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Step 1 - N° 49

Meditazione - Meditare con Coscienza (6 parte)


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Quando si medita, non solo ci si dimentica dei problemi, ma spesso questi ultimi si risolvono direttamente. Accade senza che ce ne rendiamo conto, perché siamo troppo abituati a subire la nostra vita anziché viverla e vedere con attenzione cosa succede. Attraverso questo percorso vorrei aiutarti a diventare più cosciente di quello che accade all’interno della tua vita e per quali ragioni avvengono tali situazioni. Non sarò io la risposta alle tue domande, ma ti insegnerò come sviluppare le capacità mentali che permettono ad ognuno di ottenere le risposte ai propri interrogativi. 
Il modo migliore per approcciarti alla meditazione e inserirla nella tua routine è sentire dentro di te il motivo per il quale vuoi meditare. Ovviamente agli inizi non è facile perché potresti non comprenderlo subito, sapendo dentro di te che vorresti meditare ma senza riuscire a spiegare la ragione a parole, quindi finiresti per credere che sia una perdita di tempo. Perciò, inizialmente, dovresti prenderla come un’abitudine, come qualcosa che decidi di fare anche controvoglia, un po’ come quando decidi di praticare sport per stare bene: agli inizi non è un tuo desiderio, non ti alzi la mattina felicissimo di andare a correre o di recarti in palestra anzi ti scoccia un po’; in un certo senso te lo devi imporre, perché sai che se vuoi perdere peso o se vuoi vivere la vita con più salute e fortificare il tuo corpo fisico devi fare quello sforzo. Sai che non vorresti essere debole e pieno di malattie in giovane età quindi ti imponi una regola, ad esempio di andare a correre o di andare in palestra due volte a settimana anche se non ne hai voglia, perché vuoi raggiungere degli obiettivi che ti sei prefissato. 

A volte la meditazione può sembrare noiosa e stancante, proprio come le prime volte in cui decidi di andare a correre o fare sport ti peserà, facendoti venire voglia di mollare. Ogni giorno cercherai mille motivi per non andare in palestra fingendo che non ti interessi davvero farlo e mollando solo per pigrizia. In realtà sei stato tu a scegliere di iscriverti, sei stato tu a prendere questa decisione e nessuno ti ha obbligato. Dentro di te sai che fare sport gioverà al tuo corpo e ti farà ottenere dei risultati nel tempo, ad esempio evitandoti malattie fisiche che la maggior parte delle persone si ritrova a subire già in giovane età, per poi soffrire per il resto della loro vita. Per questo, anche se un po’ seccato, alla fine vai a correre o vai in palestra, sapendo che lo stai facendo per il tuo bene. Praticare sport non è semplice e non perché sia difficile la disciplina in sé, ma perché è difficile mantenere costantemente la motivazione che ti spinge a praticarla. Moltissime persone iniziano a praticare per poi mollare dopo qualche mese, o addirittura il giorno seguente, sebbene quello sport gli piaccia molto; questo accade per pigrizia, perché non hanno voglia di svolgere quelle azioni che, seppur noiose agli inizi, porteranno grandissimi risultati. Questa pigrizia deriva dall’assenza di motivazione, o meglio dall’aver dimenticato i motivi che hanno spinto a iniziare il percorso sportivo. 

Dire a sé stessi “Voglio fare sport per non ingrassare e per non prendermi malattie” è inutile perché risulta essere una frase senza sentimento; sono solo parole al vento senza alcun significato. La chiave sta nel prendere queste parole e decidere di sentirle vere dentro di te. Tutti noi sappiamo che sono vere però decidiamo di pensare a questi termini in modo astratto, senza sentimento, quasi come se non fossero davvero reali. La maggior parte delle persone si aspetta che la motivazione debba venire spontanea sin da subito, come se fosse lo sport a doverti motivare a praticarlo. Non è così. La motivazione deve venire da una propria decisione: tu decidi di fare sport e decidi di motivarti perché vuoi raggiungere determinati obiettivi. Infatti, la mattina non ti alzerai presto pensando spontaneamente: “Che bello, sono strafelice di alzarmi presto per andare a correre!” ma penserai invece: “Che scatole, anche oggi? Dai, su, devo farcela, devo andare a correre, devo farlo per essere forte e in salute anche tra qualche anno, quando il corpo inizierà a cedere!”. 

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Perciò, inizialmente, scordiamoci che la motivazione venga automatica, perché non sarà assolutamente così. Siamo noi a doverci motivare e a dover spingere noi stessi a compiere certe azioni per il nostro benessere. Non deve essere qualcun altro a svegliarci presto la mattina per spronarci a fare esercizio fisico, ma siamo noi a doverci dire: “Su, alzati, devi farlo, non sprecare tempo a letto, è meglio farlo ora che vivere una vita sofferente per non averlo fatto!”. 

Solo dopo aver preso un’ottima abitudine con la pratica dello sport, a seconda della persona, ci vorrà più o meno tempo affinché quest’ultima si renda conto di quanto stia bene effettivamente da quando ha iniziato, così avrà trovato la propria motivazione che la spingerà ogni giorno a non mollare. 

Se prima doveva obbligarsi a iniziare, dopo sarà motivata a non smettere più, perché avrà raggiunto precisi livelli di benessere che non conosceva giacché non praticava, che la motiveranno a continuare senza lo stress iniziale che provava ogni giorno prima di iniziare. Il punto è che il benessere arriva dopo la pratica, non prima; i buoni motivi per praticare arriveranno dopo aver già iniziato a farlo, perché seguiranno i miglioramenti. Credere che essi debbano arrivare ancor prima di iniziare, per invogliarci a fare il primo passo, è da illusi oltre che da sciocchi, perché nessuna pratica ti regala i benefici ancor prima di cominciare a metterla in atto, solo per aiutarti a scegliere se iniziare o meno. Sarebbe come credere che al lavoro il capo possa pagare i propri dipendenti prima che inizino a lavorare, per stimolarli a dare il massimo; sappiamo tutti che lo stipendio arriva a fine mese per pagare il nostro lavoro già compiuto e non prima di iniziare per indurci a lavorare il mese dopo. Allo stesso modo, anche nello sport, come in ogni altra pratica, i miglioramenti arrivano dopo un lungo allenamento e non prima, perciò anche la motivazione arriverà dopo. All’inizio bisogna imporsi di fare sport, se si è decisi a raggiungere degli obiettivi, altrimenti non si riesce. Per ogni scelta entra in gioco lo stato mentale con cui la persona decide di fare attività fisica: se ogni singola volta decidesse di lamentarsi nonostante sappia dentro di sé che lo sta facendo per se stesso e continuasse a fare sport come se dovesse fare un favore a qualcun altro, allora non imparerebbe nulla, e anche se potesse perdere peso o migliorare la sua salute fisica, continuerebbe a lamentarsi di non avere voglia di farlo. Spetta a lui decidere come approcciarsi allo sport. Questo non dipende da quanto esso faccia bene al corpo, o da quanto sia utile, ma dipende dal modo con cui si inizia a praticarlo, perché nonostante quello sport possa essere il più bello, il più utile e il più funzionale di tutti, se una persona decide di praticarlo con svogliatezza per lei rimarrà per sempre noioso. 

Tu devi ricordarti che, se hai deciso di iscriverti in palestra, non lo hai fatto per fare un favore all’allenatore che si sentiva solo e aveva bisogno del tuo sostegno, ma lo hai fatto per te stesso, quindi non stai facendo un favore a nessuno se non a te stesso. Dato che hai deciso di iniziare un percorso sportivo, cerca di non mollare tutte le tue buone intenzioni come sempre, ma portale avanti con la stessa motivazione che avevi il primo giorno. Lo stato mentale con cui inizi una pratica è molto importante, perché se decidi di studiare musica, scegliendo uno strumento complicato, puoi anche andare ogni giorno in sede a impiegare il tuo tempo con il maestro, ma se ti rechi in aula con svogliatezza continuerai a non imparare niente nonostante le lezioni vadano avanti, mentre tutti gli altri compagni diventeranno sempre più bravi a suonare quello strumento. Questo non sarà dovuto al fatto che essi abbiano una capacità di apprendimento superiore alla tua, né tantomeno al fatto che la musica che suoni non funziona, ma sei tu che devi imparare ad approcciarti meglio ai progetti che hai deciso di iniziare. Se invece continuerai a seguire quel percorso con la voglia di imparare, ti renderai conto che, anche se il maestro ti chiede di praticare ripetutamente gli stessi esercizi musicali in apparenza noiosi, in realtà quelli ti stanno formando e ti permettono di conoscere gli strumenti che ti porteranno un giorno a diventare un buon musicista. 

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È importantissimo l’approccio che decidi di avere con il percorso che stai iniziando. La meditazione è uno sport per la mente, pertanto non è facile sin da subito sedersi ogni giorno a mezzo loto e meditare con totale voglia e convinzione, ma se tu decidi di iniziare bene questo percorso esso ti porterà con assoluta certezza ad ottenere ottimi frutti per la tua mente e per la tua vita. 

Quando ti siedi per iniziare la tua sessione di meditazione, prova a farlo con il desiderio di raggiungere il rilassamento e quindi il benessere. Non sederti pensando che devi farlo e basta, senza una vera motivazione, perché sarebbe come andare in palestra pensando di fare un favore al tuo allenatore: concentrati sulla meditazione per quello che è davvero, cioè uno strumento che ti permetterà di stare bene mentalmente e spiritualmente. Il tuo approccio iniziale è molto importante, perché da esso dipenderà se sarai in grado di ottenere buoni risultati dalla pratica o se rimarrai sempre allo stesso livello. È un po’ come quando dicono che per ottenere qualcosa devi crederci; certo, se tu per primo non credi di poterti rilassare, di certo la meditazione non ti obbligherà a farlo. Sei tu a dover decidere di approcciarti positivamente al rilassamento, convincendoti di potercela fare. Non devi spostare le montagne con il pensiero, non devi svolgere un’azione impossibile e talmente complicata che solo in pochi al mondo riescono a fare: devi solamente rilassarti, è semplice. Iniziando la meditazione con il primo passo essenziale, ovvero il rilassamento, permetterai alla tua mente di arrivare a livelli superiori che senza di esso purtroppo non potresti raggiungere. Sebbene molti credano che rilassarsi durante la pratica sia un passaggio poco importante e sorvolabile, in realtà si tratta di un momento importantissimo, perché senza di esso non si potrebbero ottenere molte delle esperienze evolutive che stiamo cercando. 

Quando inizi a meditare, prova a richiamare dentro di te il desiderio di sentirti finalmente in pace. Distacca tutto quello che è successo durante la giornata, lo stress che hai accumulato, il dolore che hai provato mentre qualcuno ti diceva o faceva qualcosa di male. Lascia andare tutto ciò e inizia la tua meditazione deciso a volerti sentire bene. Lo scopo è proprio quello di provare pace, perciò devi permettere a te stesso di aprirti a questa vibrazione senza girarci troppo intorno. Dentro di te puoi sentire una connessione così forte a qualcosa che non subito sai distinguere, ma sai che è qualcosa di molto buono, di molto luminoso e che ti fa stare bene. Non voglio chiamarlo sé superiore o Dio, perché in entrambi i casi scatenerei le tue aspettative, ovvero l’idea che ti sei fatto su Dio, che potrebbe non essere quella corretta. Quindi non ti chiedo di pensare a quello che dovresti provare; ti chiedo invece di sperimentare quella pace che la meditazione ti offre e di concentrarti solo su quella, perché non importa come la vuoi chiamare, importa il benessere che ti fa sentire. Percepisci quella sensazione di pace interna, che ti permette di distaccarti dalla giornata e di rilassarti, in un certo senso fregatene da tutto quello che è successo per sentirti di nuovo sereno. È il tuo rifugio personale, dove nessuno può farti stare male, perché tu decidi di stare bene. Tieni questo sentimento anche fuori dalla meditazione quando la sessione finisce; non permettere che la sensazione finisca con essa, perché l’obiettivo è sentirti bene sempre. Porta con te quel senso di sicurezza, di pace che hai creato durante la meditazione. Sentiti amato profondamente, perché durante la meditazione ti connetti alle vibrazioni più pure, a quelle energie così alte che davvero ti amano; poco importa quello che è successo prima: ora ci sei solo tu e la tua profonda connessione. Ricorda questo importantissimo sentimento, perché sarà la tua salvezza quando sarai triste e quando non saprai come risolvere i tuoi problemi. Prendi del tempo per te e rilassati, respira e connettiti a quest’energia luminosissima, bellissima e di pace, sentiti libero dai problemi; solo così potrai approcciarti a loro con più libertà e serenità per risolverli. 

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Ciò che conta è il tuo stato mentale e la meditazione ti aiuta a migliorarlo, a diventare più lucido, più sereno, senza farti affogare dai problemi che ti sottomettono e che ti fanno perdere coscienza impedendoti di prendere una decisione giusta. Non leggere le mie parole di fretta, comprendile prima di tutto, provale sulla tua pelle, perché hai bisogno di sentirti bene. Sei qui per questo, vuoi sentirti pieno dentro, vuoi sentirti capace di decidere della tua vita senza dolore e senza sofferenza. Hai bisogno di sentirti vivo e di comprendere che la tua vita è davvero tua e non di qualcun altro che la sta vivendo al posto tuo. In fondo siamo abituati a non stare bene, pensiamo che stare bene sia chiedere troppo e che sia una fortuna di pochi. 

Siamo noi a decidere se stare bene oppure no. Di continuo scegliamo di lasciarci soffocare dagli impegni, dai problemi e dalle sofferenze che le altre persone o gli eventi intorno a noi ci creano e ci provocano, ma noi possiamo decidere di distaccare tutto questo. Tutti cercano di farci dimenticare che noi abbiamo la scelta perché nemmeno loro sanno di averla, però noi ce l’abbiamo: possiamo decidere di sentirci felici e distaccati da quello che succede, per vivere la nostra vita al di fuori di ciò che gli altri e la società intorno a noi vogliono farci vivere e provare. Noi possiamo sentirci coscienti nella nostra vita e viverla davvero, non solo come macchine che compiono azioni di routine. Possiamo realizzarci, modificare la nostra prospettiva e cambiare vita, perché siamo umani e abbiamo la capacità di cambiare: è nella nostra natura e non dobbiamo sotterrare la nostra più grande facoltà. Anche se i primi tempi potrebbe sembrare difficoltoso mantenere la costanza nell’esercizio della meditazione – a causa del Low che troverà qualunque scusa pur di non farti sedere a meditare – con una pratica continua ti renderai conto che i miglioramenti nella tua vita saranno tanti e questi ti motiveranno ad avere sempre più voglia di continuare. 

Sarà un’ottima catena, ma sei tu a dover decidere di darle inizio. Tutto dipenderà da te, a seconda che tu voglia vedere questi miglioramenti o che, nonostante essi ci siano, tu decida di essere comunque pigro nella pratica e dimenticarti chi sei veramente. Ciò che conta per ogni meditazione non è la tua bravura nel meditare ma è l’intento, ovvero il desiderio che metti in ogni singola sessione. Molte persone credono di meditare ma non è così, perché si siedono a mezzo loto e provano a imporre qualcosa che non può essere forzato. L’evoluzione è prima di tutto mentale e la si ottiene meditando con consapevolezza. Sedersi a mezzo loto, diventando coscienti di quello che si sta per fare, aiuterà l’evoluzione che stai cercando ad arrivare molto più velocemente. Se sei concentrato su quello che stai facendo e sai motivare te stesso a raggiungere certi risultati, tutto sarà più semplice. Il mio consiglio è questo: prima di mettersi a meditare e alla fine di ogni sessione, si dovrebbero occupare almeno uno o due minuti a prendere consapevolezza di quello che si sta decidendo di fare. Concludere la meditazione, aprire gli occhi e andare subito a compiere azioni Low, porterà la nostra coscienza ad abbassarsi di nuovo e troppo velocemente, perché incoscientemente decideremo di ritornare subito nella bassa frequenza. Se permetti alla tua mente di capire che hai concluso la meditazione e che tra un attimo dovrai andare a compiere le tue mansioni Low, sarà molto più semplice per te rimanere cosciente anche quando svolgerai le solite azioni di routine. Concludere la meditazione e alzarsi di fretta per iniziare mansioni Low senza nemmeno capire quello che sta accadendo è un programma che dobbiamo eliminare dalla nostra abitudine, perché è molto importante agire con coscienza compiendo qualunque azione con la consapevolezza di ciò che stiamo facendo. 

Il punto è sapere che quello che stai facendo potrebbe abbassare la tua coscienza: non puoi pretendere da te stesso di rimanere cosciente 24 ore su 24, ma puoi iniziare a decidere di tenerti almeno un poco più alto rispetto alla media. 

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È inevitabile che, dopo aver finito di meditare, tu debba andare a lavorare, a pulire, a fare la spesa, a compiere le azioni che la routine quotidiana ti chiede di fare. Hai però la scelta di svolgere quelle azioni rimanendo cosciente che devi andare a farle, anziché passare dalla meditazione alla mansione Low senza nemmeno esserti accorto che tra le due c’è stato un lasso di tempo in cui hai perso quasi completamente coscienza. Il segreto sta nel decidere di andare a fare la spesa o qualunque altra azione, riempiendo quel momento tra la meditazione e la faccenda con la consapevolezza di quello che stai per andare a fare. In questo modo è normale che in breve tempo perderai nuovamente coscienza e ti ritroverai a svolgere le mansioni Low dimenticandoti quasi di aver meditato, ma non è così grave quanto perdere coscienza nell’immediato senza un minimo di preavviso. Si tratta di un allenamento mentale che ti permetterà di essere molto più cosciente nella vita di tutti i giorni, perché è proprio questo l’obiettivo di ogni tecnica: farti rimanere consapevole e lucido anche al di fuori della pratica. 

Quindi ti consiglio di prendere un minuto subito dopo la conclusione della tecnica, per realizzare con la mente che hai finito la meditazione e che dovresti alzarti per andare a svolgere altre azioni. In questo modo, anziché perdere coscienza all’improvviso, permetterai alla tua energia di stabilizzarsi e di capire che sta per diminuire, ma proprio grazie a questa consapevolezza essa calerà molto meno. In un certo senso è come se tu venissi avvisato da qualcuno che riceverai un pugno, quindi ti preparerai indurendo la pancia, in modo che l’impatto del pugno non ti faccia del male; non ti avevano detto che sarebbe arrivato nella pancia, quindi non hai potuto parare il pugno, ma sapendo che sarebbe arrivato hai potuto prepararti per incassarlo senza provare troppo dolore. Se invece non ti fossi accorto di quel pugno e fosse arrivato all’improvviso, il dolore sarebbe stato molto più forte, ti saresti piegato in due per la botta presa e saresti caduto a terra. Questa metafora vuole farti comprendere l’arrivo del Low, o meglio l’abbassamento della tua coscienza. Se tu permetti alla tua mente di sapere che stai per abbassarti, la caduta sarà molto meno “dolorosa” per la tua coscienza, ma se tu crollassi improvvisamente nella bassa frequenza, la mente – non essendo stata avvisata – subirebbe un brutto calo nell’incoscienza e rallenterebbe la tua evoluzione. Questa piccola azione potrebbe velocizzare di tanto e per più tempo la tua capacità di rimanere cosciente. Ovviamente esistono moltissimi livelli di coscienza, perciò ci sarà sempre modo di migliorare e questo è un ottimo passo da cui iniziare. 

Come è utile essere coscienti della fine della sessione lo è anche essere coscienti dell’inizio di ogni singola meditazione. Sapere quello che stai facendo ti permetterà di eseguirlo meglio e di diminuire il pensiero continuo che si ha solitamente durante la pratica. Questo non è facile, specie perché decidiamo di meditare soprattutto quando siamo stanchi o tristi, per darci un po’ di carica, e in queste occasioni è difficile essere coscienti; ma non è un problema, perché la meditazione ci porterà coscienza ed è proprio per questo che decidiamo di praticarla. Per fortuna, però, non decidiamo di meditare solo quando siamo tristi, ma anche quando siamo felici e in salute perché conosciamo i buoni effetti che la meditazione offre, avendo avuto già i primi risultati che hanno stimolato il nostro desiderio di proseguire con la pratica. 

Per questo motivo dovremmo provare più spesso ad iniziare la meditazione con la consapevolezza di quello che stiamo per fare. Quando stabiliamo di voler andare a meditare, infatti, lo decidiamo in un attimo e il secondo dopo siamo già seduti a mezzo loto con le dita sul chakra: tra la decisione di meditare e la meditazione in sé c’è un istante che noi possiamo riempire con la coscienza di quello che stiamo per fare. In questo breve tempo, abbiamo la possibilità di prepararci mentalmente e comprendere che stiamo per sederci e rilassarci, per provare il benessere fisico e mentale che la meditazione ci garantisce. 

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Prima di metterci comodi, dobbiamo realizzare e quindi comprendere perfettamente che non ci stiamo per sedere e basta, ma che stiamo per meditare, quindi desideriamo raggiungere un obiettivo ben più alto. 

Ti renderai conto che, a furia di prepararti mentalmente in questo modo, prima di meditare starai già entrando in uno stato meditativo che sarà utilissimo per ottenere il rilassamento in un tempo decisamente più breve rispetto a quando ti siedi senza la convinzione di voler meditare. Ancora una volta, possiamo notare quant’è importante l’intento che mettiamo nelle azioni che stiamo svolgendo. Infatti, meditare con l’intento di raggiungere livelli più alti, ci farà sentire una consapevolezza maggiore a confronto di chi si siede senza svolgere questo importante passaggio. Questa consapevolezza sarà utile per tutta la giornata perché rimarrà dentro di noi, e più la nutriremo e le chiederemo di stare vigile durante il giorno, più riusciremo ad essere lucidi durante ogni decisione, in particolare per quelle che riteniamo più banali ma che invece ci cambiano la vita. Questo esercizio non richiede un eccessivo sforzo, perché non si tratta di sedersi e meditare per più tempo, si tratta semplicemente di riempire il momento tra la decisione di meditare e la meditazione vera e propria con la consapevolezza e la preparazione. È un po’ come prevedere che si sta per meditare e decidere che si debba svolgere al meglio. 

Non aspettarti che sia facile compiere tutto ciò che ho detto sinora, ma provaci qualche volta, poi sempre più spesso, sino a che non diventerà un’abitudine; non renderla però un’azione senza sentimento altrimenti si tornerebbe punto e a capo. Ciò che conta è l’emozione, è l’intento che provi, proprio come quando decidi di praticare sport: se vai a correre pensando già a quando tornerai a casa, perché non ne hai voglia, di sicuro correrai meno e sarai meno resistente e meno veloce. Se invece decidi di metterci tutto l’impegno pur non avendo voglia, superando il tuo ostacolo e dando a te stesso la giusta motivazione per partire, tornerai a casa che non sarai affatto dispiaciuto, anzi, ti sembrerà che il tempo sia passato più velocemente del previsto. La stessa situazione la ritroviamo nella meditazione: quando decidi di meditare pur non avendo tanta voglia di sederti, prova a motivare te stesso dandoti la giusta spinta a praticare ugualmente, così alla fine della sessione ti renderai conto che sarà durata meno del previsto e che non è stata poi tanto male, anzi, che potevi meditare anche senza preoccuparti troppo. Al contrario, se mediti senza motivarti, ogni sessione sembrerà sempre troppo lunga e questo potrebbe annoiarti. Perciò la chiave non sta nella tecnica in sé, ma in come decidi di approcciarti ad essa. Se vuoi praticarla, sai che devi farlo perché ti porterà ad un benessere interno di cui hai bisogno e quando non ne senti voglia, datti la spinta giusta per non arrenderti, motivati, trova quel sentimento e fallo riaffiorare affinché ti spinga a meditare bene, nonostante tutto voglia non farti avere questa esperienza. Oltretutto ricordati che un buon rilassamento si ottiene respirando in profondo l’energia luminosa dentro di sé: questo passaggio è fondamentale, perché senza energia bianca è molto più complesso rilassarsi e quindi raggiungere un buon stato mentale per praticare qualunque tecnica spirituale. 

Dato che il benessere deriva dall’energia, tralasciando questo passaggio sarà ben più arduo trovare la pace interna e la connessione alle dimensioni di luce. Impara quindi a motivare te stesso a migliorare, decidendo e stimolandoti ad andare avanti, salendo un gradino più alto volta per volta, anziché camminare sempre dritto sullo stesso piano convinto che vada bene comunque. La crescita è una tua scelta, non darla per scontata. Scegliendo di migliorare e di raggiungere livelli sempre più alti della meditazione noterai come, guarda caso, molte situazioni nella tua vita si risolveranno contemporaneamente alla tua buona pratica. Tieni gli occhi aperti e ti renderai conto di tutto ciò. Buona meditazione! 

Fine pagina 6 su 6. Se hai gradito l'articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta.

1270 commenti
  • graziano.g - 00:40 04/04/23

    Nell'articolo si ripropongono avvertenze e disposizioni essenziali per il meditante, soprattutto agli inizi; l'attenzione è quindi rivolta non tanto alla meditazione in senso tecnico, quanto alle attitudini umane, psicologiche e spirituali, che necessitano per condurre con serietà un percorso, alquanto arduo, di autoconoscenza e di evoluzione interiore. Come si è più volte detto, gli ostacoli sono legati di solito non tanto alle tecniche stesse, ma alla mancanza di auto disciplina, a comportamenti abitudinari psichici e fisici dannosi, a riduzione della motivazione, a una volontà debole. Personalmente ho trovato e trovo molto incoraggiante approfondire la vita e l'esperienza di coloro per i quali la meditazione ha costituito (e costituisce se contemporanei) una parte fondamentale della loro esistenza, qualunque sia il tipo di percorso o l'obiettivo. In effetti sono loro i testimoni e le dimostrazioni viventi degli effetti della meditazione.

  • myzzylove Medaglia per aver completato lo Step 1 - 15:51 03/04/23

    Ho riscontrato personalmente che quando si medita spesso i nostri problemi si risolvono direttamente. All’inizio, tre mesi fa circa, inserire la meditazione nella mia vita è stato un po’ difficile. Poi, leggendo gli step di Angel , ho deciso che come mangiavo 3 volte al giorno, avrei anche meditato 3 volte, vedendo i risultati concreti nella mia vita, meditare e fare tecniche è diventata per me la cosa più bella da fare durante il giorno. A questo punto il low ha deciso di ostacolarmi con mia figlia che si è messa a dire:”ho paura che diventi dipendente dalle meditazioni “ ma magari ho pensato io. Poi è peggiorata e non voleva che usassi nessuna parola spirituale, anche quelle buddiste per es. Però il fatto che lo ripeteva di continuo che aveva paura, che era angosciata, mi ha dato molto fastidio. Il fantastico Staff del’Accademia mi ha consigliato di meditare e fare le tecniche quando lei era a scuola o quando dormiva. A questo punto visto che ottenevo risultati, ho deciso di passare a 4 meditazioni al giorno. Quando mi alzo alle 4,30/5 al mattino, non sempre mi ricordo subito la motivazione che mi spinge a terminare le 4 meditazioni al giorno ( che faccio qualsiasi cosa accada ) . Ho voluto passare a 4 per riuscire a far sì che mia figlia diventi una mia alleata e non un ostacolo alla mia pratica quotidiana. Ho iniziato da pochi giorni a farne 4 e, intanto ho visto la rapidità con cui i problemi che possono apparire all’improvviso diventano semplici da risolvere quando prima mi avrebbero gettato nel panico, e, con la motivazione che mia figlia mi sostenga, riesco a fare oltre le meditazioni, anche molte tecniche. Lei è più serena, c’è ancora da lavorarci su ma sono ottimista. Grazie mille 💓💕💗

  • lorenara Medaglia per aver completato lo Step 1 - 08:47 03/04/23

    Il discorso dell abitudine di meditare con costanza paragonato all abitudine di fare sport quotidianamente mi sembra proprio azzeccato. All inizio bisogna costringersi a farlo perché i benefici non sono ancora evidenti, non possono esserlo, ci vuole tempo, pazienza, costanza a solo con il passare delle settimane ci si può rendere conto dell effettivo cambiamento in meglio, dei benefici che secne traggono, mentalmente, emotivamente, fisicamente e per migliorare la vita in generale. Una volta che l abitudine è instaurata poi diventa difficile non farlo o ci si sente male e in colpa se per un motivo o per un altro si salta un giorno, si vede nettamente il cambio e questo può spingere ancor di più a rimanere fermi nella propria decisione di voler praticare ogni giorno, caschi il mondo. Ho messo all inizio e alla fine della meditazione il timer di 1 minuto aggiuntivo proprio per questo discorso di prendere coscienza di ciò che vado a fare e di ciò che ho appena fatto, un po come quando mi sveglio al mattino: apro gli occhi ma non mi alzo subito dal letto, mi stiracchio un po, prendo coscienza di essermi svegliata, prendo consapevolezza del corpo, lo attivo e quel minuto in più serve proprio a questo intento "ho appena finito di meditare, ho appenafinito di fare qualcosaper me, per il mio benessere, per la mia evoluzione, adesso si torna nel low e tutto ciò che ne comporta.

  • stef Medaglia per aver completato lo Step 1 - 17:19 01/04/23

    Questo articolo è molto motivante, è vero che spesso si tende a fare le cose tanto per o perché vanno fatte, ma affrontarle invece con il giusto spirito e con il giusto intento può trasformarle in un vero piacere e permette di migliorarsi continuamente.

  • astro_ - 16:15 01/04/23

    L'esempio dello sport sono riuscito a coglierlo molto bene perché ho cominciato ad approcciarmi agli sport con degli obiettivi e quando davvero ero motivato e "carico" riuscivo ad esempio ad essere molto più forte e resistente e i giorni dopo mi sentivo addirittura più carico e armonioso di prima. Così con la meditazione sto cercando di portarla a livelli migliori: inizialmente meditavo perché mi sentivo vuoto e stavo male e notavo che dava molti risultati anche se solo nel breve termine. Col passare del tempo, invece, è diventata un'abitudine che pratico con molto più interesse soprattutto quando non mi sento al massimo o mi sento un po' scarico, ma anche soprattutto quando sono felice e tutto va per il verso giusto che mi dico:"perché non potrebbe andare meglio?". Concludo confermando ciò che è detto da Angel con un esempio personale: molto spesso prima di meditare taglio i fili e prendo consapevolezza che sto per alzarmi di tonale e osservo che la pratica è decisamente più bella e affascinante e ti lascia un senso maggiore di energia e pace. Spesso poi terminate le meditazioni anziché aprire subito gli occhi o ritaglio i fili oppure faccio una piccola protezione. Dopo di che aperti gli occhi mi concentro sull'energia che è davvero molto molto visibile senza alcuno sforzo. Sinceramente mi era venuto abbastanza spontaneo come tragitto ma leggere queste parole non fa altro che motivarmi maggiormente e farmi capire e darmi conferma che sono nella direzione giusta. Grazie Angel, grazie ACD ❤

  • Alice Medaglia per aver completato lo Step 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 4 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 5 - 17:55 30/03/23

    Ho trovato questo articolo molto utile perché mi fa ricordare come coltivare il giusto stato mentale per continuare a meditare bene. Trovo che quei pochi minuti prima di ogni pratica facciano prendere molta più coscienza di ciò che stiamo per fare, e sono determinanti per il successo della pratica. Vedo su me stessa la differenza quando faccio ad esempio la meditazione di fretta e quando invece sfrutto la mia consapevolezza, notando una netta differenza. Grazie Angel per questi preziosi consigli 😄

  • Blu - 07:01 30/03/23

    Descritti benissimo i punti fondamentali per una buona meditazione.l accostamento alle cose low sono molto sentiti da me,perché sono i punti deboli,partire con motivazioni forti e continuare invece imponendomi di fare è quello che poi porta a abbandonare,fermarsi.praticare con coscienza è il punto di inizio e tenere la coscienza sempre ben sveglia e presente è il proseguo.c è molta differenza a praticare meditazioni imponendosi di farlo dal farlo con la coscienza di cosa stiamo facendo.iniziare con l intento forte è la certezza di una bella meditazione

  • Becky - 23:25 29/03/23

    Proprio vero,la meditazione mi fa vedere le cose in modo più chiaro,mi rende tranquilla anche davanti a problemi o imprevisti che possono capitare reagendo con calma e lucidità.

  • LauraF Medaglia per aver completato lo Step 1 Medaglia per aver completato lo Step 2 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 4 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 5 per la 2ª volta Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 6 Medaglia per aver completato il libro Il Sigillo delle Vite Passate - Vol. 1 - 13:13 27/03/23

    Credo che questo articolo sia uno dei più importanti in assoluto. Ho scoperto col tempo l'importanza del Rilassamento nella pratica della Meditazione e soprattutto reputo fondamentale concentrarsi sullo stato mentale, sia prima che dopo una sessione. Sono quindi dei passaggi molto importanti, ma non l'avevo capito subito... Anch'io all'inizio mi costringevo a meditare ogni giorno senza una vera motivazione, poi ne ho compreso i benefici e mai vorrei tornare indietro. Ho anche notato che ci sono livelli sempre più alti e per raggiungerli bisogna migliorare tutti gli aspetti che sono riportati in questo articolo, ed e' un lavoro impegnativo da svolgere con costanza. Niente di facile, ma non costa nulla provare! I benefici sono di gran lunga superiori agli sforzi. Grazie mille Angel!!

  • P. Sandra Medaglia per aver completato lo Step 1 Medaglia per aver completato lo Step 2 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 4 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 5 - 18:14 26/03/23

    Ho visto gli enormi benefici che da' la meditazione...innanzitutto il tonale che si alza e ti da subito grande benessere, in piu' è proprio vero che risolve i problemi della vita! Ma da questa lezione ho appreso due punti che avevo sottovalutato, l'intento iniziale quando appunto si comincia la meditazione, col proposito di avere una buona meditazione, la consapevolezza di cio che si sta compiendo. L'altro punto è il fermarsi alla fine della meditazione un poco, per non perdere subito la consapevolezza buttandosi subito nel low... Due piccoli punti di fondamentale importanza!!!

  • andreatoma Medaglia per aver completato lo Step 1 - 08:35 22/03/23

    Spesso quando si medita non solo ci dimentichiamo dei problemi, ma lo risolviamo in automatico senza rendercene conto, troppo abituati a subire la nostra vita anziché viverla guardando con attenzione quello che ci succede. Il modo migliore per inserire la meditazione nella propria routine e concentrarsi sul motivo per cui si vuole meditare e inizialmente farlo anche controvoglia per poter raggiungere gli obbiettivi che ti sei prefissato. La motivazione deve venire da una decisione personale condita dalle nostre emozioni in modo che sia vera e sentita e solo col tempo la nostra scelta diverrà un abitudine, dopo che ci siamo resi conto di quanto ci faccia bene quello che abbiamo scelto di fare. Qualsiasi cosa tu faccia devi ricordarti che non stai facendo un favore a nessuno se non a te stesso, lo stato mentale con cui si affrontano le cose influiscono molto nella nostra evoluzione, se si fanno le cose con svogliatezza sarà difficile o impossibile imparare qualcosa di nuovo. Quando si medita è necessario sedersi a farlo con il desiderio di raggiungere il rilassamento e il benessere, devi convincerti di poter raggiungere il rilassamento perché è essenziale per la propria evoluzione spirituale, richiama il desiderio di sentirti in pace, distacca tutto quello che ti è successo e concentrati sulla pace che puoi trovare connessa in te e finita la meditazione continua a mantenere quello stato senza permettere che nessuno violi questa pace. Ciò che conta nella meditazione è il tuo intento, il desiderio che metti in ogni sessione, non è qualcosa che si può imporre, diventare coscienti della meditazione aiuterà l'evoluzione, per questo è importante prima e dopo la pratica prendersi qualche minuto per diventare consapevoli di quel che si farà e si è fatto, l'obbiettivo è rimanere coscienti e lucidi anche al di fuori della pratica. È come avvisare la propria anima che la nostra energia si sta per abbassare per via delle nostre faccende quotidiane così la caduta sarà meno dolorosa perché sa già quello che sta per accadere. Farlo prima di iniziare invece ci permette di diminuire il pensiero continuo, entrare in uno stato di rilassamento più velocemente e mantenere anche durante il giorno la consapevolezza e lucidità necessaria per le nostre scelte quotidiane. Quello che conta quando ci si prende quei momenti prima e dopo la meditazione è il sentimento che si imprime, motivati, trova le emozioni che ti servono per affrontare al meglio la meditazione e ricordati di respirare energia bianca necessaria per tutta la pratica.

  • numa Medaglia per aver completato lo Step 1 - 18:26 21/03/23

    Spesso quando voglio meditare me lo impongo, ma ci sono delle volte in cui il mio corpo e il mio stato d'animo me lo chiedono fortemente e corro a meditare con voglia e determinazione. Ogni volta che finisco una meditazione, mi concedo qualche minuto steso sul divano per sentire le belle sensazioni lasciate dalla meditazione. Cerco di farmi abbracciare da tutta l'energia che ho richiamato, di circondare il mio corpo e di non lasciare andare quel flusso che mi è attorno. Tipo un velo che scende dall'alto e ai poggia sul mio corpo, prendendone la forma. Poi mi alzo dopo un po', per riprendere le faccende giornaliere, ma sempre pensando alla meditazione. Se poi mi sveglio 10 minuti prima la mattina, riesco anche a fare una tecnica di protezione e la giornata prende sempre un'altra piega. Meditare con coscienza è il primo passo per il benessere ed una buona meditazione.

  • barb - 08:00 17/03/23

    È vero, volontà di essere sempre migliori, cercare di elevare sempre di più te stesso ci porta effettivamente a praticare con sempre maggiore Consapevolezza 🙏

  • Giusy - 11:00 13/03/23

    Le tue parole entrano in profondità, hai un modo di spiegare le cose che riescono a farmi proseguire con interesse. Pratico la meditazione sui chakra la mattina appena sveglia con molto entusiasmo mi accingo a meditare, ma alla fine ahimè comincio a fare le altre azioni senza aspettare un attimo. Seguirò il tuo consiglio. Grazie

  • Massimo Medaglia per aver completato lo Step 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 4 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 5 per la 2ª volta Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 6 - 12:21 09/03/23

    Queste parole riescono ad arrivare così in profondità da rendere questo qualcosa di molto di più di una semplice lettura. Si sente l'energia impressa in questo testo che trasmette forte motivazione a ogni parola e ti permette immediatamente di capire l'importanza della meditazione. Come hai detto non è solo la tecnica in sé a contare, ma anche l'approccio con cui decidiamo di svolgerla ogni giorno, a ogni sessione. Se renderla una pratica davvero evoluta, positiva e portatrice di benessere o una mera routine senza alcun sentimento, la scelta è nostra e la differenza tra i due approcci è abissale. La mancanza di voglia subentra quando la nostra motivazione non è abbastanza alta, ed è la meditazione stessa a donarci i risultati che incrementeranno e renderanno sempre più solida la nostra motivazione! Qualsiasi azione, anche Low, può essere compiuta con Coscienza, decidendo di mettere da parte quel tipico scarso interesse, quell'ansia e quella fretta che questa società cerca di spingerci con grande prepotenza. Dipende da noi rendere questi 30 minuti speciali e produttivi, oppure solo una perdita di tempo. Capire questo è fondamentale! Questo documento per me è uno dei più belli e significativi mai scritti sulla Meditazione.