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Il grave controllo della Telepatia Artificiale (2 parte)

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Ti ho raccontato quell’aneddoto che riguardava la connessione a internet per farti capire quanto sia importante che proteggiamo i nostri dati, e che nonostante da oggi inizi a proteggerli, non c’è da stupirsi se “in giro” ci sono ancora tanti dati su di te che possono essere utilizzati da chiunque, sia dal Governo, ma anche da cani e porci che con un semplicissimo computer possono accedere alla banca-dati che ti riguarda e ottenere informazioni sulla tua identità e gli affari che ti riguardano. Tutto ciò non deve minimamente farti cadere nella stupida idea che, siccome oramai hanno già tutti i dati che ti riguardano, non servirebbe che tu da oggi iniziassi a proteggerti in quanto “hanno già tutto” e “sarebbe inutile”. Perché ti sbagli. Loro possiedono tanti dati di te, e questo è da tenere sempre in mente, tuttavia loro hanno estremo bisogno che tu continui ad aggiornare le tue informazioni su di te, che tu continui a fornirgli nuovi dati, nuovo materiale su di te. È ora che tu comprenda che puoi decidere di bloccare questo flusso di dati che fuori dal tuo controllo passa dalla tua vita ai loro computer, e puoi decidere di non fornirgli più alcun dato sul tuo conto. Non sarà un lavoro semplice! Perché senza rendertene conto, pur pensando di non voler dare alcun dato su di te, domani andrai in profumeria e firmerai un contratto con nome cognome, indirizzo vero di casa, numero di cellulare e chi più ne ha più ne metta, solo per ottenere una tessera che ti prometterà degli sconti sui prossimi acquisti. Oppure andrai in banca per prelevare del denaro e senza rendertene conto la ragazza dietro al banco ti farà diverse domande (perché stai prelevando, come spenderai quei soldi, che lavoro fai, che orari hai, se abiti lì vicino, etc.) che apparentemente saranno solo per chiacchierare, ma che subito dopo inserirà nel suo computer per aggiungere dati sul tuo conto, sulla banca-dati che riguarda la tua persona. 

Sei andato lì solo per prelevare i tuoi soldi, (i tuoi!) e non per ricevere il terzo grado, eppure oltre a trattarti come un criminale manco avessi il passamontagna (pur prelevando dal TUO conto in banca), perché a loro non sta bene che utilizzi i tuoi soldi, devono pure interrogarti su altre informazioni che non sei affatto tenuto a riferirgli. Tienilo sempre a mente. Ti fanno credere che tu sia costretto a riferire i tuoi dati privati ma non è vero! Se entri in banca perché vuoi fare un prelievo l’unica cosa che dovrebbero chiederti è la tua carta, il nome a cui essa è intestata e la tua carta d’identità per dimostrare che appartiene davvero a te; ma tutti gli altri dati, dal perché oggi non ti trovi al lavoro, quali sono i tuoi orari, se hai figli, se abiti in zona con la stessa solita scusa del “non ti ho mai visto da queste parti, sei della zona?” per poi spingerti a raccontare tutti i fatti tuoi, sono tutte domande a cui non sei realmente costretto a rispondere. Quindi ci sono occasioni in cui dare i tuoi dati è – per il momento! Sinché non cambieremo noi le cose! – obbligatorio, ma ci sono milioni di altre occasioni in cui non sei assolutamente obbligato, eppure ti fanno sentire come se lo fossi, e raccolgono dati su di te che neppure immagineresti. Per la banca-dati sul tuo conto è importante sapere anche se tieni animali in casa, o se d’estate ospiti la tua nipotina che viene da lontano, o se hai l’abitudine di comprare scarpe nuove ogni anno, e ti spieranno per capire se tutti gli anni porterai avanti queste “abitudini” o se dovessi porre fine a qualcuna di essa, e faranno in modo di scoprire il perché hai deciso o è accaduto che quest’anno non ripeterai il solito programma, in quanto vogliono sapere ogni singola informazione sul tuo conto. 

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A tal proposito, infatti, ti racconto un altro aneddoto ancora più interessante, che riguarda una mia esperienza con la farmacia e la tessera sanitaria. Tanti anni fa, come per tutti, ero stata abituata a mostrare sempre e subito la tessera sanitaria non appena entravo in farmacia per acquistare qualcosa, pensando che fosse cosa giusta. 

“Riceverai degli sconti, pagherai meno tasse, verrai esonerata da alcuni pagamenti” eccetera eccetera, queste erano le ragioni con cui ero stata abituata a mostrare sempre e subito la mia tessera sanitaria al farmacista – chiunque esso fosse – appena entravo a comprare medicine o quel che mi serviva. Poi, ad onor di cronaca, non era affatto vero, perché per ricevere “soldi indietro” o non pagare alcune tasse avrei dovuto fare mille domande, mille passaggi, e attendere mesi per essere accettata, e se all’anno avessi speso centinaia di euro in farmacia secondo i prodotti che acquistavo io e poi avessi portato avanti tutti quei passaggi burocratici, forse avrei ottenuto indietro meno di 4 euro… Diciamo che non ne valeva affatto la pena! Al che mi domandai: se tanto non ricevo nessuno sconto, nessun rientro dopo, se pago le tasse tali e quali a come sarebbe se non avessi la tessera sanitaria e tutto il resto, a che mi serve ogni volta mostrare per forza la tessera al farmacista? E così decisi di non mostrarla più. Mostrare la tessera al farmacista non è assolutamente obbligatorio, eppure mi avevano sempre fatto credere che lo fosse, e così è stato fatto a tante altre persone. Nel mio caso gli acquisti in farmacia erano prevalentemente medicinali per abbassare i dolori del ciclo, medicine che dovrebbero essere un bene primario ma che ogni anno costavano sempre di più, funzionavano sempre di meno, e gli effetti collaterali erano sempre più gravi (anche quelli evidenti all’istante, tanto che assumevo la medicina e subito la rivomitavo). Tuttavia, molte donne lo sanno, i dolori al ciclo erano talmente forti che non conoscendo altri mezzi dovevo piegarmi alla medicina. Così accadeva per anni. Poi le cose cambiarono grazie alla Pratica. Comunque iniziai per prima cosa a non mostrare più la tessera sanitaria. Ricordo che, pur non essendo affatto obbligata a mostrarla, quando decisi di non volerla mostrare al mio successivo acquisto la farmacista quasi mi urlò contro, sostenendo che io dovessi mostrarla! Che dovessi ricevere quegli sconti dalle tasse eccetera eccetera e che tutto serviva per il mio bene e che dovevo mostrarla! Già partendo così prometteva male, molto male. 

Ovviamente quello sbraitare improvviso mi diede ancora più motivazione a perseguire quella via, perché non c’era nessuna ragione nell’urlarmi contro: lei mi chiese la tessera sanitaria, io gentilmente le risposi che non ce l’avevo e di non preoccuparsi, che per me andava bene anche se non la passava (senza dare spiegazioni, e senza fare allusioni alle vere ragioni per cui non volevo darle la tessera) e lei dal nulla mi aggredì. Lei che non era nessuno, soltanto una farmacista, ma che pensava di essere la poliziotta di turno. Quell’aggressione mi fece capire che dietro alla tessera sanitaria c’era molto di più, altro che sconti nelle tasse! E questi eventi riaccaddero i mesi dopo, ogni volta con farmacisti diversi, con cui dovevo insistere a non voler utilizzare la tessera e che loro continuavano a insistere a chiedermi nome e cognome per rintracciare la mia tessera “per il mio bene, per farmi ottenere gli sconti” che non ho mai ottenuto in vita mia! Quindi evidenziava ancora di più quanto fosse tutta una truffa. I farmacisti devono convincere la gente a consegnare i propri dati, quindi devono convincerli ad utilizzare la tessera sanitaria per forza. Con me preferivano perderci 20 minuti a tentare di convincermi di consegnargli i miei dati, nonostante dietro di me ci fosse fila, tutto questo “per il mio bene”, o perché i miei dati servono molto di più a loro e a chi li pretendeva da loro? Compresi che consegnare la mia tessera sanitaria e quindi tutti i miei dati non serviva ad un mio tornaconto, ma al loro!! E smisi quindi di consegnarla, vincendo e abituando tutte quelle marionette che io la mia tessera non l’avrei consegnata neppure se avessero insistito. Se non è obbligatorio consegnarla, giacché devo solo acquistare delle medicine per me, perché devo sentirmi ugualmente costretta? Tutto ciò fa parte del progetto ed io volevo starne fuori. Così ho fatto. Ma la cosa interessante di questa storia deve ancora arrivare. 

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Il fatto era che non sopportavo l’idea di dover acquistare medicinali per superare i dolori del ciclo; praticavo sugli altri e riuscivo a curare disturbi di salute molto gravi, tuttavia su di me non mi impegnavo, mi ero rassegnata da che ero bambina che “è normale che una donna debba avere dolori durante il ciclo” e neppure ci provavo, praticamente, o trovavo scuse per praticare Guarigione su chiunque, tranne che su di me. Per gli altri c’era sempre tempo, per me non c’era mai, non mi davo l’occasione di stare bene. Praticavo per tante cose, tranne per “curare” i dolori del ciclo su di me, il che mi resi conto era un blocco molto strano su cui, quasi all’improvviso, caddi dalle nuvole, e chiesi a me stessa perché non mi stavo impegnando per la mia salute. Potevo passare ore, giorni e veramente mesi dietro alla Guarigione su qualcun altro, praticando ogni giorno ore per lui/lei, sino al raggiungimento dell’obiettivo, ma per me “non c’era tempo”, e così continuavo ogni mese a subire atroci dolori da ciclo, e piegarmi davanti alle medicine chimiche. Al contempo succedeva anche che iniziavo a non voler consegnare la tessera sanitaria quando acquistavo le medicine, e quindi anche questo fattore mi spingeva a riflettere e a pormi delle domande: “Perché sto continuando ad acquistare medicine? Perché sono costretta tutti i mesi a dover discutere con queste teste di fango per poi acquistare medicinali che a lungo andare mi provocheranno gravi malattie?”; non solo stavo consegnando i miei dati, ma lo facevo pure per acquistare medicinali che alla fine mi avrebbero danneggiato gravemente la salute. Era un grande controsenso. Certo, chi non soffre di simili disturbi può pensare che sia facile rinunciare alla medicina e tutto il resto: quando stai bene di sicuro non ti piegheresti davanti a nulla. Ma chi soffre o ha sofferto di dolori simili o di qualsiasi altro dolore atroce sa che quando è il dolore a comandare, la testa si piega facilmente davanti ai medicinali. Ma razionalmente tutto questo non potevo sopportarlo, ed era un periodo di forte evoluzione per me, volevo cambiare su diversi fronti. Il cambiamento non è mai facile e tantomeno rapido, ma certe volte diventa anche una scusa che raccontiamo a noi stessi per perdere tempo e rimandare, rimandare, e rimandare. 

Ciò che accadde dopo fu molto interessante. Ero abituata tutti i mesi ad acquistare una confezione di medicine per il ciclo corrente, pagando e passando la tessera sanitaria, facendo sapere a “tutti” che cosa stavo comprando e quali fossero le mie abitudini da anni. Mi decisi finalmente a praticare per me stessa, praticare con molto più impegno per il mio ciclo e quindi per evitare i dolori del mese successivo. Premesso che non tenevo mai conto delle date e quindi non sapevo quando sarebbe arrivato il prossimo ciclo, essendo piuttosto sregolato (finché prendevo le medicine, non ho mai avuto un ciclo perfettamente regolare, perché esse stesse me lo rendevano irregolare) quindi non sapevo la data precisa dell’arrivo e dunque non ne tenevo segno neppure sul calendario. È doveroso premettere anche che il periodo del pre-ciclo è sempre stato molto doloroso per me, anzi doloroso quasi quanto lo stesso ciclo, e il periodo dopo ciclo era altrettanto doloroso; soffrivo dalle 2 settimane al mese e certe volte arrivavo alle 3 settimane di dolore, su 4; seppure purtroppo molti non mi credessero e neppure le donne, che dovrebbero essere empatiche verso i dolori delle altre donne invece a quanto pare non accadeva. Ad ogni modo, tutti i mesi, da anni e anni, soffrivo minimo 10 giorni, ma anche con strascichi – prima e dopo il ciclo – che facevano diventare 20 giorni di disagio. Detto ciò, era praticamente impossibile non rendermi conto che stesse per arrivarmi il ciclo, giacché almeno per una settimana prima soffrivo già di dolori. Quel mese però accadde qualcosa di diverso. Come già detto praticai psichicamente perché il ciclo dopo fosse meno doloroso, quantomeno era la mia speranza, ma mi impegnai davvero per riuscirci e speravo di ottenere risultati, seppure per assurdo mi sentivo quasi obbligata a dover provare dolore perché “è normale che le donne provino dolore! Le donne devono provare dolore durante il ciclo!”, così mi era sempre stato insegnato e fatto credere. 

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Mi ricordo benissimo quel giorno, in cui sentii qualcuno, un umano, che mi pensava molto forte, una persona che non conoscevo – ma lui conosceva me – e che mi pensava con forti sentimenti di rabbia e quasi di aggressione. Mi concentrai a sentire che cosa stesse pensando di me, che cosa volesse, e sentii nettamente questa persona che diceva: “Perché ancora non ha comprato le medicine??” riferendosi alle medicine per il ciclo, ma sentivo che non si riferiva solamente all’azione di comprarle, ma anche di assumerle. Quel pensiero fu davvero strano, soprattutto perché non capivo da dove fosse uscito fuori, che cosa c’entrasse, che cosa volesse da me. Da lì a poche ore mi venne il ciclo, senza che neppure mi fossi resa conto che era ormai l’ora. Non avevo avuto dolori pre-ciclo e quindi non avevo capito che mi stesse venendo, non avevo avuto nessun segnale, nessun dolore!! E se da un lato neppure ci credevo per quanto fosse bello, perché era assurdo non avere dolori da pre-ciclo, allo stesso tempo mi dovetti rendere conto che qualcuno sapesse che mi stava arrivando il ciclo anche prima che lo sapessi io. Come faceva a saperlo? E come faceva a sapere che non avevo né comprato le medicine, né assunto medicine che potevo benissimo avere magari rimanenti dai mesi prima? 

Innanzitutto mi resi conto che chi mi stava spiando conoscesse molto bene le mie abitudini, e si stava chiedendo – infuriato – perché mai questo mese non avessi comprato e assunto medicinali, partendo dall’assenza di tracce sui miei movimenti di acquisto, giacché non stavo più utilizzando la tessera sanitaria per far conoscere tutti i miei movimenti. Inoltre, come ovvio che sia, quando acquistavo le medicine o qualsiasi altra spesa alimentare e non, pagavo in contanti proprio perché non ero e non sono d’accordo nel far conoscere tutte le mie spese, i miei acquisti, i miei gusti e quindi le mie abitudini a chi analizza attentamente i miei estratti conti, a mia insaputa. Perciò non utilizzavo passare la carta/bancomat ma pagavo in contanti. Sapere che qualcuno si stesse domandando come mai non avessi comprato le medicine quel mese, e che mi pensò talmente forte da permettermi di sentirlo e di rintracciarne la frequenza, mi fece capire quanto per loro (persone comuni, che vengono pagate per controllare i movimenti delle altre persone comuni! E pensano pure di fare cosa giusta!) sia fondamentale che noi lasciamo traccia di qualsiasi cosa facciamo, affinché loro sappiano sempre cosa compriamo, cosa facciamo, come stiamo, quale sia lo stato della nostra salute, quanto spendiamo al mese in medicine e quindi quante ne assumiamo (se le finiamo tutte o se ne avanzano, altrimenti non staremmo a ricomprarle tutti i mesi) e via discorrendo. Qualcuno che non conoscevo si interrogava nervosamente del perché quel mese non avessi acquistato le medicine. Mi fece drizzare le orecchie e mi resi conto che dietro quel gesto abituale che compievo passivamente e arresa alla situazione che pensavo dovessi accettare per tutta la vita, ossia di assumere medicinali per il ciclo tutti i mesi, c’era invece un progetto molto peggiore di quanto immaginassi. Il fatto di sentire qualcuno che sapeva prima di me quando mi dovesse venire il ciclo, che è un’informazione estremamente privata, mi fece provare una rabbia che trasformai ben presto in motivazione per fare di meglio e impegnarmi di più. Il dolore è dolore e non puoi decidere di non assumere medicinali se il dolore ti piega e ti schiaccia a terra. Ma potevo impegnarmi per provarci, e trovare soluzioni. Quel mese non ebbi dolori pre-ciclo e mi fece capire che se volevo ottenere risultati anche su quel fronte che avevo sempre ignorato o sminuito, potevo farcela, e se alla sola prima volta ottenni quei risultati, chissà cosa sarebbe successo se non mi fossi fermata e avessi continuato. Decisi di continuare con le pratiche, impegnandomi sul serio anche se riguardava me, giacché avevo sempre avuto quel blocco di curare tutti, tranne me stessa. Finché si trattava degli altri ne ero felice, ma se si trattava di praticare Guarigione su di me per quegli assurdi blocchi artificiali pensavo quasi che fosse una perdita di tempo e non mi decidevo a fare sul serio. 

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Fui felice perché quell’uomo che mi pensò così forte, arrabbiato che non stessi assumendo medicinali come da copione, mi diede la motivazione per impegnarmi e fare sul serio. A molte donne interesserà sapere che i risultati sono stati ottimali, e seppure ci sia voluto molto impegno, sono anni che non assumo neppure il più minimo medicinale per il ciclo, grazie al fatto che non provo più dolore grazie alla Pratica. Tutto ciò che ho imparato Praticando sulla mia pelle lo insegno in Accademia, ove è possibile imparare le tecniche mirate ad abbassare nel tempo i dolori del ciclo, sino ad ottenere ottimi risultati. Il tutto non è istantaneo e non avviene senza il minimo impegno: ci vuole Pratica, impegno, e soprattutto continuità ogni mese nella Pratica. Tuttavia il risultato è zero medicinali al mese, per anni di fila. Direi che è un buon risultato. 

Ma il concetto non si ferma sul far conoscere le nostre abitudini di acquisti attraverso la tessera sanitaria, e l’eventuale carta/bancomat che utilizziamo per pagare gli acquisti (che ribadisco, bisogna sempre preferire il contante!) per cui c’è gente che di lavoro deve tenere segnati tutti i nostri movimenti da consegnare poi ai loro Capi. Ma si tratta anche di capire come queste persone, questi operatori, siano a conoscenza delle medicine che assumiamo, anche nel caso non lasciamo tracce di acquisti (tenendo comunque conto che nelle farmacie ci sono le telecamere, che registrano cosa compri, quanto spendi, etc.; basti pensare oggi alle novità degli “shop di amazon” che scalano il denaro direttamente dal tuo conto senza che paghi alla cassa grazie alle mille telecamere presenti) ma riescano ad essere istantaneamente al corrente anche di quali e quanti medicinali stiamo assumendo in quel preciso momento. Riferendomi all’uomo che mi pensò, innanzitutto anche sapendo che non avevo acquistato le medicine, perché era infuriato di ciò? Che cosa gli cambiava se compravo e assumevo le medicine per il ciclo oppure no? C’era ovviamente qualcosa di più grande dietro. Come possono, loro, essere al corrente di quali sostanze noi ingeriamo nel nostro corpo, se non ne lasciamo apparente tracciabilità sugli acquisti fatti? E poi, anche se compriamo un medicinale non è per forza detto che sia per noi, e che lo ingeriamo noi, potrebbe essere per un parente di casa… quindi come fanno a sapere tutto e di più sul nostro conto? Al di là degli acquisti segnati attraverso la tessera sanitaria e al di là dei movimenti registrati sulla carta che usi per pagare, c’è qualcun altro, ben più nascosto degli operatori comuni, che oltre ad analizzare i nostri movimenti economici si occupa di analizzare qualcosa di ancor più privato, dentro di noi. 

Attraverso le nanotecnologie dentro al nostro corpo riescono a sapere istantaneamente se stiamo assumendo, oppure no, dei medicinali, antidolorifici o qualsiasi altra sostanza che entra nel nostro corpo. La cosa peggiore è che dentro ai medicinali, anche i più banalissimi medicinali per il ciclo, è inserita una quantità immane di nanotecnologie che noi, ogni volta che buttiamo giù la pasticca o le medicine in polvere o liquide, stiamo ingerendo e facendo entrare in noi tutte quelle nanotecnologie che si diffonderanno immediatamente dentro al cervello e nell’interno degli altri organi; non uscendo più dal nostro corpo. Esse serviranno poi ad avere maggiore effetto sul nostro corpo, sul nostro cervello, sui nostri neuroni, quindi sulle nostre scelte, sui nostri pensieri, ma anche sulla salute del nostro fisico, creando malattie nuove negli organi che ci costringeranno di conseguenza ad assumere ulteriori medicinali, e creando dipendenze ai medicinali affinché non riusciremo a vivere senza di essi. La dipendenza ai medicinali fa in modo che i dolori diventino più forti e si plachino solo in presenza di quelle sostanze; che però anno dopo anno ci costringeranno ad aumentare di dosi, altrimenti il dolore resterà. Tutto questo è voluto dal Governo, non è un caso.  

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Da quando ho smesso di assumere definitivamente medicinali, ribadisco grazie alle Pratiche Psichiche svolte, il mio corpo ha impiegato circa 6 mesi successivi per ripulirsi dalla dipendenza da medicinali, e solo dopo allora mi resi conto che molti fastidi e dolori del corpo, che non sapevo fossero collegati al ciclo e soprattutto che fossero derivati dai medicinali che assumevo, smisero di arrivare, e da allora non ne ho più sofferto. Quei medicinali mi stavano provocando più dolori nascosti e apparentemente non collegati di quanti potessi immaginare. Tutto ciò è dovuto ad un programma a cui il Governo ha lavorato attraverso le sue sottomesse Multinazionali Farmaceutiche per legare l’umanità alla medicina chimica, che è la stessa ragione per cui la gente si ammala e muore precocemente, dai 20 anni prima in poi. Dovremmo seriamente riflettere su tutto questo, e impegnarci ad utilizzare cure naturali, anziché quelle chimiche e artificiali. I primi mesi in cui non assumevo medicinali ero totalmente controllata/spiata dagli operatori che dovevano segnalare le “modifiche” alle mie abitudini, anche perché significava non assumere più nanotecnologie in compresse dentro di me, e per loro quello era un grosso problema. Il tutto senza affatto negare gli innumerevoli tentativi da parte loro di costringermi a riprendere i medicinali, tentando di provocarmi dolori artificiali che servissero a farmi crollare e pensare che dovessi ricominciare ad assumere medicinali. Ma la decisione ormai era presa, e continuai per la mia strada, impegnandomi per fare in modo di non avere più bisogno di medicinali. Molte persone non capiscono questa scelta e neppure che cosa significa. Qui non si tratta di essere orgogliosi e piuttosto morire di dolore anziché assumere un medicinale; qui si tratta di assumere medicinali solo ed esclusivamente se non ci sono altre scelte. Ma se ci sono scelte, perché assumerli ugualmente? 

Se non avessi scelta e fossi costretto ad assumerli, piuttosto che morire, ti consiglierei di assumerli! Ma se avessi scelta, se fossi ancora in tempo per curare quel problema senza correre immediatamente in farmacia, ti consiglierei di provarci. Le cure naturali esistono, anche se sono censurate; e la Pratica può fare ancora di più di esse, se si decide di impegnarsi. Ci sono casi e casi, ci sono casi in cui le persone vogliono soffrire di dolori atroci solo per assecondare il proprio orgoglio, e soffrire ore o giorni agonizzanti quando potrebbero assumere un medicinale e riprendersi molto velocemente. Questo non ha senso! E ci sono casi in cui persone al primo leggerissimo dolore, come un primo accenno di mal di testa, anziché provare a curarlo in maniera semplice e naturale che avrebbe immediato risultato comprovato da loro stessi, e senza nessun effetto secondario successivo, preferiscono correre ad assumere medicinali chimici pesantissimi, senza che ve ne sia la reale ragione, e tante volte senza che neppure faccia cessare realmente il dolore. Ci hanno abituato ad assumere medicinali chimici anche solo per gusto di farlo, e non solo per necessità. Ma questa abitudine ha uno scopo molto più grande, perché all’interno delle medicine inseriscono grandi quantità di nanotecnologie e, ogni volta che andiamo ad assumere medicinali, andiamo a racimolare tutte quelle nanotech dentro il nostro corpo che richiameranno altre nanotech e ci convinceranno, nel pensiero e attraverso i dolori provocati al nostro corpo dalle stesse tecnologie che abbiamo assorbito, ad assumere altri medicinali nel tempo! Ed è così che le Multinazionali Farmaceutiche per conto del Governo continuano a portare avanti i loro progetti sulla popolazione mondiale. Riprenderemo in seguito questo argomento.  

Fine pagina 6 su 6. Se hai gradito l’articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta.

0 commenti
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    Bravissima Angel che hai trattato anche questo argomento dei farmaci! Anche io sono diversi anni che non assumo più alcun tipo di farmaco, nemmeno per la febbre. Ho notato quanto la meditazione sia estremamente d'aiuto nella guarigione, oltre alla pratica specifica della guarigione. È impressionante quanto rapido sia il recupero se si combina azioni concrete volte alla guarigione con la pratica psichica. Ad esempio quando hai la febbre, va sempre via l'appetito, a tutti, e questo è un meccanismo del corpo per farti capire che non devi mangiare. Nonostante ciò, è pensiero comune "mangiare per recuperare le forze", come sempre si dice ai bambini, impaurendoli dicendo che se non mangiano non guariranno. Niente di più sbagliato! Se hai la febbre devi stare a digiuno, o a succhi, finché non ti torna l'appetito. Il corpo sa quello che fa, bisogna fidarsi di ciò che ci comunica e la guarigione sarà estremamente rapida. Sono ormai anni che quando ho la febbre mi metto a riposo, mi faccio un bibitone con circa 1 litro di acqua, e poi aggiungo limone, miele e zenzero (facendo prima il decotto con lo zenzero). Questo bibitone me lo bevo durante tutta la giornata e la febbre si abbassa moltissimo. Le volte che ho ascoltato le parole dei familiari che mi costringevano a mangiare, la febbre schizzava alle stelle, botte di 38.5/39. Se poi tornavo a digiuno si riabbassava progressivamente. Una volta ricordo che, nonostante rimanesse bassa, stava appena sopra i 37, non voleva andarmi via. Ho allora aumentato le meditazioni e mi sono fatto diverse altre pratiche, e così mi è definitivamente passata. Il problema è soltanto la conoscenza. Se non sai qualcosa, sei costretto a comportarti come gli altri ti hanno sempre imposto di fare, che deriva sempre dal Governo, con i suoi sottili indottrinamenti. Dobbiamo invece esplorare, cercare, sperimentare e non aver paura di farlo. La nostra salute ne beneficierà. E poi, abbiamo sempre la pratica dalla nostra parte, che è veramente un salva vita in TUTTE le situazioni. Concordo perfettamente anche su ciò che hai detto sulla privacy, da quando iniziai a leggere i primi tuoi articoli su questo argomento iniziai ad essere molto più attento a non fornire inutilmente i miei dati personali. Grazie anche per averci raccontato la tua esperienza in farmacia, anche questo evento fa capire che dietro alla raccolta dei nostri dati c'è molto più di quanto si possa inizialmente pensare.. Complimenti Maestra, sempre chiarissima e molto saggia! ;)

  • baby81
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    09:05 16/05/24

    Come capisco Angel leggendo questo articolo!! Fin da adolescente ho sofferto moltissimo all'avvio del ciclo che mi portavano bruschi abbassamenti di pressione, quindi quasi svenimenti e dolori tipo doglie (infatti non ho sofferto particolarmente durante i parti delle mie bambine perché ero già preparata). Inutile dire come cercassi di tamponare con vari analgesici e, con la maturità, prendendo la pillola (che mi provocava mal di testa assurdi). Fortunatamente, con il tempo, tutto è andato risolvendosi e non ho più assunto nessun farmaco.. per anni sono stata in balia anche della pastiglia per la tiroide ma poi, dopo aver frequentato un corso e bilanciato il problema, non ho preso più nemmeno quella. Tutt'ora tengo i farmaci, sia per me che per la famiglia, come ultima spiaggia, se proprio non si possa evitare.. farò attenzione in farmacia a non mostrare la tessera.. lo facevo sempre per il 730 senza collegare il fatto che controllino qualsiasi nostra mossa... Grazie!!

  • Lucia
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    09:02 16/05/24

    Posso confermare io stessa come le tecniche insegnate da Angel sul ciclo lo migliorino tantissimo, tanto da non avere dolori ma anche un ciclo sempre più leggero. Angel insegna veramente tutte queste informazioni in Accademia aiutando tantissime persone tra cui me! È molto importante ciò che hai detto Angel, dove si può evitare il più possibile di dare i nostri dati, e di quanto ci spiano e sappiano più cose di noi di quante noi ne sappiamo, anche perché loro hanno tutto registrato invece la nostra memoria non ricorda tutto, quindi ti ringrazio per quello che ci stai insegnando anche dicendo apertamente quanto tempo ci è voluto per togliere la dipendenza dalle medicine, perché non è facile e veloce ebidogna perseverare, questa lezione nella mia mente mi ha dato molta forza a fai comprendere che devo fare delle scelte e cambiare molteie abitudini. Grazie di tutto Angel!!

  • Faby7770
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    06:48 16/05/24

    In effetti, il fatto che abbiano già tutti quei dati su di me, mi ha fatta pensare che oramai è difficile poter fare qualcosa, ma non sapevo che quei luridi hanno comunque la necessità di continuare ad aggiornare le mie informazioni. Ovviamente da quando so che la mia privacy è quasi praticamente inesistente, sto cercando comunque di fornire sempre meno informazioni. Non presento più le tessere ai supermercati, in farmacia. Devo organizzarmi per pagare sempre meno col bancomat. Purtroppo hanno chiuso molti sportelli della mia banca e mi scoccia prelevare da un altro sportello che non è il mio e pagare per avere i miei soldi , cosi sono spesso senza contanti e uso il bancomat, ma devo riuscire ad usarlo sempre meno. È fantastico che con la pratica sei riuscita a non soffrire più per il ciclo. Ho avuto la fortuna di poter imparare moltissimo sul ciclo grazie alle interessantissime lezioni che hai fatto mirate su questo argomento. Pazzesco che sapessero e si aspettassero che tu assumessi le medicine per i dolori di cui soffrivi. Anche le medicine sono piene di nanobot che servono a loro per costruire il nostro corpo artificiale, sono dei maledetti! È sempre per me sorprendente tutti ciò che riesci ad ottenere con la pratica. Capisco che ho ancora tantissimo da allenarmi, da sperimentare. Grazie Angel questo volume mi fa veramente tanto riflettere. Voglio capire sempre meglio come agire per evitare di dar loro ancora info su di me.

  • Tamara
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    23:52 15/05/24

    Questo articolò molto bene fa spiegare perché dobbiamo evitare le farmaci.E a me dispiace che tu dovevi passare questa strada con tanta dolori e discussioni e pure sei riuscita e non ci ne voleva tanto tempo per capire cosa sta succedendo e cosa c’è dietro tutto .Si anche io avevo dolori ma non così forti da prendere medicinali .Però avevo altri problemi che a fine prendevo stesso medicinali ma da quando comincio Meditare smesso di avere problemi e così non prendo più.E direi che la sensazione è molto prima e strana è dopo bellissima . Grazie mille Angel.

  • White Wolf
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    23:46 15/05/24

    Le tecniche per il ciclo sono favolose!! Prima di avere accesso ai documenti ho avuto un periodo di ciclo molto doloroso in cui ad un certo punto mi sono connessa ad una vita passata su cui stavo indagando che mi ha percepita ed è rimasta stupita dal fatto che nessuno mi avesse insegnato come gestire il ciclo, per lei erano cose normali, che si passavano da donna a donna e in quell'occasione mi ha fatto capire come togliere il dolore che stavo provando. Mi ricordo chiaramente la scena perché se lei è rimasta stupita da questo, io lo ero ancora di più per il fatto che si fosse creato un contatto tra noi, volevo solo sentirla, mai mi sarei immaginata che lei avrebbe risposto, tantomeno dandomi consigli sul ciclo. In quel momento si è trattata di una tecnica semplice ma che mi ha prima ridotto e poi eliminato il dolore, qualche mese dopo ho avuto accesso agli articoli sul ciclo e ho scoperto un mondo 🤩 Angel sei fantastica!!! Per quanto riguarda la tessera sanitaria, l'ultima volta che sono andata in farmacia il farmacista mi ha chiesto la tessera e io con tutta la calma del mondo gli ho semplicemente risposto "no", lui ha fatto una faccia stranissima, sembrava che lo avessi sballato completamente 😂 gli ho dato i soldi e me ne sono andata ma penso di averlo preso veramente di sorpresa vista la reazione buffissima 🤣 però qui da me sono gentili, ti chiedono "mi dai la tessera?", "no" è una risposta valida alla domanda 😆 In generale però le medicine fanno veramente male e se la volta di cui ho raccontato ci sono andata per prendere un medicinale omeopatico, ora sto veramente riflettendo a quanti medicinali che ho preso in vita mia, o meglio, quante nanotech ho preso attraverso la tachipirina visto che in alcuni periodi della mia vita praticamente ero dipendente da quella, se non ogni giorno, dovevo prenderla almeno una volta ogni due-tre giorni per controllare i mal di testa... ad un certo punto mi sono accorta che mi faceva male e che avrei dovuto aumentare le dosi e così ho fatto l'opposto, sopportando quando possibile il dolore e mentendo ai miei genitori sul fatto di averla presa ma di fatto la vera soluzione è stata ed è sempre la Pratica. Con la meditazione e le varie tecniche i dolori si sono ridotti sempre di più e ora prima di prendere qualsiasi cosa ci penso diecimila volte, ultimamente ancora di più e se succede è solo perché sto così male che non riesco a concentrarmi a praticare (il che nei fatti è veramente molto, molto raro!), per tutte le altre situazioni Pratica, tisane e cure naturali sono le medicine migliori 🌸

  • Nick
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    23:39 15/05/24

    Questa esperienza dimostra ancora una volta quanto siamo controllati in ogni ambito della nostra vita. E' incredibile il fatto che qualcuno potesse sapere che non avevi preso le medicine come al solito, tanto più che se già da un po' non fornivi la tessera sanitaria in farmacia, in teoria loro non dovevano nemmeno sapere se continuavi ad acquistare le medicine o no. Fortunatamente finora ho sempre avuto una buona salute e quindi usato pochi medicinali e posso dire che la mia tessera sanitaria in farmacia non l'hanno mai vista. Purtroppo ci sono casi in cui si è obbligati a fornire i propri dati, ma dove possibile ho sempre evitato di farlo. Per esempio non ho mai fatto tessere fedeltà nei negozi e supermercati, anche perchè mi dava fastidio che sapessero le mie abitudini di acquisto, che secondo me poi usano per ottimizzare le offerte a loro vantaggio. Inoltre in genere in famiglia usiamo solo contante per qui acquisti diciamo ordinari; oltretutto personalmente non ho nemmeno la carta di credito: l'avevo e a seguito dell'unica operazione effettuata dopo anni di non utilizzo, mi è stata bloccata senza motivo, quindi non l'ho più voluta.

  • ile376
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    23:13 15/05/24

    E' un discorso molto importante questo fatto e devo dire che da quando sono in Accademia e seguo moltissimi dei tuoi consigli ho migliorato di moltissimo la mia condizione fisica. Partendo dal fatto che non ho mai avuto patologie o disturbi importanti, già solo la meditazione mi ha aiutato tanto a stare meglio fisicamente senza nemmeno rendermene conto, e poi ho cercato di eliminare i farmaci e le sostanze dannose da ingerire e tutto è notevolmente migliorato, anche la vita in generale al di fuori della salute fisica, che poi in un certo senso è tutto collegato. In passato soffrivo di fortissimi mal di testa, e abusavo di antidolorifici che a lungo andare non avevano neanche più effetto, e dovevo assumerne quantità davvero elevate durante il giorno per vedere un minimo risultato.. ma col senno di poi e con quello che sono oggi mi rendo conto che mi stavano cambiando la personalità, mi stavano facendo diventare una persona spenta e vuota, senza empatia ed emozioni, ed infatti mi era pure stato fatto notare che stavo cambiando non ero più la solita di sempre, più cupa e meno energica, e questo mi rendo conto che era vero. La scelta di smettere con le medicine chimiche ha portato anche un cambiamento notevole nel mio umore, tornando ad essere più solare ed attiva, tornando a vivere e non sopravvivere, e con il tempo ha portato notevoli benefici anche sul disturbo principale in quanto smettendo i farmaci e sopportando un pò i primi tempi il dolore che provavo è andato via via diminuendo quasi a scomparire del tutto. Grazie anche all'energia accumulate durante la meditazione certo, senza di essa non credo sarei riuscita ad abbassare questo importante malessere per me, e lo ha fatto in modo silenzioso senza che io mirassi con l'intento su quel preciso disturbo. Ora non è che non soffro più di nulla e mai più di mal di testa, ogni tanto mi viene, ma molto raramente, e la maggior parte delle volte non ho bisogno di assumere farmaci che se ne va da solo, sporadicamente invece devo cedere quando è proprio forte, ma è davvero due o tre volte l'anno ormai. Felicissima di aver seguito i tuoi consigli e dovrò seguire molto meglio anche quelli di non farmi più tracciare negli acquisti e di evitare di dare dati sensibili, anche se avendo un'attività in proprio diventa un pò difficile non rivelare nulla tra fatturazione e acquisti obbligatori, però come tu ci insegni ciò che è superfluo va evitato, ed io non sempre riesco ad essere troppo cosciente su questo punto, devo riflettere meglio sulle mie azioni quotidiane.

  • Aras
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    23:00 15/05/24

    Grazie Angel per tutte queste informazioni importanti e per metterci davanti sempre la verità. Il tuo modo di scrivere è sempre molto chiaro e arriva dritto al punto. Ti ringrazio tantissimo per gli aneddoti raccontati che riguardano le Tue esperienze e le scrivi in un modo talmente umile che sei davvero da ammirare. Ormai possiedono i nostri dati ovunque ma l’importante è non aggiornarli continuando a fornire le nostre informazioni. Qualunque cosa si faccia vogliono sapere informazioni di noi che non c’entrano assolutamente niente, tutto per spiarci e aggiornare la loro banca dati. Pago praticamente tutto in contanti, mi dà proprio noia sapere che attraverso il mio conto corrente monitorano tutto quello che faccio. L’aneddoto che hai raccontato sulla tessera sanitaria e sui dolori per il ciclo è sconcertante. La farmacista che si è infervorata perché non volevi fornirle la tessera, non obbligatoria tra l’altro, è follia. Attraverso le nanotecnologie che assumiamo anche con i medicinali sanno tutto di noi, del nostro corpo e addirittura se assumiamo o meno i farmaci. Grazie alla Pratica hai risolto i dolori del ciclo e mentre praticavi hai sentito qualcuno che pensava come mai non prendevi più le medicine. Ti stavano bloccando da tempo per non farti motivare a praticare su di Te e per spingerti a continuare a prendere medicinali che ti avrebbero portato problemi in futuro. Il modo in cui sanno tutto di noi e ci controllano continuamente è inquietante. Da quando ho scoperto tutto lo schifo delle medicine qualche anno fa, ho smesso di prenderle, cerco di resistere ad eventuali dolori oppure prendo delle tisane calde o medicine naturali. Purtroppo però sto continuando ad assumere le medicine per un problema alla Tiroide, ma conto di smettere presto sia perché possono provocare altri danni al mio organismo e sia perché praticamente sto incorporando le nanotecnologie e mi viene lo schifo e il vomito solo a pensarci. Smetterei seduta stante di prenderle ma non so cosa potrebbe comportare smettere così di botto. Sto praticandoci e spero presto di raggiungere buoni risultati. La Pratica è la nostra salvezza e ti ringrazio davvero tanto per aver raccontato le Tue esperienze importantissime, con le quali ci doni insegnamenti e tutti gli strumenti per reagire. Grazie mille Angel!

  • Davide (Dan)
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    22:38 15/05/24

    Incredibile la testimonianza di Angel sulla persona che sapeva che non avesse assunto quelle medicine!! E' vero, ci hanno abituati a dare i nostri dati e sentirci anche in obbligo di fornirli, a me è capitato un'infinità di volte che mi chiedessero cose mie personali e purtroppo non solo io spesso ho dato le mie informazioni, ma se non ero io erano altri a dare quelle informazioni per me. Questa cosa mi ha sempre dato molto fastidio, perciò dopo aver imparato a dare meno dati e stare più attento a quello che rivelo in giro, ho intimato ad alcune persone di non rivelare informazioni mie personali riguardo cosa studiavo, il lavoro, dove vivevo, ecc. per molto tempo non ho voluto dire ai miei nemmeno dove abitassi perché altrimenti avrebbero raccontato a centinaia di persone dove vivevo, con tanto di orari, ecc. molti dati sono già in giro, ma anche qui dovrò imparare ad agire su di essi e a non fornirne di nuovi. Mi è anche più chiaro cosa si intenda per dati, dopo questa lettura, che non riguarda solo nome, cognome, codice fiscale, ecc. ma anche informazioni private e personali di ogni tipo, che sarebbe bene non rivelare, a maggior ragione se ne sono così interessati ad averle! Riguardo la tessera sanitaria, io non l'ho mai mostrata in farmacia, c'è da dire però che per molti anni se dovevo acquistare qualcosa andavo nella farmacia del mio comune, dove il farmacista mi conosceva, quindi anche se non davo la tessera o mia madre non gliela dava, lui sapeva perfettamente chi ero o che quelle medicina acquistata da mia madre poteva essere per lei, per me o per qualcun altro. Ora è tanto tempo che non entro in una farmacia, ma le poche volte che sono andato non l'ho mai data, mi hanno fatto un po' di pressione ma io ho sempre risposto che tanto non potevo scaricare nulle e non ce l'avevo. Interessante sapere tutte queste informazioni. Ora vedo i nanochip come tante piccole spie dentro di me, voglio distruggerli tutti e smettere di offrire i miei dati. Grazie mille Angel!!

  • Maryall80
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    22:30 15/05/24

    Effitivamente hai pienamente ragione Angel, spesso si cade nel pesiero che ormai abbiamo dato i nostri dati più volte e quindi non cambia nulla. Bisogna stare attenti a non cadere in questa trappola, anche perché a loro serve che aggiorniamo i nostri dati piu volte. La tua esperienza riguardo la tessera sanitaria e i farmaci acquistati ci deve far riflettere molto, e devo dire che mi ha lasciato perlpessa, in quanto non pensavo mai ci fosse tanto accanimento. Nella mia vita c'è stato un piccolo periodo dove ho mostrato la tessera, ed è stato quando ho avuto l'unico posto di lavoro dove ero messa in regola. Anche a me avevano fatto credere che dietro a quel gesto ci fossero delle agevolazioni, ma non è per nulla vero, anzi. Di conseguenza ho smesso di darla, anche se in farmacia ci vado molto raramente e se vado è solo su commisone del mio compagnono o di mia figlia. Purtoppo capisco quanto siano fastidiosi i dolori da ciclo, ho iniziato a soffrirne da qualche anno, il tutto ha inizio 10 giorni prima del ciclo e si protrae durante e dopo il flusso. Ci sono giorni che mi sono piegata dal dolore, la mia fortuna è stata la pratica, perché da quando medito questi episodi sono molto rari. Non ho mai praticato guarigione su di me riguardo i dolori mestruali, ahimè anche io cado spesso nel programma di dedicare le guarigioni sugli altri e mai o molto raramente su di me. In tal caso vorrei raccontare cosa mi è successo il mese scorso, ho iniziato ad avvertire dolore a l'ovaia sinistro, più passavano le ore e più aumentava, il dolore si era ampliato sino al fianco, da non potere stare in piedi. Il mio compagno insisteva che prendessi qualcosa, ed essendo che mi rifiutavo aveva messo in dubbio il mio dolore, quindi decido di sdraiarmi e praticare una meditazione in quella posizione, anche perche seduta non riuscivo proprio a stare. Con mio stupore, più praticavo e più il dolore diminuiva, arrivando a sparire completamente. Il giorno dopo si è ripresentato ma in modo lieve, feci la stessa cosa e il risultato è stato lo stesso. Sono rimasta felice di aver visto il risultato subito, e mi sono ripromessa di iniziare a praticare guarigione spesso su di me, soprattutto perché dobbiamo tenere lontano dalla nostra vita quella mer@a di farmaci. Inoltre avevano utilizzato il mio compagno come antenna per convincermi a prendere il farmaco, e facendomi passare anche per vittima, non sono caduta in quel tranello e non mi interessava cosa pensasse lui, ero abbastanza cosciente e prima di cadere in quelle schifezze mi sono affidata alla pratica che ovviamente mi ha portato dei grandi risultati.

  • arLOVE
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    21:30 15/05/24

    Altro importantissimo capitolo! Il tema privacy è davvero scottante oltre ad essere urgente e tu ci hai avvisato migliaia di volte di non fornire i nostri dati personali a meno che non sia strettamente necessario! E anche se in passato li abbiamo condivisi, questa non è una buona ragione per continuare a farlo anzi...smettere di fornire i nostri dati senza fornire ulteriori aggiornamenti può fare la differenza! Anche quest'ultima esperienza, che hai condiviso con noi, è molto forte e significativa! Innanzitutto hai avuto la prova che fornire la tessera sanitaria servisse ad altri scopi, altrimenti perché la farmacista si sarebbe tanto arrabbiata? Non ha senso! Si può decidere liberamente di non esibirla e nessuno ti può obbligare però ci fa capire quanto siamo circondati da Operatori, che in qualsiasi modo cercano di avere informazioni su di te! Non posso dimenticare quando andammo ad aprire un piccolo conto in banca per mia sorella in cui conservare la sua pensione di invalidità per ogni sua esigenza presente e futura! Ci fecero una serie di domande che sembrava di essere interrogate dall'FBI! In quell'occasione mi innervosii un bel po' rispondendo a tono ma, ovviamente, non potevo arrivare a capire il vero scopo! Purtroppo non sapevo quello di cui, oggi, generosamente ci stai rendendo partecipi! Ancora più impressionante quando hai raccontato di aver sentito quella voce che era infuriata perché non stavi prendendo i medicinali per il ciclo! Un livello di controllo assurdo al quale, grazie alla tua divina psichicita', sei sfuggita! Io, nel mio piccolo, ho sempre cercato di evitare i medicinali resistendo anche a dolori impegnativi come il mal di testa e di denti ( nulla rispetto ai tuoi dolori da ciclo evidentemente) ma, da quando seguo tuoi insegnamenti, mi impegno ancora di più a cercare rimedi naturali per qualsiasi cosa! Grazie infinite, Angel ❤️

  • GiacomoR
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    21:19 15/05/24

    Per questo articolo mi sono preso carta e penna per segnarmi le cose più importanti. Mi sto facendo un libricino con tutti i consigli che ci dai per proteggere la nostra privacy, migliorare la nostra salute, evitare di assumere nanotecnologie e programmi negativi e potenziare quelli già presenti. È verissimo che i farmacisti fanno sempre così, non ti lasciano comprare niente senza farti mille domande. A loro cosa importa? Finché non compri medicine che potrebbero essere pericolose se usate nel modo sbagliato o che vengono usate per fare delle droghe a loro cosa importa?

  • Charlie
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    19:28 15/05/24

    Trovo sia un vero esempio di umiltà esporre come i blocchi agivano su di te, dimostrando la differenza tra i mitomani che si credono perfetti (ma sono in realtà dei completi falliti) e una vera Maestra che prima di insegnare si applica per superare e comprendere i problemi per davvero, per poi spiegare agli altri in maniera chiara, ordinata ed esauriente come affrontarli a propria volta. Non a caso sei la prima ad aver scoperto e diffuso le conoscenze sui più vari progetti che il governo sta utilizzando per sottomettere l'intera popolazione mondiale! Concordo anche sul fatto che tutti i vari sistemi di "cashback" sono solo truffe, che in cambio di qualche spicciolo ti rubano un sacco di dati e tantissime ore per compilare tutte le ridicole cartacce burocratiche, e mai una volta che ti spieghino chiaro come vadano compilate! Il tutto perfettamente organizzato per distrarci continuamente e non farci capire che razza di truffa stiamo subendo ogni giorno della nostra vita. Ciò che compiono le multinazionali farmaceutiche è putrido e mi auguro che quanto prima vengano tutte rase al suolo assieme a tutta la falsa scienza. Grazie Angel che ci innondi ogni giorno di Vera Conoscenza!

  • LauraF
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    19:21 15/05/24

    Con le tessere sanitarie presentate in farmacia chissà quanti dati interessanti raccolgono ogni giorno. I dati sulla salute credo siano fra i più importanti, quindi hanno inventato la scusa dello sgravio fiscale per farsi dare la tessera sanitaria da ogni cliente e associare i dati delle medicine acquistate. Ovviamente questi dati sulla salute vengono aggiornati di volta in volta, data la frequenza con cui molte persone comprano medicinali anche per motivi futili. Effettivamente dovremmo difendere con molta più attenzione ogni nostro dato, che verrà usato contro di noi...e soprattutto dovremmo difendere la nostra salute! Evitando di entrare in quei negozi stracolmi di farmaci dannosissimi. Naturalmente è bene precisare che in certi casi i farmaci sono indispensabili, ma è evidente che ormai se ne abusi, facendo solo ingrassare le case farmaceutiche che, per la veritá, non sono per niente interessate alla nostra salute, ma piuttosto alla nostra malattia; è solo un marcio business!. Da non dimenticare le Pratiche psichiche di Guarigione che in moltissimi casi risolvono completamente i problemi... Ad esempio, come riportato in questo capitolo, riguardo al ciclo ACD è fornito anche di molti articoli e pratiche che aiutano tantissimo ad alleviare il dolore. Grazie mille Angel...