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Il grave controllo della Telepatia Artificiale (1 parte)

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Nel volume precedente ti ho spiegato che cos’è la Telepatia Artificiale e come essa funzioni, ponendo l’esempio di youtube. La Telepatia Artificiale può unire il pensiero di due persone, ma può condurre la comunicazione anche da tecnologie a menti di persone. In altre parole, un computer può comunicare telepaticamente con una persona, e viceversa, attraverso tutte le nanotech inserite nel cervello umano che hanno lo scopo di rendere le nostre menti sempre più controllabili dal Governo, privandoci completamente della privacy (non potendo neppure pensare senza essere ascoltati e guardati dall’interno) e ricostruendo le nostre reti neurali attraverso le stesse nanotech. Loro possono guardare dai nostri occhi e ascoltare dalle nostre orecchie, se vogliono. Quando ero piccola mi capitava spesso che mi tornassero alla mente dei ricordi in cui alcuni uomini mi posizionavano davanti una macchina, che proiettava i miei pensieri e i miei sogni attraverso filmati-video su uno schermo. Per tanti anni ho pensato che fossero semplicemente ricordi di sogni, speravo che non fossero ricordi di eventi realmente accaduti. Col senno di poi mi resi conto dopo che quelli non erano sogni, poiché è esattamente ciò che stanno facendo oggi: proiettare i nostri pensieri e i nostri sogni su uno schermo, ricreandoli attraverso le immagini IA. D’altra parte si tratta di tecnologie utilizzate da molto più di un secolo, ma che oggi agli occhi della gente pare ancora strano. Quindi nei decenni quelle tecnologie sono state decisamente aggiornate. 

Eppure tutti, oramai, si stanno accorgendo delle “casualità” che stanno accadendo nelle proprie giornate, sempre più ripetute, tanto da diventare molto fastidiose. Mi riferisco a quelle casualità in cui dici qualcosa a voce, magari mentre stai parlando in confidenza con il tuo compagno di vita, e poco dopo sul tuo cellulare compare la pubblicità di quel prodotto che hai nominato, di quella città in cui vorresti viaggiare, o video di quell’argomento che hai appena citato. Succede una volta, succede due volte, succede ogni singolo giorno, per forza di cose inizia a darti fastidio. Siamo passati ad un livello di anti-privacy così folle, e così rapidamente invasivo, che non abbiamo avuto neppure il tempo di lamentarci di essere spiati riguardo a ciò che scrivevamo sul cellulare, che ora veniamo spiati riguardo a ciò che pensiamo nella nostra mente, che ormai parlare di come ci spiano sul cellulare sembra quasi il minore dei problemi e come se non fosse più tanto grave. Invece rimane eccome grave, solo che i livelli successivi a cui si sono spinti rapidamente sono talmente folli che rendono difficile alla maggior parte della gente capire come reagire, o cosa fare per farli smettere. Ricapitoliamo un attimo i livelli che sono stati toccati, anche se molto rapidamente, dall’anti-privacy attraverso le tecnologie sino ad arrivare ai progetti che stanno portando avanti oggi, dal Governo contro di noi. 

Prima sono passati dallo spiare le nostre cronologie di ricerche su internet. Per esempio, se sul tuo browser cercavi “bicicletta in offerta”, guardavi le varie opzioni e poi ad un certo punto chiudevi tutte le pagine, essendo tu solamente curioso della bicicletta (ma che magari non volevi neppure acquistare, era soltanto per curiosare i prezzi) ecco che i giorni seguenti, qualsiasi sito avessi visitato, avresti trovato come banner pubblicitario quello sulla bicicletta che avevi guardato in precedenza. E ovviamente succede tutt’oggi. All’inizio si trattava di tecnologie poco conosciute, quindi non pensavi che quella pubblicità ti stesse perseguitando, ma pensavi invece che quei siti avessero impostato dei banner pubblicitari sulle biciclette! E che tutto fosse solamente un caso. Invece, quei siti impostano dei “banner a specchio”, ossia dei banner che però neppure i siti in questione sanno di che banner si tratti (in quanto le pubblicità non le scelgono loro, ma le aziende proprietarie dei banner).

Questi banner a specchio riflettono ciò che il singolo utente, entrando su quel sito, ha già cercato in precedenza su altri siti e dunque gli ri-mostra le sue ricerche nel tentativo di convincerlo ad acquistarle. Della serie “ti sei dimenticato di volere la bicicletta? Te lo ricordiamo noi, ripetendotelo più e più volte, così sarai convinto ad acquistarla!” e quindi a spendere soldi e tutto il resto. Si tratta di un metodo di vendita molto invasivo, è come un Promoter che ti vuole vendere una macchinetta del caffè e, anche se non la vuoi, lui ti rincorre in ogni negozio del centro commerciale che visiti (pur non essendo i suoi negozi) per tentare di convincerti a comprare quella maledetta macchinetta del caffè. È talmente invasivo che anche quando esci dal centro commerciale, e ti fermi ad un bar là vicino, ecco che il Promoter entra nel bar e tenta ancora di convincerti ad acquistare quella macchinetta. Questo è ciò che fanno i banner pubblicitari: si tratta di pubblicità molto invasiva, perché quando esci dal sito di acquisti, e ti dirigi verso un sito di ricette, oppure un sito di animali, e quindi tutt’altro sito, troverai ancora quel banner pubblicitario che tenterà di venderti la bicicletta che stavi guardando tanti giorni fa. È una pubblicità eccessivamente invadente. Poi l’anti-privacy si è alzata di livello. Prima spiava “solo” le tue ricerche, le tue cronologie, tuttavia potevi pensare che fosse “poco invadente” dal momento in cui ti riproponeva mille volte il prodotto che tu per primo avevi cercato la prima volta. Si tende quindi a giustificare l’anti-privacy dei banner pubblicitari invasivi sostenendo che comunque la prima ricerca l’abbiamo fatta noi, dal nostro pc o dal nostro cellulare, quindi “non è poi così grave”. Il problema non è che il sito di biciclette ci ripropone la bicicletta che abbiamo già guardato; il problema è che se chiudi la finestra di quel sito di biciclette, e ti dirigi verso tutt’altro sito, come ad esempio quello sugli animali, o quello sui viaggi in aereo, ti riproporrà di nuovo la bicicletta. 

Ciò che sta succedendo concretamente è che il tuo computer non è il tuo, perché ciò che scrivi sul tuo computer o suo tuo cellulare non lo stai leggendo solamente tu, ma lo stanno leggendo anche “altri”. E chi sono questi altri??? E perché hanno il diritto di leggere ciò che noi scriviamo sul nostro cellulare privato se, in teoria, esso è solo nostro, giacché lo paghiamo con i nostri soldi e costa pure tanto? Quindi noi compriamo un cellulare, compriamo una sim intestata a nostro nome, paghiamo ogni mese le ricariche telefoniche o gli abbonamenti per usare le telefonate oppure la connessione wi-fi, e nonostante tutte queste spese il nostro cellulare non è davvero nostro ma può essere spiato e controllato da chiunque voglia, a nostre spese? Quindi noi paghiamo uno strumento che serve a qualcun altro per avere il totale controllo degli affari nostri. Spiare le nostre cronologie significa di base spiare i nostri pensieri, perché ogni volta che svolgi una ricerca sul web, per esempio su una bicicletta, significa che stai pensando che potresti comprarne una; poi che la voglia comprare subito o per il futuro, che la voglia comprare per te o per la tua nipotina, non importa, comunque di base significa che probabilmente ne vorresti comprare una. Quindi stai esponendo il tuo pensiero direttamente sul web. Se su internet svolgi delle ricerche su delle case in affitto, significa che stai pensando di cambiare casa, ora o in futuro, ma ci stai pensando, e quindi stai esponendo il tuo pensiero direttamente sul web. Se su internet svolgi delle ricerche su come dimagrire, significa che pensi di essere ingrassato/a e che avresti bisogno di perdere peso; non importa poi se davvero ti metterai a dieta o se sono quelle attività che dici di voler fare ma poi butterai nel dimenticatoio… perché intanto significa che pensi di essere ingrassato e che avresti bisogno di una dieta, esponendo i tuoi pensieri sul web, dove possono essere letti da qualcun altro a tua insaputa. Quel qualcun altro sapendo che pensi di essere fuori forma (e magari neppure è vero, però tu lo pensi ed è ciò che conta) potrebbe approfittare di quei pensieri negativi su te stesso e potenziarli artificialmente, come potrebbe aumentare artificialmente il tuo disturbo fisico e farti ingrassare ulteriormente per farti entrare in un limbo difficile da uscire. 

Nel mentre ti proporrà soluzioni “magiche” come pasticche dimagranti (che sono piene di sostanze che vanno a bloccare le sensorie e la psichicità, oltre che piene di nanotech sintetiche) attraverso banner pubblicitari che ti compariranno sino allo sfinimento, ma che ingenuamente penserai che sia “una bella casualità” che siano comparse proprio quando stavi cercando una soluzione per dimagrire. 

Ma cosa ti spinge a pensare che la soluzione giusta siano quelle pasticche dimagranti? Gli stessi che leggendo i tuoi pensieri (giusti o sbagliati che siano) riguardo alla convinzione che tu sia ingrassato ti potenzieranno quell’ossessione artificialmente affinché tu creda di essere molto, molto più sovrappeso di quanto sia realmente, e ti sentirai costretto ad una soluzione rapida e forzata come appunto le pasticche dimagranti. Tutti sanno che non funzionano e che ottengono risultati ben peggiori, però penserai, chissà come mai, che con te funzioneranno e che anche se costano tantissimo vale la pena provarle. Questi pensieri non saranno tuoi ma ti sono stati imposti da chi vuole che acquisti e che ti nutri di “alimenti” sintetici, che contengono nanotecnologie all’interno e ti rendono ancora più adatto alla comunicazione artificiale fra umano-computer. Ed ecco che il cerchio si completa perché tutto questo permetterebbe al Governo di entrare molto di più nella tua mente e spiare i tuoi pensieri e quindi conoscere meglio ciò che vuoi fare o comprare, ancor prima che tu lo scriva sul web. 

Arrivati a questo punto, spiare la nostra cronologia privata non bastava più, c’era bisogno di alzare l’asticella. È bene chiarire che Oggi molti dei ruoli di spionaggio virtuale vengono effettuati dall’IA, ma è bene chiarire che l’IA non può fare tutto da sola ma viene costantemente controllata da operatori che lavorano per le agenzie proprio per controllare che i dati della gente vengano raccolti correttamente. Tuttavia, sino a pochi anni fa era un lavoro ricoperto quasi totalmente dagli operatori (gli stessi, per intenderci, di call center che ti chiamano mille volte per raccogliere dati su di te, ponendoti mille domande mentre tentano di venderti qualcosa; intanto raccolgono info su di te senza che te ne accorgi!), il che è anche più grave, quindi non sottovalutiamolo. Troppi si dimenticano che gli operatori di call center come gli operatori che vendono o promuovono altre attività, come i milioni di operatori che lavorano dentro a fb, o dentro youtube, o dentro google, sono persone fisiche che hanno il dovere – da contratto firmato! – di tenere la massima riservatezza riguardo il proprio lavoro, non potendo raccontare in giro di lavorare all’interno di fb o all’interno di youtube (non mi sto riferendo agli youtuber, che è un’altra cosa! Bensì a chi lavora dentro il pannello amministrativo e gestisce le funzioni nascoste di youtube!), proprio per evitare che trapelino notizie. Tuttavia, comprenderai bene che tutti coloro che lavorano su fb, o su youtube, noti per le loro violazioni alla privacy e per leggere le chat private e per vendere i dati privati a terzi (tra cui, ovviamente, il Governo per cui lavorano) sono anche molto facilitati a spiare il tuo profilo personale nel caso volessero. Se il tuo vicino di casa o il tuo ex fidanzato o chiunque si voglia oggi lavora all’interno su fb, egli può – solamente conoscendo il tuo nome e cognome, oppure il tuo nick sui social, oppure soltanto il tuo ip – risalire al tuo profilo e non solo accedere a tutte le tue informazioni private (che tu credi di aver messo “private” o “visibili solo agli amici” da te scelti) ma anche accedere alle tue chat private, e via discorrendo. Il tutto serve al Governo per poterti spiare costantemente, ma nel frattempo anche un semplice individuo ossessionato da te, o curioso, o che ti invidia, come l’ex del tuo fidanzato attuale o quella persona che hai visto una sola volta nella vita ma che si ricorda il tuo nome, o che sa come rintracciarti (per esempio guardando gli amici degli amici del suo amico, trovando così il tuo profilo riconoscendoti dalle foto che posti!) può accedere al tuo profilo e spiarti. 

Per farti comprendere quanto la nostra “privacy” non esista più, ti racconterò un aneddoto della mia vita che ti permetterà di chiarirti le idee riguardo al fatto che chiunque può realmente fare ciò che vuole con i tuoi dati. 

Un bel po' di anni fa, quando stavo ancora in una vecchia casa, per un certo periodo mi ritrovai ad avere problemi di connessione con il vecchio gestore internet con cui avevo il contratto. Tieni conto che io stavo nel nord Italia anche se apparentemente potrebbe sembrare che non c’entri nulla. Continuavo ad avere problemi alla connessione internet, così iniziai a chiamare gli operatori dell’assistenza per farmi risolvere il problema, ma loro continuavano a dire che non c’era nessun errore, che andava tutto bene, che non vi era alcun problema di connessione. Gli ripetevo di avere problemi di connessione, non me lo stavo di certo immaginando! Ma loro continuavano, tutti quelli con cui parlavo, diverse persone ogni volta, a sostenere che nei loro computer risultava che non ci fosse nessun problema di connessione e quindi che mi stavo sbagliando. Ma come fa una persona a sbagliarsi o ad immaginarsi di avere problemi di connessione? La loro soluzione era connettermi a internet e visitare il loro sito web, ma dovevo spiegare loro – decerebrati – che non potevo connettermi al loro sito giacché non mi connetteva internet! Chiedevo loro quantomeno di controllare il mio modem, magari mandandolo in assistenza avrebbero scoperto che era rotto, oppure che c’era qualcosa che non andava nelle antenne vicino a casa mia (periodo in cui ancora non sapevo che i problemi delle antenne dopo che ci praticavo.. erano eventi buoni; parliamo ancora di tanti anni fa) e loro alla fine mi rispondevano tutti che secondo il loro computer la connessione e il modem andava benissimo (mai controllato dal vivo! Lo controllavano da remoto e secondo loro funzionava bene..) e che io, in poche parole, me lo stessi immaginando. 

Alla fine, dopo tante, tantissime telefonate, mi arresi, e mi tenni un modem non funzionante; così lo spensi e via, utilizzai il telefono come modem, seppure l’abbonamento annuale era già pagato e loro non volevano saperne di assistermi, restituirmi il denaro speso, o aggiustarmi il modem. Avevo quel modem a casa, che non funzionava o quantomeno non mi permetteva di connettermi a internet, quindi era completamente inutile. Un giorno, parecchi mesi dopo, non ricordo neanche quanto tempo passò, parlando con una studentessa praticamente appena conosciuta, mi rivelò di lavorare proprio per quell’azienda con cui avevo il contratto della connessione a internet. Così, chiacchierando, le raccontai l’aneddoto, tanto per parlare, naturalmente pensando che lei non avrebbe di certo potuto fare nulla per cambiare la situazione, gliene parlai soltanto per fare due chiacchiere. Al che lei mi chiese se volessi una mano per ristabilire la mia connessione internet. Per assurdo, pensando che oramai ci avevo già provato mille volte con mille operatori diversi, quasi stavo per rifiutare, dicendole che tanto non serviva a niente dato che nessuno era riuscito a risolvermi il problema, quindi non c’era bisogno che ci provasse. Inoltre non sapevo quali dati avrei dovuto fornire a quella persona che comunque avevo appena conosciuto, per tentare di ristabilirmi internet, e che magari poteva essere solo una scusa – quella di aiutarmi – per farsi gli affari miei. Per quanto sia brutto da dire, tantissime persone ogni giorno cercano di approfittare di me con le scuse più assurde, anche fingendo di volermi aiutare o voler farmi del bene, quindi devo sempre prestare attenzione e non essere ingenua. Tuttavia mi rincuorò sapere che non dovevo fornirle praticamente nessun dato, perché lei sosteneva di poter rintracciare la mia connessione internet (quindi la mia abitazione, il mio indirizzo, e la precisa connessione che utilizzavo io) attraverso solamente il mio nome che già aveva. Naturalmente sapevo che l’anti-privacy esisteva già allora, ma fu interessante avere questa ennesima prova.

Prima che lei facesse qualcosa io riprovai ad accedere alla connessione internet ma ovviamente ancora una volta non andava, seppure avessi pagato l’abbonamento per tutto l’anno (che gli operatori non volevano risarcirmi!), quindi ovviamente non era un problema di pagamento in rosso, ma era la linea che non andava. Questa studentessa tornò nella sua città nel sud Italia e il giorno dopo andò al lavoro, appunto nell’azienda di telefonia e internet per cui lavorava da operatrice. Mi chiamò al telefono chiedendomi di accendere il modem in quanto le risultava dal suo computer che ce lo avevo staccato; ovviamente era vero, neppure il tempo di andare a lavoro che già si era connessa al mio indirizzo e poteva vedere dal suo computer la situazione della mia connessione ad internet, senza che neanche io le dessi il mio indirizzo di casa o altre info. 

Quindi sotto sue direttive attaccai alla corrente il modem, e lei mi disse che ora le segnava che il modem era acceso. Mi disse di attendere qualche minuto e che la mia connessione a internet avrebbe ripreso a funzionare. Ci voleva solo qualche minuto? Mesi e mesi a chiamare mille operatori per “aggiustarmi” la connessione, e lei ci avrebbe messo solo qualche minuto? Era assurdo e quasi non ci credevo, oramai ci avevano provato in mille! O meglio, gli operatori mi avevano detto di averci provato, ma compresi poi che non era affatto vero. Ebbene, pochi minuti dopo la connessione andò a buon fine e potei riutilizzare, da quel giorno, tutti i giorni la connessione ad una velocità perfetta, addirittura migliore rispetto alla velocità con cui andavo in passato! Le chiesi cosa avesse fatto, e lei semplicemente mi rispose che “qualcuno” mi aveva volontariamente bloccato la connessione a internet, al fine di impedirmi di utilizzarla, e che lei semplicemente tolse quel blocco e cliccò su un aggiornamento per potenziarmi la velocità, in quanto la velocità poteva essere potenziata o diminuita solamente cliccando dei bottoni. Il tutto lo fece dalla sua città, dal sud Italia, mentre io mi trovavo al nord, e teoricamente lei non avrebbe dovuto sapere dove abitavo o cosa facevo, eppure lei poteva “spiare” queste informazioni su di me solamente avendo una minima info su di me. 

Quella donna nonché mia studentessa mi spiegò che dietro agli aggiornamenti di internet vi sono soltanto un mucchio di truffe, cioè gli operatori ti dicono che se paghi di più possono aggiornare la tua connessione e renderla migliore, ma in realtà sono gli stessi operatori che prima di telefonarti, per qualche giorno abbassano la velocità della tua connessione e quindi riducono la velocità per cui tu stai già pagando l’abbonamento, e poi qualche giorno dopo ti chiamano chiedendoti di pagare di più per avere una connessione maggiorata, ma che in realtà è la stessa identica connessione che avevi già pagato per anni! Qualcuno bloccò la mia connessione ad internet per dispetto o per altre ragioni, e lei semplicemente tolse quel blocco, e tolse anche i “rallentatori” di velocità che qualcuno aveva messo nella mia linea, restituendomi la velocità di connessione per cui io già stavo pagando da tempo. 

Questo aneddoto ti permette di capire innanzitutto che non c’è bisogno di dare tutti i tuoi dati a chiunque perché possano fare qualcosa: è talmente facile per gli operatori rintracciare i tuoi dati (che tu hai dato o messo in giro anche moltissimi anni prima!) andandoli a pescare anche da altre aziende (per esempio dall’azienda con cui hai firmato il contratto delle utenze luce e gas, oppure con la compagnia telefonica, oppure con il nome con cui hai intestato la tua casa, e via discorrendo) e da quei dati che tu credi di non aver dato all’operatore – ma che troverà facilmente da altre fonti – lui o essi potranno a tua insaputa fare ciò che vogliono. Difatti inizialmente non sapevo chi mi avesse bloccato la connessione internet e da quanto tempo (sebbene poi sia andata ad attaccarlo psichicamente così forte per ricordargli bene che se lui voleva giocare a farmi dispetti, anche io potevo diventare molto dispettosa, facendo sì che se lo ricordasse a vita.) o per quale ragione, ma lo aveva fatto sicuramente rintracciando i miei dati senza che io mi fossi resa conto di averli dati, non a lui, ma ad altre aziende da cui poi lui ha attinto le mie info private. 

La fortuna ha voluto che successivamente conoscessi quella persona che divenne mia studentessa e che si offrì di aiutarmi, scoprendo tutto ciò che c’era dietro quell’apparente guasto alla mia connessione internet che invece nascondeva molto di più. Anche lei, una persona appena conosciuta, a cui apparentemente non diedi altre informazioni sul mio conto se non il mio nome che già conosceva presentandoci, riuscì invece a risalire alla mia abitazione, quindi scoprire dove abitavo, quale fosse la mia casa, scrivendomi il mio indirizzo (e ovviamente prendendoci al volo, alla perfezione) e scegliendo di risolvere un problema “tecnico” sulla mia connessione seppure io non fossi sua cliente e lei non guadagnasse nulla nel risolvere quel problema. In altre parole, non era un’operatrice dell’assistenza che chiamai io per risolvermi il problema, ma era una persona esterna che scelse di sua volontà di ricercare sulla banca-dati le mie info private e accedere alla mia connessione per risolvermi il problema. Questo evento ormai accaduto più di dieci anni fa mi aprì tanto gli occhi e mi permise di rendermi conto che veramente chiunque potrebbe accedere alle nostre info e, per esempio, far guastare gli oggetti tecnologici dentro casa nostra, oppure aggiustarli se volesse… ma di solito queste sono conoscenze che vengono utilizzate più per danneggiarci, che per aiutarci. 

Così, è molto più probabile che un ex o una persona invidiosa si connetta alla nostra rete per guastare le nostre tecnologie per dispetto, e non il contrario. Queste “idee geniali” arrivano più per invidia, che per altruismo. Ad ogni modo, fui molto felice che la mia connessione ad internet fu ristabilita, e mi impegnai molto di più a tenere riservati i miei dati personali. Nonché ciò che insegno a tutti i miei studenti di fare, e che ribadisco più e più volte. Non bisogna essere ingenui, e bisogna capire invece che i nostri dati hanno un immenso valore e possono essere costantemente utilizzati contro di noi anche da chi meno ci aspettiamo. Ci sono occasioni in cui è diventato molto difficile non rivelare i propri dati sensibili, per esempio quando firmi il contratto con le utenze stai dando molti dei tuoi dati che poi non resteranno alla sola azienda di fornitura gas o elettricità o acqua, ma verranno ovviamente resi pubblici a tutti coloro che sapranno un minimo ricercare e ottenere quelle info su di te. Ciononostante ci sono tantissime altre situazioni in cui non è davvero necessario che tu dia i tuoi dati personali, anche se gli operatori, i promoter, o chiunque tu abbia davanti, ti spingeranno a credere che tu sia costretto. Non è così! E quando puoi, è fondamentale che tu scelga sempre di non dare i tuoi dati sensibili. Molte persone, giustamente, intestano le bollette tutte a nome di un singolo di casa, così da evitare di dare i nomi e dati personali di tutti i presenti. Come per esempio tante persone utilizzano la stessa “carta fedeltà” dei supermercati o negozi, intestandole tutte ad un solo componente di famiglia e poi passandosela per utilizzarla in più persone quando ne hanno bisogno. Anche questo è un modo furbo per evitare di dare tutti i dati privati di tutti i familiari. Ancora, molte persone intestano i numeri di cellulare ad una sola persona di casa, sebbene tutte quelle sim non apparterranno a lui ma verranno utilizzate da altri componenti della famiglia. Tutte queste persone ovviamente fanno bene! Tutto ciò vorrebbe essere bloccato dal Governo (e ci sta già provando da tempo!), e ci riuscirebbe definitivamente con il chip sottocutaneo, per far sì di bloccare tutti questi “passaggi” e far sì che ognuno possa utilizzare solo ciò che è a proprio nome; il che significa che arriveremo al punto che un figlio non potrà andare a fare la spesa con i soldi di sua madre, ma prima ci dovrà essere un passaggio di denaro dal chip della madre al chip del figlio, con tanto di causale ben spiegata nel dettaglio, per poi permettere al figlio di andare a fare la spesa per sua madre. 

Questo è soltanto un esempio per comprendere dove il Governo vorrebbe farci arrivare, e che dobbiamo ovviamente evitare. 

Fine pagina 6 su 6. Se hai gradito l’articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta.

0 commenti
  • Libero
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    00:03 22/05/24

    Non pensavo che da un semplice nome si potesse sapere così tanto, è molto più grave di ciò che credevo ed ho sottovalutato la situazione, per quanto io cerchi di stare attento a non dare e non far dare soprattutto, i miei dati. A volte avrà così difficile, ormai anche se cerchi lavoro non ti mettono più il numero di telefono che magari puoi chiamare, e che ovviamente già così è super spiata la chiamata. Ma ora devi inserire tutti i dati tramite applicazioni da cui il governo può prenderli molto più facilmente ed in abbondanza.. è odiosa questa cosa! È davvero inquietante sapere che guardano dai tuoi occhi ed ascoltano dalle tue orecchie, ti leggono il pensiero ecc, privacy zero ormai. Più vado avanti e più noto che ci sono altri metodi che utilizzano per spiarci e catturare le nostre informazioni. Non oso immaginare se non ci fosse l'Accademia a che punto sarebbero arrivati con le loro tecnologie e soprattutto il danno che avrebbero avuto verso tutta la popolazione

  • Lucioman
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    16:03 21/05/24

    La tua esperienza, vissuta in prima persona, è stata molto chiara ed interessante per far comprendere, in maniera semplice, quanto sia importante la riservatezza dei nostri dati personali e come sia necessario mantenere sempre le antenne drizzate davanti ad una nuova richiesta di dati. Non avevo mai pensato alla possibilità di intestare la SIM del telefono ad un familiare o di utilizzare una singola carta fedeltà tra più persone. Durante la sottoscrizione di contratti di fornitura gas e luce i dati richiesti sono veramente imbarazzanti. Da qualche mese ho eliminato le varie carte fedeltà e cerco di stare ben attento quando qualcuno mi chiede dati personali in circostanze poco consone. Grazie mille Angel.

  • Phoebe
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    11:42 21/05/24

    Anni fa per circa un mesetto e mezzo ho lavorato in un call center, e mi avevano fatto credere proponessero tariffe convenienti, ma poi ho abbandonato quando ho capito che non era proprio così. Comunque anch'io notai di come avessero database con informazioni di molte persone, che includevano nome, cognome, indirizzo di residenza e con quale compagnia avessero stipulato un contratto luce e gas. Non sempre le informazioni però erano aggiornate o veritiere. Già allora mi chiedevo da chi comprassero quelle informazioni, e se lo chiedevano pure alcune persone che io sentivo al telefono, e alcune dicevano che si erano iscritte al registro delle opposizioni, la cui iscrizione significa la cancellazione dei loro dati dal database, ma venivano chiamati lo stesso. Quindi le persone vengono "perseguitate" lo stesso, anche da molte chiamate giornaliere dei call center, sebbene abbiano negato il consenso all'utilizzo dei loro dati per essere chiamati dagli stessi. Ma ovviamente call center &co se ne fregano dei diritti delle persone. Molte persone con cui parlo ormai si sono rese conto di come vengano spiate dai cellulari, in particolare hanno notato che se parlano di qualcosa poi successivamente viene loro proposta quella cosa come banner pubblicitario o come pubblicità su youtube. Le persone lo sanno ma pensano di non poter fare nulla a riguardo. Però, il fatto che abbiano preso in parte consapevolezza di questa cosa già è un passo in avanti. Il fatto che possano leggerci nel pensiero o guardare dai nostri occhi e sentire dalle nostre orecchie ci deve mettere in guardia e ci deve spingere a praticare in maniera molto forte contro tutto ciò che di artificiale hanno messo in noi e che consente una connessione con dispositivi elettronici, oltre al fatto che possono in parte hackerare il nostro cervello e le nostre sensorie. Ecco, dobbiamo impegnarci seriamente perché il livello di antiprivacy raggiunto si è spinto troppo in là già da diverso tempo, e non dobbiamo più permettere che abbiano accesso alle funzioni del nostro corpo, utilizzando anche noi come dei dispositivi elettronici, per tutte le cose che ci hanno inserito in corpo. Dobbiamo riacquistare piena padronanza di noi stessi.

  • Karen
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    09:08 21/05/24

    Davvero importante questo documento! Stanno andando avanti così velocemente che quasi non facciamo caso a quanto sia estremamente grave anche il "solo" trovare dei banner pubblicitari specifici dopo aver parlato di un prodotto o averlo cercato online! Ci sono ormai numerose prove, solo un imbecille può credere davvero che non stia accadendo e che abbiamo ancora privacy! Al momento non conosco nessuno che abbia negato ciò che sta accadendo, ma conosco molte persone che lo hanno accettato passivamente e ne parlano come se non fosse nulla di grave perché "non hanno nulla da nascondere". È molto grave che lo stiano accettando e sta a noi cercare di fare aprire gli occhi su questo tema, affinché siano più spronati a proteggere i propri dati! Riguardo la Telepatia artificiale e i pensieri potenziati artificialmente, mi hai fatto ricordare un episodio accaduto anni fa. In quel periodo stavo pensando di dover prendere peso il prima possibile, era un pensiero abbastanza martellante e avevo notato come non fosse normale, perché non ci avevo mai pensato così ossessivamente. A riprova della cosa avevano iniziato a comparirmi molte sponsorizzazioni di ""cibo"" poco sano, come le barrette proteiche, proteine in polvere e così via. Ero molto tentata di acquistarli, ma grazie a Mangiare Sano sono riuscita ad evitarli e anzi ho iniziato a portare diversi cambiamenti nell'alimentazione, con l'obiettivo principale di prestare attenzione solo e soltanto alla mia salute! In un periodo in cui l'avevo seguito molto attentamente e quasi ogni giorno ero riuscita a prendere 2 chili in poco tempo, cosa che mi aveva spronata molto, per cui ti ringrazio davvero tanto Angel!! L'esperienza del modem che hai raccontato è molto interessante, non immaginavo fosse così semplice intervenire su questi dispositivi e bloccare la nostra connessione, anche la tattica del rallentarla per convincerci a pagare di più! Lo scenario finale che hai descritto è davvero da brividi, e mi sprona molto a praticare per bloccare questo progetto davvero gravissimo. Questi capitoli mi stanno facendo riflettere moltissimo sugli eventi e mi stanno spronando molto nella pratica, ti ringrazio di cuore Angel!!

  • Cāru
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    20:00 20/05/24

    La nostra privacy è sempre meno rispettata, e noi per primi non ne abbiamo la cultura. Paghiamo perchè ci tolgano la nostra identità. L'ultimo scenario descritto è quello che più mi fa riflettere, con un chip sottocutaneo sarebbe ancora peggio. Magari già accade con un cellulare, la carta di credito a proprio nome, così sanno dove ci troviamo, quanto abbiamo speso, cosa abbiamo comprato. Il solo avere accesso alla nostra cronologia gli da in mano i nostri pensieri, la prima cosa che facciamo è andare a cercare informazioni su internet. Rifletterci e dare meno dati possibili è importante.

  • Sasha
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    19:19 20/05/24

    L'esperienza che hai riportato fa comprendere perfettamente quanto possano accedere ai nostri dati con invadenza ed estrema facilità.. praticamente le nostre informazioni sono accessibili a chiunque. Da adesso in poi cercherò anche di evitare qualsiasi registrazione di dati per servizi o utenze. Poi che possano spiarci addirittura dall'interno della nostra mente è gravissimo. Ti ringrazio Angel per tenerci al corrente di tutto, per proteggerci rivelandoci queste realtà attuali, mostrandoci il loro avanzamento nel tempo, per insegnarci come ragionare correttamente per non lasciarci ingannare e anche per indicarci come agire nel concreto per tutelare le nostre informazioni personali. E' essenziale impegnarsi e organizzarsi per evitare e contrastare tutto ciò, non esito a farlo.

  • Tiziana
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    18:43 20/05/24

    I livelli di anti-privacy oggi sono talmente folli che è impossibile non accorgersene! I dispositivi elettronici non fanno altro che captare ogni nostra informazione ed utilizzarle a nostro discapito perciò c'è davvero da essere attenti a come utilizziamo i cellulari. L'esperienza della connessione ad internet è incredibile! Questo dimostra il potere che le grosse aziende hanno su di noi poveri ingenui che pensiamo che non ci spierebbero mai... i nostri dati hanno un immenso valore e non dovremmo dimenticarcene! Se da una parte i dispositivi elettronici ci aiutano, dall'altra sono esattamente ciò che il Governo vuole fornirci, quindi strumenti per poterci controllare in tutto e per tutto. Dobbiamo ricordarci che non siamo obbligati a dare i nostri dati a chiunque ed in qualsiasi occasione, perciò non dobbiamo darla vinta al Governo. Grazie!

  • Foxipy
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    10:55 20/05/24

    È evidente come la tecnologia venga utilizzata anche per elaborare molti dei dati personali di ogni individuo. Basti pensare all’enorme quantità di dati che riescono ad estrapolare solamente dai social e dal mondo web. Da moltissimo tempo ho deciso di rimuovere tutti i contenuti e gli account che avevo sui social, proprio per non fornire la possibilità di scoprire informazioni sul mio conto. Adotto anche io la stessa tecnica di intestare più cose, come le fidaty card ad un solo membro della famiglia. Mi viene da pensare al “registro delle opposizioni” creato come strumento che tuteli la privacy personale dalle continue chiamate dei call center. Se ci si registra con il proprio numero teoricamente le compagnie non possono contattarti per finalità di marketing. Avevo fatto questo prova ed il risultato non è cambiato, si viene ugualmente contattai da operatori situati all’estero, oppure da voci automatizzate! Si può dedurre che solo noi dobbiamo rispettare la privacy di certi personaggi, politici, attori ecc…mentre la nostra può essere violata tutte le volte che vogliono!

  • Babi999
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    03:51 20/05/24

    L’inverno scorso sono rimasta completamente senza linea al cellulare per 2 giorni. La cosa curiosa è stata che non si trattava solo del mio gestore ma di diversi gestori, la cosa che mi ha colpito è stata che al di là della zona oppure del gestore oppure del modello del telefono a qualcuno funzionava e ad altri no. Dopo 1 giorno ho chiamato il mio gestore che mi diceva che era tutto apposto e che forse dovevo ricaricare perché era in scadenza la promozione che si rinnovava dopo 2 giorni e che anche quando era scaduta mi dava comunque la linea e potevo essere contattata mentre in quel caso non avevo nessun tipo di servizio, l’operatore mi disse anche che non c’era stata nessuna altra segnalazione anche se molti nella mia zona riscontravano lo stesso problema con lo stesso gestore e anche diversi gestori, a lui risultava tutto apposto! Dunque quell’operatore sapeva benissimo quello che stava succedendo, comunque il giorno dopo il telefono ha iniziato a funzionare di nuovo a tutti! Grazie Angel ❤️❤️❤️

  • Aron
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    23:46 19/05/24

    A pensare che un computer possa collegarsi telepaticamente con una persona ha del fantascientifico. Infatti fino a poco tempo fa' se avessi visto un film dove una macchina comunica con una persona telepaticamente grazie alle tecnologie all' interno del corpo, quello sarebbe stato un film di fantascienza sicuramente. Ora so che tutto questo è la verità e va' ben oltre qualsiasi trama di film . Quello che Angel dice su cellulari ,computer e quant'altro di tecnologico ha il solo fine di monitorare le nostre abitudini,il tram tram quotidiano, conoscere cose di noi che neanche noi sappiamo. Noi compriamo, paghiamo e nulla di tutto ciò è veramente solo nostro,ma condiviso da "altri" che prendono in continuazione informazioni su di noi . Il numero del nostro cellulare è tartassato in continuazione da chiunque, non c'è giornata che non si riceva delle chiamate spam, la privacy non esiste e purtroppo credo che sarà sempre peggio se non si farà qualcosa.

  • 02nico102020
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    23:11 19/05/24

    🙂🙂🙂Da un lato vorrei eliminare la tecnologia dalla faccia della terra, ma purtroppo senza l'utilizzo dei telefonini, tablet, strumentazione di nuova generazione, rimaniamo tagliati fuori dalla realtà se non riusciamo a comunicare con tutti voi di ACD. Angel sei la nostra salvezza! Ora che vi ho trovato faccio veramente fatica ad allontanarmi da voi. È vero che la pubblicità è veramente invasiva e che continua a ripetersi a dismisura ogni volta che cerchiamo di evitarla. Purtroppo non sempre si riesce ad eliminarla completamente! 🙃🙃🙃

  • tammy
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    22:33 19/05/24

    Ciò che a me stupisce è vedere come alcune persone, che si rendono conto della stranezza di queste "coincidenze", alla fine le accettino come "normali". Un po' come se fosse un pegno da pagare per poter utilizzare queste tecnologie. A me proprio qualche giorno fa è accaduta una cosa assai inquietante, un messaggio dagli Angeli su un tema che, guarda un po', interessa la mia vita in questo momento. L'ho aperto per curiosità, volevo vedere come era impostato, ma mi ha messo letteralmente i brividi e ho chiuso subito. Eppure penso a chissà quante persone invece scelgono di continuare a guardare, e chissà quanti ne ho guardati e continuo a guardare io. Se vogliono i nostri dati deve significare per forza che sono utili per qualcosa di importante ed è questo ciò su cui dobbiamo riflettere, così come dovremmo riflettere sul perché dovremmo accettare come "normale" questa incredibile invasione nella nostra vita. Il mondo degli operatori dei call center è qualcosa di molto basso, o almeno così mi è sempre arrivato. Sento molto ciò che dici, sul fatto di fare attenzione, perché sento proprio l'inganno dietro le insistenze, il voler avere informazioni a tutti i costi sul nostro conto. Grazie 🙏🤍

  • myzzylove
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    19:17 19/05/24

    Quando facciamo una ricerca online su qualcosa per esempio per un viaggio questo ci viene riproposto su altri siti diversissimi. Inizialmente faceva piacere pensando alle coincidenze e che tutto cospirava per farci ottenere il viaggio voluto da tanto e non ancora realizzato. In seguito parlare di un prodotto piuttosto che un informazione che vogliamo e poi senza averla digitata ritrovarsela in ogni sito che apriamo da un senso di profondo disagio, da l’idea di essere spiati. I film stessi ci danno esempi di come per incastrare qualcuno, per ricattarlo, agenti del governo aprissero la loro “cartellina virtuale “ dove catturati da tutti i dispositivi vicino a cui sono stati avessero filmati di ogni giorno della loro vita potendone scegliere i più compromettenti per ricattarli e ottenere quello che volevano. Noi questa cosa un po’ perché è solo un film quindi non è reale, un po’ perché preferiamo nasconderla a noi stessi, se non ci crediamo non diventerà vera, tendiamo a sottovalutarla. Per fortuna con la nostra Maestra non è possibile ignorare niente di tutto quello che succede realmente intorno a noi, così che dobbiamo, dopo essercene resi conto inequivocabilmente, iniziare a prendere posizione e fare azioni per proteggerci, per attaccare e distruggere i piani oscuri che il governo ha in serbo per tutti, nessuno escluso. Grazie 🙏

  • alimare
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    17:14 19/05/24

    Incredibile il fatto che hai raccontato, agli operatori che lavorano per la telefonia e per i contratti internet basta avere il nome di una persona per poter sapere ogni cosa riguardo agli oggetti tecnologici che ha in casa…a questo punto mi risulta sempre più chiaro come le macchine elettriche siano create appositamente per poter essere attivate e pilotate da remoto per creare incidenti e uccidere persone. È davvero importante che ci impegnano a cambiare abitudini e a tutelare la nostra privacy al massimo di fronte a ogni oggetto tecnologico, evitando di dire ciò che abbiamo in mente e che ci è successo. Io ammetto che faccio davvero fatica a fare questo, ho cominciato a lasciare a casa spesso il telefono ma spessissimo sono con persone che lo portano e lo tengono sempre vicino e faccio davvero fatica a evitare i discorsi in cui mi viene chiesto di me, già è complicato fare lo slalom tra le fotocamere dei cellulari altrui, che la gente tiene costantemente in mano anche quando sta camminando per strada con le borse della spesa spingendo un passeggino… ma per gradi penso che si possa fare tutto. Ho iniziato comprando un cellulare di quelli con i tasti, senza internet in modo da sostituirlo gradualmente allo “smartphone”. Comunque è sempre una fortuna conoscere queste verità è tutti questi particolari e ci permette davvero di agire per allentare la presa che hanno su di noi grazie a queste tecnologie.

  • MAYA
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    16:59 19/05/24

    E' triste come le nuove tecnologie siano entrate nelle nostre vite, purtroppo la maggior parte delle persone sono assuefatte e dipendono oramai 24 h su 24. siamo martellati con pubblicità in ogni dove, telefonate di promoter o call center per nuovi contratti, siamo circondati e siamo spiati da ogni mezzo tecnologico. bisogna reagire, la nostra privacy è attaccata in continuazione non è facile evitare di fornire i propri dati sensibili , ogni posto frequenti, qualsiasi cosa chiedi ti chiedono la tessera sanitaria ovunque persino in posta viviamo in un mondo complesso ed è difficile vincere questa battaglia.