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Step 1 - N° 49

Meditazione - Meditare con Coscienza (6 parte)


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Quando si medita, non solo ci si dimentica dei problemi, ma spesso questi ultimi si risolvono direttamente. Accade senza che ce ne rendiamo conto, perché siamo troppo abituati a subire la nostra vita anziché viverla e vedere con attenzione cosa succede. Attraverso questo percorso vorrei aiutarti a diventare più cosciente di quello che accade all’interno della tua vita e per quali ragioni avvengono tali situazioni. Non sarò io la risposta alle tue domande, ma ti insegnerò come sviluppare le capacità mentali che permettono ad ognuno di ottenere le risposte ai propri interrogativi. 
Il modo migliore per approcciarti alla meditazione e inserirla nella tua routine è sentire dentro di te il motivo per il quale vuoi meditare. Ovviamente agli inizi non è facile perché potresti non comprenderlo subito, sapendo dentro di te che vorresti meditare ma senza riuscire a spiegare la ragione a parole, quindi finiresti per credere che sia una perdita di tempo. Perciò, inizialmente, dovresti prenderla come un’abitudine, come qualcosa che decidi di fare anche controvoglia, un po’ come quando decidi di praticare sport per stare bene: agli inizi non è un tuo desiderio, non ti alzi la mattina felicissimo di andare a correre o di recarti in palestra anzi ti scoccia un po’; in un certo senso te lo devi imporre, perché sai che se vuoi perdere peso o se vuoi vivere la vita con più salute e fortificare il tuo corpo fisico devi fare quello sforzo. Sai che non vorresti essere debole e pieno di malattie in giovane età quindi ti imponi una regola, ad esempio di andare a correre o di andare in palestra due volte a settimana anche se non ne hai voglia, perché vuoi raggiungere degli obiettivi che ti sei prefissato. 

A volte la meditazione può sembrare noiosa e stancante, proprio come le prime volte in cui decidi di andare a correre o fare sport ti peserà, facendoti venire voglia di mollare. Ogni giorno cercherai mille motivi per non andare in palestra fingendo che non ti interessi davvero farlo e mollando solo per pigrizia. In realtà sei stato tu a scegliere di iscriverti, sei stato tu a prendere questa decisione e nessuno ti ha obbligato. Dentro di te sai che fare sport gioverà al tuo corpo e ti farà ottenere dei risultati nel tempo, ad esempio evitandoti malattie fisiche che la maggior parte delle persone si ritrova a subire già in giovane età, per poi soffrire per il resto della loro vita. Per questo, anche se un po’ seccato, alla fine vai a correre o vai in palestra, sapendo che lo stai facendo per il tuo bene. Praticare sport non è semplice e non perché sia difficile la disciplina in sé, ma perché è difficile mantenere costantemente la motivazione che ti spinge a praticarla. Moltissime persone iniziano a praticare per poi mollare dopo qualche mese, o addirittura il giorno seguente, sebbene quello sport gli piaccia molto; questo accade per pigrizia, perché non hanno voglia di svolgere quelle azioni che, seppur noiose agli inizi, porteranno grandissimi risultati. Questa pigrizia deriva dall’assenza di motivazione, o meglio dall’aver dimenticato i motivi che hanno spinto a iniziare il percorso sportivo. 

Dire a sé stessi “Voglio fare sport per non ingrassare e per non prendermi malattie” è inutile perché risulta essere una frase senza sentimento; sono solo parole al vento senza alcun significato. La chiave sta nel prendere queste parole e decidere di sentirle vere dentro di te. Tutti noi sappiamo che sono vere però decidiamo di pensare a questi termini in modo astratto, senza sentimento, quasi come se non fossero davvero reali. La maggior parte delle persone si aspetta che la motivazione debba venire spontanea sin da subito, come se fosse lo sport a doverti motivare a praticarlo. Non è così. La motivazione deve venire da una propria decisione: tu decidi di fare sport e decidi di motivarti perché vuoi raggiungere determinati obiettivi. Infatti, la mattina non ti alzerai presto pensando spontaneamente: “Che bello, sono strafelice di alzarmi presto per andare a correre!” ma penserai invece: “Che scatole, anche oggi? Dai, su, devo farcela, devo andare a correre, devo farlo per essere forte e in salute anche tra qualche anno, quando il corpo inizierà a cedere!”. 

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Perciò, inizialmente, scordiamoci che la motivazione venga automatica, perché non sarà assolutamente così. Siamo noi a doverci motivare e a dover spingere noi stessi a compiere certe azioni per il nostro benessere. Non deve essere qualcun altro a svegliarci presto la mattina per spronarci a fare esercizio fisico, ma siamo noi a doverci dire: “Su, alzati, devi farlo, non sprecare tempo a letto, è meglio farlo ora che vivere una vita sofferente per non averlo fatto!”. 

Solo dopo aver preso un’ottima abitudine con la pratica dello sport, a seconda della persona, ci vorrà più o meno tempo affinché quest’ultima si renda conto di quanto stia bene effettivamente da quando ha iniziato, così avrà trovato la propria motivazione che la spingerà ogni giorno a non mollare. 

Se prima doveva obbligarsi a iniziare, dopo sarà motivata a non smettere più, perché avrà raggiunto precisi livelli di benessere che non conosceva giacché non praticava, che la motiveranno a continuare senza lo stress iniziale che provava ogni giorno prima di iniziare. Il punto è che il benessere arriva dopo la pratica, non prima; i buoni motivi per praticare arriveranno dopo aver già iniziato a farlo, perché seguiranno i miglioramenti. Credere che essi debbano arrivare ancor prima di iniziare, per invogliarci a fare il primo passo, è da illusi oltre che da sciocchi, perché nessuna pratica ti regala i benefici ancor prima di cominciare a metterla in atto, solo per aiutarti a scegliere se iniziare o meno. Sarebbe come credere che al lavoro il capo possa pagare i propri dipendenti prima che inizino a lavorare, per stimolarli a dare il massimo; sappiamo tutti che lo stipendio arriva a fine mese per pagare il nostro lavoro già compiuto e non prima di iniziare per indurci a lavorare il mese dopo. Allo stesso modo, anche nello sport, come in ogni altra pratica, i miglioramenti arrivano dopo un lungo allenamento e non prima, perciò anche la motivazione arriverà dopo. All’inizio bisogna imporsi di fare sport, se si è decisi a raggiungere degli obiettivi, altrimenti non si riesce. Per ogni scelta entra in gioco lo stato mentale con cui la persona decide di fare attività fisica: se ogni singola volta decidesse di lamentarsi nonostante sappia dentro di sé che lo sta facendo per se stesso e continuasse a fare sport come se dovesse fare un favore a qualcun altro, allora non imparerebbe nulla, e anche se potesse perdere peso o migliorare la sua salute fisica, continuerebbe a lamentarsi di non avere voglia di farlo. Spetta a lui decidere come approcciarsi allo sport. Questo non dipende da quanto esso faccia bene al corpo, o da quanto sia utile, ma dipende dal modo con cui si inizia a praticarlo, perché nonostante quello sport possa essere il più bello, il più utile e il più funzionale di tutti, se una persona decide di praticarlo con svogliatezza per lei rimarrà per sempre noioso. 

Tu devi ricordarti che, se hai deciso di iscriverti in palestra, non lo hai fatto per fare un favore all’allenatore che si sentiva solo e aveva bisogno del tuo sostegno, ma lo hai fatto per te stesso, quindi non stai facendo un favore a nessuno se non a te stesso. Dato che hai deciso di iniziare un percorso sportivo, cerca di non mollare tutte le tue buone intenzioni come sempre, ma portale avanti con la stessa motivazione che avevi il primo giorno. Lo stato mentale con cui inizi una pratica è molto importante, perché se decidi di studiare musica, scegliendo uno strumento complicato, puoi anche andare ogni giorno in sede a impiegare il tuo tempo con il maestro, ma se ti rechi in aula con svogliatezza continuerai a non imparare niente nonostante le lezioni vadano avanti, mentre tutti gli altri compagni diventeranno sempre più bravi a suonare quello strumento. Questo non sarà dovuto al fatto che essi abbiano una capacità di apprendimento superiore alla tua, né tantomeno al fatto che la musica che suoni non funziona, ma sei tu che devi imparare ad approcciarti meglio ai progetti che hai deciso di iniziare. Se invece continuerai a seguire quel percorso con la voglia di imparare, ti renderai conto che, anche se il maestro ti chiede di praticare ripetutamente gli stessi esercizi musicali in apparenza noiosi, in realtà quelli ti stanno formando e ti permettono di conoscere gli strumenti che ti porteranno un giorno a diventare un buon musicista. 

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È importantissimo l’approccio che decidi di avere con il percorso che stai iniziando. La meditazione è uno sport per la mente, pertanto non è facile sin da subito sedersi ogni giorno a mezzo loto e meditare con totale voglia e convinzione, ma se tu decidi di iniziare bene questo percorso esso ti porterà con assoluta certezza ad ottenere ottimi frutti per la tua mente e per la tua vita. 

Quando ti siedi per iniziare la tua sessione di meditazione, prova a farlo con il desiderio di raggiungere il rilassamento e quindi il benessere. Non sederti pensando che devi farlo e basta, senza una vera motivazione, perché sarebbe come andare in palestra pensando di fare un favore al tuo allenatore: concentrati sulla meditazione per quello che è davvero, cioè uno strumento che ti permetterà di stare bene mentalmente e spiritualmente. Il tuo approccio iniziale è molto importante, perché da esso dipenderà se sarai in grado di ottenere buoni risultati dalla pratica o se rimarrai sempre allo stesso livello. È un po’ come quando dicono che per ottenere qualcosa devi crederci; certo, se tu per primo non credi di poterti rilassare, di certo la meditazione non ti obbligherà a farlo. Sei tu a dover decidere di approcciarti positivamente al rilassamento, convincendoti di potercela fare. Non devi spostare le montagne con il pensiero, non devi svolgere un’azione impossibile e talmente complicata che solo in pochi al mondo riescono a fare: devi solamente rilassarti, è semplice. Iniziando la meditazione con il primo passo essenziale, ovvero il rilassamento, permetterai alla tua mente di arrivare a livelli superiori che senza di esso purtroppo non potresti raggiungere. Sebbene molti credano che rilassarsi durante la pratica sia un passaggio poco importante e sorvolabile, in realtà si tratta di un momento importantissimo, perché senza di esso non si potrebbero ottenere molte delle esperienze evolutive che stiamo cercando. 

Quando inizi a meditare, prova a richiamare dentro di te il desiderio di sentirti finalmente in pace. Distacca tutto quello che è successo durante la giornata, lo stress che hai accumulato, il dolore che hai provato mentre qualcuno ti diceva o faceva qualcosa di male. Lascia andare tutto ciò e inizia la tua meditazione deciso a volerti sentire bene. Lo scopo è proprio quello di provare pace, perciò devi permettere a te stesso di aprirti a questa vibrazione senza girarci troppo intorno. Dentro di te puoi sentire una connessione così forte a qualcosa che non subito sai distinguere, ma sai che è qualcosa di molto buono, di molto luminoso e che ti fa stare bene. Non voglio chiamarlo sé superiore o Dio, perché in entrambi i casi scatenerei le tue aspettative, ovvero l’idea che ti sei fatto su Dio, che potrebbe non essere quella corretta. Quindi non ti chiedo di pensare a quello che dovresti provare; ti chiedo invece di sperimentare quella pace che la meditazione ti offre e di concentrarti solo su quella, perché non importa come la vuoi chiamare, importa il benessere che ti fa sentire. Percepisci quella sensazione di pace interna, che ti permette di distaccarti dalla giornata e di rilassarti, in un certo senso fregatene da tutto quello che è successo per sentirti di nuovo sereno. È il tuo rifugio personale, dove nessuno può farti stare male, perché tu decidi di stare bene. Tieni questo sentimento anche fuori dalla meditazione quando la sessione finisce; non permettere che la sensazione finisca con essa, perché l’obiettivo è sentirti bene sempre. Porta con te quel senso di sicurezza, di pace che hai creato durante la meditazione. Sentiti amato profondamente, perché durante la meditazione ti connetti alle vibrazioni più pure, a quelle energie così alte che davvero ti amano; poco importa quello che è successo prima: ora ci sei solo tu e la tua profonda connessione. Ricorda questo importantissimo sentimento, perché sarà la tua salvezza quando sarai triste e quando non saprai come risolvere i tuoi problemi. Prendi del tempo per te e rilassati, respira e connettiti a quest’energia luminosissima, bellissima e di pace, sentiti libero dai problemi; solo così potrai approcciarti a loro con più libertà e serenità per risolverli. 

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Ciò che conta è il tuo stato mentale e la meditazione ti aiuta a migliorarlo, a diventare più lucido, più sereno, senza farti affogare dai problemi che ti sottomettono e che ti fanno perdere coscienza impedendoti di prendere una decisione giusta. Non leggere le mie parole di fretta, comprendile prima di tutto, provale sulla tua pelle, perché hai bisogno di sentirti bene. Sei qui per questo, vuoi sentirti pieno dentro, vuoi sentirti capace di decidere della tua vita senza dolore e senza sofferenza. Hai bisogno di sentirti vivo e di comprendere che la tua vita è davvero tua e non di qualcun altro che la sta vivendo al posto tuo. In fondo siamo abituati a non stare bene, pensiamo che stare bene sia chiedere troppo e che sia una fortuna di pochi. 

Siamo noi a decidere se stare bene oppure no. Di continuo scegliamo di lasciarci soffocare dagli impegni, dai problemi e dalle sofferenze che le altre persone o gli eventi intorno a noi ci creano e ci provocano, ma noi possiamo decidere di distaccare tutto questo. Tutti cercano di farci dimenticare che noi abbiamo la scelta perché nemmeno loro sanno di averla, però noi ce l’abbiamo: possiamo decidere di sentirci felici e distaccati da quello che succede, per vivere la nostra vita al di fuori di ciò che gli altri e la società intorno a noi vogliono farci vivere e provare. Noi possiamo sentirci coscienti nella nostra vita e viverla davvero, non solo come macchine che compiono azioni di routine. Possiamo realizzarci, modificare la nostra prospettiva e cambiare vita, perché siamo umani e abbiamo la capacità di cambiare: è nella nostra natura e non dobbiamo sotterrare la nostra più grande facoltà. Anche se i primi tempi potrebbe sembrare difficoltoso mantenere la costanza nell’esercizio della meditazione – a causa del Low che troverà qualunque scusa pur di non farti sedere a meditare – con una pratica continua ti renderai conto che i miglioramenti nella tua vita saranno tanti e questi ti motiveranno ad avere sempre più voglia di continuare. 

Sarà un’ottima catena, ma sei tu a dover decidere di darle inizio. Tutto dipenderà da te, a seconda che tu voglia vedere questi miglioramenti o che, nonostante essi ci siano, tu decida di essere comunque pigro nella pratica e dimenticarti chi sei veramente. Ciò che conta per ogni meditazione non è la tua bravura nel meditare ma è l’intento, ovvero il desiderio che metti in ogni singola sessione. Molte persone credono di meditare ma non è così, perché si siedono a mezzo loto e provano a imporre qualcosa che non può essere forzato. L’evoluzione è prima di tutto mentale e la si ottiene meditando con consapevolezza. Sedersi a mezzo loto, diventando coscienti di quello che si sta per fare, aiuterà l’evoluzione che stai cercando ad arrivare molto più velocemente. Se sei concentrato su quello che stai facendo e sai motivare te stesso a raggiungere certi risultati, tutto sarà più semplice. Il mio consiglio è questo: prima di mettersi a meditare e alla fine di ogni sessione, si dovrebbero occupare almeno uno o due minuti a prendere consapevolezza di quello che si sta decidendo di fare. Concludere la meditazione, aprire gli occhi e andare subito a compiere azioni Low, porterà la nostra coscienza ad abbassarsi di nuovo e troppo velocemente, perché incoscientemente decideremo di ritornare subito nella bassa frequenza. Se permetti alla tua mente di capire che hai concluso la meditazione e che tra un attimo dovrai andare a compiere le tue mansioni Low, sarà molto più semplice per te rimanere cosciente anche quando svolgerai le solite azioni di routine. Concludere la meditazione e alzarsi di fretta per iniziare mansioni Low senza nemmeno capire quello che sta accadendo è un programma che dobbiamo eliminare dalla nostra abitudine, perché è molto importante agire con coscienza compiendo qualunque azione con la consapevolezza di ciò che stiamo facendo. 

Il punto è sapere che quello che stai facendo potrebbe abbassare la tua coscienza: non puoi pretendere da te stesso di rimanere cosciente 24 ore su 24, ma puoi iniziare a decidere di tenerti almeno un poco più alto rispetto alla media. 

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È inevitabile che, dopo aver finito di meditare, tu debba andare a lavorare, a pulire, a fare la spesa, a compiere le azioni che la routine quotidiana ti chiede di fare. Hai però la scelta di svolgere quelle azioni rimanendo cosciente che devi andare a farle, anziché passare dalla meditazione alla mansione Low senza nemmeno esserti accorto che tra le due c’è stato un lasso di tempo in cui hai perso quasi completamente coscienza. Il segreto sta nel decidere di andare a fare la spesa o qualunque altra azione, riempiendo quel momento tra la meditazione e la faccenda con la consapevolezza di quello che stai per andare a fare. In questo modo è normale che in breve tempo perderai nuovamente coscienza e ti ritroverai a svolgere le mansioni Low dimenticandoti quasi di aver meditato, ma non è così grave quanto perdere coscienza nell’immediato senza un minimo di preavviso. Si tratta di un allenamento mentale che ti permetterà di essere molto più cosciente nella vita di tutti i giorni, perché è proprio questo l’obiettivo di ogni tecnica: farti rimanere consapevole e lucido anche al di fuori della pratica. 

Quindi ti consiglio di prendere un minuto subito dopo la conclusione della tecnica, per realizzare con la mente che hai finito la meditazione e che dovresti alzarti per andare a svolgere altre azioni. In questo modo, anziché perdere coscienza all’improvviso, permetterai alla tua energia di stabilizzarsi e di capire che sta per diminuire, ma proprio grazie a questa consapevolezza essa calerà molto meno. In un certo senso è come se tu venissi avvisato da qualcuno che riceverai un pugno, quindi ti preparerai indurendo la pancia, in modo che l’impatto del pugno non ti faccia del male; non ti avevano detto che sarebbe arrivato nella pancia, quindi non hai potuto parare il pugno, ma sapendo che sarebbe arrivato hai potuto prepararti per incassarlo senza provare troppo dolore. Se invece non ti fossi accorto di quel pugno e fosse arrivato all’improvviso, il dolore sarebbe stato molto più forte, ti saresti piegato in due per la botta presa e saresti caduto a terra. Questa metafora vuole farti comprendere l’arrivo del Low, o meglio l’abbassamento della tua coscienza. Se tu permetti alla tua mente di sapere che stai per abbassarti, la caduta sarà molto meno “dolorosa” per la tua coscienza, ma se tu crollassi improvvisamente nella bassa frequenza, la mente – non essendo stata avvisata – subirebbe un brutto calo nell’incoscienza e rallenterebbe la tua evoluzione. Questa piccola azione potrebbe velocizzare di tanto e per più tempo la tua capacità di rimanere cosciente. Ovviamente esistono moltissimi livelli di coscienza, perciò ci sarà sempre modo di migliorare e questo è un ottimo passo da cui iniziare. 

Come è utile essere coscienti della fine della sessione lo è anche essere coscienti dell’inizio di ogni singola meditazione. Sapere quello che stai facendo ti permetterà di eseguirlo meglio e di diminuire il pensiero continuo che si ha solitamente durante la pratica. Questo non è facile, specie perché decidiamo di meditare soprattutto quando siamo stanchi o tristi, per darci un po’ di carica, e in queste occasioni è difficile essere coscienti; ma non è un problema, perché la meditazione ci porterà coscienza ed è proprio per questo che decidiamo di praticarla. Per fortuna, però, non decidiamo di meditare solo quando siamo tristi, ma anche quando siamo felici e in salute perché conosciamo i buoni effetti che la meditazione offre, avendo avuto già i primi risultati che hanno stimolato il nostro desiderio di proseguire con la pratica. 

Per questo motivo dovremmo provare più spesso ad iniziare la meditazione con la consapevolezza di quello che stiamo per fare. Quando stabiliamo di voler andare a meditare, infatti, lo decidiamo in un attimo e il secondo dopo siamo già seduti a mezzo loto con le dita sul chakra: tra la decisione di meditare e la meditazione in sé c’è un istante che noi possiamo riempire con la coscienza di quello che stiamo per fare. In questo breve tempo, abbiamo la possibilità di prepararci mentalmente e comprendere che stiamo per sederci e rilassarci, per provare il benessere fisico e mentale che la meditazione ci garantisce. 

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Prima di metterci comodi, dobbiamo realizzare e quindi comprendere perfettamente che non ci stiamo per sedere e basta, ma che stiamo per meditare, quindi desideriamo raggiungere un obiettivo ben più alto. 

Ti renderai conto che, a furia di prepararti mentalmente in questo modo, prima di meditare starai già entrando in uno stato meditativo che sarà utilissimo per ottenere il rilassamento in un tempo decisamente più breve rispetto a quando ti siedi senza la convinzione di voler meditare. Ancora una volta, possiamo notare quant’è importante l’intento che mettiamo nelle azioni che stiamo svolgendo. Infatti, meditare con l’intento di raggiungere livelli più alti, ci farà sentire una consapevolezza maggiore a confronto di chi si siede senza svolgere questo importante passaggio. Questa consapevolezza sarà utile per tutta la giornata perché rimarrà dentro di noi, e più la nutriremo e le chiederemo di stare vigile durante il giorno, più riusciremo ad essere lucidi durante ogni decisione, in particolare per quelle che riteniamo più banali ma che invece ci cambiano la vita. Questo esercizio non richiede un eccessivo sforzo, perché non si tratta di sedersi e meditare per più tempo, si tratta semplicemente di riempire il momento tra la decisione di meditare e la meditazione vera e propria con la consapevolezza e la preparazione. È un po’ come prevedere che si sta per meditare e decidere che si debba svolgere al meglio. 

Non aspettarti che sia facile compiere tutto ciò che ho detto sinora, ma provaci qualche volta, poi sempre più spesso, sino a che non diventerà un’abitudine; non renderla però un’azione senza sentimento altrimenti si tornerebbe punto e a capo. Ciò che conta è l’emozione, è l’intento che provi, proprio come quando decidi di praticare sport: se vai a correre pensando già a quando tornerai a casa, perché non ne hai voglia, di sicuro correrai meno e sarai meno resistente e meno veloce. Se invece decidi di metterci tutto l’impegno pur non avendo voglia, superando il tuo ostacolo e dando a te stesso la giusta motivazione per partire, tornerai a casa che non sarai affatto dispiaciuto, anzi, ti sembrerà che il tempo sia passato più velocemente del previsto. La stessa situazione la ritroviamo nella meditazione: quando decidi di meditare pur non avendo tanta voglia di sederti, prova a motivare te stesso dandoti la giusta spinta a praticare ugualmente, così alla fine della sessione ti renderai conto che sarà durata meno del previsto e che non è stata poi tanto male, anzi, che potevi meditare anche senza preoccuparti troppo. Al contrario, se mediti senza motivarti, ogni sessione sembrerà sempre troppo lunga e questo potrebbe annoiarti. Perciò la chiave non sta nella tecnica in sé, ma in come decidi di approcciarti ad essa. Se vuoi praticarla, sai che devi farlo perché ti porterà ad un benessere interno di cui hai bisogno e quando non ne senti voglia, datti la spinta giusta per non arrenderti, motivati, trova quel sentimento e fallo riaffiorare affinché ti spinga a meditare bene, nonostante tutto voglia non farti avere questa esperienza. Oltretutto ricordati che un buon rilassamento si ottiene respirando in profondo l’energia luminosa dentro di sé: questo passaggio è fondamentale, perché senza energia bianca è molto più complesso rilassarsi e quindi raggiungere un buon stato mentale per praticare qualunque tecnica spirituale. 

Dato che il benessere deriva dall’energia, tralasciando questo passaggio sarà ben più arduo trovare la pace interna e la connessione alle dimensioni di luce. Impara quindi a motivare te stesso a migliorare, decidendo e stimolandoti ad andare avanti, salendo un gradino più alto volta per volta, anziché camminare sempre dritto sullo stesso piano convinto che vada bene comunque. La crescita è una tua scelta, non darla per scontata. Scegliendo di migliorare e di raggiungere livelli sempre più alti della meditazione noterai come, guarda caso, molte situazioni nella tua vita si risolveranno contemporaneamente alla tua buona pratica. Tieni gli occhi aperti e ti renderai conto di tutto ciò. Buona meditazione! 

Fine pagina 6 su 6. Se hai gradito l'articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta.

1266 commenti
  • White Wolf Medaglia per aver completato lo Step 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 4 - 20:27 01/05/23

    Meditare risolve veramente i problemi, se riusciamo a lasciarci andare e distaccare poi al termine della sessione ci aspettano delle belle sorprese 😊 ho avuto tantissime prove di questo. Nel rileggere l'articolo mi sono resa conto di aver dimenticato una cosa importante, ossia il prendere coscienza di quando si fa una cosa. Avevo difficoltà con il rilassamento prima e dopo e questa cosa l'ho risolta ma il decidere di fare un'azione prima di farla per rimanere più consapevole mi era proprio sfuggito e solo ora che lo rileggo capisco quanto sia importante. Prendere consapevolezza ci fa diventare più forti mentalmente oltre che a migliorare la qualità della pratica. C'era un periodo quest'estate che ho lavorato molto sulla consapevolezza, sulle tecniche nel low e sullo sport ma quando la mia routine è stata stravolta ho perso e dimenticato molto di quello che facevo e ora lo sto recuperando un pezzetto alla volta e la consapevolezza e l'intento prima di meditare e di fare altre cose è un pezzo molto importante da reinserire nella mia vita ❤ grazie

  • Karen Medaglia per aver completato lo Step 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 4 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 5 - 20:39 28/04/23

    Questa lezione è davvero preziosissima. Dopo la parte iniziale in cui bisogna impegnarsi per andare contro la non-voglia, bisogna impegnarsi per svolgere una buona preparazione prima della Meditazione, in cui ci si concentra sulla motivazione e sugli obiettivi che ci poniamo! Praticare subito una Meditazione senza darsi nemmeno il tempo di respirare prana, prendere coscienza e decidere che in questa sessione si vogliono raggiungere livelli più alti, ci porta a "stagnare" sempre nello stesso livello. C'è bisogno di tanta motivazione che dobbiamo trovare dentro noi, e la troviamo anche in ogni singolo documento in cui imprimi tanta motivazione e voglia di superare i propri limiti, esattamente come in questo! Grazie infinite Angel!!

  • monica-sun - 09:47 27/04/23

    Ho capito che imparare a meditare bene è la base che apre le porte per moltissime altre cose che riguardano la propria evoluzione spirituale. Si parte dal rilassamento e si evolve verso traguardi sempre maggiori che aprono infinite porte verso un mondo di vasta conoscenza che aiuta noi stessi e gli altri a vivere una vita sempre migliore che non viene continuamente offuscata dalle energie del Low.

  • mari32 - 00:27 24/04/23

    Senz'altro avere coscienza di ciò che si sta per fare, o che si è appena concluso, in tutte le cose, aiuta a rendere importante e fornire la consapevolezza di ciò. È dare un peso, un valore e un significato maggiori. La meditazione in questo modo diventa proficua assumendo un sapore diverso, dal "dovere" al "piacere " nel praticarla. Io sono purtroppo allo stadio primario in cui non provo ancora "il piacere" anche se lo ricerco. Il Low ha ancora troppo potere su di me.

  • Nebula Medaglia per aver completato lo Step 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 1 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 4 Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Vol. 5 - 12:01 15/04/23

    grazie per questa lezione, è utilissima e insegna qualcosa che spesso diamo per scontato. infatti è importantissimo ricordarci perché stiamo facendo qualcosa, perché meditiamo? e dobbiamo tenere a mente il nostro obiettivo per rialzarci ogni volta che caliamo, mi ricorda la descrizione di un tuo disegno "guarda sempre più in alto perché quello è l'obiettivo da raggiungere" e mi fa riflettere sul fatto che se ci poniamo un obiettivo, qualcosa che vogliamo raggiungere, facciamo tutto con molta più forza e tenacia, anche se all'inizio non abbiamo voglia, e piano piano diventiamo sempre più disciplinati con noi stessi, fino a che una volta raggiunto il nostro obiettivo vorremo raggiungerne un altro più in alto e poi ancora più in alto. Ciò che è importante è fare tutto per bene, quindi seguire tutti i passaggi che ci hai insegnato senza saltarne uno, così che l'evoluzione arriverà davvero senza blocchi. grazie!!

  • Roby - 23:27 11/04/23

    Ho capito che per affrontare meglio la giornata devo maditare già alla mattina,ho iniziato a farlo da poco e ne trovo giovamento.quando medito più concentrata il tempo passa più velocemente.quando finisco di meditare rimango sempre alcuni minuti rilassandomi senza finire improvvisamente.

  • helesn - 12:44 11/04/23

    L’articolo mi è servito per ripassare cose che stavo iniziando a dare per scontate, non capivo perché l’efficacia delle mie meditazioni fosse diminuita e poi mi sono dimenticata che molte volte ultimamente non ci mettevo lo stesso sentimento di prima, adesso ho capito e sono pronta a rialzare le mie vibrazioni come all’inizio

  • giada.gualtieri - 09:50 07/04/23

    Questo articolo mi è stato molto utile a ricordarmi cose che avevo iniziato a dare un po' per scontate. Sicuramente l'intento con cui fai qualcosa è importantissimo, è una cosa che noto anche quando devo studiare, se non ho voglia Quando studio mi sento ancora più stanca mentalmente. Io ho trascurato finora questa cosa dell'intento prima e dopo la meditazione, ma da oggi ci proverò

  • leti Medaglia per aver completato lo Step 1 - 23:32 04/04/23

    È vero inizialmente ho dovuto mettere la meditazione come una regola, anche se a volte non avevo molta voglia o poco tempo ho sempre fatto in modo di praticarla. Ora invece è diventata parte della routine giornaliera, purtroppo a volte devo cambiare gli orari e medito la sera tardi o la mattina presto. Non sono i miei orari preferiti, mi sono accorta che il mio orario top è il pomeriggio. Riesco a concentrarmi meglio e a rilassarmi meglio. È vero a volte mi stanca meditare ma penso perché ancora non sto in completo non pensiero. Ultimamente riesco meglio a stare in non pensiero e ho notato molta meno stanchezza. La qualità del non pensiero mi sembra che dipenda tanto dallo stato mentale, dall’intento, e forse anche dall’ora;) Per mantenere la motivazione iniziale, bisogna essere positivi, non tarderanno ad arrivare i miglioramenti e allora la motivazione continuerà a crescere. Ci sono giornate in cui ti sembra di aver meditato male e in un certo senso di aver fatto un passo indietro, non scoraggiarti quella meditazione seppur non ottimale darà il suo piccolo contributo alla tua evoluzione:) Mi ha emozionato leggere la parte in cui Angel dice di percepire quella pace interna, quell’amore puro. Mi ha ricordato quando da bambina mi rifugiavo nel mio pensiero( ora mi rendo conto che non era il pensiero ma era quel luogo di cui parla Angel, dentro di noi) ed ero felicissima perché sapevo che li nessuno poteva farmi del male. Bellissimo articolo pieno di amore e motivazione a continuare. Grazie

  • atys Medaglia per aver completato lo Step 1 - 19:17 04/04/23

    Ogni volta che medito sono sempre motivata dal benessere che so che mi apporterà e dal desiderio di accumulare energia per potermi evolvere. Anni fa purtroppo il Low ha avuto la meglio su di me e piano piano ho smesso di meditare, a poco a poco tutti i risultati che avevo raggiunto si sono dissolti e sono ritornata senza rendermene conto alla vita di sempre, quella di tutte le persone che non praticano, con tutte le conseguenze negative annesse. Per cui adesso la motivazione è fortissima, so cosa perderei se smettessi e non ho nessuna intenzione di tornare indietro!

  • gabrielemaio - 12:55 04/04/23

    Le prime volte ho scelto di meditare prima di dormire così da evitare di compiere azioni low subito dopo per non “inquinare” la sensazione di benessere e il sonno finalmente sereno che veniva di conseguenza dopo tanti anni di tormento e ora durante la giornata sento come una chiamata. Come se qualcosa mi stesse aspettando, è un appuntamento che non voglio mancare. A volte capita di dover lavorare di notte quindi anticipo ma è sgradevole tuffarsi nella musica assordante e vedere tutte quelle facce distorte avendo qualcosa di puro nel petto. Tanti volti vuoti, stanno come sott’acqua, ovattati. All’inizio ero sommerso ma ora è come avere uno scoglio dentro, possono infrangersi le onde più alte e più violente non m’interessa. Come non m’interessa cosa accadrà dopo, qualsiasi cosa per quanto ingiusta o iniqua non mi fermerò. Ho trovato un pezzo di me. Forse l’avevo smarrito, forse non c’era o forse era lontano non ho idea. La cosa importante è che ora è mio.

  • graziano.g - 00:40 04/04/23

    Nell'articolo si ripropongono avvertenze e disposizioni essenziali per il meditante, soprattutto agli inizi; l'attenzione è quindi rivolta non tanto alla meditazione in senso tecnico, quanto alle attitudini umane, psicologiche e spirituali, che necessitano per condurre con serietà un percorso, alquanto arduo, di autoconoscenza e di evoluzione interiore. Come si è più volte detto, gli ostacoli sono legati di solito non tanto alle tecniche stesse, ma alla mancanza di auto disciplina, a comportamenti abitudinari psichici e fisici dannosi, a riduzione della motivazione, a una volontà debole. Personalmente ho trovato e trovo molto incoraggiante approfondire la vita e l'esperienza di coloro per i quali la meditazione ha costituito (e costituisce se contemporanei) una parte fondamentale della loro esistenza, qualunque sia il tipo di percorso o l'obiettivo. In effetti sono loro i testimoni e le dimostrazioni viventi degli effetti della meditazione.

  • myzzylove Medaglia per aver completato lo Step 1 - 15:51 03/04/23

    Ho riscontrato personalmente che quando si medita spesso i nostri problemi si risolvono direttamente. All’inizio, tre mesi fa circa, inserire la meditazione nella mia vita è stato un po’ difficile. Poi, leggendo gli step di Angel , ho deciso che come mangiavo 3 volte al giorno, avrei anche meditato 3 volte, vedendo i risultati concreti nella mia vita, meditare e fare tecniche è diventata per me la cosa più bella da fare durante il giorno. A questo punto il low ha deciso di ostacolarmi con mia figlia che si è messa a dire:”ho paura che diventi dipendente dalle meditazioni “ ma magari ho pensato io. Poi è peggiorata e non voleva che usassi nessuna parola spirituale, anche quelle buddiste per es. Però il fatto che lo ripeteva di continuo che aveva paura, che era angosciata, mi ha dato molto fastidio. Il fantastico Staff del’Accademia mi ha consigliato di meditare e fare le tecniche quando lei era a scuola o quando dormiva. A questo punto visto che ottenevo risultati, ho deciso di passare a 4 meditazioni al giorno. Quando mi alzo alle 4,30/5 al mattino, non sempre mi ricordo subito la motivazione che mi spinge a terminare le 4 meditazioni al giorno ( che faccio qualsiasi cosa accada ) . Ho voluto passare a 4 per riuscire a far sì che mia figlia diventi una mia alleata e non un ostacolo alla mia pratica quotidiana. Ho iniziato da pochi giorni a farne 4 e, intanto ho visto la rapidità con cui i problemi che possono apparire all’improvviso diventano semplici da risolvere quando prima mi avrebbero gettato nel panico, e, con la motivazione che mia figlia mi sostenga, riesco a fare oltre le meditazioni, anche molte tecniche. Lei è più serena, c’è ancora da lavorarci su ma sono ottimista. Grazie mille 💓💕💗

  • lorenara Medaglia per aver completato lo Step 1 - 08:47 03/04/23

    Il discorso dell abitudine di meditare con costanza paragonato all abitudine di fare sport quotidianamente mi sembra proprio azzeccato. All inizio bisogna costringersi a farlo perché i benefici non sono ancora evidenti, non possono esserlo, ci vuole tempo, pazienza, costanza a solo con il passare delle settimane ci si può rendere conto dell effettivo cambiamento in meglio, dei benefici che secne traggono, mentalmente, emotivamente, fisicamente e per migliorare la vita in generale. Una volta che l abitudine è instaurata poi diventa difficile non farlo o ci si sente male e in colpa se per un motivo o per un altro si salta un giorno, si vede nettamente il cambio e questo può spingere ancor di più a rimanere fermi nella propria decisione di voler praticare ogni giorno, caschi il mondo. Ho messo all inizio e alla fine della meditazione il timer di 1 minuto aggiuntivo proprio per questo discorso di prendere coscienza di ciò che vado a fare e di ciò che ho appena fatto, un po come quando mi sveglio al mattino: apro gli occhi ma non mi alzo subito dal letto, mi stiracchio un po, prendo coscienza di essermi svegliata, prendo consapevolezza del corpo, lo attivo e quel minuto in più serve proprio a questo intento "ho appena finito di meditare, ho appenafinito di fare qualcosaper me, per il mio benessere, per la mia evoluzione, adesso si torna nel low e tutto ciò che ne comporta.

  • stef Medaglia per aver completato lo Step 1 - 17:19 01/04/23

    Questo articolo è molto motivante, è vero che spesso si tende a fare le cose tanto per o perché vanno fatte, ma affrontarle invece con il giusto spirito e con il giusto intento può trasformarle in un vero piacere e permette di migliorarsi continuamente.