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Il grave controllo della Telepatia Artificiale (1 parte)

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Nel volume precedente ti ho spiegato che cos’è la Telepatia Artificiale e come essa funzioni, ponendo l’esempio di youtube. La Telepatia Artificiale può unire il pensiero di due persone, ma può condurre la comunicazione anche da tecnologie a menti di persone. In altre parole, un computer può comunicare telepaticamente con una persona, e viceversa, attraverso tutte le nanotech inserite nel cervello umano che hanno lo scopo di rendere le nostre menti sempre più controllabili dal Governo, privandoci completamente della privacy (non potendo neppure pensare senza essere ascoltati e guardati dall’interno) e ricostruendo le nostre reti neurali attraverso le stesse nanotech. Loro possono guardare dai nostri occhi e ascoltare dalle nostre orecchie, se vogliono. Quando ero piccola mi capitava spesso che mi tornassero alla mente dei ricordi in cui alcuni uomini mi posizionavano davanti una macchina, che proiettava i miei pensieri e i miei sogni attraverso filmati-video su uno schermo. Per tanti anni ho pensato che fossero semplicemente ricordi di sogni, speravo che non fossero ricordi di eventi realmente accaduti. Col senno di poi mi resi conto dopo che quelli non erano sogni, poiché è esattamente ciò che stanno facendo oggi: proiettare i nostri pensieri e i nostri sogni su uno schermo, ricreandoli attraverso le immagini IA. D’altra parte si tratta di tecnologie utilizzate da molto più di un secolo, ma che oggi agli occhi della gente pare ancora strano. Quindi nei decenni quelle tecnologie sono state decisamente aggiornate. 

Eppure tutti, oramai, si stanno accorgendo delle “casualità” che stanno accadendo nelle proprie giornate, sempre più ripetute, tanto da diventare molto fastidiose. Mi riferisco a quelle casualità in cui dici qualcosa a voce, magari mentre stai parlando in confidenza con il tuo compagno di vita, e poco dopo sul tuo cellulare compare la pubblicità di quel prodotto che hai nominato, di quella città in cui vorresti viaggiare, o video di quell’argomento che hai appena citato. Succede una volta, succede due volte, succede ogni singolo giorno, per forza di cose inizia a darti fastidio. Siamo passati ad un livello di anti-privacy così folle, e così rapidamente invasivo, che non abbiamo avuto neppure il tempo di lamentarci di essere spiati riguardo a ciò che scrivevamo sul cellulare, che ora veniamo spiati riguardo a ciò che pensiamo nella nostra mente, che ormai parlare di come ci spiano sul cellulare sembra quasi il minore dei problemi e come se non fosse più tanto grave. Invece rimane eccome grave, solo che i livelli successivi a cui si sono spinti rapidamente sono talmente folli che rendono difficile alla maggior parte della gente capire come reagire, o cosa fare per farli smettere. Ricapitoliamo un attimo i livelli che sono stati toccati, anche se molto rapidamente, dall’anti-privacy attraverso le tecnologie sino ad arrivare ai progetti che stanno portando avanti oggi, dal Governo contro di noi. 

Prima sono passati dallo spiare le nostre cronologie di ricerche su internet. Per esempio, se sul tuo browser cercavi “bicicletta in offerta”, guardavi le varie opzioni e poi ad un certo punto chiudevi tutte le pagine, essendo tu solamente curioso della bicicletta (ma che magari non volevi neppure acquistare, era soltanto per curiosare i prezzi) ecco che i giorni seguenti, qualsiasi sito avessi visitato, avresti trovato come banner pubblicitario quello sulla bicicletta che avevi guardato in precedenza. E ovviamente succede tutt’oggi. All’inizio si trattava di tecnologie poco conosciute, quindi non pensavi che quella pubblicità ti stesse perseguitando, ma pensavi invece che quei siti avessero impostato dei banner pubblicitari sulle biciclette! E che tutto fosse solamente un caso. Invece, quei siti impostano dei “banner a specchio”, ossia dei banner che però neppure i siti in questione sanno di che banner si tratti (in quanto le pubblicità non le scelgono loro, ma le aziende proprietarie dei banner).

Questi banner a specchio riflettono ciò che il singolo utente, entrando su quel sito, ha già cercato in precedenza su altri siti e dunque gli ri-mostra le sue ricerche nel tentativo di convincerlo ad acquistarle. Della serie “ti sei dimenticato di volere la bicicletta? Te lo ricordiamo noi, ripetendotelo più e più volte, così sarai convinto ad acquistarla!” e quindi a spendere soldi e tutto il resto. Si tratta di un metodo di vendita molto invasivo, è come un Promoter che ti vuole vendere una macchinetta del caffè e, anche se non la vuoi, lui ti rincorre in ogni negozio del centro commerciale che visiti (pur non essendo i suoi negozi) per tentare di convincerti a comprare quella maledetta macchinetta del caffè. È talmente invasivo che anche quando esci dal centro commerciale, e ti fermi ad un bar là vicino, ecco che il Promoter entra nel bar e tenta ancora di convincerti ad acquistare quella macchinetta. Questo è ciò che fanno i banner pubblicitari: si tratta di pubblicità molto invasiva, perché quando esci dal sito di acquisti, e ti dirigi verso un sito di ricette, oppure un sito di animali, e quindi tutt’altro sito, troverai ancora quel banner pubblicitario che tenterà di venderti la bicicletta che stavi guardando tanti giorni fa. È una pubblicità eccessivamente invadente. Poi l’anti-privacy si è alzata di livello. Prima spiava “solo” le tue ricerche, le tue cronologie, tuttavia potevi pensare che fosse “poco invadente” dal momento in cui ti riproponeva mille volte il prodotto che tu per primo avevi cercato la prima volta. Si tende quindi a giustificare l’anti-privacy dei banner pubblicitari invasivi sostenendo che comunque la prima ricerca l’abbiamo fatta noi, dal nostro pc o dal nostro cellulare, quindi “non è poi così grave”. Il problema non è che il sito di biciclette ci ripropone la bicicletta che abbiamo già guardato; il problema è che se chiudi la finestra di quel sito di biciclette, e ti dirigi verso tutt’altro sito, come ad esempio quello sugli animali, o quello sui viaggi in aereo, ti riproporrà di nuovo la bicicletta. 

Ciò che sta succedendo concretamente è che il tuo computer non è il tuo, perché ciò che scrivi sul tuo computer o suo tuo cellulare non lo stai leggendo solamente tu, ma lo stanno leggendo anche “altri”. E chi sono questi altri??? E perché hanno il diritto di leggere ciò che noi scriviamo sul nostro cellulare privato se, in teoria, esso è solo nostro, giacché lo paghiamo con i nostri soldi e costa pure tanto? Quindi noi compriamo un cellulare, compriamo una sim intestata a nostro nome, paghiamo ogni mese le ricariche telefoniche o gli abbonamenti per usare le telefonate oppure la connessione wi-fi, e nonostante tutte queste spese il nostro cellulare non è davvero nostro ma può essere spiato e controllato da chiunque voglia, a nostre spese? Quindi noi paghiamo uno strumento che serve a qualcun altro per avere il totale controllo degli affari nostri. Spiare le nostre cronologie significa di base spiare i nostri pensieri, perché ogni volta che svolgi una ricerca sul web, per esempio su una bicicletta, significa che stai pensando che potresti comprarne una; poi che la voglia comprare subito o per il futuro, che la voglia comprare per te o per la tua nipotina, non importa, comunque di base significa che probabilmente ne vorresti comprare una. Quindi stai esponendo il tuo pensiero direttamente sul web. Se su internet svolgi delle ricerche su delle case in affitto, significa che stai pensando di cambiare casa, ora o in futuro, ma ci stai pensando, e quindi stai esponendo il tuo pensiero direttamente sul web. Se su internet svolgi delle ricerche su come dimagrire, significa che pensi di essere ingrassato/a e che avresti bisogno di perdere peso; non importa poi se davvero ti metterai a dieta o se sono quelle attività che dici di voler fare ma poi butterai nel dimenticatoio… perché intanto significa che pensi di essere ingrassato e che avresti bisogno di una dieta, esponendo i tuoi pensieri sul web, dove possono essere letti da qualcun altro a tua insaputa. Quel qualcun altro sapendo che pensi di essere fuori forma (e magari neppure è vero, però tu lo pensi ed è ciò che conta) potrebbe approfittare di quei pensieri negativi su te stesso e potenziarli artificialmente, come potrebbe aumentare artificialmente il tuo disturbo fisico e farti ingrassare ulteriormente per farti entrare in un limbo difficile da uscire. 

Nel mentre ti proporrà soluzioni “magiche” come pasticche dimagranti (che sono piene di sostanze che vanno a bloccare le sensorie e la psichicità, oltre che piene di nanotech sintetiche) attraverso banner pubblicitari che ti compariranno sino allo sfinimento, ma che ingenuamente penserai che sia “una bella casualità” che siano comparse proprio quando stavi cercando una soluzione per dimagrire. 

Ma cosa ti spinge a pensare che la soluzione giusta siano quelle pasticche dimagranti? Gli stessi che leggendo i tuoi pensieri (giusti o sbagliati che siano) riguardo alla convinzione che tu sia ingrassato ti potenzieranno quell’ossessione artificialmente affinché tu creda di essere molto, molto più sovrappeso di quanto sia realmente, e ti sentirai costretto ad una soluzione rapida e forzata come appunto le pasticche dimagranti. Tutti sanno che non funzionano e che ottengono risultati ben peggiori, però penserai, chissà come mai, che con te funzioneranno e che anche se costano tantissimo vale la pena provarle. Questi pensieri non saranno tuoi ma ti sono stati imposti da chi vuole che acquisti e che ti nutri di “alimenti” sintetici, che contengono nanotecnologie all’interno e ti rendono ancora più adatto alla comunicazione artificiale fra umano-computer. Ed ecco che il cerchio si completa perché tutto questo permetterebbe al Governo di entrare molto di più nella tua mente e spiare i tuoi pensieri e quindi conoscere meglio ciò che vuoi fare o comprare, ancor prima che tu lo scriva sul web. 

Arrivati a questo punto, spiare la nostra cronologia privata non bastava più, c’era bisogno di alzare l’asticella. È bene chiarire che Oggi molti dei ruoli di spionaggio virtuale vengono effettuati dall’IA, ma è bene chiarire che l’IA non può fare tutto da sola ma viene costantemente controllata da operatori che lavorano per le agenzie proprio per controllare che i dati della gente vengano raccolti correttamente. Tuttavia, sino a pochi anni fa era un lavoro ricoperto quasi totalmente dagli operatori (gli stessi, per intenderci, di call center che ti chiamano mille volte per raccogliere dati su di te, ponendoti mille domande mentre tentano di venderti qualcosa; intanto raccolgono info su di te senza che te ne accorgi!), il che è anche più grave, quindi non sottovalutiamolo. Troppi si dimenticano che gli operatori di call center come gli operatori che vendono o promuovono altre attività, come i milioni di operatori che lavorano dentro a fb, o dentro youtube, o dentro google, sono persone fisiche che hanno il dovere – da contratto firmato! – di tenere la massima riservatezza riguardo il proprio lavoro, non potendo raccontare in giro di lavorare all’interno di fb o all’interno di youtube (non mi sto riferendo agli youtuber, che è un’altra cosa! Bensì a chi lavora dentro il pannello amministrativo e gestisce le funzioni nascoste di youtube!), proprio per evitare che trapelino notizie. Tuttavia, comprenderai bene che tutti coloro che lavorano su fb, o su youtube, noti per le loro violazioni alla privacy e per leggere le chat private e per vendere i dati privati a terzi (tra cui, ovviamente, il Governo per cui lavorano) sono anche molto facilitati a spiare il tuo profilo personale nel caso volessero. Se il tuo vicino di casa o il tuo ex fidanzato o chiunque si voglia oggi lavora all’interno su fb, egli può – solamente conoscendo il tuo nome e cognome, oppure il tuo nick sui social, oppure soltanto il tuo ip – risalire al tuo profilo e non solo accedere a tutte le tue informazioni private (che tu credi di aver messo “private” o “visibili solo agli amici” da te scelti) ma anche accedere alle tue chat private, e via discorrendo. Il tutto serve al Governo per poterti spiare costantemente, ma nel frattempo anche un semplice individuo ossessionato da te, o curioso, o che ti invidia, come l’ex del tuo fidanzato attuale o quella persona che hai visto una sola volta nella vita ma che si ricorda il tuo nome, o che sa come rintracciarti (per esempio guardando gli amici degli amici del suo amico, trovando così il tuo profilo riconoscendoti dalle foto che posti!) può accedere al tuo profilo e spiarti. 

Per farti comprendere quanto la nostra “privacy” non esista più, ti racconterò un aneddoto della mia vita che ti permetterà di chiarirti le idee riguardo al fatto che chiunque può realmente fare ciò che vuole con i tuoi dati. 

Un bel po' di anni fa, quando stavo ancora in una vecchia casa, per un certo periodo mi ritrovai ad avere problemi di connessione con il vecchio gestore internet con cui avevo il contratto. Tieni conto che io stavo nel nord Italia anche se apparentemente potrebbe sembrare che non c’entri nulla. Continuavo ad avere problemi alla connessione internet, così iniziai a chiamare gli operatori dell’assistenza per farmi risolvere il problema, ma loro continuavano a dire che non c’era nessun errore, che andava tutto bene, che non vi era alcun problema di connessione. Gli ripetevo di avere problemi di connessione, non me lo stavo di certo immaginando! Ma loro continuavano, tutti quelli con cui parlavo, diverse persone ogni volta, a sostenere che nei loro computer risultava che non ci fosse nessun problema di connessione e quindi che mi stavo sbagliando. Ma come fa una persona a sbagliarsi o ad immaginarsi di avere problemi di connessione? La loro soluzione era connettermi a internet e visitare il loro sito web, ma dovevo spiegare loro – decerebrati – che non potevo connettermi al loro sito giacché non mi connetteva internet! Chiedevo loro quantomeno di controllare il mio modem, magari mandandolo in assistenza avrebbero scoperto che era rotto, oppure che c’era qualcosa che non andava nelle antenne vicino a casa mia (periodo in cui ancora non sapevo che i problemi delle antenne dopo che ci praticavo.. erano eventi buoni; parliamo ancora di tanti anni fa) e loro alla fine mi rispondevano tutti che secondo il loro computer la connessione e il modem andava benissimo (mai controllato dal vivo! Lo controllavano da remoto e secondo loro funzionava bene..) e che io, in poche parole, me lo stessi immaginando. 

Alla fine, dopo tante, tantissime telefonate, mi arresi, e mi tenni un modem non funzionante; così lo spensi e via, utilizzai il telefono come modem, seppure l’abbonamento annuale era già pagato e loro non volevano saperne di assistermi, restituirmi il denaro speso, o aggiustarmi il modem. Avevo quel modem a casa, che non funzionava o quantomeno non mi permetteva di connettermi a internet, quindi era completamente inutile. Un giorno, parecchi mesi dopo, non ricordo neanche quanto tempo passò, parlando con una studentessa praticamente appena conosciuta, mi rivelò di lavorare proprio per quell’azienda con cui avevo il contratto della connessione a internet. Così, chiacchierando, le raccontai l’aneddoto, tanto per parlare, naturalmente pensando che lei non avrebbe di certo potuto fare nulla per cambiare la situazione, gliene parlai soltanto per fare due chiacchiere. Al che lei mi chiese se volessi una mano per ristabilire la mia connessione internet. Per assurdo, pensando che oramai ci avevo già provato mille volte con mille operatori diversi, quasi stavo per rifiutare, dicendole che tanto non serviva a niente dato che nessuno era riuscito a risolvermi il problema, quindi non c’era bisogno che ci provasse. Inoltre non sapevo quali dati avrei dovuto fornire a quella persona che comunque avevo appena conosciuto, per tentare di ristabilirmi internet, e che magari poteva essere solo una scusa – quella di aiutarmi – per farsi gli affari miei. Per quanto sia brutto da dire, tantissime persone ogni giorno cercano di approfittare di me con le scuse più assurde, anche fingendo di volermi aiutare o voler farmi del bene, quindi devo sempre prestare attenzione e non essere ingenua. Tuttavia mi rincuorò sapere che non dovevo fornirle praticamente nessun dato, perché lei sosteneva di poter rintracciare la mia connessione internet (quindi la mia abitazione, il mio indirizzo, e la precisa connessione che utilizzavo io) attraverso solamente il mio nome che già aveva. Naturalmente sapevo che l’anti-privacy esisteva già allora, ma fu interessante avere questa ennesima prova.

Prima che lei facesse qualcosa io riprovai ad accedere alla connessione internet ma ovviamente ancora una volta non andava, seppure avessi pagato l’abbonamento per tutto l’anno (che gli operatori non volevano risarcirmi!), quindi ovviamente non era un problema di pagamento in rosso, ma era la linea che non andava. Questa studentessa tornò nella sua città nel sud Italia e il giorno dopo andò al lavoro, appunto nell’azienda di telefonia e internet per cui lavorava da operatrice. Mi chiamò al telefono chiedendomi di accendere il modem in quanto le risultava dal suo computer che ce lo avevo staccato; ovviamente era vero, neppure il tempo di andare a lavoro che già si era connessa al mio indirizzo e poteva vedere dal suo computer la situazione della mia connessione ad internet, senza che neanche io le dessi il mio indirizzo di casa o altre info. 

Quindi sotto sue direttive attaccai alla corrente il modem, e lei mi disse che ora le segnava che il modem era acceso. Mi disse di attendere qualche minuto e che la mia connessione a internet avrebbe ripreso a funzionare. Ci voleva solo qualche minuto? Mesi e mesi a chiamare mille operatori per “aggiustarmi” la connessione, e lei ci avrebbe messo solo qualche minuto? Era assurdo e quasi non ci credevo, oramai ci avevano provato in mille! O meglio, gli operatori mi avevano detto di averci provato, ma compresi poi che non era affatto vero. Ebbene, pochi minuti dopo la connessione andò a buon fine e potei riutilizzare, da quel giorno, tutti i giorni la connessione ad una velocità perfetta, addirittura migliore rispetto alla velocità con cui andavo in passato! Le chiesi cosa avesse fatto, e lei semplicemente mi rispose che “qualcuno” mi aveva volontariamente bloccato la connessione a internet, al fine di impedirmi di utilizzarla, e che lei semplicemente tolse quel blocco e cliccò su un aggiornamento per potenziarmi la velocità, in quanto la velocità poteva essere potenziata o diminuita solamente cliccando dei bottoni. Il tutto lo fece dalla sua città, dal sud Italia, mentre io mi trovavo al nord, e teoricamente lei non avrebbe dovuto sapere dove abitavo o cosa facevo, eppure lei poteva “spiare” queste informazioni su di me solamente avendo una minima info su di me. 

Quella donna nonché mia studentessa mi spiegò che dietro agli aggiornamenti di internet vi sono soltanto un mucchio di truffe, cioè gli operatori ti dicono che se paghi di più possono aggiornare la tua connessione e renderla migliore, ma in realtà sono gli stessi operatori che prima di telefonarti, per qualche giorno abbassano la velocità della tua connessione e quindi riducono la velocità per cui tu stai già pagando l’abbonamento, e poi qualche giorno dopo ti chiamano chiedendoti di pagare di più per avere una connessione maggiorata, ma che in realtà è la stessa identica connessione che avevi già pagato per anni! Qualcuno bloccò la mia connessione ad internet per dispetto o per altre ragioni, e lei semplicemente tolse quel blocco, e tolse anche i “rallentatori” di velocità che qualcuno aveva messo nella mia linea, restituendomi la velocità di connessione per cui io già stavo pagando da tempo. 

Questo aneddoto ti permette di capire innanzitutto che non c’è bisogno di dare tutti i tuoi dati a chiunque perché possano fare qualcosa: è talmente facile per gli operatori rintracciare i tuoi dati (che tu hai dato o messo in giro anche moltissimi anni prima!) andandoli a pescare anche da altre aziende (per esempio dall’azienda con cui hai firmato il contratto delle utenze luce e gas, oppure con la compagnia telefonica, oppure con il nome con cui hai intestato la tua casa, e via discorrendo) e da quei dati che tu credi di non aver dato all’operatore – ma che troverà facilmente da altre fonti – lui o essi potranno a tua insaputa fare ciò che vogliono. Difatti inizialmente non sapevo chi mi avesse bloccato la connessione internet e da quanto tempo (sebbene poi sia andata ad attaccarlo psichicamente così forte per ricordargli bene che se lui voleva giocare a farmi dispetti, anche io potevo diventare molto dispettosa, facendo sì che se lo ricordasse a vita.) o per quale ragione, ma lo aveva fatto sicuramente rintracciando i miei dati senza che io mi fossi resa conto di averli dati, non a lui, ma ad altre aziende da cui poi lui ha attinto le mie info private. 

La fortuna ha voluto che successivamente conoscessi quella persona che divenne mia studentessa e che si offrì di aiutarmi, scoprendo tutto ciò che c’era dietro quell’apparente guasto alla mia connessione internet che invece nascondeva molto di più. Anche lei, una persona appena conosciuta, a cui apparentemente non diedi altre informazioni sul mio conto se non il mio nome che già conosceva presentandoci, riuscì invece a risalire alla mia abitazione, quindi scoprire dove abitavo, quale fosse la mia casa, scrivendomi il mio indirizzo (e ovviamente prendendoci al volo, alla perfezione) e scegliendo di risolvere un problema “tecnico” sulla mia connessione seppure io non fossi sua cliente e lei non guadagnasse nulla nel risolvere quel problema. In altre parole, non era un’operatrice dell’assistenza che chiamai io per risolvermi il problema, ma era una persona esterna che scelse di sua volontà di ricercare sulla banca-dati le mie info private e accedere alla mia connessione per risolvermi il problema. Questo evento ormai accaduto più di dieci anni fa mi aprì tanto gli occhi e mi permise di rendermi conto che veramente chiunque potrebbe accedere alle nostre info e, per esempio, far guastare gli oggetti tecnologici dentro casa nostra, oppure aggiustarli se volesse… ma di solito queste sono conoscenze che vengono utilizzate più per danneggiarci, che per aiutarci. 

Così, è molto più probabile che un ex o una persona invidiosa si connetta alla nostra rete per guastare le nostre tecnologie per dispetto, e non il contrario. Queste “idee geniali” arrivano più per invidia, che per altruismo. Ad ogni modo, fui molto felice che la mia connessione ad internet fu ristabilita, e mi impegnai molto di più a tenere riservati i miei dati personali. Nonché ciò che insegno a tutti i miei studenti di fare, e che ribadisco più e più volte. Non bisogna essere ingenui, e bisogna capire invece che i nostri dati hanno un immenso valore e possono essere costantemente utilizzati contro di noi anche da chi meno ci aspettiamo. Ci sono occasioni in cui è diventato molto difficile non rivelare i propri dati sensibili, per esempio quando firmi il contratto con le utenze stai dando molti dei tuoi dati che poi non resteranno alla sola azienda di fornitura gas o elettricità o acqua, ma verranno ovviamente resi pubblici a tutti coloro che sapranno un minimo ricercare e ottenere quelle info su di te. Ciononostante ci sono tantissime altre situazioni in cui non è davvero necessario che tu dia i tuoi dati personali, anche se gli operatori, i promoter, o chiunque tu abbia davanti, ti spingeranno a credere che tu sia costretto. Non è così! E quando puoi, è fondamentale che tu scelga sempre di non dare i tuoi dati sensibili. Molte persone, giustamente, intestano le bollette tutte a nome di un singolo di casa, così da evitare di dare i nomi e dati personali di tutti i presenti. Come per esempio tante persone utilizzano la stessa “carta fedeltà” dei supermercati o negozi, intestandole tutte ad un solo componente di famiglia e poi passandosela per utilizzarla in più persone quando ne hanno bisogno. Anche questo è un modo furbo per evitare di dare tutti i dati privati di tutti i familiari. Ancora, molte persone intestano i numeri di cellulare ad una sola persona di casa, sebbene tutte quelle sim non apparterranno a lui ma verranno utilizzate da altri componenti della famiglia. Tutte queste persone ovviamente fanno bene! Tutto ciò vorrebbe essere bloccato dal Governo (e ci sta già provando da tempo!), e ci riuscirebbe definitivamente con il chip sottocutaneo, per far sì di bloccare tutti questi “passaggi” e far sì che ognuno possa utilizzare solo ciò che è a proprio nome; il che significa che arriveremo al punto che un figlio non potrà andare a fare la spesa con i soldi di sua madre, ma prima ci dovrà essere un passaggio di denaro dal chip della madre al chip del figlio, con tanto di causale ben spiegata nel dettaglio, per poi permettere al figlio di andare a fare la spesa per sua madre. 

Questo è soltanto un esempio per comprendere dove il Governo vorrebbe farci arrivare, e che dobbiamo ovviamente evitare. 

Fine pagina 6 su 6. Se hai gradito l’articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta.

0 commenti
  • WolfMoon
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    21:46 21/06/24

    Purtroppo hai ragione, le conoscenze che hanno le utilizzano per farci del male, mai del bene. Eppure potrebbero realmente migliorare la nostra vita se solo fossero in mani positive. Ciò che riescono a fare ha sempre dell'incredibile, sono molto affascinata dall IA , le loro tecnologie sono incredibili. Mi sento molto fortunata nell'apprendere tutte queste informazioni, e stimo moltissimo Angel per tutto il suo bagaglio, ringraziandola di cuore per trasmettercelo. Il fatto che possono risalire a tutti di noi, con soltanto una sola info e fare ciò che vogliono , chiunque, quindi anche persone che non sono proprio degli hacker professionisti, fa capire benissimo il livello dell' anti privacy in cui ci troviamo. Tutto questo è molto grave e dobbiamo cercare di evitare in tutti i modi, trovando ogni escamotage per non cedere ai loro ricatti. Grazie Angel

  • SuelGi
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    08:59 20/06/24

    Ormai il fatto che la privacy non esiste più è che tutto ciò che cerchiamo diciamo e pensiamo venga ascoltato e che nessun nostro dato sia davvero sicuro è una cosa su cui non ci sono più dubbi. La cosa ancora più spaventosa è la semplicità con cui noi accettiamo questo Come se il fatto che i nostri dati vengano resi pubblici venduti e usati se una cosa normale quando invece non lo è. Non dare i dati non è facile visto che a volte ne ho messi delle situazioni in cui dalle nostre date personali cioè essenziale per ricevere determinate servizi ma possiamo limitare il tutto facendo attenzione a le cose che Accettiamo

  • Simone137
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    15:29 18/06/24

    È da moltissimi anni ormai che la Privacy non esiste più, e proprio per questo, ho ridotto il più possibile e soprattutto dove è fattibile, ridurre la divulgazione dei miei dati personali, in quanto ormai con qualsiasi dispositivo tecnologico, attraverso le nanotech che sorbiamo nel nostro organismo ogni giorno a causa di tutto, possono tranquillamente leggere i nostri pensieri, e tenere traccia della nostra vita in tutto e per tutto, ed anche delle cose di cui ancora noi non siamo consapevoli. Già da qualche tempo mi è capitato di avere discorsi con altre persone e con amici, riguardanti il fatto che dopo aver pensato qualcosa di cui avessero bisogno in quel momento, come prodotti per la casa eccetera, comparivano subito nei loro dispositivi pubblicità su internet, sui vari social, e sulle applicazioni come YouTube anche tramite le pubblicità nei video e non solo i video riguardanti proprio questi prodotti; e tutto ciò accade istantaneamente, il che è gravissimo, quanto macabro ed inquietante. E questo è il risultato dell' avanzamento delle tecnologie avanzate in mano al Governo, utilizzate ed attivate costantemente attraverso lo schifo che abbiamo in corpo, e qualsiasi Antenna e dispositivo tecnologico che abbiamo costantemente attaccati addosso. Tutt'oggi mi ritrovo delle volte a fare questo genere di discorsi sull'importanza della Privacy con alcune persone, che puntualmente cadono dalle nuvole dicendomi per esempio"perché qual'è il problema se posto le foto sui social...?"; ovviamente c'è poco da fare quando si hanno risposte del genere, in quanto capisco quanto il lavoro del Governo riguardo alle manipolazioni sia andato talmente in profondità sui più, da essere irrecuperabili... Tanto meno tutti quelli che sono marchiati dal "Siero magico". Queste informazioni sono come sempre utilissime!! Grazie mille Angel!

  • Diffratto
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    17:54 15/06/24

    Le compagnie telefoniche e quelle che vendono energia elettrica/gas sono letteralmente delle mafie legalizzate che puntano ad estorcere denaro e dati personali. Se non si leggono i libri Alien e non si comprende cosa c'è dietro a tutta questa farsa mondiale, non si può capire davvero quanto siano scellerate e senza scrupoli queste compagnie, ad un livello che semplicemente non ha logica o ragione. La nostra privacy è fondamentale per noi, e dobbiamo proteggerla a tutti i costi, anche e soprattutto perché viene attaccata in ogni modo e in ogni momento! Interessantissimo l'aneddoto che hai raccontato che riguarda la studentessa che lavorava come operatrice per la compagnia telefonica presso la quale avevi l'abbonamento internet. Anche a me è capitata una cosa del genere, però dal lato "fisico". Anni fa avevo sempre problemi di connessione e di scarsa velocità della linea, a nulla valsero le numerose segnalazioni alla famosa compagnia, finché un amico dei miei genitori, che lavorava come responsabile sul campo per le riparazioni agli armadi telefonici, decise di controllare personalmente l'armadio di derivazione (il posto fisico dove dalla linea centrale si attacca il cavo che arriva a casa tua). In pratica mi disse che ci sono diversi tipi di "attacco", alcuni buoni e alcuni scarsi, e loro possono decidere se darti una connessione buona o difettosa. Lui staccò il cavo dall'ingresso "scarso" e lo attaccò in quello "buono". Quindi sei completamente alla mercé degli operatori, nonostante tutti paghino lo stesso abbonamento per avere la linea!

  • Alice
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    16:54 12/06/24

    Confermo che tutto ciò è verissimo!!! C'è una morbosità impressionante nel modo in cui qualsiasi ente o società voglia spillarci i nostri dati personali! Immaginavo anche la storia sulla velocità di internet che attraverso un clic possano aumentare o bloccare la potenza. È molto difficile districarsi in queste faccende quotidiane per preservare la privacy ma è necessario cercare di arginare il più possibile il problema in modo da evitare di dare troppo su di Noi. Anche se i nostri dati ormai sono inevitabilmente in circolazione e bene che chiunque sia interessato ad estrarli faccia più fatica possibile e non che glie gli serviamo su un piatto d'argento!

  • jeji
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    18:00 11/06/24

    Seriamente adesso basta pensare nemmeno parlare di qualcosa che già sul telefono ti ritrovi pubblicità di quello che avevi in mente, alla faccia dell'algoritmo che ci spia, qua è effettivamente ben più peggiore di così. Il tuo esempio calza a pennello per la comprensione di come i nostri dati sensibili siano presi e poi rivenduti o ceduti al governo o a tanti altri per farci del male; capita spesso che gli "spam" chiamano al tuo telefono e hanno il tuo numero e sanno chi sei e ciò deve farci riflettere di come il numero del nostro telefono sia accessibili davvero a chiunque. Oppure adesso vanno "di moda" le truffe telefoniche ai vecchietti, ad esempio l'altro giorno hanno chiamato mia nonna dicendole che la nipote asserendo il mio nome (per fortuna non il cognome) stava male aveva 40 di febbre, vomitava sangue perchè non aveva fatto il vaccino del Covid; per fortuna mia nonna non è stata così ingenua da cascarci ed ha riagganciato la cornetta, ma appena mi ha chiamato ho sentito il suo stato d'animo molto preoccupato per l'accaduto come se cercava proprio la conferma che stessi bene ed io dico, ma come si fa a fare per due soldi morire di paura una povera anziana? Bastardi, ho provato come spesso ci dici di mettermi a ricercare quella frequenza e mandare un sacco di "botte" speriamo gli/le siano arrivate da non far più spaventare povere signore anziane!! Come sempre articoli interessanti e che ci delucidano la situazione attuale! Grazie Angel <3

  • sarag
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    11:21 11/06/24

    Mai con i sogni, ma è successo anche a me, e diverse volte, di aver inserito nelle conversazioni il nome di qualche oggetto e di essermi poi ritrovata la pubblicità del prodotto nominato appena ho aperto internet. Anzi, addirittura, almeno in un paio di occasioni, il fenomeno si è verificato anche per articoli che sono sicura di aver solo pensato. Che le nostre ricerche fossero tracciate era noto da tempo, che i nostri dati sul web fossero disponibili perché raccolti da vari siti era chiaro, ma la storia di Angel con la compagnia telefonica è disturbante: che una persona mai incontrata prima, possa arrivare a conoscere tutto di te in pochi istanti e con pochi click, fa capire come la privacy sia soltanto un’illusione e come, per un qualsiasi sconosciuto, sia facile reperire nostre informazioni, anche tra le più riservate.

  • Giusy
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    23:28 04/06/24

    Bombardati di pubblicità. Sui pensieri che posa captare il pc un dubbio che mi è venuto anni fa che il pc. Avevo chiesto allora ad un tizio che doveva che era diverso e mi disse che doveva chiedere. Il dubbio lo avevo ancora leggendo questo articolo mi è tutto più chiaro. Le pubblicità sono ormai martellanti qualsiasi cosa si pensa il pc/social lo mette a nos disposizione. La tua esperienza su questo argomento è stata molto importante. Aiuta tanto a capire come funziona isistema

  • Alep
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    07:27 03/06/24

    Ieri mi è capitato di incontrarmi con un amico e di parlare di un marchio specifico e una serie di prodotti specifici e poi aprendo YouTube si è mostrato l'esatta serie di cui stavamo parlando. Il mio cellulare era sul tavolo, quindi era molto vicino a noi che stavamo parlando. Questa è una prova del fatto che ci ascoltano col cellulare, perché prima non ho mai cercato quella specifica serie di oggetti e guardando le ragioni sul perché c'era la pubblicità scriveva che era per via dell'ora e posizione in cui mi trovavo. Devo dire che è grave.

  • Gianlu idro
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    08:34 01/06/24

    È incredibile quanto la pubblicità sia invasiva. In passato rimanevo scioccato da quanto fossero precise e per l'appunto fatte su misura per me e anche adesso questa cosa mi dà molto fastidio. Riguardo alle ricerche sul web e al fortificare ulteriormente quel problema artificialmente ci fai comprendere quanto sia meglio non cercare ogni volta sul web la prima cosa che ci viene in mente. È incredibile ciò che sono in grado di fare e se ci pensi non è neanche così assurdo infondo.. tracciano le tue attività, guardano quali interessi hai, quali preoccupazioni o problemi hai. E le preoccupazioni o problemi su cui potrebbero agire sono ancora più facili da scoprire se tu per primo gli fornisci le informazioni. Come anche quelle volte in cui magari hai un determinato disturbo, come potrebbe essere magari che da un po' di tempo hai mal di schiena, o ad esempio può dolerti una parte del corpo, cercando su internet "le cause" (che poi io risultati che vengono fuori dalla ricerca sono sempre tragiche, un semplice dolore articolare cercando su internet potrebbe essere un terribile tumore maligno) fornisci esattamente tutti i tuoi punti deboli fisici. Ricordo ancora che da bambino con l'avvento di internet mi chiedevo se qualcuno potesse vedere quello che cercavo e purtroppo non era un pensiero sbagliato. L'aneddoto che hai raccontato inoltre sulla linea telefonica fa incazzare. L'operatore che ti ha bloccato la linea ad internet è stato un gran pezzo di merda e hai fatto proprio bene a fargli capire qual è l'educazione giusta che lui non ha ricevuto.

  • paolino
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    19:16 30/05/24

    Interessante la tua testimonianza Angel; in parte ero a conoscenza di come la privacy sia solo una presa per i fondelli ! anni fà venni contattato da un 'agenzia immobiliare della zona, che, come al solito ,mi chiese se c'erano case in vendita. Io scocciato gli chiesi come faceva ad avere il mio numero di telefono e lui mi rispose che bastava contattare un 'agenzia dove erano visibili i dati di tutti , e che era anche a conoscenza di quanti cellulari fossero presenti nella mia via . Io provai ad entrare in quella specie di agenzia , ma in realtà non era affatto semplice, non venni a capo di nulla . Alla fine capì che bisognava essere anche bravi ad accedervi , o a far parte di quella rete dove tutti sanno tutto di tutti e a prendere i tuoi dati per farne quello che vogliono! mi piacerebbe sapere quale tecnica hai usato per andare contro all'operatore , perchè anch'io vorrei utilizzarla! grazie delle tue notizie dettagliate !

  • aria
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    03:39 30/05/24

    Avevo provato ad usare tempo fa internet in forma anonima per evitare il controllo fisso dei siti web che visitavo ma poi mi accorsi che era tutta una farsa. Ho fatto varie prove cercando oggetti su internet ed effettivamente mi venivano poi evidenziati sempre siti riferiti all'oggetto di mio interesse , questo a dimostrare che siamo realmente spiati. Ora molte pratiche ce le fanno fare online per cui tutti i nostri dati circolano a più non posso Nel mio caso ,poi, che sono funzionario pubblico per lavorare devo accedere ad una moltitudine di piattaforme sulle quali ovviamente mi son dovuta registrare: e via input di dati online ! In ogni caso mi rendo conto che solo vivendo in una foresta potresti evitare di essere controllato in modo assiduo o forse neanche lì .

  • miry_miry
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    22:11 29/05/24

    È grazie all' Accademia e ovviamente a te Angel che sto più attenta alla privacy. I nostri dati sono alla portata di tutti e ormai viene tutto considerato normalità. Anzi, sei anormale tu sei ti ribelli. Alla fine la solita risposta è: ma vabbè ma se non hai nulla da nascondere! E intanto cani e porci sanno dove abiti, come ti chiami,cosa faie ora siamo arrivsti anche al punto che sanno cosa pensi! Dobbiamo renderci conto di quanto è importante non dare i nostri dati a tutti. Non è facile ad oggi, ma appunto possiamo cercare il più possibile di essere riservati.

  • Peace
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    15:34 29/05/24

    Quello che possono fare con l'intelligenza artificiale ed in generale con la tecnologia che ha in mano il governo oscuro è davvero incredibile. Tutto questo dimostra quanto sia importante non lasciare nulla al caso, ma reagire Psichicamente di conseguenza sulle varie situazioni. La vera privacy purtroppo non esiste più da un pezzo e grazie agli insegnamenti di Angel sto comprendendo come la situazione sia molto più grave di ciò che si potrebbe inizialmente credere, infatti gli obiettivi che ci sono dietro sono veramente terribili. Non possiamo assolutamente sottovalutare la situazione ma invece come ci spiega e ci ripete spesso Angel dobbiamo stare molto attenti alla nostra privacy, evitando il più possibile di dare in giro i nostri dati se non quando è veramente e strettamente necessario, ma non di certo quando ce lo fanno credere gli altri. È stato molto interessante conoscere l'aneddoto relativo al modem e alla compagnia telefonica, infatti fa comprendere come anche da remoto possano fare davvero di tutto. Grazie mille !!!

  • 💙Vivi💙
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    11:27 25/05/24

    La privacy è una priorità assoluta di tutti, ma questa realtà sta lentamente scomparendo a causa del sistema che ci circonda,manipolato e spiato su tutti i fronti. Questo problema comprende tutti, grandi e piccoli, ma il problema dei giovani adesso influisce di più, perché più ingenui e più attratti dalla tecnologia,dove si espongono apertamente sui social, cosa che nel periodo adolescenziale ho fatto anch'io e se potessi tornare indietro mi darei tante mazzate in testa. Nel tempo ci hanno abituati sempre di piú a vivere senza nessuna privacy e questo è terribile, perché i nostri affari sono solo nostri e di nessun'altro. Anche ordinare online che ormai è diventato comune per tutti,in realtà è qualcosa che a parer mio non andrebbe fatto,proprio perché il corriere si ritroverà a portare il pacco direttamente a casa nostra grazie a tutti i dati che noi gli avremmo fornito. Il problema non è nemmeno ordinare online, in quanto tutti sul nostro cellulare abbiamo applicazioni che attivano la geolocalizzazione e tutto il mondo sa dove abitiamo,sa cosa facciamo. In più adesso ci ritroviamo praticamente con le telecamere in faccia. Io appena esco di casa me le ritrovo davanti, ovunque! Non possiamo nemmeno fare un passo che siamo letteralemnete osservati. Quando entriamo in un negozio, se vado a fare la ricarica dal tabacchino, se vado sul viale, se vado al mare, ma soprattutto Online! Il sistema che ci hanno creato intorno è veramente qualcosa di fastidioso e le nanotecnologie nel nostro cervello sono quelle che fregano di più, perché attraverso i nostri pensieri e spostamenti loro sanno praticamente tutto ,e infatti ogni volta che svolgo delle ricerche personali mi spavento perché so di essere spiata, proprio come l'esempio che hai fatto sul cercare le case in affitto. Loro capiscono che io sto cercando di andarmene via di casa,sentono i miei pensieri,leggono i codici al mio interno,mi spiano e nel frattempo fanno accadere un mucchio di cose che mi incasinano ancora di più la vita. Iniziai a rendermi conto di come ci spiano non solo attraverso i cookie, ma soprattutto grazie ad una conversazione che ebbi anni fa con mio fratello, in quanto parlammo di voler acquistare il libro del signore degli anelli. Ore dopo apro il cellulare,vado su youtube e vedo l'annuncio della trilogia di libri sullo schermo in mezzo ai video... da non credere. Infatti mi è capitato anche ciò che è spiegato nel primo paragrafo,ovvero anche se vai a cercare qualsiasi altra cosa,gira e rigira ti arriva quell'offerta,quindi al tempo mi domandavo di come cavolo potesse succedere una cosa del genere. Notavo questa cosa estrema come se mi spiassero di continuo, quindi la questione iniziava a diventare un tantino strana. Il fatto grandioso è che adesso iniziano ad accorgersene anche le persone che non seguono i tuoi insegnamenti,il problema è che non badano al problema, ma nel frattempo, proprio quando ti ripropongono di nuovo quella cosa nonostante l'avessi dimenticato, ecco che ci ritorna di nuovo in mente la cosa di dover spendere i soldi appositamente per ciò. Le manipolazioni sui soldi sono veramente pericolose, infatti per evitare di sbagliare mi segno sempre tutto sul mio diario,i miei pensieri e i miei spostamenti, per ricordarmi se qualcosa mi ha manipolato per farmi pensare di spendere soldi per quella determinata cosa o altro. Sto adattando questo sistema con tutto e ho iniziato a scrivere le mie cose a mano anziché sui telefoni. Non voglio essere spiata ulteriormente. Ti ringrazio Angel per i tuoi preziosi insegnamenti.