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Il grave controllo della Telepatia Artificiale (2 parte)

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Ti ho raccontato quell’aneddoto che riguardava la connessione a internet per farti capire quanto sia importante che proteggiamo i nostri dati, e che nonostante da oggi inizi a proteggerli, non c’è da stupirsi se “in giro” ci sono ancora tanti dati su di te che possono essere utilizzati da chiunque, sia dal Governo, ma anche da cani e porci che con un semplicissimo computer possono accedere alla banca-dati che ti riguarda e ottenere informazioni sulla tua identità e gli affari che ti riguardano. Tutto ciò non deve minimamente farti cadere nella stupida idea che, siccome oramai hanno già tutti i dati che ti riguardano, non servirebbe che tu da oggi iniziassi a proteggerti in quanto “hanno già tutto” e “sarebbe inutile”. Perché ti sbagli. Loro possiedono tanti dati di te, e questo è da tenere sempre in mente, tuttavia loro hanno estremo bisogno che tu continui ad aggiornare le tue informazioni su di te, che tu continui a fornirgli nuovi dati, nuovo materiale su di te. È ora che tu comprenda che puoi decidere di bloccare questo flusso di dati che fuori dal tuo controllo passa dalla tua vita ai loro computer, e puoi decidere di non fornirgli più alcun dato sul tuo conto. Non sarà un lavoro semplice! Perché senza rendertene conto, pur pensando di non voler dare alcun dato su di te, domani andrai in profumeria e firmerai un contratto con nome cognome, indirizzo vero di casa, numero di cellulare e chi più ne ha più ne metta, solo per ottenere una tessera che ti prometterà degli sconti sui prossimi acquisti. Oppure andrai in banca per prelevare del denaro e senza rendertene conto la ragazza dietro al banco ti farà diverse domande (perché stai prelevando, come spenderai quei soldi, che lavoro fai, che orari hai, se abiti lì vicino, etc.) che apparentemente saranno solo per chiacchierare, ma che subito dopo inserirà nel suo computer per aggiungere dati sul tuo conto, sulla banca-dati che riguarda la tua persona. 

Sei andato lì solo per prelevare i tuoi soldi, (i tuoi!) e non per ricevere il terzo grado, eppure oltre a trattarti come un criminale manco avessi il passamontagna (pur prelevando dal TUO conto in banca), perché a loro non sta bene che utilizzi i tuoi soldi, devono pure interrogarti su altre informazioni che non sei affatto tenuto a riferirgli. Tienilo sempre a mente. Ti fanno credere che tu sia costretto a riferire i tuoi dati privati ma non è vero! Se entri in banca perché vuoi fare un prelievo l’unica cosa che dovrebbero chiederti è la tua carta, il nome a cui essa è intestata e la tua carta d’identità per dimostrare che appartiene davvero a te; ma tutti gli altri dati, dal perché oggi non ti trovi al lavoro, quali sono i tuoi orari, se hai figli, se abiti in zona con la stessa solita scusa del “non ti ho mai visto da queste parti, sei della zona?” per poi spingerti a raccontare tutti i fatti tuoi, sono tutte domande a cui non sei realmente costretto a rispondere. Quindi ci sono occasioni in cui dare i tuoi dati è – per il momento! Sinché non cambieremo noi le cose! – obbligatorio, ma ci sono milioni di altre occasioni in cui non sei assolutamente obbligato, eppure ti fanno sentire come se lo fossi, e raccolgono dati su di te che neppure immagineresti. Per la banca-dati sul tuo conto è importante sapere anche se tieni animali in casa, o se d’estate ospiti la tua nipotina che viene da lontano, o se hai l’abitudine di comprare scarpe nuove ogni anno, e ti spieranno per capire se tutti gli anni porterai avanti queste “abitudini” o se dovessi porre fine a qualcuna di essa, e faranno in modo di scoprire il perché hai deciso o è accaduto che quest’anno non ripeterai il solito programma, in quanto vogliono sapere ogni singola informazione sul tuo conto. 

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A tal proposito, infatti, ti racconto un altro aneddoto ancora più interessante, che riguarda una mia esperienza con la farmacia e la tessera sanitaria. Tanti anni fa, come per tutti, ero stata abituata a mostrare sempre e subito la tessera sanitaria non appena entravo in farmacia per acquistare qualcosa, pensando che fosse cosa giusta. 

“Riceverai degli sconti, pagherai meno tasse, verrai esonerata da alcuni pagamenti” eccetera eccetera, queste erano le ragioni con cui ero stata abituata a mostrare sempre e subito la mia tessera sanitaria al farmacista – chiunque esso fosse – appena entravo a comprare medicine o quel che mi serviva. Poi, ad onor di cronaca, non era affatto vero, perché per ricevere “soldi indietro” o non pagare alcune tasse avrei dovuto fare mille domande, mille passaggi, e attendere mesi per essere accettata, e se all’anno avessi speso centinaia di euro in farmacia secondo i prodotti che acquistavo io e poi avessi portato avanti tutti quei passaggi burocratici, forse avrei ottenuto indietro meno di 4 euro… Diciamo che non ne valeva affatto la pena! Al che mi domandai: se tanto non ricevo nessuno sconto, nessun rientro dopo, se pago le tasse tali e quali a come sarebbe se non avessi la tessera sanitaria e tutto il resto, a che mi serve ogni volta mostrare per forza la tessera al farmacista? E così decisi di non mostrarla più. Mostrare la tessera al farmacista non è assolutamente obbligatorio, eppure mi avevano sempre fatto credere che lo fosse, e così è stato fatto a tante altre persone. Nel mio caso gli acquisti in farmacia erano prevalentemente medicinali per abbassare i dolori del ciclo, medicine che dovrebbero essere un bene primario ma che ogni anno costavano sempre di più, funzionavano sempre di meno, e gli effetti collaterali erano sempre più gravi (anche quelli evidenti all’istante, tanto che assumevo la medicina e subito la rivomitavo). Tuttavia, molte donne lo sanno, i dolori al ciclo erano talmente forti che non conoscendo altri mezzi dovevo piegarmi alla medicina. Così accadeva per anni. Poi le cose cambiarono grazie alla Pratica. Comunque iniziai per prima cosa a non mostrare più la tessera sanitaria. Ricordo che, pur non essendo affatto obbligata a mostrarla, quando decisi di non volerla mostrare al mio successivo acquisto la farmacista quasi mi urlò contro, sostenendo che io dovessi mostrarla! Che dovessi ricevere quegli sconti dalle tasse eccetera eccetera e che tutto serviva per il mio bene e che dovevo mostrarla! Già partendo così prometteva male, molto male. 

Ovviamente quello sbraitare improvviso mi diede ancora più motivazione a perseguire quella via, perché non c’era nessuna ragione nell’urlarmi contro: lei mi chiese la tessera sanitaria, io gentilmente le risposi che non ce l’avevo e di non preoccuparsi, che per me andava bene anche se non la passava (senza dare spiegazioni, e senza fare allusioni alle vere ragioni per cui non volevo darle la tessera) e lei dal nulla mi aggredì. Lei che non era nessuno, soltanto una farmacista, ma che pensava di essere la poliziotta di turno. Quell’aggressione mi fece capire che dietro alla tessera sanitaria c’era molto di più, altro che sconti nelle tasse! E questi eventi riaccaddero i mesi dopo, ogni volta con farmacisti diversi, con cui dovevo insistere a non voler utilizzare la tessera e che loro continuavano a insistere a chiedermi nome e cognome per rintracciare la mia tessera “per il mio bene, per farmi ottenere gli sconti” che non ho mai ottenuto in vita mia! Quindi evidenziava ancora di più quanto fosse tutta una truffa. I farmacisti devono convincere la gente a consegnare i propri dati, quindi devono convincerli ad utilizzare la tessera sanitaria per forza. Con me preferivano perderci 20 minuti a tentare di convincermi di consegnargli i miei dati, nonostante dietro di me ci fosse fila, tutto questo “per il mio bene”, o perché i miei dati servono molto di più a loro e a chi li pretendeva da loro? Compresi che consegnare la mia tessera sanitaria e quindi tutti i miei dati non serviva ad un mio tornaconto, ma al loro!! E smisi quindi di consegnarla, vincendo e abituando tutte quelle marionette che io la mia tessera non l’avrei consegnata neppure se avessero insistito. Se non è obbligatorio consegnarla, giacché devo solo acquistare delle medicine per me, perché devo sentirmi ugualmente costretta? Tutto ciò fa parte del progetto ed io volevo starne fuori. Così ho fatto. Ma la cosa interessante di questa storia deve ancora arrivare. 

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Il fatto era che non sopportavo l’idea di dover acquistare medicinali per superare i dolori del ciclo; praticavo sugli altri e riuscivo a curare disturbi di salute molto gravi, tuttavia su di me non mi impegnavo, mi ero rassegnata da che ero bambina che “è normale che una donna debba avere dolori durante il ciclo” e neppure ci provavo, praticamente, o trovavo scuse per praticare Guarigione su chiunque, tranne che su di me. Per gli altri c’era sempre tempo, per me non c’era mai, non mi davo l’occasione di stare bene. Praticavo per tante cose, tranne per “curare” i dolori del ciclo su di me, il che mi resi conto era un blocco molto strano su cui, quasi all’improvviso, caddi dalle nuvole, e chiesi a me stessa perché non mi stavo impegnando per la mia salute. Potevo passare ore, giorni e veramente mesi dietro alla Guarigione su qualcun altro, praticando ogni giorno ore per lui/lei, sino al raggiungimento dell’obiettivo, ma per me “non c’era tempo”, e così continuavo ogni mese a subire atroci dolori da ciclo, e piegarmi davanti alle medicine chimiche. Al contempo succedeva anche che iniziavo a non voler consegnare la tessera sanitaria quando acquistavo le medicine, e quindi anche questo fattore mi spingeva a riflettere e a pormi delle domande: “Perché sto continuando ad acquistare medicine? Perché sono costretta tutti i mesi a dover discutere con queste teste di fango per poi acquistare medicinali che a lungo andare mi provocheranno gravi malattie?”; non solo stavo consegnando i miei dati, ma lo facevo pure per acquistare medicinali che alla fine mi avrebbero danneggiato gravemente la salute. Era un grande controsenso. Certo, chi non soffre di simili disturbi può pensare che sia facile rinunciare alla medicina e tutto il resto: quando stai bene di sicuro non ti piegheresti davanti a nulla. Ma chi soffre o ha sofferto di dolori simili o di qualsiasi altro dolore atroce sa che quando è il dolore a comandare, la testa si piega facilmente davanti ai medicinali. Ma razionalmente tutto questo non potevo sopportarlo, ed era un periodo di forte evoluzione per me, volevo cambiare su diversi fronti. Il cambiamento non è mai facile e tantomeno rapido, ma certe volte diventa anche una scusa che raccontiamo a noi stessi per perdere tempo e rimandare, rimandare, e rimandare. 

Ciò che accadde dopo fu molto interessante. Ero abituata tutti i mesi ad acquistare una confezione di medicine per il ciclo corrente, pagando e passando la tessera sanitaria, facendo sapere a “tutti” che cosa stavo comprando e quali fossero le mie abitudini da anni. Mi decisi finalmente a praticare per me stessa, praticare con molto più impegno per il mio ciclo e quindi per evitare i dolori del mese successivo. Premesso che non tenevo mai conto delle date e quindi non sapevo quando sarebbe arrivato il prossimo ciclo, essendo piuttosto sregolato (finché prendevo le medicine, non ho mai avuto un ciclo perfettamente regolare, perché esse stesse me lo rendevano irregolare) quindi non sapevo la data precisa dell’arrivo e dunque non ne tenevo segno neppure sul calendario. È doveroso premettere anche che il periodo del pre-ciclo è sempre stato molto doloroso per me, anzi doloroso quasi quanto lo stesso ciclo, e il periodo dopo ciclo era altrettanto doloroso; soffrivo dalle 2 settimane al mese e certe volte arrivavo alle 3 settimane di dolore, su 4; seppure purtroppo molti non mi credessero e neppure le donne, che dovrebbero essere empatiche verso i dolori delle altre donne invece a quanto pare non accadeva. Ad ogni modo, tutti i mesi, da anni e anni, soffrivo minimo 10 giorni, ma anche con strascichi – prima e dopo il ciclo – che facevano diventare 20 giorni di disagio. Detto ciò, era praticamente impossibile non rendermi conto che stesse per arrivarmi il ciclo, giacché almeno per una settimana prima soffrivo già di dolori. Quel mese però accadde qualcosa di diverso. Come già detto praticai psichicamente perché il ciclo dopo fosse meno doloroso, quantomeno era la mia speranza, ma mi impegnai davvero per riuscirci e speravo di ottenere risultati, seppure per assurdo mi sentivo quasi obbligata a dover provare dolore perché “è normale che le donne provino dolore! Le donne devono provare dolore durante il ciclo!”, così mi era sempre stato insegnato e fatto credere. 

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Mi ricordo benissimo quel giorno, in cui sentii qualcuno, un umano, che mi pensava molto forte, una persona che non conoscevo – ma lui conosceva me – e che mi pensava con forti sentimenti di rabbia e quasi di aggressione. Mi concentrai a sentire che cosa stesse pensando di me, che cosa volesse, e sentii nettamente questa persona che diceva: “Perché ancora non ha comprato le medicine??” riferendosi alle medicine per il ciclo, ma sentivo che non si riferiva solamente all’azione di comprarle, ma anche di assumerle. Quel pensiero fu davvero strano, soprattutto perché non capivo da dove fosse uscito fuori, che cosa c’entrasse, che cosa volesse da me. Da lì a poche ore mi venne il ciclo, senza che neppure mi fossi resa conto che era ormai l’ora. Non avevo avuto dolori pre-ciclo e quindi non avevo capito che mi stesse venendo, non avevo avuto nessun segnale, nessun dolore!! E se da un lato neppure ci credevo per quanto fosse bello, perché era assurdo non avere dolori da pre-ciclo, allo stesso tempo mi dovetti rendere conto che qualcuno sapesse che mi stava arrivando il ciclo anche prima che lo sapessi io. Come faceva a saperlo? E come faceva a sapere che non avevo né comprato le medicine, né assunto medicine che potevo benissimo avere magari rimanenti dai mesi prima? 

Innanzitutto mi resi conto che chi mi stava spiando conoscesse molto bene le mie abitudini, e si stava chiedendo – infuriato – perché mai questo mese non avessi comprato e assunto medicinali, partendo dall’assenza di tracce sui miei movimenti di acquisto, giacché non stavo più utilizzando la tessera sanitaria per far conoscere tutti i miei movimenti. Inoltre, come ovvio che sia, quando acquistavo le medicine o qualsiasi altra spesa alimentare e non, pagavo in contanti proprio perché non ero e non sono d’accordo nel far conoscere tutte le mie spese, i miei acquisti, i miei gusti e quindi le mie abitudini a chi analizza attentamente i miei estratti conti, a mia insaputa. Perciò non utilizzavo passare la carta/bancomat ma pagavo in contanti. Sapere che qualcuno si stesse domandando come mai non avessi comprato le medicine quel mese, e che mi pensò talmente forte da permettermi di sentirlo e di rintracciarne la frequenza, mi fece capire quanto per loro (persone comuni, che vengono pagate per controllare i movimenti delle altre persone comuni! E pensano pure di fare cosa giusta!) sia fondamentale che noi lasciamo traccia di qualsiasi cosa facciamo, affinché loro sappiano sempre cosa compriamo, cosa facciamo, come stiamo, quale sia lo stato della nostra salute, quanto spendiamo al mese in medicine e quindi quante ne assumiamo (se le finiamo tutte o se ne avanzano, altrimenti non staremmo a ricomprarle tutti i mesi) e via discorrendo. Qualcuno che non conoscevo si interrogava nervosamente del perché quel mese non avessi acquistato le medicine. Mi fece drizzare le orecchie e mi resi conto che dietro quel gesto abituale che compievo passivamente e arresa alla situazione che pensavo dovessi accettare per tutta la vita, ossia di assumere medicinali per il ciclo tutti i mesi, c’era invece un progetto molto peggiore di quanto immaginassi. Il fatto di sentire qualcuno che sapeva prima di me quando mi dovesse venire il ciclo, che è un’informazione estremamente privata, mi fece provare una rabbia che trasformai ben presto in motivazione per fare di meglio e impegnarmi di più. Il dolore è dolore e non puoi decidere di non assumere medicinali se il dolore ti piega e ti schiaccia a terra. Ma potevo impegnarmi per provarci, e trovare soluzioni. Quel mese non ebbi dolori pre-ciclo e mi fece capire che se volevo ottenere risultati anche su quel fronte che avevo sempre ignorato o sminuito, potevo farcela, e se alla sola prima volta ottenni quei risultati, chissà cosa sarebbe successo se non mi fossi fermata e avessi continuato. Decisi di continuare con le pratiche, impegnandomi sul serio anche se riguardava me, giacché avevo sempre avuto quel blocco di curare tutti, tranne me stessa. Finché si trattava degli altri ne ero felice, ma se si trattava di praticare Guarigione su di me per quegli assurdi blocchi artificiali pensavo quasi che fosse una perdita di tempo e non mi decidevo a fare sul serio. 

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Fui felice perché quell’uomo che mi pensò così forte, arrabbiato che non stessi assumendo medicinali come da copione, mi diede la motivazione per impegnarmi e fare sul serio. A molte donne interesserà sapere che i risultati sono stati ottimali, e seppure ci sia voluto molto impegno, sono anni che non assumo neppure il più minimo medicinale per il ciclo, grazie al fatto che non provo più dolore grazie alla Pratica. Tutto ciò che ho imparato Praticando sulla mia pelle lo insegno in Accademia, ove è possibile imparare le tecniche mirate ad abbassare nel tempo i dolori del ciclo, sino ad ottenere ottimi risultati. Il tutto non è istantaneo e non avviene senza il minimo impegno: ci vuole Pratica, impegno, e soprattutto continuità ogni mese nella Pratica. Tuttavia il risultato è zero medicinali al mese, per anni di fila. Direi che è un buon risultato. 

Ma il concetto non si ferma sul far conoscere le nostre abitudini di acquisti attraverso la tessera sanitaria, e l’eventuale carta/bancomat che utilizziamo per pagare gli acquisti (che ribadisco, bisogna sempre preferire il contante!) per cui c’è gente che di lavoro deve tenere segnati tutti i nostri movimenti da consegnare poi ai loro Capi. Ma si tratta anche di capire come queste persone, questi operatori, siano a conoscenza delle medicine che assumiamo, anche nel caso non lasciamo tracce di acquisti (tenendo comunque conto che nelle farmacie ci sono le telecamere, che registrano cosa compri, quanto spendi, etc.; basti pensare oggi alle novità degli “shop di amazon” che scalano il denaro direttamente dal tuo conto senza che paghi alla cassa grazie alle mille telecamere presenti) ma riescano ad essere istantaneamente al corrente anche di quali e quanti medicinali stiamo assumendo in quel preciso momento. Riferendomi all’uomo che mi pensò, innanzitutto anche sapendo che non avevo acquistato le medicine, perché era infuriato di ciò? Che cosa gli cambiava se compravo e assumevo le medicine per il ciclo oppure no? C’era ovviamente qualcosa di più grande dietro. Come possono, loro, essere al corrente di quali sostanze noi ingeriamo nel nostro corpo, se non ne lasciamo apparente tracciabilità sugli acquisti fatti? E poi, anche se compriamo un medicinale non è per forza detto che sia per noi, e che lo ingeriamo noi, potrebbe essere per un parente di casa… quindi come fanno a sapere tutto e di più sul nostro conto? Al di là degli acquisti segnati attraverso la tessera sanitaria e al di là dei movimenti registrati sulla carta che usi per pagare, c’è qualcun altro, ben più nascosto degli operatori comuni, che oltre ad analizzare i nostri movimenti economici si occupa di analizzare qualcosa di ancor più privato, dentro di noi. 

Attraverso le nanotecnologie dentro al nostro corpo riescono a sapere istantaneamente se stiamo assumendo, oppure no, dei medicinali, antidolorifici o qualsiasi altra sostanza che entra nel nostro corpo. La cosa peggiore è che dentro ai medicinali, anche i più banalissimi medicinali per il ciclo, è inserita una quantità immane di nanotecnologie che noi, ogni volta che buttiamo giù la pasticca o le medicine in polvere o liquide, stiamo ingerendo e facendo entrare in noi tutte quelle nanotecnologie che si diffonderanno immediatamente dentro al cervello e nell’interno degli altri organi; non uscendo più dal nostro corpo. Esse serviranno poi ad avere maggiore effetto sul nostro corpo, sul nostro cervello, sui nostri neuroni, quindi sulle nostre scelte, sui nostri pensieri, ma anche sulla salute del nostro fisico, creando malattie nuove negli organi che ci costringeranno di conseguenza ad assumere ulteriori medicinali, e creando dipendenze ai medicinali affinché non riusciremo a vivere senza di essi. La dipendenza ai medicinali fa in modo che i dolori diventino più forti e si plachino solo in presenza di quelle sostanze; che però anno dopo anno ci costringeranno ad aumentare di dosi, altrimenti il dolore resterà. Tutto questo è voluto dal Governo, non è un caso.  

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Da quando ho smesso di assumere definitivamente medicinali, ribadisco grazie alle Pratiche Psichiche svolte, il mio corpo ha impiegato circa 6 mesi successivi per ripulirsi dalla dipendenza da medicinali, e solo dopo allora mi resi conto che molti fastidi e dolori del corpo, che non sapevo fossero collegati al ciclo e soprattutto che fossero derivati dai medicinali che assumevo, smisero di arrivare, e da allora non ne ho più sofferto. Quei medicinali mi stavano provocando più dolori nascosti e apparentemente non collegati di quanti potessi immaginare. Tutto ciò è dovuto ad un programma a cui il Governo ha lavorato attraverso le sue sottomesse Multinazionali Farmaceutiche per legare l’umanità alla medicina chimica, che è la stessa ragione per cui la gente si ammala e muore precocemente, dai 20 anni prima in poi. Dovremmo seriamente riflettere su tutto questo, e impegnarci ad utilizzare cure naturali, anziché quelle chimiche e artificiali. I primi mesi in cui non assumevo medicinali ero totalmente controllata/spiata dagli operatori che dovevano segnalare le “modifiche” alle mie abitudini, anche perché significava non assumere più nanotecnologie in compresse dentro di me, e per loro quello era un grosso problema. Il tutto senza affatto negare gli innumerevoli tentativi da parte loro di costringermi a riprendere i medicinali, tentando di provocarmi dolori artificiali che servissero a farmi crollare e pensare che dovessi ricominciare ad assumere medicinali. Ma la decisione ormai era presa, e continuai per la mia strada, impegnandomi per fare in modo di non avere più bisogno di medicinali. Molte persone non capiscono questa scelta e neppure che cosa significa. Qui non si tratta di essere orgogliosi e piuttosto morire di dolore anziché assumere un medicinale; qui si tratta di assumere medicinali solo ed esclusivamente se non ci sono altre scelte. Ma se ci sono scelte, perché assumerli ugualmente? 

Se non avessi scelta e fossi costretto ad assumerli, piuttosto che morire, ti consiglierei di assumerli! Ma se avessi scelta, se fossi ancora in tempo per curare quel problema senza correre immediatamente in farmacia, ti consiglierei di provarci. Le cure naturali esistono, anche se sono censurate; e la Pratica può fare ancora di più di esse, se si decide di impegnarsi. Ci sono casi e casi, ci sono casi in cui le persone vogliono soffrire di dolori atroci solo per assecondare il proprio orgoglio, e soffrire ore o giorni agonizzanti quando potrebbero assumere un medicinale e riprendersi molto velocemente. Questo non ha senso! E ci sono casi in cui persone al primo leggerissimo dolore, come un primo accenno di mal di testa, anziché provare a curarlo in maniera semplice e naturale che avrebbe immediato risultato comprovato da loro stessi, e senza nessun effetto secondario successivo, preferiscono correre ad assumere medicinali chimici pesantissimi, senza che ve ne sia la reale ragione, e tante volte senza che neppure faccia cessare realmente il dolore. Ci hanno abituato ad assumere medicinali chimici anche solo per gusto di farlo, e non solo per necessità. Ma questa abitudine ha uno scopo molto più grande, perché all’interno delle medicine inseriscono grandi quantità di nanotecnologie e, ogni volta che andiamo ad assumere medicinali, andiamo a racimolare tutte quelle nanotech dentro il nostro corpo che richiameranno altre nanotech e ci convinceranno, nel pensiero e attraverso i dolori provocati al nostro corpo dalle stesse tecnologie che abbiamo assorbito, ad assumere altri medicinali nel tempo! Ed è così che le Multinazionali Farmaceutiche per conto del Governo continuano a portare avanti i loro progetti sulla popolazione mondiale. Riprenderemo in seguito questo argomento.  

Fine pagina 6 su 6. Se hai gradito l’articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta.

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  • Chiara🌜
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    21:56 14/05/24

    Questa cosa della tessera sanitaria è davvero un problema, la vogliono a tutti i costi! una sera ero uscita con la mia famiglia, non mi ricordo chi avesse mal di gola, ci fermammo in farmacia a comprare la propoli, e ricordo che girammo ben 3 farmacie perché dovevi mostrare la tessera sanitaria sennò niente! capitò in altre occasioni dove alla fine per il nervoso mio padre non comprò più la medicina che serviva; un'altra volta il farmacista fu talmente insistente nel voler sapere per chi era quella medicina che si stava acquistando che se era un poliziotto penso l'avrebbe arrestato seriamente, insisteva e voleva assolutamente sapere per chi era dato che poi mio padre non consegnò la tessera sanitaria, alla fine gli disse che era per il gatto (che era la verità) ma non ci credette più di tanto, perché trovava sospetto che non gli veniva data la tessera, alla fine mio padre gli ha detto: senti se me la vuoi vendere, bene, sennò me ne vado!... e gliel' ha venduta finalmente, dopo mezz'ora di rottura di scatole. Ma si può sprecare tutto quel tempo per una medicina che vuoi acquistare e per cui non serve la ricetta medica, subire tutte queste scocciature! Capisco il perché adesso, vogliono sapere tutto sulla tua salute! Il punto però è che i farmacisti sono Venditori e per tale motivo dovrebbero solo Vendere e non farsi gli affaracci nostri e pretendere la tessera sanitaria; tipo se vai a comprare lo spray per il mal di gola ti fanno domande, se è per te, da quanto tempo ti fa male la gola, se sei andato dal dottore...ma a te che cavolo ti importa?! dammi quello per cui io ti sto pagando... questa è una questione su cui mi sono arrabbiata molte volte. Dove si può evitare è meglio non dare nessuna informazione personale di nessun tipo. Comunque è proprio vero che ci hanno abituato all'assunzione di medicine pure quando non c'è reale bisogno, c'è una persona che conosco che prende gli antinfiammatori solo se quel giorno ha fatto freddo oppure si è trovato in contatto con una persona con il raffreddore, e per non beccarsi questo raffreddore la soluzione sarebbe quella di prendere la sera stessa la medicina per non ammalarsi... boh, lo trovo assurdo!! Sono d'accordo quando dici che è il dolore a comandare, lo so bene, per quasi dieci anni ho preso tutti i mesi antidolorifici per il ciclo, almeno tre quattro giorni di assenza a scuola li facevo oltre poi ad ammalarmi spesso e prendere numerosissimi antibiotici, ho rischiato di essere bocciata per le assenze tante volte... purtroppo nessuno a scuola mi credeva che io letteralmente svenissi e vomitassi per i dolori legati al ciclo e dovevo portare i certificati medici, (per fortuna all'epoca avevo un buon dottore che non dava medicine a vanvera ma quando serviva ed era a favore di cure più naturali magari attraverso lo sport, le tisane e l'alimentazione, mi consigliò spesso di fare yoga); mi rendevo conto che in un intero mese stavo bene solo una settimana, crescendo infatti i dolori del ciclo si fecero mille volte peggiori, prima dopo e durante; mi sembrò ad un certo punto che gli antidolorifici mi facevano più male che bene, mi sembrava proprio che le medicine mi causassero più dolore ma non potevo smettere di prenderle perché avevo il terrore che potessi di nuovo passare quei dolori e passare giorni interi agonizzante nel letto. Allora andai da una dottoressa che mi diede degli integratori che mi aiutarono solo il primo mese poi fu peggio di prima... sospesi tutto alla fine, non potevo andare avanti così; cominciai a cambiare alimentazione, più leggera e con più fibre e frutta e cercare delle tisane che potessero rilassarmi con alcuni esercizi di stretching, andò meglio anche se ogni tanto prendevo gli antidolorifici. Ad oggi faccio ancora così con la differenza che non prendo più medicine da mesi ormai, e me l'ha permesso la pratica! già solo aumentando le sessioni di meditazione e aggiungendo le tecniche di pulizia pranica e la pulizia dei chip, adesso non sto male per un mese intero ma solo poche ore un giorno al mese, il dolore è sopportabile anche se per quel giorno mi ritrovo a letto comunque, ma alcune volte non avverto dolore. La Pratica non va sottovalutata e quando non pratico bene ne risento anche nel peggioramento dei dolori legati al ciclo. Ed è vero è diventata la normalità soffrire durante il ciclo, come se fosse una legge e sei strana se non ne provi ma nello stesso tempo se dici di soffrire sei esagerata perché è normale e tutte soffrono in silenzio e dovresti farlo pure tu... l'empatia è qualcosa che manca a troppe persone purtroppo. Comunque prima di trovare ACD mai mi sarei immaginata che nelle medicine ci fossero nanotecnologie dannose per la salute, perché ingenuamente mi sono sempre fidata della medicina in generale, ma questa è la medicina del governo che vuole solo la nostra dipartita e il totale controllo su di noi. Mi hai aperto una nuova visione sulle medicine, grazie davvero perché non ci sarei mai arrivata da sola.

  • maria-paola
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    16:41 14/05/24

    Sono una di quelle persone che si tiene il dolore fino anche non ne può più e poi prendo i farmaci. Ho un corpo veramente distrutto, andrò a cercare la Guarigione perchè è necessario che inizi a praticarla per aiutarmi perchè sono arrivata alla frutta. Mostro raramente la Tessera Sanitaria alla Farmacia e anche il Bancomat lo uso solo in casi estremi. Preferisco i contanti e soprattutto dare i contanti ai negozianti che con il bancomat o le carte ci devono pure pagare sopra le commissioni e quindi guadagnarci di meno. E' una cosa che in famiglia facciamo da sempre. Certo possono controllare i prelievi al bancomat ma non sanno dove spendo i soldi. E' un minimo rispetto a tutto quello che controllano ma già è qualcosa. Mi è capitato un giorno al macellaio di vedere questo soggetto che ha pagato 3.50€ con il bancomat, sto demente.

  • and.gia
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    14:25 14/05/24

    Mi è piaciuto molto questo capitolo . Grazie a te ho capito quanto non siano salutari le medicine e che bisogna starne alla larga . Mi ha fatto riflettere anche la parte in cui affermi che è inutile soffrire molto e per orgoglio tenersi i dolori atroci quando se si è provato a curarsi in modo naturale e altri modi che non hanno funzionato , rimane solo la medicina chimica . Ma naturalmente non bisogna esagerare neanche al contrario che per un piccolo dolore si va subito ad intervenire con un medicinale chimico . Io ultimamente dopo averle provate veramente tutte , per un mio problema che non riesco a risolvere in alcun modo , sto provando con delle medicine chimiche purtroppo. La cosa brutta è che sento forti gli effetti collaterali , veramente fastidiosi e questo mi fa capire bene che per tentare di guarire qualcosa si va a rovinare qualcos’altro. Per quanto riguarda i dati che richiedono spesso , anche in farmacia , è vero , ti fanno credere che ti conviene assolutamente far passare la tessera , quando avresti un centesimo di tasse in meno .

  • Dora
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    07:46 14/05/24

    Mi sono anch'io adattata al mostrare tessere ed essere in ordine con qualsiasi cosa mi chiedessero. Ricordo come al principio evitavo qualsiasi documento e mi veniva istintivo non dare mie informazioni. Non sapevo il perché ma poi le persone mi hanno fatto riflettere su quanto questo mio modo di essere fosse negativo perché é cosa buona avere traccia di ogni mio movimento e che se non fai niente di male perché non mostrarsi. Quindi con il tempo mi sono anche adeguata. Iniziando solo a meditare i miei dolori di ciclo si sono migliorati e io capisco benissimo quello che Angel dice essendo io perseguitata da questo ciclo che giorni prima e giorni dopo era anche peggio e come per lei le donne in particolar modo si mostravano poco empatiche. Anche perché questi dolori nonostante molte ce gli hanno sono poco capite perché quelle che dolori non ne hanno o ne hanno poco credono che sia tutto un esagerazione. Eppure io prendevo farmaci a non finire e più prendevo più il mese prossimo i dolori diventavano anche più forti. Sono finita ben presto con la pillola ma dopo qualche tempo anche lì avevo dolori ma ormai nessuno mi credeva perché grazie alla pillola non ci possono più essere. Tant'é che un giorno mi sono risvegliata sapendo di dover smettere alla pillola e anche alle medicine ma non sapevo niente della pratica. Dopo qualche mese ho trovato ACD e anche senza sapere che la meditazione avrebbe avuto anche questa bella conseguenza mi sono migliorata moltissimo. E anche senza praticare appositamente sui dolori stessi. Apprendere che questi farmaci non solo hanno effetti secondari anche noti a chiunque volesse solo essere più attento ci sono anche le nanotecnologie mi ha fatto cambiare l'approccio con le medicine. E come ben spiega Angel non si deve pensare che un dolore fortissimo meglio morire che prendere qualcosa ma equilibrare secondo necessita e poi usando la pratica tutto inizia ad avere senso. Mi é capitato di non riuscire per esempio a superare quel mal di testa da ciclo che solo chi ce l'ha sa di cosa sto parlando e ho dovuto arrendermi ma analizzando i giorni precedenti al dolori ho subito notato che per qualche ragione avevo meditato male o poco arrendendomi ad un low che sembrava lì a posta. Ancora non sono capace al 100 per cento capire come devo gestirmi per non far capire i miei movimenti ma ho già cambiato moltissime cose e ho anche capito che avevo ragione a non fare carte e tessere per ogni cosa per ogni supermercato e negozio e in farmacia non do mai la mia tessera. Perché magari a me nessuno mi ha sgridato ma é la prima cosa che ti chiedono e si vede lo sconforto quando dici di non averla e non ha senso in effetti tutto quel interesse verso quello che uno decide della sua vita.

  • alex2406
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    00:59 14/05/24

    La dipendenza da medicine purtroppo è un problema molto serio e diffuso. Personalmente cerco sempre di evitare di prendere medicine se non in casi estremi, e devo dire che da quando ho cambiato stile di vita e stile di alimentazione è anche molto difficile che mi vengano dolori o problemi legati alla salute come febbre, influenza etc. Tuttavia, ho notato come ormai letteralmente chiunque prenda pasticche o medicine in generale per qualsiasi problema, anche lieve, nonostante ci siano molte altre alternative più funzionali e meno dannose. Mi ha colpito molto anche l'aneddoto sulla farmacia, è fondamentale sapere che non è assolutamente obbligatorio mostrare la tessera sanitaria. Anche perché come ormai abbiamo capito, ogni volta che ci spingono a fare qualcosa per il nostro bene in realtà è proprio il contrario.

  • L'Aura
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    23:40 13/05/24

    Anche in questa parte ci fornisci importanti istruzioni su come agiscono gli operatori e cosa possiamo fare noi per contrastarli! La tessera sanitaria da esibire con la scusa degli sconti è una grandissima presa in giro e mi fa piacere che dici le cose per come stanno! Ricordo un episodio con la tessera sanitaria accaduto durante la pandemia e dovetti andare a comprare un saturometro per mio padre che si era preso il covid: volevano i miei dati per farmi avere l'onore di poter scaricare l'iva! Onore di cui non me ne è proprio fregato nulla e, anche io insistendo gli ho chiaramente detto di darmi solo ciò che mi serviva.. per il resto mai nessuno mj ha chiesto la tessera sanitaria, che peraltro ho scoperto essere non valida, dati i diversi anni di inutilizzo e mancato rinnovo...tutto quanto ci racconti mi fa prendere coscienza di quanto siano utili le tecniche ma soprattutto il restare coscienti di fronte ai comportamenti lobotomizzati di chi ci circonda. Dobbiamo farci valere a qualsiasi costo, sia nel piccolo che nel grande, sia a livello personale che collettivo. Fingono di farci un favore con sconti e scarico di iva in cambio dei nostri dati, ma la mia privacy non vale così poco! Grazie alle pratiche sono contenta di poter fornire loro favori di ben altro tipo! È molto interessante ciò che dici riguardo la mentalità da tenere in questi casi in cui il low artificiale impazzisce per farci compiere scelte sbagliate dettate dall'esasperazione! Grazie, questo documento mi ha spronata a riflettere meglio sul mio impegno in merito alla protezione dei miei dati!

  • Dharani Tara
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    22:31 12/05/24

    Mi ricordo che tempo fa dicesti questa cosa della tessera sanitaria, che da allora ho smesso di dare in farmacia, ma non sapevo di tutta questa tua esperienza che ci sta dietro. Ormai dietro a tutti gli "aiuti" di stato è chiaro che c'è sempre una fregatura. Non danno mai nulla per niente e, soprattutto, danno solo ciò che può aver per loro un tornaconto. Io ho avuto la fortuna di non aver avuto "l'educazione" al consumo delle medicine - perchè diciamocelo molte persone assumono medicine per qualsiasi piccolezza! - nè quella di non averne avuto mai una grande necessità, però è davvero terribile che ci obbligano ad alleviare i dolori o a curarci solo contestualmente all'ingestione di chip. Ho sempre dato molta attenzione alle cure naturali, non tanto omeopatiche quanto più all'utilizzo e alle proprietà delle erbe e cerco di curarmi in questo modo, di studiare e trovare una via alternativa alla chimica....

  • gilberto
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    11:16 11/05/24

    Lasciamo dati su dati in Internet, nei negozi, facciamo tessere di tutti i tipi, per avere lo sconto, per quella promozione, per acquistare un set di pentole col prezzo gonfiato, ma che grazie alla nostra tessera, e a migliaia di acquisti fatti, ci permetterà di comprare quel set a prezzo normale! Ci turlupinano dalla mattina alla sera. I cookies su Internet. Ci sono quelli strettamente necessari per far funzionare il sito, e non so se siano strettamente necessari, ma presumo che il sito abbia bisogno di qualcosa per funzionare. Poi ci sono quelli di legittimo interesse, sono i cookies che permettono a loro di inviarti pubblicità mirate, ovverosia studiano le tue abitudini, per poi darti dei consigli sugli acquisti, e altro. Infine, a volte sfugge che c'è il consenso ai venditori, le terze parti, e non so se avete notato, sono migliaia! Dando il consenso, riceverai email a tutto spiano, e consegni anche i dati che il sito di base ti ha già chiesto, ma adesso i tuoi dati ce li hanno tutti, in primis Amazon, Google e anche le piccole compagnie. Normalmente la gente non ha voglia di guardare nulla e dà il consenso a utilizzare i loro dati! Questo è il consenso! L'abbiamo dato noi! Angel poi aggiunge ulteriori informazioni, io nel mio piccolo cerco di negare tutto, ma a volte ci casco lo stesso. Comunque devo dire che ricevo pochissima pubblicità, per non dire nessuna da siti che non ho visitato, o che in teoria non dovrebbero avere i miei dati, perché? Ogni volta che entro in un sito, qualsiasi esso sia, non ACD ovviamente, se mi chiedono di dare il consenso ai cookies, nego tutto il possibile, a costo di leggermi cosa fanno le compagnie partner di quel sito. A volte, negando tutto, non ti danno il permesso di accedere, e io dico, ma andate a quel paese, e vado a cercare un altro sito dove posso accedere senza dire loro anche che misura di scarpe porto. Questo, e lo dice bene Angel non serve per impedire che i miei dati non finiscano su Internet, ma un po' aiuta. Se tutti facessero la loro parte, (ricordiamoci che stiamo tutelando noi stessi, non altri, quindi siamo noi che con leggerezza ci infiliamo nella loro rete), qualcosa cambierebbe. Certo, è più comodo comprare su Amazon (Jeff Bezos è una delle bestie più bestie al mondo!), che muovere il sedere e recarci nei piccoli negozi che stanno scomparendo grazie ad Amazon. L'immondo Amazon sta eliminando tutte le piccole e medie imprese, che per sopravvivere iniziano a vendere su Amazon, e finiscono col fallire perché i costi sono molto alti, la concorrenza è spietata e disonesta... Amazon è un'associazione a delinquere. Lo so perché sono stato un venditore su Amazon perché speravo di arrotondare un po' la mia misera pensione, ma ho perso quel poco che avevo, e sono contento, e nonostante sia fallito, e non abbia più prodotti da anni, Amazon continua a infastidirmi, e non mi lascia libero. Ovviamente ci trovi di tutto, e nel negozietto familiare no, e i prezzi sono inferiori, quindi infiliamo il cappio e lasciamoci impiccare. Siamo stupidi, e molta responsabilità è nostra. Grazie Angel, qualcosa sapevo, ma con te amplio enormemente, e sempre, le informazioni, che normalmente possiedo, e quando le possiedo. La maggior parte delle volte invece imparo delle cose che non avevo nemmeno immaginato.

  • tyler_durden
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    19:33 08/05/24

    Credevo fosse obbligatorio mostrare la tessera sanitaria in farmacia e la reazione rabbiosa del farmacista urlando che è per il nostro bene è assurda e ridicola, i nostri dati servono a loro per sapere a chi vendere il prodotto e quanti altre persone spingere ad assumerlo, indagine di mercato. È sempre più frequente ovunque andiamo ci chiedono i nostri dati senza nessuna necessità non solo in banca ma anche in palestra, dal dentista ecc. I medicinali sono droghe e la gente che è stata manipolata le assume anche per banalità come ad esempio appena si ha un leggero mal di testa oki, mal di stomaco oki, hai sbattuto il ginocchio oki come se fosse un jolly o una pozione magica.

  • Pierpo
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    21:52 07/05/24

    Nemmeno io utilizzo la tessera sanitaria quando devo comprare qualcosa in farmacia. Questo perché non mi va di dare informazioni a chi spia i miei movimenti. Per quanto riguarda i medicinali, non sono d'accordo ad assumerli per la minima cosa, soprattutto quando esistono metodi naturali che aiutano. Un conto è, se il dolore è insopportabile e allora la medicina in quel caso serve. A cosa serve fare l'aerosol per un semplice raffreddore o per i muchi in gola, quando esistono metodi naturali come fare i suffumigi con foglie di menta, alloro, rosmarino, che è tutto naturale? C'è una persona che conosco, che ogni qual volta ha un leggero mal di testa, cerca l'oki. Purtroppo (anche se sappiamo bene che è voluto, così le multinazionali farmaceutiche ci guadagnano sempre...) più si assumono questi medicinali e più poi cresce la necessità di assumerli. In quel momento si, attenua il dolore, ma la prossima volta può essere anche più forte.

  • sssnoop
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    23:46 25/04/24

    C’è stato un periodo in cui ero pieno di tessere fedeltà di super mercati, librerie, pizzerie, negozietti. Poi qualcosa in me è scattato e quando mi si offriva la possibilità di fare una nuova scheda, declinavo. Sarà stata la pigrizia, ma soprattutto la consapevolezza che poi mi sarebbero arrivate mail e sms promozionali, telefonate da call center sempre più invadenti. Per le telefonate ora ho un blocco che le ferma tutte in automatico, le mail sono sempre meno perché credo che diminuiscano nel tempo se le butti senza aprirle. Riguardo ai farmaci, sono uno che li assume solo se è alle strette, non mi piace pensare che siano necessari e spesso cerco di dissuadere altri ad assumerne.

  • Alessio
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    14:38 22/04/24

    Per fortuna, seppur per pigrizia onestamente, non ho quasi mai fornito la mia tessera sanitaria in farmacia. Per quanto riguarda il bancomat sono sempre stato un amante dell'uso dei contanti. I medicinali negli ultimi 4 anni li ho minimizzati di brutto perché le meditazioni mi hanno eliminato diversi disturbi. In proposito, il mio esempio personale è riferito a un periodo di prescrizioni eccessive di antibiotici che mi rovinarono, a seguito delle quali altre prescrizioni di altro schifo per curare disturbi creati da farmaci. La soluzione, oltre alle pratiche, fu sostituire il VENDUTISSIMO Pantoprazolo con un integratore naturale...problema praticamente risolto da questo.

  • Antoine
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    21:53 18/04/24

    Sono d'accordo con tutto ciò che è stato detto. Mi è capitato spesso di dovermi far valere per difendere la mia privacy in luoghi come le banche. Loro si sentono i padroni di tutti, ma come è stato ben detto non siamo costretti a fornire i nostri dati sensibili come loro vogliono farci credere. Nella mia vita ho combattuto spesso contro queste persone farabutte e grazie a ciò ho anche imparato a costruire più forte il mio carattere imparando l'abilità dell'insistenza. In questo mondo ci sono casi in cui se non ti fai valere per i tuoi diritti e non impari ad insistere, vieni mangiato vivo. Molto interessante il discorso sulle cure naturali. Difatti, grazie a te Angel, sto iniziando ad informarmi e ad intraprendere il percorso delle cure naturali eliminando così completamente i farmaci dalla mia vita. Per me tutto questo è una novità. Dunque, devo dare tempo ad abituarmici, ma sono sicuro che ciò mi potrà aiutare.

  • Cosmic Feather
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    21:44 18/04/24

    Articolo molto interessante e delicato. È proprio vero che ad oggi si tende ad assumere medicine come fossero caramelle e per ogni piccolo sintomo come un leggero mal di testa. Per fortuna non sono quel tipo di persona da accorrere ai farmaci per la più piccola cosa e anzi, cerco di starci il più lontano possibile e solo se proprio urgente ne faccio uso. Detto questo, mi sto informando sulle cure naturali perché non avevo mai pensato al fatto che effettivamente esistessero rimedi alternativi per curare i dolori. Molto interessante il discorso sulle nanotech inserite nei medicinali che sfruttano per creare dolori artificiali nel caso tu smetta di assumere quel farmaco. Big Pharma si assicura così di tenere tutti sotto il suo controllo manipolandoci nel far credere che se smettiamo di assumere medicinali non potremmo mai curare quello specifico problema. Detto questo, nel mio quotidiano sto impegnandomi nel mantenere i miei dati stretti a me il più possibile. Leggere questi articoli sulla privacy mi permette di comprendere ancora di più l'importanza di non divulgare troppo facilmente i propri dati sensibili e, come è stato ben detto, non bisogna pensare che ormai il danno è fatto, dato che loro hanno un bisogno costante di tenersi aggiornati sui fatti nostri e dunque abbiamo davvero la possibilità di rompere la catena del flusso di dati che così generosamente (o meglio, ingenuamente) regaliamo al Governo senza rendercene conto. Non dobbiamo rendergli le cose facili.

  • andreaaaa
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    23:10 15/04/24

    Immagino quanto mi stanno detestando dato che ho scelto di non bere alcool neanche quando ci sono brindisi di grandi occasioni,ho cancellato youtube e non ci entro da quando ho saputo gli aneddoti sul suo conto seppur gli altri incosciamente lo utilizzano e sono pro cure naturali(fieno greco,alloro ecc ecc) e contro i farmaci ho sempre sostenuto che le infenzioni devono sfogare ed essere curate in modo naturale non vanno represse.Comunque mi tocca spesso andare in farmacia per mia nonna di 96 anni istintivamente e un po per frenesia non do la tessera sanitaria è sconvolgente quello che fanno.