolversi. D’altro canto ho già potuto osservare i miglioramenti che sono avvenuti dall’anno 2010 ad oggi, dall’anno della Fondazione dell’Accademia, anno da cui molte persone in Italia hanno scoperto la Pratica Psichica e hanno potuto iniziare a Meditare. Ci sarà ancora tanto lavoro da fare, ma sono profondamente fiera di aver potuto dare inizio alla Pratica Psichica, in Italia, in particolar modo perché l’Accademia di Coscienza Dimensionale è l’unica in tutto il mondo che insegna come Contrattaccare Psichicamente gli Alieni. Non esiste altro Percorso al mondo che insegni a reagire psichicamente contro gli alieni. La gente ha paura, non vuole parlarne e neppure pensarci, e fa comodo pensare che gli alieni oscuri vadano amati e che dobbiamo lasciarci fare tutto ciò che vogliono senza reagire, così che se ci comportiamo bene non ci faranno ulteriormente del male. Ma ci stanno già facendo del male e non c’è ragione di aspettare che la situazione peggiori ancora. Bisogna Reagire e Contrattaccare. Dall’anno 2010 iniziai ad insegnare agli studenti dell’Accademia le tecniche per Evolversi Psichicamente. Negli anni ho imparato a contrattaccare gli Alieni e la loro artificialità, assieme alle loro tecnologie, ed è per questo che successivamente ho iniziato ad insegnare le medesime tecniche anche agli studenti che mi seguono. Per chi come me ha dovuto imparare completamente da zero, da sola, non è stato affatto semplice. Ma se hai la fortuna di imparare da qualcuno che certe esperienze le ha vissute prima di te, non ha senso voler fare l’eroe illuso che partendo da zero si possano comunque raggiungere gli stessi identici risultati, perché ogni persona è diversa. Il mio consiglio è di imparare da chi ha imparato prima di te, evitando così di sprecare tempo, che già ce n’è poco. Per gli studenti che seguono l’Accademia è certamente molto più facile imparare a reagire perché trovano tutto pronto all’interno degli Step: tecniche, metodi, insegnamenti di alto livello. Non vi è scusa: c’è solo da Praticare tanto.

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Bisogna prestare attenzione alle forti manipolazioni mentali che gli alieni riescono a provocarci, manipolando i nostri pensieri mentre noi crediamo che siano nostri. Per capire la differenza di quali pensieri siano nostri e quali ci vengono installati, bisogna necessariamente imparare il Non Pensiero, che si evolve attraverso molta Meditazione, in quanto solo il Silenzio Mentale può tenere fuori i pensieri manipolati e far riaffiorare le nostre vere intenzioni; che non sono neppure parlate. Mi ricordo che prima che mi rendessi conto di come i pensieri potessero essere installati artificialmente in testa, come siringate che iniettano dei Pen-Sieri (termine che ho coniato osservando come i “pensieri” venissero iniettati dagli alieni nella gente come fossero Sieri, attraverso siringate-punture da cui inoculavano del veleno per la mente) subivo molte di queste iniezioni artificiali, sentendo fisicamente il dolore delle punture (in particolar modo sulle dita dei piedi e delle mani, ma anche sulle gambe, a volte sul collo..) che subito dopo mi provocavano dei pensieri negativi incessanti. Venivo infatti colpita da diversi tipi di pensieri negativi, perdite di tempo, frustrazioni e ossessioni, nonché pensieri difficili da mettere a tacere, e questo spesso succedeva dopo che sentivo fisicamente la puntura di qualcosa, come un ago che entrava in profondità, e mi provocava dolore fisico. Più era presente la frequenza aliena e più mi pungevano, e più i pensieri ossessivi mi tornavano in mente e mi pugnalavano, pugnalavano e pugnalavano ancora nella mente fino a farmi crollare. In quell’anno che precedeva la vera Reazione contro le Orange, crollai emotivamente molte volte, ma mai definitivamente come avrebbero voluto loro. Però riuscirono a farmi provare stati emozionali molto negativi, introducendomi nella mente anche pensieri suicidi, facendomi pensare che sarebbe stata l’unica soluzione per trovare pace. Ovviamente compresi che non erano pensieri miei, che erano strani, perché dietro nascondevano dei potenziamenti artificiali mai visti prima. Erano pensieri forti, ma per quanto lo fossero, sentivo che non erano miei. Non potrei immaginare come sarebbe oggi l’Accademia se avessi lasciato che quei pensieri avessero vinto su di me, e avessi pensato solamente alla “mia pace”. Mi installarono in mente che per me non c’era diritto di felicità, non c’era diritto di pace, e non avevo il diritto di sentirmi triste altrimenti sarebbe andato tutto a rotoli. Mi sentivo in trappola e non sembrava ci fosse via di uscita. Mi sentivo addosso troppe responsabilità e troppi doveri, ma se avessi abbandonato tutto inclusa l’Accademia non si sarebbe risolto nulla nella mia vita e neppure nella vita di coloro che subivano le stesse violenze artificiali, psicologiche e fisiche, e che cercavano aiuto da me. Mi spinsero al limite delle emozioni che a quel punto tutto ciò che mi interessò fu destinare la mia vita a Contrattaccarli. Decisi che mai più sarei ceduta a simili pensieri, e che se tanto dovevo morire sarebbe successo lo stesso, ma che non gli avrei dato vita facile: se la serenità non era un mio diritto, non sarebbe stato neppure il loro, e se dovevo morire non sarebbe di certo stato per suicidio, che venissero loro a fare il lavoro sporco: il pasto se lo devono guadagnare. Decisi che avrei dedicato la mia vita alla Psichicità, ad imparare e migliorare ogni giorno di più come contrastare l’Oscurità, e ogni sua forma, inclusa l’Artificialità aliena. Da allora ogni giorno della mia vita è dedicata alla Psichicità e a sviluppare livelli successivi di Attacchi Psichici contro l’Oscurità, oltre le varie tecniche destinate all’Evoluzione Spirituale. Se mi fossi arresa non ci avrei rimesso solo io, ma anche tutti gli altri. Avevo solo 19 anni, non avevo una famiglia su cui poggiarmi neppure emotivamente, e non mi sentivo sicura di potermi fidare di nessuno, perché all’improvviso scagliavano le loro pugnalate alle spalle. Le responsabilità erano tante e mi sentivo addosso tutto il peso. Se dovevo “soffrire” allora che ne valesse la pena! Volevo scoprire come abbattere gli alieni, così che i risultati si sarebbero visti anche nella vita degli altri. Gli alieni attaccavano ogni punto della mia vita e non c’era un solo fronte dove mi sentissi “al sicuro”, non c’era un singolo punto che mi facesse pensare “ok, questo non può essere toccato, questo è il mio porto sicuro” perché non c’era: tutto poteva essere toccato, attaccato, manipolato dagli alieni. Non c’era un punto in cui potevo sentirmi al sicuro. Allora che smettessero di sentirsi al sicuro anche loro.

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Non potevo accettare che ciò che stavano facendo a me, nel mentre lo stessero facendo a tante altre persone, più giovani o più anziane di me; non mi importava di nient’altro, se non di farli smettere. Fra le varie ossessioni che tentarono di installarmi ci fu quella che i pensieri negativi che mi arrivavano al tempo erano causati da una mia precedente vita, in cui avevo commesso tale errore, ossia concludere la vita a circa quell’età. Imminente fu il senso di colpa, e anche quasi la rabbia di aver fatto quell’errore in passato (che era solo un’idea, non avevo prove, ma credevo che potessi aver commesso quell’errore in vita passata) che poi ricadeva sul mio presente, provando una strana rabbia e vergogna anziché pietà per quella persona che ero stata. Così mi fece drizzare le orecchie perché quei sentimenti non potevano essere miei. Ancor prima di scoprire la verità sulle mie vite passate, decisi che non mi sarebbe importato, che anche avessi commesso quell’errore – del suicidio in vita passata – non mi sarei dovuta incolpare, e così ringraziai le mie vite passate per aver commesso i loro errori perché oggi, proprio grazie a loro che mi hanno dato l’esempio, ricordando quelle mie vite passate percepisco l’origine per cui per nessuna ragione dovrei compierli di nuovo anch’io. Niente di ciò che hanno fatto è stato vano, perché se oggi io vivo lo devo solamente a loro, che hanno permesso di concretizzare il futuro, le loro reincarnazioni, arrivando sino a questo mio presente. Ciò che faccio lo faccio anche per loro, perché non posso accettare che le sofferenze che hanno subìto siano state vane; ci deve essere giustizia. Gli alieni speravano di sfruttare i possibili errori vissuti dalle mie vite passate per ributtarmeli contro, con l’intento di crearmi emozioni negative, di farmi soffrire. Specialmente quando ero demotivata e sconfortata da situazioni che gli stessi alieni mi creavano intorno per farmi sentire così, arrivava sempre qualcuno, a volte un amico, a volte un altro conoscente, a volte un perfetto sconosciuto altre volte addirittura uno studente, a dirmi quella frase pungente e puntuale che, non si sa come, si collegava perfettamente a quel pensiero che mi assillava, facendomi entrare in quel pensiero ancora più a fondo, finendo per credere a quel pensiero e darlo per reale. È come se tu fossi convinto di stare per morire e poi arrivasse un perfetto sconosciuto a dirti: “Ma come sei pallido, sembra che tu stia per morire da un momento all’altro!” e ciò ovviamente peggiorerebbe di gran lunga il tuo stato d’animo e ti farebbe credere a maggior ragione che quel pensiero sia giusto e realistico. Attraverso questi eventi comprendi meglio il significato di manipolazione: gli alieni possono inserire nella mente di una persona dei pensieri che, senza saperlo, dovrà dire o fare proprio verso la vittima che gli alieni hanno puntato, affinché la persona sottomessa/manipolata possa ferire con le sue parole o con le sue azioni la vera vittima presa di mira dagli alieni, il vero interessato. Quello era ciò che stava succedendo. Ma non avrei potuto permettere che sfruttassero quelle emozioni per farmi crollare. Solo successivamente compresi che, anche in vite passate, fui vittima delle stesse manipolazioni artificiali, e che sopportai, e andai avanti, e in alcune vite passate non potei reggere la sofferenza recatemi, ma nelle successive vite imparai sempre di più a difendermi. In questa vita avrei dovuto reagire, anche più forte di come avevo fatto nelle precedenti, per dare onore a loro. Dovevo essere il livello superiore, volevo essere il punto di evoluzione. Come per me sono stati sfruttati simili pensieri per abbassarmi, allo scopo di farmi crollare, con chiunque possono utilizzare gli stessi mezzi o metodi anche molto diversi. Bisogna che ognuno di voi comprenda come i pensieri artificiali agiscono nelle vostre menti, differentemente per ognuno a seconda della propria personalità, del proprio vissuto, di ciò che potrebbe recarvi maggior danno. Bisogna rendersi conto di come gli alieni possono veramente manipolare chiunque per dirti quella frase precisa o colpirti con quella precisa azione che ti distrugge emotivamente, ed è studiata appositamente per te. Le persone intorno a noi possono essere manipolate in qualsiasi momento, per recarci danni allo scopo di abbatterci; ma non dobbiamo farci influenzare, e non dobbiamo assolutamente abbatterci, cadendo nella trappola. 

Fine pagina 9 su 9. Se hai gradito l’articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta.

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