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Il grave controllo della Telepatia Artificiale (3 parte)

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Riprendiamo quindi l’argomento dell’anti-privacy a cui il web ci ha abituato rapidamente negli ultimi anni. Siamo passati da un essere spiati riguardo a ciò che ricercavamo nei vari siti web, come l’esempio della bicicletta (ma anche le ricerche svolte per compiere un viaggio, per cui i banner pubblicitari poi ci perseguitavano in qualsiasi sito navigassimo dopo) al punto in cui anche senza fare ricerche – e quindi senza avere la ricerca memorizzata nella cronologia – venissimo spiati anche riguardo a ciò che digitavamo con la tastiera anche durante la scrittura di post sui social e, peggio ancora, in chat private. Sempre più persone infatti iniziarono a rendersi conto della stranezza per cui bastava scrivere qualcosa nei social network, sia come post o sia come messaggio in una chat privata, e sia nelle app messaggistiche che comunque appartengono pur sempre ai Padroni degli stessi social network, che da lì in poi iniziava la persecuzione di banner pubblicitari riguardo a ciò che abbiamo scritto. Per comprendere meglio il concetto, un conto è loggarsi su un sito di acquisti e digitare la parola “bicicletta”, e da lì in poi ritrovarsi nello stesso sito di acquisti il banner fisso che vende biciclette. Un conto è che successivamente entri su fb, su yt, o su qualsiasi altro social, e ti ritrovi un banner che vende biciclette. 

Ma ancora peggio di tutto ciò, è che tu scrivi in chat privata a tua madre o chiunque tu voglia una frase qualsiasi come potrebbe essere “si è rotta la marmitta dell’auto” e da quel momento su fb e su qualsiasi sito ti compariranno banner pubblicitari che vendono marmitte e/o servizi per riparare la marmitta dell’auto. Tu scrivi in chat privata al tuo fidanzato che si è guastato il cellulare di tua madre e che vorresti regalargliene uno andando a comprarlo al negozio fisico vicino a casa vostra, e senza che neanche compi ricerche sul web (in quanto vuoi acquistarlo dal vivo, nel negozio fisico, quindi non lo cerchi su internet!) da quel momento ti compaiono banner pubblicitari su cellulari nuovi, e più precisamente su cellulari che andrebbero bene per l’età e per l’utilizzo che ne farebbe tua madre, solamente perché lo hai scritto in chat privata. Tu scrivi in chat privata, attraverso i social di Regime come possono essere fb, instagram, youtube, o sulle app messaggistiche di Regime come può essere whatsapp o skype, e via discorrendo, che stai pensando di comprarti un pappagallo, ed ecco che con estrema precisione da quel momento in poi ti usciranno banner pubblicitari che vendono gabbie di pappagalli oppure attrezzature per pappagalli. Il tutto, seppure tu abbia scritto quell’intenzione in una chat privata in cui in teoria nessuno dovrebbe avere accesso. Da dove nasce questa casualità

Innanzitutto nessuna chat dei social di Regime è privata, ma sono tutte chat pubbliche, a tua insaputa, dai quali operatori di livello neppure tanto segreto hanno il dovere di leggere tutto ciò che scrivi, come lo scrivi, quando (a che ora) e in che contesto (dove ti trovi, con chi ti trovi, attraverso la localizzazione gps e sapendo con chi ti trovi in quel momento, giacché spiano anche gli altri presenti, e spiano te attraverso di loro, e loro attraverso di te) per studiare molto dettagliatamente il tuo profilo, la tua personalità, le tue abitudini, e il tuo preciso modo di ragionare e di reagire agli eventi. Non si tratta solo di venderti prodotti su misura per te! Magari fosse questo il peggior problema! Si tratta di avere sotto controllo la tua vita ed essere capaci di inserire eventi e persone molto più precise selezionate dal Governo! Ad oggi gli operatori che si occupano di raccogliere info su ogni singolo umano vengono ovviamente aiutati e velocizzati in alcuni processi anche dall’IA, tuttavia non pensare minimamente che tutti gli operatori umani siano sostituiti dall’IA, perché le tue chat e quindi le tue conversazioni private vengono lette e spiate anche da persone fisiche, persone che potrebbero essere pure tuoi conoscenti e che non solo hanno il dovere di mantenere la riservatezza riguardo al lavoro che fanno (non dicendoti che loro possono spiare le tue chat!) ma addirittura ci godono, perché possono spiarti senza che tu sappia niente. 

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Ma oltre a ciò, sui nostri cellulari e sui computer di ultime generazioni (degli ultimi 15 anni almeno) viene installata di fabbrica un’impostazione che memorizza immediatamente ciò che scriviamo sulla tastiera e invia questi dati alle aziende che gestiscono i nostri dati. Quindi tutto ciò che digitiamo sulla tastiera, a prescindere che lo scriviamo su un sito pubblico, su una chat privata, oppure sulle note privatissime del nostro cellulare, viene ugualmente memorizzato dalla nostra tastiera ed inviato continuamente all’azienda che raccoglie i dati. Questo significa che noi, dopo aver scritto un testo, possiamo anche cancellarlo, ma non importa perché ciò che viene inviato non è il testo che noi abbiamo salvato, ma è la digitazione di quei tasti. Per fare un esempio, se noi scrivessimo la nostra password “123” e poi cliccassimo tre volte il pulsante per cancellare, i dati che verrebbero inviati non sarebbero vuoti, bensì risulterebbe “123 delete delete delete” per segnalare che abbiamo tentato di cancellare il testo precedente. Naturalmente il tutto scritto in codici informatici che solo loro possono comprendere, infatti il testo sopra è solamente un esempio per farti capire come funziona. Per cui, se da un lato stiamo parlando di social network di regime che spiano le tue chat, dall’altra parte stiamo parlando anche dello stesso dispositivo che utilizziamo (smartphone, tablet, pc..) che possiede sin dalla creazione una funzione a noi nascosta, che permette di registrare tutti i nostri movimenti sul cellulare o dispositivo che sia, e invia questi dati all’azienda che li raccoglie. Perciò i dati che scriviamo sul nostro cellulare, pure che siano sulle note del telefono e quindi in nessuna chat privata, vengono ugualmente spiati dalle stesse aziende. Ecco perché potresti ugualmente scrivere sulle note del tuo cellulare “devo comprare la bicicletta” ed ecco che ti compariranno i banner pubblicitari, pure senza che tu l’abbia detto a nessuno, sulla bicicletta. A maggior ragione se lo scrivi attraverso un sms, o via chat messaggistiche che sono spiati da maggiori aziende. 

Dopodiché sono passati al livello oltre di anti-privacy. Non c’è mai stato fine al peggio. Il passaggio successivo prevedeva di ascoltare le nostre conversazioni vocali, in primo luogo le conversazioni che avvengono in telefonata, in secondo luogo ovviamente le conversazioni vocali attraverso i social e app messaggistiche, ossia attraverso gli audio che inviamo ai nostri amici. La parte più interessante è che a differenza di come si pensa, le tecnologie che il Governo ha impiegato per spiare le conversazioni vocali e quindi anche i vocali inviati attraverso app sono maggiormente utilizzate e più potenti delle tecnologie usate per le chat messaggistiche e quindi per i testi scritti. In altre parole, è anche peggio rivelare le proprie informazioni via voce, che via scritto, seppure possa apparentemente sembrare il contrario. Questo perché attraverso la voce è estremamente più facile per loro captare le nostre emozioni, le vibrazioni che emaniamo, e quindi anche pressoché cosa pensiamo, o cosa ne pensiamo dell’argomento o della persona di cui stiamo parlando. Diverso dalle chat, in cui è tutto più piatto ed è un poco più difficile raccogliere informazioni sul nostro conto. Anche il fatto che a voce si è più spontanei, mentre nel testo si potrebbe ragionare meglio su cosa e come scriverlo, prima ancora di iniziare a digitare, il che permette agli operatori che ci ascoltano e all’IA che ci registra di captare molte più informazioni sul nostro conto se le diciamo a voce (via telefonata, e via audio lasciati nelle app), invece che attraverso messaggi scritti che possono essere anche molto più sintetici e talvolta confusionari per chi ci legge. Bisogna chiarire da un lato che “scrivere in codici/parole segrete” per noi, come facciamo con i nostri amici, serve a poco, perché anche una persona inesperta che legge 24/24 le nostre chat riuscirebbe facilmente a capire che significato hanno quelle nostre parole in codice. Serve a poco però non è completamente inutile. Invece, non c’è dubbio che attraverso la voce esprimiamo molto di più noi stessi, le emozioni che proviamo.

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Inoltre siamo molto più propensi a “parlare fluidamente” e aggiungere molti più dettagli in quanto parlare a voce si fa prima, quindi non ci poniamo limiti di dettagli, mentre vi è grande differenza durante la scrittura poiché possiamo sintetizzare le parole, scrivendo decisamente ristretto e con lettere sbagliate che possono rendere più difficile la comprensione di chi ci legge, inoltre stringiamo molto i termini giacché non abbiamo voglia di scrivere papiri lunghissimi. A voce invece i papiri volano che è una meraviglia. Per questa ragione, per assurdo, le telefonate e gli audio inviati via app/social, sono ancor più spiati delle chat stesse. Tuttavia, non si pensi minimamente che le chat scritte non vengano spiate o che gli operatori che devono leggere le nostre chat per raccogliere i nostri dati non riescano a decifrare facilmente i nostri modi di dire, le nostre parole in codice che usiamo con gli amici, e via discorrendo. Essi sono esperti a leggere il nostro modo di parlare, e appena diciamo qualcosa di strano se ne accorgono subito e talvolta attiriamo ancora di più l’attenzione. La soluzione non è pensare “beh, tanto mi spiano qualsiasi cosa faccio, quindi tanto vale ‘essere me stesso’ e fregarmene se mi stanno leggendo e raccogliendo info su di me”. Bensì è decidere una buona volta di evitare di fornire proprie personali informazioni attraverso chiamate, audio, chat, social network e via discorrendo. Mi sembra ovvio ma è doveroso ripeterlo che quando scatti una foto oppure giri un video, o registri un audio, tutti questi file salvati sul tuo cellulare sono istantaneamente visibili alle aziende che raccolgono i tuoi dati, di conseguenza qualsiasi video o foto che scatti, anche se subito dopo le cancelli, è già stata salvata nei loro archivi e appartiene già a loro, proprio come se scrivessi dei testi sulle note del tuo cellulare. Tutto ciò che entra all’interno del tuo cellulare/computer/tablet eccetera diventa subito di proprietà delle aziende che raccolgono dati su di te. 

C’è un livello successivo a questo tipo di spionaggio? Certamente Sì. Se ascoltare le tue telefonate e leggere le tue chat private sembrava già tantissimo, in pochissimo tempo hanno aggiornato il passaggio dopo. Senza neppure bisogno che tu scrivi o che telefoni, ma addirittura con il telefono/computer/tablet spenti, purché siano vicini a te nella stessa stanza, registrano tutto ciò che dici e che fai. Quando si dice “il tuo telefono ti ascolta” o “il televisore ti spia” significa esattamente ciò che sembra. All’interno del telefono sono inserite delle funzioni di fabbrica che non puoi cancellare, che servono a tenere il telefono attivo 24/24 anche quando è spento. Quando spegni il cellulare in realtà si spegne la facciata, facendoti credere che sia spento, e impedisce a te di utilizzarne le funzioni. Ma le funzioni che servono alle aziende che raccolgono i dati su di te restano attive, difatti il telefono continua a consumare batteria anche quando è spento. In passato il telefono, una volta spento, non consumava minimamente batteria, oggi invece continua a consumarne, seppure poca percentuale, e se terrai il telefono carico ma spento per settimane, quando lo riaccenderai sarà completamente scarico, e molto probabilmente neppure si accenderà proprio perché la batteria sarà completamente esaurita. I precedenti cellulari non erano assolutamente così e se li accendevi dopo settimane tenevano benissimo la batteria carica. Questa è anche la ragione per cui hanno abolito la possibilità di smontare la batteria dal cellulare (che nei modelli precedenti si poteva fare), in quanto smontarla significa spegnerlo del tutto, e quindi spegnere anche le app nascoste delle aziende che ci spiano. Quindi non possiamo impedirgli di usare il nostro cellulare per spiarci. Inoltre, è bene chiarire che quando la batteria ci segna che è scarica e il cellulare si spegne non è realmente scarico, bensì viene impedito a noi di utilizzarlo, mentre resta un piccolo “serbatoio” di energia che servirà a tenere attive le funzioni delle app che ci spiano anche per le successive settimane. Quindi noi non possiamo più usare il nostro cellulare, ma loro sì, loro potranno continuare ad usare il nostro cellulare. A dimostrazione che non è davvero nostro, ma noi ne paghiamo le spese. 

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Dopodiché, quando quelle app avranno consumato anche le ultime gocce di energia, la batteria sarà davvero scarica e difatti prima di poter accendere il cellulare dovremo rimetterlo in carica. In questo modo si assicurano che potranno spiarci anche nel caso in cui non ricarichiamo subito il cellulare. D’altro canto sono certi che nella grandissima maggioranza dei casi il cellulare verrà ricaricato entro poche ore, e nei peggiori dei casi entro 2-3 giorni, quindi quasi nessuno tiene il cellulare a scaricarsi completamente per settimane di fila. 

Chiarito ciò, lo spionaggio delle nostre vite private è arrivato al punto che tutto ciò che facciamo in casa nostra oppure in luoghi pubblici, in presenza del nostro cellulare o di quello delle persone che ci stanno a fianco, viene registrato ed inviato nella banca-dati che raccoglie le nostre info. Sempre più persone si stanno rendendo conto di quanto stia diventando grave il caso in cui in casa propria, in una situazione privata, si sta parlando magari con il proprio partner, a letto, di compiere un viaggio in Irlanda, o qualsiasi altra cosa, ed ecco che una volta che si prenderà il cellulare si troveranno banner pubblicitari oppure video su youtube che parlano proprio dei viaggi in Irlanda. Questa volta non lo hai scritto a nessuno, non lo hai detto in telefonata, l’Irlanda non l’hai mai nominata con nessuno e in nessuna occasione, se non proprio adesso, mentre ti trovavi fisicamente a fianco al tuo partner (quindi non vi state chattando! Siete fisicamente vicini dal vivo!) e nonostante questo il tuo o i vostri cellulari stanno ascoltando e registrando la vostra conversazione, senza nessun ritegno, al punto di ammetterlo anche ai tuoi occhi: ti mostrano video e pubblicità che riguardano esattamente ciò che hai pronunciato poco prima. Come si fa, arrivati a questo punto, a pensare che quello che sta succedendo non sia andato ben oltre il livello di persecuzione e di spionaggio? 

È bene precisare che loro ci ascoltavano e registravano già prima che ci inviassero pure le pubblicità delle parole tag che pronunciamo. Le due cose non sono sempre connesse, quindi non bisogna pensare che se una singola volta non vedi banner pubblicitari riguardo a ciò che hai pronunciato allora significa che non ti stiano spiando; perché non è così. Ti spiano ugualmente. Loro ci spiano non solo per venderci prodotti mirati, come pensano in tanti, ma ci spiano per avere tutte le informazioni che riguardano la nostra vita e, già che ci sono, utilizzano queste info anche per venderci prodotti; ma non è la ragione primaria, bensì è un’aggiunta. Ci soffermiamo su quella singola volta in cui non ci compare il banner pubblicitario, sostenendo che non sia vero che ci spiano, anziché soffermarci sulle centinaia di volte in cui ci compaiono banner pubblicitari o video su youtube mirati riguardo a ciò che abbiamo detto; e pure davanti alle prove ce ne restiamo con il dubbio. Rendiamoci conto dell’assurdità! I banner pubblicitari, oltre a essere invadenti allo stato puro, sono anche banner sfottò, perché è come se ci stessero dicendo in faccia: “Ti sto spiando, te ne sto dando la prova visiva e scritta, e tu cogl**ne non puoi fare niente per fermarmi”. Non si tratta solo di pubblicità mirate e invasive, si tratta di una provocazione che ogni giorno subiamo davanti ai nostri occhi, nei nostri stessi cellulari, nei dispositivi che paghiamo e che “compriamo” pensando che siano nostri, ma che in realtà sono in affitto, perché i dispositivi che usiamo e tutte le informazioni che ci mettiamo dentro diventano di proprietà delle aziende che ci spiano. Il cellulare non è nostro, è in affitto. È come entrare in affitto in una casa nella quale ogni oggetto e mobile che comprerai e porterai all’interno diventerà di sua proprietà. 

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È fondamentale capire che loro utilizzano il nostro cellulare non solo per ascoltarci, ma anche per vederci, per guardarci ogni giorno milioni di volte attraverso le fotocamere del cellulare interiori ed esteriori, le webcam del computer, e via discorrendo. Ogni istante in cui guardiamo il cellulare la fotocamera anteriore ci sta filmando; ogni volta che qualche passante ci cammina a fianco mentre parla al cellulare, la sua fotocamera esteriore ci sta filmando, all’insaputa nostra e del passante. Ogni volta che qualcuno lascia il telefono sul tavolo esso ti sta filmando. Non deve essere per forza il tuo! Qualsiasi fotocamera di qualsiasi passante può spiarti e ti riconosce, attraverso la tua schedatura fisica, e quindi invia le informazioni sul tuo conto nella banca-dati che raccoglie info su di te. La tua voce viene immediatamente riconosciuta fra miliardi di persone attraverso il tuo timbro, il tuo modo di parlare, il modo in cui pronunci le parole, la tua cadenza, i respiri e sospiri intervallati alle parole, i tic verbali che neppure ti accorgi di avere (ad es. parole che ripeti spesso senza che te ne rendi conto) e tanto altro ancora permettono all’IA di riconoscere la tua voce fra miliardi e inviare istantaneamente la posizione in cui sei stato avvistato (anche dal cellulare di un passante che non conosci e non conoscerai mai!) nella banca-dati che raccoglie info su di te. Questo succede ogni giorno, milioni di volte al giorno. 

Si può andare più avanti di così? Esiste un ulteriore livello successivo? Sì, la Telepatia Artificiale, che permette loro di sapere cosa pensi anche quando sei distante dalle tecnologie, anche senza che dici a voce quello che pensi, e registra ciò che dici a voce anche se intorno a te non vi è alcun dispositivo tecnologico visibile ai tuoi occhi che possa registrarti, eppure accade. Nel prossimo capitolo ti spiegherò che cos’è la Telepatia Artificiale: probabilmente, hai iniziato anche tu a renderti conto di strane “casualità” che non lo sono affatto. Prima, però, devo spiegarti come funzionano le aziende di spionaggio affinché anche tu possa comprendere meglio come comportarti davanti ai dispositivi che utilizzi abitualmente, che siano il tuo cellulare, la tv, il pc, lo smartwatch, e via discorrendo. 

Per capire meglio come funziona bisogna fare una premessa. L’azienda di raccolta dati non è soltanto una in tutto il mondo, ma sono tante, e se alcune aziende che raccolgono dati collaborano fra di loro e si scambiano i tuoi dati privati, molte altre aziende non collaborano e non si scambiano le informazioni; quindi i dati raccolti da una non vengono poi donate/vendute facilmente alle altre. Questo significa che tutto ciò che raccolgono alcune aziende non è detto che vengano immediatamente conosciute “da tutto il mondo” che c’è dietro lo spionaggio, ma potrebbero addirittura essere “chiuse” per molto tempo sino, addirittura, ad essere dimenticate, perdute, e/o cancellate per errore. Tutti i dati raccolti vengono salvati in enormi server digitali, che sono estremamente potenti e capienti… tuttavia, come può succedere alle piccole aziende, anche ai colossi può succedere che si guastino le tecnologie e che molti dati vengano perduti. Non è così facile, non illudiamoci, purtroppo non è così comune che le aziende che raccolgono dati su di noi perdano così facilmente tutta la cronologia dei nostri dati. Tuttavia succede, raramente ma può succedere anche a loro. Pertanto non dovremmo essere noi i primi a rifornirgli subito tutti i nostri dati aggiornati con tanta urgenza. 

Ciò che ti ho spiegato nel capitolo precedente riguardo alla tessera sanitaria, come anche la lista dei movimenti che riguarda i nostri acquisti registrati nella carta/bancomat che usiamo per pagare, vale anche per il cellulare, per ciò che pubblichiamo sui social network, e per ciò che scriviamo nelle chat private, e ancora per ciò che diciamo a voce pensando di essere soli ma avendo invece il telefono dentro la stanza in cui ci troviamo e che sta ascoltando e registrando tutto ciò che pronunciamo. Tutti questi dati vengono raccolti da aziende che si occupano proprio di prendere più dati possibili riguardo alla gente. 

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D’altro canto ogni azienda li raccoglie in modo differente e talvolta non li comunica alle altre, sia perché queste aziende tengono la massima riservatezza sulla propria esistenza e tante volte sono segrete pure alle altre aziende – proprio per evitare spie che rubino dalla propria azienda per fornire i dati raccolti alle altre aziende avversarie – e sia perché i dati valgono tanto, quindi al massimo li venderebbero ma di certo non li regalerebbero. 

Perciò bisogna anche tenere conto che quando un’azienda raccoglie dati su di noi non significa che li comunica a tutte le altre aziende istantaneamente, ma potrebbe comunicarli dopo 1 anno, dopo 5 anni, dopo 20 anni, a seconda di quando arriva la richiesta, se mai arriva, e se la prima azienda intende accettare la proposta della seconda. Per altri dati certamente accade all’istante, e non siamo noi a poter dire o scegliere quali dati vengono trasmessi subito e quali altri no, perché dipende da caso a caso e da persona a persona, e dalla volontà da azienda ad azienda. Ci sono aziende però come quella che sta dietro a youtube che ottengono molti più dati di altre, pertanto sono al corrente di molte più info rispetto ad altre, ciò non significa che le offrono istantaneamente ad altri anche per un discorso di concorrenza (perché loro vogliono essere quelli più “informati” del cliente rispetto agli altri). 

Per comprendere meglio il concetto, se scrivi un testo all’interno di una chat messaggistica, come può essere whatsapp, le informazioni potrebbero essere raccolte dall’azienda che sta dietro quella chat. Se conversi al cellulare durante una chiamata a voce, l’azienda che si occupa di raccogliere info vocali registra le tue telefonate. Tuttavia, non è affatto detto che l’azienda che sta dietro la chat messaggistica stia anche ascoltando la tua chiamata a voce, perché non è detto che ne abbia il potere, proprio come l’azienda che registra le tue chiamate a voce non è detto che abbia accesso alla tua tastiera e quindi possa vedere ciò che digiti in tutte le app messagistiche varie che possiedi installate, o in quella singola app-chat, come per es. whatsapp, poiché essa si occupa solo delle telefonate. È molto importante conoscere queste informazioni, perché ti permette di avere un quadro più completo. Sebbene siamo ugualmente spiati in entrambi i casi, c’è differenza fra le migliaia di persone che lavorano come operatori dietro a whatsapp e che ogni giorno leggono le tue chat, e gli operatori che potrebbero stare dietro ad un’altra app meno famosa che potrebbero essere “solo” qualche centinaio. Quindi c’è differenza se nel primo caso si potrebbe trattare di un’azienda di 10mila operatori, e nel secondo di poche centinaia, che potrebbero anche essere meno professionali e avere più difficoltà a raccogliere i tuoi dati. C’è tanta differenza da azienda ad azienda e anche nell’utilizzo che fa dei dati raccolti. Sappiamo che i peggiori sono whatsapp come fb come youtube come google, tuttavia non dobbiamo sentirci al sicuro neppure nelle app/siti meno famosi perché non sappiamo a quali aziende stiano dando i permessi di spiare le chat o i contenuti dei propri utenti. Difatti bisogna stare attenti al dettaglio che non per forza è il sito stesso a spiare i contenuti degli utenti, ma potrebbe avere invece venduto “gli accessi” ad altre aziende, che spiano i contenuti degli utenti di quel sito. È ben diverso, ed è importante capire questi meccanismi.  

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Alcuni raccolgono i nostri dati e li mandano direttamente nell’archivio in mano al Governo, altri invece, oltre ad inviarli direttamente al Governo che li utilizzerà per i suoi scopi, li utilizzano pure loro per creare pubblicità mirate su di te, come appunto i banner che ti perseguitano. Anche in questo caso la seconda opzione è peggiore, perché tanto entrambe le aziende invieranno i tuoi dati al Governo ma la seconda sfrutta pure i tuoi dati doppiamente contro di te. Ci sono aziende che non danno i propri dati al Governo? Ni, perché anche quelle che credono di non dare i propri dati, comunque il Governo sa come accedere ai loro computer attraverso vie informatiche a molti sconosciute e prendersi ugualmente i dati che gli servono. 

Ad ogni modo, non c’è da confondersi tra il “governo” che possiamo dire sia pubblico, come il governo americano, il governo italiano, etc., e il Governo mondiale, quello nascosto, che sta dietro tutti gli altri governi e li controlla tutti, e al cui interno vi sono più Alieni e ibridati che umani; seppure vi siano anche questi. Il governo americano, per quanto potente sia, ha dei limiti, sebbene questi limiti non tolgano il fatto che molte di queste aziende che raccolgono dati siano “costrette” a fornire i nostri dati pure al “semplice” governo americano, a dimostrazione che comunque comanda parecchio, anche più del governo italiano, tanto che quest’ultimo risponde a lui. Difatti le nostre telefonate vengono registrate e consegnate pure al governo americano, oppure le nostre chat “private”, specialmente quelle su whatsapp, vengono consegnate subito al governo americano, tutto ciò che pubblichiamo sui social – incluse le nostre foto o i post che crediamo essere “privati” – viene raccolto e subito consegnato al governo americano, pure se lo carichiamo per errore e lo cancelliamo immediatamente: è già registrato e viene consegnato al governo americano. In contemporanea tutto viene dato a chi vi sta sopra, e quindi al Governo mondiale a cui pure il governo americano risponde. 

Tutto ciò per comprendere che non bisogna affatto sminuire il fatto che veniamo spiati e registrati tutto il giorno, qualsiasi cosa facciamo, perché i nostri dati non vengono visti solo da un “Governo che sta dietro le quinte e che sa tutto ma non ci fa nulla”; bensì vengono visti anche dai peggiori criminali che stanno dietro o dentro il governo; basti pensare al fatto che il governo italiano è pressoché gestito per la maggior parte dalla mafia italiana, il che potrai immaginare che le info raccolte sugli italiani siano ben visibili dalla mafia italiana e, se volessero prendere di mira un singolo individuo, come sempre hanno fatto con estrema facilità, ad oggi c’è pure la tecnologia dalla loro parte, perché possono sapere cosa sta facendo quella persona, dove si trova, che cosa sta dicendo, e tutto il resto, ascoltando le sue chiamate, leggendo le sue chat, e soprattutto ascoltando e vedendo ciò che fa durante il giorno attraverso il microfono e le fotocamere del suo cellulare seppure l’individuo pensi di averlo spento. 

Chiediti come fa la mafia a sapere sempre tutto sull’individuo che vuole prendere di mira: non sono veggenti (ad oggi non lo sono affatto, sebbene in passato all’interno della mafia ci fossero eccome) ma possiedono la tecnologia dalla loro parte, ossia possono accedere alle informazioni delle vittime attraverso i registri di cui il governo è in possesso, giacché la mafia è ben dentro al governo, e spiare le vittime per quanto tempo desiderano. 

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Tuttavia, per quanto le nostre info vengano raccolte su più fronti, tante volte vengano scambiate fra aziende, o siano comunque visibili a entrambe, non dobbiamo essere noi i primi a cadere nella trappola di pensare “vabbè, tanto loro sanno tutto, quindi non serve che proteggo le mie info perché se vogliono ce le hanno comunque”, perché non è vero, ma è così che loro vogliono che tu pensi, così che ti arrendi e non provi minimamente a proteggerti, affinché sia tu stesso che consegni di buon grado i dati su di te senza la minima opposizione mentale. Invece c’è un’enorme differenza se inizi ad esempio a coprire la fotocamera dei tuoi dispositivi con lo scotch, sia quella davanti che quella dietro, se copri la fotocamera del computer, e se inizi a tenere perennemente le fotocamere di tutti i cellulari/dispositivi dentro casa coperti. Certo, quando esci di casa le aziende potranno raccogliere dati su di te attraverso le fotocamere dei cellulari dei passanti che “per sbaglio” ti inquadrano, ma vi è una grande differenza fra l’inquadratura occasionale a causa dei passanti, e le tue personali fotocamere puntate sulla faccia 24 ore su 24, ogni volta che guardi l’orario del cellulare, ogni volta che rispondi ad una chiamata, ogni volta che rispondi ad una chat, e via discorrendo. 

C’è tanta differenza. Inizia con un primo passo, poi imparerai anche a proteggerti meglio dalle fotocamere dei passanti, ma inizia con un primo passo, che è quello più importante. Dopodiché, c’è enorme differenza se da oggi inizi a prestare attenzione a ciò che scrivi nelle chat, ricordandoti che vengono lette, rispetto a quando scrivevi nelle chat illuso che fossero realmente private. Stai comunque scrivendo nelle chat, ma starai più attento a non dare troppe info personali su di te, ad esempio dove ti trovi in questo preciso momento, con chi e cosa stai facendo. Penserai che tanto loro sappiano già tutto a causa della geolocalizzazione, e in parte è vero, cioè alcune aziende sanno dove ti trovi in questo momento a causa del gps sempre attivo anche quando credi che non lo sia, eppure tutte le altre aziende non hanno il controllo della tua posizione e hanno la necessità che tu lo dica, per esempio che tu lo scriva precisamente via chat. Ecco anche da dove nasce l’impellente bisogno di dire sempre a qualcuno dove ci troviamo… non è la paura di essere rapiti o la precauzione nel caso ci accada qualcosa, salvo rare eccezioni, bensì è l’abitudine che ci è stata infilata in testa per via della necessità delle aziende di sapere dove ti trovi, che ti spinge a dire – e spinge le persone intorno a te a chiederti continuamente – dove ti trovi, in che preciso bar oppure in quale strada, se sei solo o in compagnia, cosa state facendo, e via discorrendo. 

Bisogna che ti rendi conto di quante informazioni private riveli tutti i giorni di te stesso, e peggio ancora, di quante informazioni riveli di altre persone, diventando tu stesso l’Antenna che serve alle aziende per conoscere le informazioni degli altri, come se tu fossi un operatore che lavora gratis per loro, a tua insaputa. Succede che si ha la cattiva abitudine di raccontare i fatti degli altri al telefono, per esempio chiamando un’amica o la propria sorella o il fidanzato e raccontare di aver appena incontrato tizia che a sua volta le avrebbe raccontato quel fatto, poi quell’avvenimento, poi quell’altro evento; il tutto, facendo una cronologia dettagliata di tutto ciò che tizia ti ha raccontato dal vivo, e consegnando queste informazioni alle aziende che registrano le telefonate. Quella tua amica che hai incontrato per strada ti ha raccontato le sue storie dal vivo, non attraverso il cellulare, quindi le aziende che raccolgono dati dalle telefonate potrebbero non avere tutti quei dati riguardo a quella persona, ma tu – operatore che lavora gratis – gli stai consegnando tutte le informazioni sul suo conto! 

Di sicuro penserai che tanto entrambe avevate in borsetta i rispettivi cellulari e quindi entrambe eravate spiate; sì, ma da un’azienda, non da mille. Tu però ci tieni a far sapere anche alle altre mille aziende tutte le informazioni che hai raccolto oggi, raccontando tutta la cronologia dei fatti nei minimi dettagli in chiamata al telefono. 

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Bisogna rendersi conto quando utilizzi le conoscenze per reagire e fare qualcosa per cambiare le cose, o quando utilizzi le conoscenze per screditarle e/o pararti un po' il sedere. Nel primo caso utilizzi le conoscenze riguardo a come le aziende ci spiano, per prestare più attenzione e non rivelare le tue informazioni quando possibile. Nel secondo caso, siccome sei manipolato ad alti livelli e non ti interessa proteggere le tue info ma addirittura vuoi consegnare pure le info degli altri attraverso di te, usi la scusa del “tanto loro sanno già tutto” per essere tu stesso a consegnargli tutti i dati a cui ancora non avevano accesso, raccontandoglieli tu. È importante che ognuno si renda conto che veniamo utilizzati come operatori che lavorano gratis, per consegnare oltre i nostri dati anche le informazioni delle persone che conosciamo, semplicemente raccontando tutti i fatti loro attraverso le telefonate, chat, e via discorrendo. Bisogna smettere di fare gli operatori inconsapevoli che consegnano i dati degli altri! È buona abitudine quindi smettere di parlare di altre persone via telefono, ma di parlarne solamente dal vivo. 

È buona abitudine anche smettere di dover sempre raccontare tutto ciò che succede ad altre persone che non sono lì presenti, perché al di là dello spionaggio, il Low non cessa di esistere: ogni volta che parli di una persona con qualcun altro, in sua assenza, gli stai gettando addosso tantissimo Low, attraverso di te che in quel momento stai facendo da Antenna. Non spetta all’altra persona doversi sempre difendere dal tuo Low, sei tu che devi iniziare a capire che attraverso le tue chiacchiere stai gettando fili e grande pesantezza – che viene potenziata artificialmente attraverso di te! – sull’altra persona, ed è bene che inizi a smettere di fare questo per il Low. 

Quando inizi a comprendere che vieni ogni giorno utilizzato come antenna inconsapevole per costruire il Low Artificiale attorno ad altre persone, sfruttando la tua voce e/o le tue intenzioni di diffondere una chiacchiera, o raccontando tutti i fatti di una persona ad altre, ti rendi conto che la soluzione per avere anche tu minor Low Artificiale è quella di smettere di raccontare sempre tutta la cronologia dei fatti. Facendo così, inizi a vedere miglioramenti. Nel mentre, impari anche a rivelare molte meno informazioni attraverso il cellulare o gli altri dispositivi elettronici. D’altro canto, è bene sapere che i nostri “peggiori nemici” tra coloro che consegnano tutti i nostri dati alle aziende che ci spiano, tante volte sono più i nostri parenti e i nostri amici, anche più delle informazioni che consegniamo noi stessi sul nostro conto. Perciò è bene abituare anche i nostri familiari a non rivelare le nostre informazioni private mentre si trovano in telefonata o quando chattano con altri parenti o amici. Seppure sia impossibile fermare su tutti la volontà di chiacchierare sul nostro conto, una buona soluzione diventa non raccontare sempre tutti i fatti nostri ad amici e parenti, soprattutto quei fatti che non vogliamo si sappiano in giro o che vengano attaccati e rovinati da chi ci “ascolta”, così che non siano proprio i nostri parenti e amici i primi a rivelare le nostre informazioni al nemico e tradirci alle spalle senza neppure saperlo. Non c’è bisogno che si tratti di un evento “grave” o “serio”, per tenere la riservatezza sulle info della tua vita privata, ma anche semplicemente che stai cercando lavoro, e che forse l’hai trovato, e che non vuoi che qualcuno ti rovini questa possibilità, oppure non vuoi che qualcuno rovini la tua storia sentimentale appena iniziata e che hai paura possa finire con un nonnulla, o non vuoi che qualcuno mandi in fumo i tuoi progetti a cui tieni tanto. Poi, se in tutto questo pensi ancora che rivelare tutte le tue info davanti al cellulare non sia poi così grave in quanto “tu non hai nulla da nascondere perché non stai facendo nulla di male” significa, arrivati a questo punto, che non hai davvero capito un cazzo di tutta questa storia e ti consiglio di mangiarti il telefono e ingoiarti le cuffie, perché sei un caso disperato e non posso più fare nient’altro per salvarti. Quindi piuttosto vatti a impiantare un satellite in testa. 

Fine pagina 9 su 9. Se hai gradito l’articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta.

0 commenti
  • Melissa
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    12:16 16/07/25

    La fine mi ha spezzata haahahah. Comunque mi ha fatto riflettere moltissimo rileggere questo documento, avevo a menda ciò che ci hai insegnato nel grosso su questo ma tuttavia forse, ho esagerato nel raccontare qualche mio fatto e ne vedo le conseguenze. da quando ci hai dato queste importantissime avvertene, sto molto più attenta a non rivelare cose troppo importanti via chat e sopratutto, da anni ormai tengo coperte le fotocamere di pc e telefono. A maggior ragione di ciò, ovviamente delle volte sembra che telecomandino le persone per farmi inquadrare dai loro cellulari.. Ricordo che trattereai infatti anche questa cosa. Grazie!

  • sole15
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    21:17 28/04/25

    Non frequento più così spesso i social e quindi questa stranezza dei banner pubblicitari non mi rendo conto che continua ad accadere. I vocali fin dalla a loro uscita li ho odiati molto, erano come un muro per me che non potevo neanche sentirli. Mi rincuora sapere che almeno con le chat si rende più difficile il loro 'lavoro'. Ecco spiegato perché dopo un pò non si accendevano più i cellulari. Un pò come le pile che se le lasci all'interno dell'elettrodomestico senza usarlo poi si scaricano lo stesso o forse perché anche in quelli ci sono funzioni nascoste? Questa anti-privacy è diventata davvero esasperante.

  • Luna
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    21:16 10/03/25

    This is heartbreaking in other ways than before. Them spying on us, listening to us, reading our chats - yes ok, many already assumed that, tho it still gets played down with the exact same reasoning you mentioned 'they got everything, so no need to hold back' just as you said. - The mobiles still recording when turned off, thus the end of extrctable batteries and that even if it is 'dead' it keeps collecting... It makes sense and it is heartbreaking that many, including me, werent aware of it tho it makes so much sense - straight back from covering the visible cameras with little dragon stickers ... - The habit about not talking about others is in general good not to throw Low strings onto them and especially keeping the mouth shut infront of the phone - a very heavy topic but forgive me to change the topic: This last 2 sentences, DAMN, Love it

  • freddy
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    00:15 18/10/24

    E potente la profondità dell' IA che analizza le emozioni dalla voce, se già nel mondo pubblico accademico essa sbalordisce, non immagino in quello privato e governativo, si possono fare associazioni su tutto il modo di pensare e reagire su svariati argomenti e emozioni solo analizzando la nostra cronologia degli audio e testo che mettiamo nel telefonino e computer. Il discorso sulla mafia tecnologica è importante, ho parlato con un paio di persone che mi hanno raccontato che tecnologie simili a quelle governative che riescono ad accendere le telecamere da remoto (anche delle tv) sono in mano anche agli enti del "governo pubblico" da un po'. La riflessione sull'accettazione di tutto questo è molto condivisibile, moltissime aziende fanno "difficoltà" a recuperare molti dati se noi ci opponiamo ad essi, certo il governo mondiale ce la fa anche quando non abbbiamo il cellulare, ma molte aziende medie o grandi no. Non cerchiamo di lavorare gratis per loro. Grazie Angel per questa conoscenza profondissima!

  • Migno99
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    12:52 19/09/24

    Bella sicuramente la chiusura, parole dure per un argomento duro, a tratti ostico, non avevo mai neanche preso un considerazione l'idea che dietro allo spionaggio tecnologico ci fossero più aziende ed enti diversi, mi ero nichilmente convinto che ve ne fosse una sola a quanto pare, per fortuna ho sempre utilizzato social più per messaggi molto brevi e funzionali più che per parlare e scambiare info su me ed altri, sicuramente smettere anche di farlo dal vivo aiuterà, e fai bene sempre a ricordarcelo , è ciò che mi spaventa di più diventare un operatore inconsapevole e non deve accadere. Grazie sempre e comunque

  • sole.
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    16:12 24/08/24

    Fantastica come ha chiuso il capitolo 😂 devo dire che l abitudine di non divulgare le mie cose, dalle più belle ai momenti più difficili, l ho sempre adottato. Non ho mai parlato con facilità di me stessa. Non posso dire lo stesso per ciò che concerne YouTube o social in generale perché come tutti o come la maggior parte ero sicuramente caduta nella rete. Guardando il tutto da un'altra prospettiva è molto più drastica la situazione. Sto educando me stessa e chi mi sta vicino al cambiamento.

  • Roblaw
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    18:04 10/08/24

    L'ultima frase mi ha fatto scassare ahahahah "ti consiglio di mangiarti il telefono e ingoiarti le cuffie" ahahahah. Tenere riservatezza e avere ben chiaro che i dispositivi sono tutto tranne che nostri, personalmente ho le fotocamere coperte col nastro isolante sia nel pc che nel telefono, purtroppo lavorando in smart sono tutti i giorni a contatto con i dispositivi e questo non è un vantaggio di certo, d'altro se andassi in un altro luogo fisico di lavoro probabilmente avrei altri svantaggi. Ringrazio Angel per trattare questi temi sempre in modo diretto senza troppi giri di parole, bisogna prendere consapevolezza anche di questo!

  • rod
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    18:55 28/07/24

    Già qualche hanno fa ci si rendeva conto che iniziava questa invadenza nella nostra privacy e personalmente ho cercato di risolvere in parte coprendo la fotocamera del cellulare e prima di andare a dormire gli toglievo la batteria, poi qualche anno dopo quando si è rotto ho dovuto per forza comprarne uno e le batterie ormai erano tutte saldate e la fotocamera singola erano diventare cinque più un sensore che mi pare serva a vederci tridimensionalmente e al buio, eppure ho comprato un samsung di fascia medio bassa, giusto perché devo lavorarci e ho cercato un modella che non avesse il 5G, ovviamente la prima cosa che ho fatto è coprire le fotocamere e alla notte lo metto spento il più distante possibile dalla camera dove dormo ma voglio poi cercare il sistema per isolarlo completamente. Grazie per tutte queste informazioni.

  • Cassiopea
    Medaglia per aver completato lo Step 1
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    22:48 25/07/24

    Come sempre leggendo tutto insegnamenti, viene fuori sempre qualcosa di inaspettato, come scoprire che ogni volta che si parla di una persona che non è presente, gli buttiamo addosso tanto low, in pratica diventiamo delle antenne. Questo mi ha fatto molto riflettere e comprendere che non basta stare attenti alla telecamera del cellulare o degli altri dispositivi, ma è un nostro dovere fare molta attenzione sia a quello che diciamo su di noi che a quello che riguarda i nostri parenti e amici

  • Julia
    Medaglia per aver completato lo Step 1
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    15:10 24/07/24

    Arrivati a questo punto bisogna essere davvero manipolati per pensare che "se tanto ci spiano comunque, non ha senso tentare di proteggere la nostra privacy", perché nei fatti è proprio quello che loro vogliono che noi pensiamo! Il fatto che ci sbattano in faccia il fatto che siamo perennemente controllati, con i banner della pubblicità fatta proprio su misura per noi, è un modo per farci arrendere alla situazione così che pensiamo di non avere scelta. Ma come ci hai spiegato benissimo in questo capitolo, la scelta ce l'abbiamo eccome ed è nostra responsabilità assicurarci di proteggere la nostra privacy il più possibile, cominciando da piccole azioni quotidiane come coprire la fotocamera dei dispositivi che utilizziamo e abbiamo in casa, non scrivere e raccontare tutto di noi al telefono ma neanche in presenza del telefono. Questo include anche stare attenti a non rivelare informazioni su altre persone, senza pensare alle conseguenze! È stato molto importante leggere questo capitolo, è sicuramente presterò ancora maggiore attenzione a tutto questo. Ti ringrazio Angel!!!

  • P. Sandra
    Medaglia per aver completato lo Step 1
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    Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Volume 4
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    Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Volume 8
    Medaglia per aver completato il libro Prendiamo Coscienza degli ALIENI - Volume 9
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    Medaglia per aver completato il libro Il Sigillo delle Vite Passate - Volume 2
    Medaglia per aver completato il libro Buddha secondo Angel Jeanne - Volume 1
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    15:40 16/07/24

    Inizialmente quando notavo gli strani sincronismi che capitavano con l uso del cellulare o del pc. dove dopo aver cercato in un motore di ricerca un determinato prodotto o info per un eventuale viaggio, era poi inevitabile che successivamente nei giorni successivi mi arri vassero pubblicità e banner che illustravano e proponevano l oggetto o il viaggio cercato. All inizio appunto, credevo che il tutto fosse solo marketing finalizzato alla vendita,ora che ho scoperto quali sono i piani del Governo e alieni ho ben compreso e cerco di fare molta attenzione a tutto, al telefono, alle telecamere, ho capito quanto dia importante occultare tutto di noi, tutti i nostri dati!

  • Klaren
    Medaglia per aver completato lo Step 1
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    15:03 10/07/24

    Grazie mille per queste informazioni, diverse non mi soprendono affatto. Sebbene io abbia limitato di molto le informazioni che condivido sulle chat oltre ad aver coperto tutte le telecamere, questo documento mi stimola e motiva molto di più a fare sempre più attenzione ed evitare il più possibile di condividere più informazioni sul mio conto possibili. Soprattutto dopo aver scoperto che ci sono aziende volte alla conservazione di tutte queste informazioni tramite grossi server digitali, queste informazioni sono di vitale importanza, grazie per averle spiegate così bene.

  • Lince
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    00:27 06/07/24

    Sicuramente mi rendo conto di quanto sia importante non rivelare troppe informazioni su di sé sia tramite cellulare, laddove sia possibile che agli altri perché per l'appunto si tratta di andare a potenziare il proprio low artificiale e cerco di tenere la riservatezza anche su ciò che riguarda gli altri. So che è molto importante, tuttavia ci sono casi in cui diventa complicato non raccontare delle cose perché può servire per organizzarsi o organizzare qualcosa ecc. Oppure un'altra situazione che è capitata a me è stato l'eccessivo isolamento. L'isolamento era un programma ben installato su di me che a poco a poco sto eliminando, grazie soprattutto all'aiuto pratico di Angel. Quindi c'era questo programma forte su di me che mi faceva pensare che stare tanto tempo in casa fosse normale e poi il fatto che usare certe app fosse sbagliato, tutto nell'insieme mi portava ad isolarmi dal mondo e questo ovviamente non andava bene. Bisogna tenere il giusto equilibrio e ricordare che il low artificiale esiste e bisogna combatterlo quanto meglio riusciamo a fare! Comunque cercherò di parlare molto meno, perché ultimamente mi rendo conto di averlo fatto diciamo di contro al meccanismo precedente e quindi un po' troppo. D'ora in poi parlerò solo quando necessario. Sotto tanti altri punti di vista tengo la riservatezza memore dei tuoi insegnamenti passati. Farò del mio meglio e cercherò di riprendere in mano questi insegnamenti! Grazie Angel 🥰

  • Universe
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    00:01 03/07/24

    Oggi avevo deciso di fare una prova e vedere cosa succede se lascio il telefono a casa. Ed è stato veramente assurdo osservare come la maggior parte delle persone che incontravo per strada avevano la telecamera del telefono direzionata su di me, come se lo facessero apposta, e anche se cercavo di spostarmi per non rientrare nel loro raggio queste si giravano, si avvicinavano e all’improvviso avevano voglia di farsi selfie e guarda caso con la telecamera direzionata su di me. È stata anche una lezione che mi fa comprendere che viviamo in una situazione da non trascurare dove serve agire subito prima che sia troppo tardi. Da piccola sono stata abituata da mia mamma ad essere riservata e a non raccontare le mie cose in giro, ma anche gli affari degli altri e devo dire che è stata una fortuna perché noto moltissimo la differenza con chi non riesce proprio a non raccontare nulla di se e degli altri, come se si soffocassero se non svelano tutto nei minimi dettagli. Ho notato che appena si raccontano le cose personali incontro molte più difficoltà nel realizzare anche le cosa più banali perché poi mi capitano persone o situazione che mi fanno perdere tempo ed energie così da avere poi meno tempo per le cose spirituali. Grazie per questa lezione di vita, cercherò di impegnarmi più spesso e con costanza nella pratica di questo tema.

  • bethelight
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    17:48 29/06/24

    Anche già solo la digitalizzazione automatica, che ti suggerisce le parole da inserire in una frase, fa riflettere sul fatto che ciò che scrivi non sia così privato. Ho notato anche io come i telefoni di una volta non si scaricavano così velocemente, soprattutto non lo facevano da spenti e invece ora più nuovi sono, più sono peggiori, con funzioni sfavorevoli a noi e favorevoli a loro. Il pensiero "tanto ormai sanno tutto" è molto ricorrente ed all'interno della mente viene proprio come riproposto, nonostante sappiamo bene sia peggio dare ulteriori info. Già da più di un annetto pian piano ho iniziato a prendere diversi accorgimenti: condividere sempre meno, non utilizzando più definitivamente i social, che utilizzavo comunque poco, diminuendo la condivisione di informazioni via messaggistica o vocalmente, coprendo le fotocamere del cellulare e via dicendo. È importante anche rendersi conto di tenere privata la vita e le informazioni altrui, per rispetto e per evitare di fare da antenna e recare loro problemi. La lettura di questi ultimi due libri mi sta decisamente dando quella svolta in più! Grazie ancora Angel! ❤️