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Il grave controllo della Telepatia Artificiale (2 parte)

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Ti ho raccontato quell’aneddoto che riguardava la connessione a internet per farti capire quanto sia importante che proteggiamo i nostri dati, e che nonostante da oggi inizi a proteggerli, non c’è da stupirsi se “in giro” ci sono ancora tanti dati su di te che possono essere utilizzati da chiunque, sia dal Governo, ma anche da cani e porci che con un semplicissimo computer possono accedere alla banca-dati che ti riguarda e ottenere informazioni sulla tua identità e gli affari che ti riguardano. Tutto ciò non deve minimamente farti cadere nella stupida idea che, siccome oramai hanno già tutti i dati che ti riguardano, non servirebbe che tu da oggi iniziassi a proteggerti in quanto “hanno già tutto” e “sarebbe inutile”. Perché ti sbagli. Loro possiedono tanti dati di te, e questo è da tenere sempre in mente, tuttavia loro hanno estremo bisogno che tu continui ad aggiornare le tue informazioni su di te, che tu continui a fornirgli nuovi dati, nuovo materiale su di te. È ora che tu comprenda che puoi decidere di bloccare questo flusso di dati che fuori dal tuo controllo passa dalla tua vita ai loro computer, e puoi decidere di non fornirgli più alcun dato sul tuo conto. Non sarà un lavoro semplice! Perché senza rendertene conto, pur pensando di non voler dare alcun dato su di te, domani andrai in profumeria e firmerai un contratto con nome cognome, indirizzo vero di casa, numero di cellulare e chi più ne ha più ne metta, solo per ottenere una tessera che ti prometterà degli sconti sui prossimi acquisti. Oppure andrai in banca per prelevare del denaro e senza rendertene conto la ragazza dietro al banco ti farà diverse domande (perché stai prelevando, come spenderai quei soldi, che lavoro fai, che orari hai, se abiti lì vicino, etc.) che apparentemente saranno solo per chiacchierare, ma che subito dopo inserirà nel suo computer per aggiungere dati sul tuo conto, sulla banca-dati che riguarda la tua persona. 

Sei andato lì solo per prelevare i tuoi soldi, (i tuoi!) e non per ricevere il terzo grado, eppure oltre a trattarti come un criminale manco avessi il passamontagna (pur prelevando dal TUO conto in banca), perché a loro non sta bene che utilizzi i tuoi soldi, devono pure interrogarti su altre informazioni che non sei affatto tenuto a riferirgli. Tienilo sempre a mente. Ti fanno credere che tu sia costretto a riferire i tuoi dati privati ma non è vero! Se entri in banca perché vuoi fare un prelievo l’unica cosa che dovrebbero chiederti è la tua carta, il nome a cui essa è intestata e la tua carta d’identità per dimostrare che appartiene davvero a te; ma tutti gli altri dati, dal perché oggi non ti trovi al lavoro, quali sono i tuoi orari, se hai figli, se abiti in zona con la stessa solita scusa del “non ti ho mai visto da queste parti, sei della zona?” per poi spingerti a raccontare tutti i fatti tuoi, sono tutte domande a cui non sei realmente costretto a rispondere. Quindi ci sono occasioni in cui dare i tuoi dati è – per il momento! Sinché non cambieremo noi le cose! – obbligatorio, ma ci sono milioni di altre occasioni in cui non sei assolutamente obbligato, eppure ti fanno sentire come se lo fossi, e raccolgono dati su di te che neppure immagineresti. Per la banca-dati sul tuo conto è importante sapere anche se tieni animali in casa, o se d’estate ospiti la tua nipotina che viene da lontano, o se hai l’abitudine di comprare scarpe nuove ogni anno, e ti spieranno per capire se tutti gli anni porterai avanti queste “abitudini” o se dovessi porre fine a qualcuna di essa, e faranno in modo di scoprire il perché hai deciso o è accaduto che quest’anno non ripeterai il solito programma, in quanto vogliono sapere ogni singola informazione sul tuo conto. 

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A tal proposito, infatti, ti racconto un altro aneddoto ancora più interessante, che riguarda una mia esperienza con la farmacia e la tessera sanitaria. Tanti anni fa, come per tutti, ero stata abituata a mostrare sempre e subito la tessera sanitaria non appena entravo in farmacia per acquistare qualcosa, pensando che fosse cosa giusta. 

“Riceverai degli sconti, pagherai meno tasse, verrai esonerata da alcuni pagamenti” eccetera eccetera, queste erano le ragioni con cui ero stata abituata a mostrare sempre e subito la mia tessera sanitaria al farmacista – chiunque esso fosse – appena entravo a comprare medicine o quel che mi serviva. Poi, ad onor di cronaca, non era affatto vero, perché per ricevere “soldi indietro” o non pagare alcune tasse avrei dovuto fare mille domande, mille passaggi, e attendere mesi per essere accettata, e se all’anno avessi speso centinaia di euro in farmacia secondo i prodotti che acquistavo io e poi avessi portato avanti tutti quei passaggi burocratici, forse avrei ottenuto indietro meno di 4 euro… Diciamo che non ne valeva affatto la pena! Al che mi domandai: se tanto non ricevo nessuno sconto, nessun rientro dopo, se pago le tasse tali e quali a come sarebbe se non avessi la tessera sanitaria e tutto il resto, a che mi serve ogni volta mostrare per forza la tessera al farmacista? E così decisi di non mostrarla più. Mostrare la tessera al farmacista non è assolutamente obbligatorio, eppure mi avevano sempre fatto credere che lo fosse, e così è stato fatto a tante altre persone. Nel mio caso gli acquisti in farmacia erano prevalentemente medicinali per abbassare i dolori del ciclo, medicine che dovrebbero essere un bene primario ma che ogni anno costavano sempre di più, funzionavano sempre di meno, e gli effetti collaterali erano sempre più gravi (anche quelli evidenti all’istante, tanto che assumevo la medicina e subito la rivomitavo). Tuttavia, molte donne lo sanno, i dolori al ciclo erano talmente forti che non conoscendo altri mezzi dovevo piegarmi alla medicina. Così accadeva per anni. Poi le cose cambiarono grazie alla Pratica. Comunque iniziai per prima cosa a non mostrare più la tessera sanitaria. Ricordo che, pur non essendo affatto obbligata a mostrarla, quando decisi di non volerla mostrare al mio successivo acquisto la farmacista quasi mi urlò contro, sostenendo che io dovessi mostrarla! Che dovessi ricevere quegli sconti dalle tasse eccetera eccetera e che tutto serviva per il mio bene e che dovevo mostrarla! Già partendo così prometteva male, molto male. 

Ovviamente quello sbraitare improvviso mi diede ancora più motivazione a perseguire quella via, perché non c’era nessuna ragione nell’urlarmi contro: lei mi chiese la tessera sanitaria, io gentilmente le risposi che non ce l’avevo e di non preoccuparsi, che per me andava bene anche se non la passava (senza dare spiegazioni, e senza fare allusioni alle vere ragioni per cui non volevo darle la tessera) e lei dal nulla mi aggredì. Lei che non era nessuno, soltanto una farmacista, ma che pensava di essere la poliziotta di turno. Quell’aggressione mi fece capire che dietro alla tessera sanitaria c’era molto di più, altro che sconti nelle tasse! E questi eventi riaccaddero i mesi dopo, ogni volta con farmacisti diversi, con cui dovevo insistere a non voler utilizzare la tessera e che loro continuavano a insistere a chiedermi nome e cognome per rintracciare la mia tessera “per il mio bene, per farmi ottenere gli sconti” che non ho mai ottenuto in vita mia! Quindi evidenziava ancora di più quanto fosse tutta una truffa. I farmacisti devono convincere la gente a consegnare i propri dati, quindi devono convincerli ad utilizzare la tessera sanitaria per forza. Con me preferivano perderci 20 minuti a tentare di convincermi di consegnargli i miei dati, nonostante dietro di me ci fosse fila, tutto questo “per il mio bene”, o perché i miei dati servono molto di più a loro e a chi li pretendeva da loro? Compresi che consegnare la mia tessera sanitaria e quindi tutti i miei dati non serviva ad un mio tornaconto, ma al loro!! E smisi quindi di consegnarla, vincendo e abituando tutte quelle marionette che io la mia tessera non l’avrei consegnata neppure se avessero insistito. Se non è obbligatorio consegnarla, giacché devo solo acquistare delle medicine per me, perché devo sentirmi ugualmente costretta? Tutto ciò fa parte del progetto ed io volevo starne fuori. Così ho fatto. Ma la cosa interessante di questa storia deve ancora arrivare. 

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Il fatto era che non sopportavo l’idea di dover acquistare medicinali per superare i dolori del ciclo; praticavo sugli altri e riuscivo a curare disturbi di salute molto gravi, tuttavia su di me non mi impegnavo, mi ero rassegnata da che ero bambina che “è normale che una donna debba avere dolori durante il ciclo” e neppure ci provavo, praticamente, o trovavo scuse per praticare Guarigione su chiunque, tranne che su di me. Per gli altri c’era sempre tempo, per me non c’era mai, non mi davo l’occasione di stare bene. Praticavo per tante cose, tranne per “curare” i dolori del ciclo su di me, il che mi resi conto era un blocco molto strano su cui, quasi all’improvviso, caddi dalle nuvole, e chiesi a me stessa perché non mi stavo impegnando per la mia salute. Potevo passare ore, giorni e veramente mesi dietro alla Guarigione su qualcun altro, praticando ogni giorno ore per lui/lei, sino al raggiungimento dell’obiettivo, ma per me “non c’era tempo”, e così continuavo ogni mese a subire atroci dolori da ciclo, e piegarmi davanti alle medicine chimiche. Al contempo succedeva anche che iniziavo a non voler consegnare la tessera sanitaria quando acquistavo le medicine, e quindi anche questo fattore mi spingeva a riflettere e a pormi delle domande: “Perché sto continuando ad acquistare medicine? Perché sono costretta tutti i mesi a dover discutere con queste teste di fango per poi acquistare medicinali che a lungo andare mi provocheranno gravi malattie?”; non solo stavo consegnando i miei dati, ma lo facevo pure per acquistare medicinali che alla fine mi avrebbero danneggiato gravemente la salute. Era un grande controsenso. Certo, chi non soffre di simili disturbi può pensare che sia facile rinunciare alla medicina e tutto il resto: quando stai bene di sicuro non ti piegheresti davanti a nulla. Ma chi soffre o ha sofferto di dolori simili o di qualsiasi altro dolore atroce sa che quando è il dolore a comandare, la testa si piega facilmente davanti ai medicinali. Ma razionalmente tutto questo non potevo sopportarlo, ed era un periodo di forte evoluzione per me, volevo cambiare su diversi fronti. Il cambiamento non è mai facile e tantomeno rapido, ma certe volte diventa anche una scusa che raccontiamo a noi stessi per perdere tempo e rimandare, rimandare, e rimandare. 

Ciò che accadde dopo fu molto interessante. Ero abituata tutti i mesi ad acquistare una confezione di medicine per il ciclo corrente, pagando e passando la tessera sanitaria, facendo sapere a “tutti” che cosa stavo comprando e quali fossero le mie abitudini da anni. Mi decisi finalmente a praticare per me stessa, praticare con molto più impegno per il mio ciclo e quindi per evitare i dolori del mese successivo. Premesso che non tenevo mai conto delle date e quindi non sapevo quando sarebbe arrivato il prossimo ciclo, essendo piuttosto sregolato (finché prendevo le medicine, non ho mai avuto un ciclo perfettamente regolare, perché esse stesse me lo rendevano irregolare) quindi non sapevo la data precisa dell’arrivo e dunque non ne tenevo segno neppure sul calendario. È doveroso premettere anche che il periodo del pre-ciclo è sempre stato molto doloroso per me, anzi doloroso quasi quanto lo stesso ciclo, e il periodo dopo ciclo era altrettanto doloroso; soffrivo dalle 2 settimane al mese e certe volte arrivavo alle 3 settimane di dolore, su 4; seppure purtroppo molti non mi credessero e neppure le donne, che dovrebbero essere empatiche verso i dolori delle altre donne invece a quanto pare non accadeva. Ad ogni modo, tutti i mesi, da anni e anni, soffrivo minimo 10 giorni, ma anche con strascichi – prima e dopo il ciclo – che facevano diventare 20 giorni di disagio. Detto ciò, era praticamente impossibile non rendermi conto che stesse per arrivarmi il ciclo, giacché almeno per una settimana prima soffrivo già di dolori. Quel mese però accadde qualcosa di diverso. Come già detto praticai psichicamente perché il ciclo dopo fosse meno doloroso, quantomeno era la mia speranza, ma mi impegnai davvero per riuscirci e speravo di ottenere risultati, seppure per assurdo mi sentivo quasi obbligata a dover provare dolore perché “è normale che le donne provino dolore! Le donne devono provare dolore durante il ciclo!”, così mi era sempre stato insegnato e fatto credere. 

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Mi ricordo benissimo quel giorno, in cui sentii qualcuno, un umano, che mi pensava molto forte, una persona che non conoscevo – ma lui conosceva me – e che mi pensava con forti sentimenti di rabbia e quasi di aggressione. Mi concentrai a sentire che cosa stesse pensando di me, che cosa volesse, e sentii nettamente questa persona che diceva: “Perché ancora non ha comprato le medicine??” riferendosi alle medicine per il ciclo, ma sentivo che non si riferiva solamente all’azione di comprarle, ma anche di assumerle. Quel pensiero fu davvero strano, soprattutto perché non capivo da dove fosse uscito fuori, che cosa c’entrasse, che cosa volesse da me. Da lì a poche ore mi venne il ciclo, senza che neppure mi fossi resa conto che era ormai l’ora. Non avevo avuto dolori pre-ciclo e quindi non avevo capito che mi stesse venendo, non avevo avuto nessun segnale, nessun dolore!! E se da un lato neppure ci credevo per quanto fosse bello, perché era assurdo non avere dolori da pre-ciclo, allo stesso tempo mi dovetti rendere conto che qualcuno sapesse che mi stava arrivando il ciclo anche prima che lo sapessi io. Come faceva a saperlo? E come faceva a sapere che non avevo né comprato le medicine, né assunto medicine che potevo benissimo avere magari rimanenti dai mesi prima? 

Innanzitutto mi resi conto che chi mi stava spiando conoscesse molto bene le mie abitudini, e si stava chiedendo – infuriato – perché mai questo mese non avessi comprato e assunto medicinali, partendo dall’assenza di tracce sui miei movimenti di acquisto, giacché non stavo più utilizzando la tessera sanitaria per far conoscere tutti i miei movimenti. Inoltre, come ovvio che sia, quando acquistavo le medicine o qualsiasi altra spesa alimentare e non, pagavo in contanti proprio perché non ero e non sono d’accordo nel far conoscere tutte le mie spese, i miei acquisti, i miei gusti e quindi le mie abitudini a chi analizza attentamente i miei estratti conti, a mia insaputa. Perciò non utilizzavo passare la carta/bancomat ma pagavo in contanti. Sapere che qualcuno si stesse domandando come mai non avessi comprato le medicine quel mese, e che mi pensò talmente forte da permettermi di sentirlo e di rintracciarne la frequenza, mi fece capire quanto per loro (persone comuni, che vengono pagate per controllare i movimenti delle altre persone comuni! E pensano pure di fare cosa giusta!) sia fondamentale che noi lasciamo traccia di qualsiasi cosa facciamo, affinché loro sappiano sempre cosa compriamo, cosa facciamo, come stiamo, quale sia lo stato della nostra salute, quanto spendiamo al mese in medicine e quindi quante ne assumiamo (se le finiamo tutte o se ne avanzano, altrimenti non staremmo a ricomprarle tutti i mesi) e via discorrendo. Qualcuno che non conoscevo si interrogava nervosamente del perché quel mese non avessi acquistato le medicine. Mi fece drizzare le orecchie e mi resi conto che dietro quel gesto abituale che compievo passivamente e arresa alla situazione che pensavo dovessi accettare per tutta la vita, ossia di assumere medicinali per il ciclo tutti i mesi, c’era invece un progetto molto peggiore di quanto immaginassi. Il fatto di sentire qualcuno che sapeva prima di me quando mi dovesse venire il ciclo, che è un’informazione estremamente privata, mi fece provare una rabbia che trasformai ben presto in motivazione per fare di meglio e impegnarmi di più. Il dolore è dolore e non puoi decidere di non assumere medicinali se il dolore ti piega e ti schiaccia a terra. Ma potevo impegnarmi per provarci, e trovare soluzioni. Quel mese non ebbi dolori pre-ciclo e mi fece capire che se volevo ottenere risultati anche su quel fronte che avevo sempre ignorato o sminuito, potevo farcela, e se alla sola prima volta ottenni quei risultati, chissà cosa sarebbe successo se non mi fossi fermata e avessi continuato. Decisi di continuare con le pratiche, impegnandomi sul serio anche se riguardava me, giacché avevo sempre avuto quel blocco di curare tutti, tranne me stessa. Finché si trattava degli altri ne ero felice, ma se si trattava di praticare Guarigione su di me per quegli assurdi blocchi artificiali pensavo quasi che fosse una perdita di tempo e non mi decidevo a fare sul serio. 

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Fui felice perché quell’uomo che mi pensò così forte, arrabbiato che non stessi assumendo medicinali come da copione, mi diede la motivazione per impegnarmi e fare sul serio. A molte donne interesserà sapere che i risultati sono stati ottimali, e seppure ci sia voluto molto impegno, sono anni che non assumo neppure il più minimo medicinale per il ciclo, grazie al fatto che non provo più dolore grazie alla Pratica. Tutto ciò che ho imparato Praticando sulla mia pelle lo insegno in Accademia, ove è possibile imparare le tecniche mirate ad abbassare nel tempo i dolori del ciclo, sino ad ottenere ottimi risultati. Il tutto non è istantaneo e non avviene senza il minimo impegno: ci vuole Pratica, impegno, e soprattutto continuità ogni mese nella Pratica. Tuttavia il risultato è zero medicinali al mese, per anni di fila. Direi che è un buon risultato. 

Ma il concetto non si ferma sul far conoscere le nostre abitudini di acquisti attraverso la tessera sanitaria, e l’eventuale carta/bancomat che utilizziamo per pagare gli acquisti (che ribadisco, bisogna sempre preferire il contante!) per cui c’è gente che di lavoro deve tenere segnati tutti i nostri movimenti da consegnare poi ai loro Capi. Ma si tratta anche di capire come queste persone, questi operatori, siano a conoscenza delle medicine che assumiamo, anche nel caso non lasciamo tracce di acquisti (tenendo comunque conto che nelle farmacie ci sono le telecamere, che registrano cosa compri, quanto spendi, etc.; basti pensare oggi alle novità degli “shop di amazon” che scalano il denaro direttamente dal tuo conto senza che paghi alla cassa grazie alle mille telecamere presenti) ma riescano ad essere istantaneamente al corrente anche di quali e quanti medicinali stiamo assumendo in quel preciso momento. Riferendomi all’uomo che mi pensò, innanzitutto anche sapendo che non avevo acquistato le medicine, perché era infuriato di ciò? Che cosa gli cambiava se compravo e assumevo le medicine per il ciclo oppure no? C’era ovviamente qualcosa di più grande dietro. Come possono, loro, essere al corrente di quali sostanze noi ingeriamo nel nostro corpo, se non ne lasciamo apparente tracciabilità sugli acquisti fatti? E poi, anche se compriamo un medicinale non è per forza detto che sia per noi, e che lo ingeriamo noi, potrebbe essere per un parente di casa… quindi come fanno a sapere tutto e di più sul nostro conto? Al di là degli acquisti segnati attraverso la tessera sanitaria e al di là dei movimenti registrati sulla carta che usi per pagare, c’è qualcun altro, ben più nascosto degli operatori comuni, che oltre ad analizzare i nostri movimenti economici si occupa di analizzare qualcosa di ancor più privato, dentro di noi. 

Attraverso le nanotecnologie dentro al nostro corpo riescono a sapere istantaneamente se stiamo assumendo, oppure no, dei medicinali, antidolorifici o qualsiasi altra sostanza che entra nel nostro corpo. La cosa peggiore è che dentro ai medicinali, anche i più banalissimi medicinali per il ciclo, è inserita una quantità immane di nanotecnologie che noi, ogni volta che buttiamo giù la pasticca o le medicine in polvere o liquide, stiamo ingerendo e facendo entrare in noi tutte quelle nanotecnologie che si diffonderanno immediatamente dentro al cervello e nell’interno degli altri organi; non uscendo più dal nostro corpo. Esse serviranno poi ad avere maggiore effetto sul nostro corpo, sul nostro cervello, sui nostri neuroni, quindi sulle nostre scelte, sui nostri pensieri, ma anche sulla salute del nostro fisico, creando malattie nuove negli organi che ci costringeranno di conseguenza ad assumere ulteriori medicinali, e creando dipendenze ai medicinali affinché non riusciremo a vivere senza di essi. La dipendenza ai medicinali fa in modo che i dolori diventino più forti e si plachino solo in presenza di quelle sostanze; che però anno dopo anno ci costringeranno ad aumentare di dosi, altrimenti il dolore resterà. Tutto questo è voluto dal Governo, non è un caso.  

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Da quando ho smesso di assumere definitivamente medicinali, ribadisco grazie alle Pratiche Psichiche svolte, il mio corpo ha impiegato circa 6 mesi successivi per ripulirsi dalla dipendenza da medicinali, e solo dopo allora mi resi conto che molti fastidi e dolori del corpo, che non sapevo fossero collegati al ciclo e soprattutto che fossero derivati dai medicinali che assumevo, smisero di arrivare, e da allora non ne ho più sofferto. Quei medicinali mi stavano provocando più dolori nascosti e apparentemente non collegati di quanti potessi immaginare. Tutto ciò è dovuto ad un programma a cui il Governo ha lavorato attraverso le sue sottomesse Multinazionali Farmaceutiche per legare l’umanità alla medicina chimica, che è la stessa ragione per cui la gente si ammala e muore precocemente, dai 20 anni prima in poi. Dovremmo seriamente riflettere su tutto questo, e impegnarci ad utilizzare cure naturali, anziché quelle chimiche e artificiali. I primi mesi in cui non assumevo medicinali ero totalmente controllata/spiata dagli operatori che dovevano segnalare le “modifiche” alle mie abitudini, anche perché significava non assumere più nanotecnologie in compresse dentro di me, e per loro quello era un grosso problema. Il tutto senza affatto negare gli innumerevoli tentativi da parte loro di costringermi a riprendere i medicinali, tentando di provocarmi dolori artificiali che servissero a farmi crollare e pensare che dovessi ricominciare ad assumere medicinali. Ma la decisione ormai era presa, e continuai per la mia strada, impegnandomi per fare in modo di non avere più bisogno di medicinali. Molte persone non capiscono questa scelta e neppure che cosa significa. Qui non si tratta di essere orgogliosi e piuttosto morire di dolore anziché assumere un medicinale; qui si tratta di assumere medicinali solo ed esclusivamente se non ci sono altre scelte. Ma se ci sono scelte, perché assumerli ugualmente? 

Se non avessi scelta e fossi costretto ad assumerli, piuttosto che morire, ti consiglierei di assumerli! Ma se avessi scelta, se fossi ancora in tempo per curare quel problema senza correre immediatamente in farmacia, ti consiglierei di provarci. Le cure naturali esistono, anche se sono censurate; e la Pratica può fare ancora di più di esse, se si decide di impegnarsi. Ci sono casi e casi, ci sono casi in cui le persone vogliono soffrire di dolori atroci solo per assecondare il proprio orgoglio, e soffrire ore o giorni agonizzanti quando potrebbero assumere un medicinale e riprendersi molto velocemente. Questo non ha senso! E ci sono casi in cui persone al primo leggerissimo dolore, come un primo accenno di mal di testa, anziché provare a curarlo in maniera semplice e naturale che avrebbe immediato risultato comprovato da loro stessi, e senza nessun effetto secondario successivo, preferiscono correre ad assumere medicinali chimici pesantissimi, senza che ve ne sia la reale ragione, e tante volte senza che neppure faccia cessare realmente il dolore. Ci hanno abituato ad assumere medicinali chimici anche solo per gusto di farlo, e non solo per necessità. Ma questa abitudine ha uno scopo molto più grande, perché all’interno delle medicine inseriscono grandi quantità di nanotecnologie e, ogni volta che andiamo ad assumere medicinali, andiamo a racimolare tutte quelle nanotech dentro il nostro corpo che richiameranno altre nanotech e ci convinceranno, nel pensiero e attraverso i dolori provocati al nostro corpo dalle stesse tecnologie che abbiamo assorbito, ad assumere altri medicinali nel tempo! Ed è così che le Multinazionali Farmaceutiche per conto del Governo continuano a portare avanti i loro progetti sulla popolazione mondiale. Riprenderemo in seguito questo argomento.  

Fine pagina 6 su 6. Se hai gradito l’articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta.

0 commenti
  • Raffae
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    12:31 15/05/24

    Innanzitutto mi ha gasato tantissimo leggere quel “per il momento”! Sinché non cambieremo no i le cose!”, mi stai dimostrando con la pratica che anche gli aspetti che credevo più granitici di questa realtà possono essere cambiati, questo è grandioso e accende una forte motivazione in me! Questa esperienza che hai raccontato è importantissima Angel, è la prova schiacciante di quanto le nostre informazioni vengono usate contro di noi, e i mali ci vengono programmati proprio da loro e più sanno e più acquisiscono potere su di noi. Ecco che adesso non ci sono proprio scuse, dobbiamo assolutamente proteggere i nostri dati, sapendo che rimane importantissimo farlo anche se in passato tante volte sono già stati condivisi, perché tra continuare ad aggiornati e smettere di farlo c’è molta differenza. Sei stata davvero grande ad avere quella presa di coscienza, fare quelle riflessioni e provare a cambiare ciò che avevi sempre dato per scontato, tutto questo da sola senza che nessuno ti spiegasse nulla, e adesso stai trasferendo a noi queste conoscenze, sei davvero immensa! La spiegazione sulla catena della morte con cui il governo sopra le multinazionali cercano di legare tutti è illuminante e grazie alla pratica e a tutte le conoscenze che ci stai fornendo abbiamo la possibilità di starne fuori, questo è grandioso! Grazie Angel!!!

  • BlueRose
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    12:28 15/05/24

    Tutto ciò che hai spiegato in questo capitolo, se ne prendiamo consapevolezza e iniziamo a cambiare abitudini grazie ad esso, è un vero salvavita. Se i nostri dati personali di ogni tipo sono così importanti per loro, tanto da impegnare chissà quanti individui a monitorarci costantemente (e l'esperienza di telepatia con l'omino indignato perché non avevi preso farmaci è davvero esemplificativa), è nostro dovere mantenere lo stesso impegno per mantenere la nostra privacy. Ci abituano da sempre a dover rispondere dando ogni tipo di dati personali in ogni occasione possibile, ma è fondamentale diventare più consapevoli di quando non è realmente obbligatorio fornirli; poi, imparare a essere più riservati durante il giorno e coscienti di chi ci osserva e ascolta, senza ossessionarci, semplicemente cambiando modo di rapportarci senza dover per forza svuotare il sacco sui nostri dati personali con chiunque. Anche tutto ciò che hai raccontato sui farmaci, sui veri danni che portano e quanto sia importante per loro che noi li assumiamo, fa riflettere. Già in varie occasioni ci hai spiegato queste cose, l'importanza di evitare il più possibile i farmaci chimici, ricercando soluzioni di cure naturali (su cui ci hai fatto lezioni spettacoli nell'argomento ciclo e in altre occasioni), migliorando la nostra alimentazione per prevenire tanti altri problemi sul nascere (per cui ci hai dedicato l'intero progetto Mangiare Sano!). È commovente sapere quanto ti interessi della nostra salute e ti impegni a toglierci problemi e salvarci da trappole enormi, quanti stai facendo riflettere anche con questi libri, permettendo a tutti noi di capire molte cose e vivere incredibilmente meglio, se non addirittura salvandoci letteralmente la vita. Altri passaggi aggiuntivi ma fondamentali per proteggere la nostra privacy sono abbandonare il cellulare, totalmente e definitivamente, e impegnarci a spaccare tutti i microchip, uno dopo l'altro, per diventare sempre più liberi dal loro monitoraggio. Credo che non guasterà dedicare del tempo anche ad abbattere, uno dopo l'altro, questi individui dedicati al compito di monitorarci. La strada è lunga ma da affrontare un passo alla volta. Il cmbiamento non facile né rapido, ma tu ci insegni che non deve essere scusa per rimandare, e ogni piccolo passo verso questo cambiamento porta già benefici visibili che invogliano a proseguire con determinazione!! Grazie infinite Angel per tutti questi insegnamenti!

  • laurora
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    12:21 15/05/24

    So per esperienza personale che quando si hanno dolori fisici forti si è quasi"obbligati" ad assumere un farmaco per farli cessare e provare sollievo, ma le cure naturali funzionano ancora meglio se conosciute per lo specifico problema che si deve risolvere. Sicuramente anche la pratica aiuta anche se personalmente non sono ancora arrivata al livello di conoscere e praticare la guarigione energetica su se stessi e sugli altri. Spero di arrivarci presto!

  • MYRIAM
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    12:09 15/05/24

    Con questo discorso con me sfondi una porta aperta. Sarà che fin da piccola ho dovuto per forza assumere tantissime medicine pesanti a causa di molteplici interventi, adesso ne ho proprio la repulsione. Poi dopo la pandemenza ancora di più!! Purtroppo ho utilizzato anche io molti farmaci per farmi passare i dolori lancinanti alla pancia a causa del ciclo, ma negli ultimi periodi con la meditazione, le tecniche e la giusta alimentazione non ne soffrivo più e ne ero felicissima!!! Io sono un'estrema promotrice delle cure naturali e cerco nel mio piccolo di far capire verso chi mi circonda che ci sono soluzioni prive di controindicazioni ma qualcuno magari ci prova, altri non ci credono e amen. Comunque la mia tessera sanitaria può tranquillamente ammuffire, infatti le ultime volte in cui sono andata in farmacia per prescrizioni veterinarie, non l'ho passata. Che si fottano! Già ci controllano in ogni dove, se ancora offro spontaneamente il fianco, non ne usciamo. Oh, poi c'è chi non si accorge di nulla e/o anzi gli va bene così, ma a me sinceramente sta cosa la del controllo, mi infastidisce da morire. Grazie!!!

  • Omni
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    12:04 15/05/24

    Fa molto riflettere questo documento, pone grande attenzione su come certe azioni (molto pericolose) siano attuate da tantissime persone che non ne hanno compreso minimamente la reale gravità e dunque vengono fatte come se fossero automatiche talmente sono assorbite e considerate giuste/socialmente normali/inevitabili. La tessera sanitaria o la tessera punti di qualche negozio sono molto calzanti in tal senso, pensiamo sia utile per noi averle e così forniamo i nostri dati per l'iscrizione alla stessa (per avere sconti che poi non si hanno o che sono veramente irrisori, tipo quella cafonata del cashback emblematicamente) e, qualora non volessimo averle o esibirle, troviamo dall'altra parte una reazione quasi scomposta nella sua aggressività o nella sua incredulità (di fronte ad un qualcosa che concettualmente è completamente irrilevante ai fini dell'acquisto dei farmaci o dei prodotti in questione, quindi che gli frega al dipendente? Eppure sembra una questione impellente e di prioritaria importanza). Fanno molto riflettere anche i veri e propri "interrogatori" che si subiscono in certe occasioni, non solo in banca ma anche nei negozi in cui si è abitudinari (e dunque si crea cordialità); non gentili e/o classici "come stai? che si dice?" ma ultimamente sto realizzando che, tra un sorriso e l'altro, si va spesso e volentieri nel privato con domande "come mai non sei a lavoro? che orario fai quando vai di mattina e la sera? come mai non stai comprando più quella cosa che prima compravi sempre?" che possono essere considerate da un certo di punto di vista come invadenti e nel rispondere (e bisogna riflettere anche su come si tenda subito a rispondere freneticamente alle domande quando si può e si deve aggirarle) permettiamo al suo cellulare di registrare quelle piccole o grandi informazioni che magari volevamo tenere per noi. Tutto spinge a disintegrare la privacy "spontaneamente" facendo sì che siamo noi stessi a desiderare di fornire i dati pur di avere delle tessere o degli abbonamenti, oppure che siamo disposti a fornire le nostre informazione a chiunque ce lo chiede solo perché sembra "brutto" ignorare la domanda o mentire banalmente. Infine trovo straordinario l'appunto su come si tenda ad "abusare" eccessivamente dei farmaci per guarire la sintomatologia: mal di denti? subito una bustina Oki (per fare l'esempio classico e banalissimo per eccellenza). Tutto questo è eccessivamente nocivo oltre che non risolutivo, "impariamo" a dipendere completamente da questi prodotti chimici (che tra l'altro tutto fanne tranne che risolvere per davvero il problema, ci riempiono soltanto di immondizia che causerà danni considerevoli al corpo, alla mente e all'energia). Vanno presi solo se è questione di vita o di morte, dove il prezzo da pagare sarebbe davvero troppo alto qualora non venissero assunti; ma bisogna comunque riscoprire innanzitutto il trattarsi bene al fine di evitare il più possibile di ammalarsi e di avere problemi, poi serve scoprire e capire le cure naturali che ci sono e non minimamente trascurate; pazzesco che si pensi alle cose naturali come se fosse roba esoterica ma ci si fidi ciecamente di industrie farmaceutiche che hanno più precedenti penali alle spalle che anni di vita.

  • Chiara Calien
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    11:47 15/05/24

    Da un po' di tempo sono arrivati a chiedere tessere per qualsiasi cosa, soprattutto tessere per la raccolta punti che non hanno alcun senso se non fai delle spese astronomiche per racimolare il minimo di punti necessari per avere in regalo una cavolatina che costerebbe meno comprarla direttamente. Riguardo alla tessera sanitaria è incredibile come ci siano stati farmacisti che si siano letteralmente incazzati solo perché volevi pagare senza usufruire delle detrazioni che poi, per l'appunto, per quello che il governo rimborsa, non ha alcun senso... Il discorso che hai fatto riguardo i medicinali è molto importante, più volte ci hai avvisato di quanto questi siano peggiorati nel tempo, però allo stesso modo, se proprio il dolore è insopportabile e non c'è altra soluzione per calmarlo, non bisogna di certo morire dal dolore, sebbene la soluzione migliore sia sempre scegliere medicine omeopatiche che non contengono componenti chimici. L'esperienza che hai raccontato riguardo ai dolori fortissimi da ciclo che avevi fa riflettere molto considerando come, attraverso la tua psiche, tu sia riuscita a sentire come ci fosse qualcuno che monitorava i tuoi acquisti con la tessera sanitaria e ti pensasse in modo alterato per il fatto che non vedeva più registrati gli acquisti di medicine per il ciclo, motivo molto importante per non utilizzarla più, ancor di più fa riflettere come ci rendano profondamente dipendenti da queste medicine tale da prenderle anche per un minimo sintomo di dolore. Purtroppo con l'aumento delle onde 5G ho accusato anch'io dolori abbastanza pesanti durante il ciclo nonostante fosse da un po' che non ne avevo più, ma fortunatamente, anche grazie a Mangiare Sano, alle tue tisane, e agli insegnamenti pratici salvavita che ci hai dato, sto gestendo meglio la cosa! Grazie mille per queste importantissime informazioni che ci stai dando sull'anti-privacy che sta dilagando sempre di più, ormai da tanto non utilizzo più il pos preferendo i contanti, e facendo bonifici solo se si tratta di cose che posso acquistare solamente online. Ti ringrazio infinitamente, questo volume è sempre più una bomba!

  • Alina
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    11:27 15/05/24

    Mai esibita la mia tessera sanitaria, se non i primissimi tempi in cui entrò in vigore e da quando in un articolo ce ne parlasti, la lascio addirittura a casa, anche perché è corredata da un chip che chissà a cos'altro potrebbe servire. Quando devo fare qualche ricerca su internet a volte chiedono di accettare i cookie che puntualmente non accetto e quando questo non è possibile rinuncio proprio alla ricerca. Mai usata la carta di credito e i miei acquisti sono tutti rigorosamente in contanti, al contrario di alcune persone che la usano anche per pagare la" considerevole cifra" di 1 euro, e non è per sentito dire, ma è capitato proprio a me con più di qualche cliente e, quando mi sono rifiutata di accettare questo tipo di pagamento , magicamente sono spuntati gli spiccioli che prima non avevano. Questa cosa mi fa veramente arrabbiare, perché vedo che le persone sono sempre più dipendenti da queste carte di credito, che per loro stessa ammissione gli ha cambiato la vita. Poveri dementi! Si certo, la vita gliela cambiano , eccome se la cambiano! ma come però? Interessante il discorso sui medicinali, sapevo che non era quello di curare il loro scopo, avevi affrontato questo argomento in qualche altro articolo, ma avevo completamente rimosso che dentro ci inserissero quantità enormi di nanotecnologie che andassero a danneggiare i nostri organi e in primis il nostro cervello, cavoli! Dal mio canto, ho seguito alla lettera il tuo consiglio già dalla primissima volta in cui hai affrontato l'argomento medicine, e ne sono più che felice, c'è da dire anche che meditando, tantissimi fastidi cronici che avevo , sono completamente spariti e riguardo al mio approccio alle medicine prima di ACD, sinceramente mi sono affidata sempre a cure alternative con i prodotti omeopatici o di erboristeria , nonché alla riflessologia e infine, e a questo punto dico anche purtroppo, alla pranoterapia e indovinate un po' la prana usata di quale colore era? Ovviamente rossa!!! Grazie Angel , ogni tuo articolo migliora sempre di più la nostra vita.

  • Sole
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    11:20 15/05/24

    La tessera sanitaria è uno di quei mezzi per far sapere chi sta al vertice i nostri movimenti su cosa acquistiamo e l'aneddoto che hai raccontato fa molto riflettere. Diventare aggressivi solo perchè non si vuole dare la tessera sanitaria è assurdo e insistere con la scusa degli sconti e del pagare meno le tasse è ridicolo e così facendo fanno insospettire ancora di più la gente. Ma questa situazione si rivede anche con altri tipi di tessere come quella dei negozi o anche per buttare la spazzatura e differenziarla per cui c'è l'uso di una tessera sempre con la scusa che se fai un tot chili di spazzatura avrai uno sconto per la bolletta della spazzatura, che poi con quanto ne porti e paghi arriva circa a 20 euro tempo fa, ma ne devi fare tanta, Quindi ogni scusa è buona per sapere ciò che compri e le tue abitudini di vita. Un episodio che ho visto in un negozio di profumeria, in cui appena vai alla cassa ti propongono subito di fare la tessera che tanto è gratuita, mi ha fatto riflettere come quando fanno queste tessere è molto più importante di quanto si pensi tanto che a volte gira voce che in alcuni supermercati se non esibisci la tessera non usufruisci dei prodotti in offerta pagandoli a prezzo pieno, possibilmente non lo dice ma nello scontrino ti ritrovi il prezzo non in offerta nella speranza che non se ne accorgono. Mi è capitato una volta che ho acuistato un prodotto in offerta ma nello scontrino era a prezzo pieno ma me ne ero accorta quando già ero arrivata a casa, non pensando potessero pure farlo di nascosto, e la prossima volta controllerò là stesso. Tornando all'episodio della profumeria, c'era una persona che non aveva la tessera e la commessa gli chiedeva di poter dare il nome che avrebbe potuto recuperarla lo stesso, questa persona non voleva darla ma la commessa continuava a insistere che poteva dare il suo indirizzo o se la voleva fare era gratis e la poteva fare subito. Io non sentivo cosa diceva quella persona perchè parlava a bassa voce ma mi aspettavo che si spazientisse invece era sempre calmo ma non ho potuto vedere come era finita perchè per qualche motivo sono stata distratta. Non sei libera di pagare senza le tessere che forniscono loro e solo perchè devono sapere traccia di ogni nostro movimento. Per quanto riguarda i farmaci se non sono costretta preferisco evitare di prenderli sostiutendoli con alcune naturali che conosco ma non sono molto esperta. La Pratica costante tuttavia ci può aiutare a prevenire sempre più disturbi come anche a curarli quando necessario, così come per i dolori da ciclo che praticandoci in tempo possiamo evitare conseguenze peggiori.

  • Nebula
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    10:55 15/05/24

    Wow questo capitolo è stupendo! è importantissimo questo approfondimento sui medicinali, innanzitutto è verissimo che ci hanno abituati a dare la tessera sanitaria, anche io smisi di utilizzarla un paio di anni fa (dopo che Tu ci avevi fatto notare la mancanza di privacy) e anche quando vado a comprare medicinali omeopatici insistono sempre per volerla vedere, anche se dico "non ce l'ho con me, non ricordo i dati!". questo fa capire che sono spinti da altro a chiederla, magari loro ottengono dei compensi maggiori per ogni tessera inserita, un po' come i medici che ottenevano compensi per ogni morte e ogni siero effettuato. è stupendo che con la Pratica hai ottenuto risultati grandiosi, non prendere medicine ogni mese è davvero un grandissimo risultato che avrà fatto rodere tantissimo gli operatori! Anch'io prima di trovare ACD ero costretta a prendere ogni mese dei medicinali per il ciclo, prima prendevo dei medicinali più leggeri, ma poi, un giorno che erano finiti e in casa c'era solo l'oki fui costretta a prendere quello e da lì nessun medicinale funzionava più, solo l'oki funzionava! e da lì iniziai ad avere fortissimi mal di testa fuori dal ciclo che solo quella medicina riusciva a placare, era una droga! appena iniziai a praticare finì tutto, dai dolori alla testa ai dolori al ciclo e sono felicissima di testimoniare che grazie a TE sono anni che non prendo medicinali per il ciclo e anni che non prendo medicine in generale! sei una persona meravigliosa e sono felicissima del fatto che quei dolori atroci siano finiti per te.. 20 giorni di agonia sono tantissimi, praticamente era un ciclo perenne.. terribile! ti ringrazio di cuore per questo approfondimento e per tutto l'aiuto che dai a noi studenti e il riguardo che hai per noi.. ciclamine! grazie Angel, questo approfondimento sull'antiprivacy e sui medicinali è importantissimo!

  • Marica
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    10:23 15/05/24

    Le medicine sono il peggio e bisogna prenderle solo se si sta proprio male, hai ragione! E vengono sponsorizzate sempre di più, ogni minimo fastidio diventa una malattia da curare con i farmaci, quindi già questo dovrebbe farci drizzare le antenne. E' impressionante la tua esperienza con quella persona che arrabbiata si chiedeva perché non avessi acquistato i soliti farmaci, siamo controllati in modi che neanche sospettiamo. Devo migliorare nelle pratiche per regolarizzare il ciclo, ormai lo vivo come una croce che spero sparisca al più presto. E devo migliorare anche nell'utilizzo del bancomat per le spese, nonostante tutto lo trovo più pratico, ma devo impegnarmi per modificare in positivo le mie abitudini. Grazie!

  • Paolo_b
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    10:13 15/05/24

    Esatto! Ho sempre evitato i farmaci e non ne prendo dal 2014 esattamente, che ho dovuto prendere un antibiotico , e devo ammettere che almeno è stato di aiuto . Peró in quel periodo non so sapevo la verità. Mi facevano sempre una senzazione di stare alla larga tutto ciò che riguarda medicinali. Da quella volta sono sempre stato lontano dei farmaci e ne vado fiero! Conosco gente che deve imbottiti di farmaci ogni giorno e.. non so come facciano a fidarsi ancora della medicina, davvero ! In ogni caso , però riguardo la sanitaria, l ho persa qualche Anno fa chissà dove e non è più un problema per me.. anche perché fortunatamente non l o mai usata. Documento interessante e ricco di informazioni

  • SONIA
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    08:59 15/05/24

    Trovo molto utile conoscere queste informazioni. Ho sempre cercato di stare attenta riguardo a questi temi, ma a maggior ragione so che devo stare ancora più attenta. Sapevo che venivamo spiati, come credo sappia la maggior parte della popolazione, ma prima di incontrare acd non avrei immaginato tanto! Il fatto che loro sappiano ogni movimento che avviene all'interno del nostro corpo attraverso le nanotecnologie che ogni giorno assorbiamo fa venire rabbia motivata che dobbiamo usare per agire contro questo sistema! Mi è piaciuta molto la parte in cui dici che ci sono occasioni in cui per il momento non possiamo non dare i dati personali. Quel "per il momento" mi ha fatto davvero comprendere che le cose possono e devono cambiare. Grazie per queste informazioni che ci fanno aprire gli occhi e la mente

  • Stella d’Oriente
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    08:33 15/05/24

    sono perfettamente allineata. tuttavia quando da molto giovane ebbi dei gravi ascessi ai denti avrei buttato giu anche cianuro puro pur di far cessare quel dolore. il dolore a volte pui essere talmente forte da portare alla pazzia. quindi nei casi limite ben vengano i medicinali.. ma se si parla di fastidi o di prevenzione lungi da me. compresi i vari anticolesterolo pressione alta e tutte quelle robe che ti consigliano quando avanzi con l età. non ho tessere dei supermercati e in farmacia ci vado praticamente mai. ho comunque ancora troppe iscrizioni fatte in passato. pazienza. lunedi della settimana scorsa feci un movimento che mi bloccò la schiena con dolori fortissimi. il mio coinquilino ha talmente insistito che alla fine ho preso un brufen. dopo 10 minuti avevo già una forte nausea oltre al mal di schiena. cosi mi sono messa a letto e due gg di riposo e meditazione hanno risolto il problema in modo definitivo. ci va un certo margine di sopportazione.

  • monicsme
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    07:59 15/05/24

    Di solito non do la tessera sanitaria perché non posso scaricare i farmaci che acquisto. Quello che dici però è molto importante perché c’è chi pensa che sia obbligatoria e quindi lo fa e basta, così continuano a controllare qualsiasi movimento. Non avevo pensato alle persone che che incontri per caso che ti fanno domande di ogni genere e tipo, per esempio se sei della zona, come mai in quell’orario, ma a che cosa ti servono… soprattutto in prossimità del prelievo del Bancomat. C’è un continuo bisogno di raccogliere e accantonare nostri dati e le nostre abitudini. Questo controllo, che vedo in tutto il mondo con ogni mezzo, è sfiancante. È come se fosse una continua battaglia, tutti chiedono i nostri dati per qualsiasi cosa! Mi hai fatto comprendere quanto sia importante proteggere se stessi, prima sembrava tutto abbastanza normale o comunque accettabile, ora so che più dati nostri hanno più aumentano il controllo su di noi, e il loro obiettivo è piegarci sempre.

  • Light_Surf
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    22:48 14/05/24

    Anche io devo ringraziare tanto ACD per avere cambiato il mio ciclo, da quando ho iniziato a Praticare i miei dolori del ciclo piano pianino hanno iniziato a diminuire, il ciclo è diventato più regolare e penso che addirittura sono diventata più fertile.. al meno penso che sia grazie alla Pratica che sono riuscita a ingravidar. Cerco di evitare i medicinali da sempre, ma adesso che sono più consapevole di cosa c'è dentro farò ancora più attenzione. Mi porto sempre dietro la carta e raramente ho abbastanza contanti e questo è un'abitudine che dovrò cambiare. Ringrazio tanto ACD per questo articolo ancora con molte informazioni importante da considerare nella vita quotidiana.